LO SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO – 9

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LO SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO – 9

da “Enciclopedia olistica”

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

LA PRATICA DELLO SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO

La guarigione della Terra e dello Spirito umano

sono diventate un’unica e sola cosa

Jonathan Porritt

LE QUATTRO FASI DEL PROCESSO EVOLUTIVO

Non può esserci evoluzione verso la coscienza globale senza salute globale. Il processo
dell’autoguarigione, così come espresso nelle seguenti pagine, può essere in gran parte attuato
senza alcun aiuto esterno, è sufficiente un vero desiderio di crescere e la fermezza di rompere
comportamenti nefasti.

L’essere umano è l’unico animale in grado di guarire e trasformare coscientemente e profondamente il
suo stesso essere. L’autoguarigione inizia prendendo coscienza del fatto che siamo
psicoenenergeticamente bloccati, che siamo inconsapevoli delle nostre potenzialità e quindi che non
sappiamo chi siamo veramente. Partendo dalla consapevolezza di essere inquinati/condizionati sui
vari livelli fisici, mentali e spirituali, nasce la ricerca delle corrette informazioni e delle
tecniche di terapia e meditazione che possano operare una profonda trasformazione e un risveglio del
nostro intero essere. I quattro passi nello sviluppo del potenziale umano dal punto di vista della
medicina olistica sono: consapevolezza, decondizionamento, riappropriazione, realizzazione.

La consapevolezza. Per iniziare questo cammino è ovviamente necessaria una consapevolezza del
proprio stato. Consapevolezza che può nascere da un’ informazione, da un incontro con un saggio o un
maestro, da un racconto di esperienze fatte da amici, dalla lettura di un libro o altro da ancora
che generi una presa di coscienza della propria situazione globale di malessere e degli strumenti
per potersi liberare.

Il disinquinamento-decondizionamento. E’ il lavoro sul negativo, la fase di disinquinamento globale
del corpo, delle emozioni e della psiche di tutti i veleni, le tossine, le inibizioni e le
informazioni negative che ci hanno avvelenato e condizionato finora.

La riappropriazione. Corrisponde al parallelo lavoro sulla riapertura del corpo, delle energie,
delle sensazioni, degli affetti, della mente, delle percezioni sottili e dell’esperienza del nostro
essere a cui sono legati i veri bisogni interiori. La riappropriazione di sé significa che, ora, non
siamo veramente e integralmente noi stessi.

La realizzazione. E’ l’opera di riconoscimento della nostra natura profonda, è l’effetto della
riscoperta dell’anima, del Sé e degli stati di coscienza spirituali.

Questi termini possono essere anche chiamati: la presa di coscienza, il lavoro sull’inconscio
personale e collettivo, lo sviluppo del potenziale umano e la scoperta dell’essere. Nello Yoga
l’intero percorso era in passi successivi. Quindi, il primo passo è
disinquinarsi-disintossicarsi-decondizionarsi sui vari livelli: corpo, emozioni, mente e
spiritualità intellettuale. Secondo, riappropriarsi del proprio essere: rivitalizzare il corpo,
riaprire le sensazioni interiori e sottili, le emozioni superiori, nutrire la mente amica, libera e
democratica, i diritti dell’essere. Terzo, scoprire la vera natura del proprio essere: silenzio,
meditazione, coscienza, amore, divinità, rispetto e libertà. Oggi c’è chi inizia con la
realizzazione interiore per poi accorgersi di aver dimenticato di avere pesanti condizionamenti
fisici o emozionali di cui liberarsi. E’ rilevante notare che possiamo trovare praticamente ovunque
i mezzi occorrenti alla nostra trasformazione: quindi, nell’arco di un decennio, è prevedibile che
milioni di esseri umani avranno iniziato una trasformazione globale.

LE ALIMENTAZIONI DEI SETTE CORPI – DISINQUINAMENTO – DECONDIZIONAMENTO

Il primo passo concreto per iniziare un corretto sviluppo del potenziale umano è certamente il
comprendere come si “alimenta” un Cyber umano sui suoi sette differenti livelli di realtà. Si inizia
necessariamente con il lavoro sul negativo, ovvero con l’opera di disintossicazione (nel corpo) e di
decondizionamento (nella mente). Da millenni abbiamo ricevuto informazioni che, invece di nutrire il
nostro essere, hanno creato in noi una sorta di lento avvelenamento cronico o, nei casi migliori, un
forte abbassamento della consapevolezza globale che tende a farci vivere più come automi che come
liberi individui creativi. L’esperienza spirituale è caratterizzata da un’enorme finezza, che i
nostri sette sensi sono in grado di percepire solo se l’intero essere è in stato di salute ed
equilibrio globale. Il nostro essere è composto da sette livelli ognuno dei quali richiede una sua
corretta e specifica alimentazione. Un “cibo” malsano, adulterato, finto o non adatto può solo
nuocerci e intossicarci. Vediamo quindi ora – concisamente – come impostare una corretta
alimentazione del nostro essere.

Alimentazione del primo corpo

Il primo corpo è fisico-chimico ed è composto di atomi allo stato solido, liquido e gassoso. La
prima regola per decondizionare/disinquinare il corpo fisico (come gli altri corpi) è quella di non
introdurre veleni! È quindi assolutamente necessario sapere quali veleni sono presenti nel nostro
“cibo” ed eliminarli dalla nostra dieta.

Solidi. Tutti i prodotti alimentari minerali, vegetali e animali negli ultimi decenni hanno subíto
un trattamento chimico e quindi contengono residui tossici di differente grado. Il nostro corpo da
migliaia di anni è abituato a riconoscere solo le molecole naturali, ad assorbirle, trasformarle e
utilizzarle propriamente nella struttura cellulare. Qualsiasi alterazione chimica, fisica o genetica
modifica la natura originale e diventa una sorta di “elemento estraneo” che il corpo si sforzerà di
riconoscere e utilizzare anche se è potenzialmente cancerogeno o tossico. Tutta la produzione
alimentare ha subíto nell’ultimo secolo un forzato processo di raffinazione che ne ha alterato le
caratteristiche e ne ha impoverito il potenziale nutritivo. Non mangiate zucchero bianco, è dannoso
per il sistema nervoso. Mangiate la frutta (che contiene zucchero organizzato), miele, malto o
zucchero grezzo.

I vegetali e la frutta. Verdura e frutta nascono in campi trattati chimicamente con fertilizzanti ed
erbicidi; crescono, e vengono “protetti” da antiparassitari e anticrittogamici; alla fine vengono
trattati per conservarsi più a lungo o per sembrare più “belli” all’ignaro consumatore (patate ai
raggi gamma, limoni al difenile, mele brillantate, risi sbiancati, uova colorate). L’ingegneria
genetica, poi, si è sostituita alle più “naturali” tecniche di selezione e ibridazione: creando
nuovi vegetali con un’alterazione genetica del DNA che potrebbe avere drammatiche ripercussioni sul
sistema immunitario e sulla salute.

Quindi in generale evitate ogni cibo inquinato, ossia cibatevi solo di alimenti che provengono da
coltivazioni biologiche (cresciute senza uso di sostanze chimiche). Tra le verdure, il più elevato
tasso di inquinamento è quello delle insalate e dei vegetali a foglia larga che, per la facilità di
essere attaccati da insetti e larve, vengono pesantemente irrorati con sostanze chimiche.

Le carni e le proteine animali. Ogni anno nel mondo vengono somministrate (e fortunatamente qualche
volta anche denunciate) massiccie dosi di sostanze ormonali e di antibiotici agli animali da
allevamento intensivo: bovini, suini, pollami. La maggior parte delle carni, compresi i latticini e
le uova, contengono quindi residui di ormoni e varie sostanze chimiche estremamente dannose. La vita
di allevamento, anche senza l’uso di sostanze chimiche, è comunque assai malsana e innaturale:
chiunque veda un allevamento intensivo di polli o suini quasi certamente non avrà più il coraggio di
mangiarne, tanto ributtante è il loro stato. Di nuovo evitate ogni sostanza tossica dannosa per il
corpo che indebolisce il fegato e il sistema immunitario. Acquistate e consumate solo carni,
latticini, uova e pesce di certa provenienza biologica e allevati all’aperto.

L’acqua. È la sostanza più femminile e recettiva. Il nostro corpo è costituito in gran parte di
acqua e ogni funzione biologica utilizza l’acqua come medium (liquidi intra ed extracellulari,
siero, linfa, liquido cefalorachidiano). La sua capacità di includere e contenere altre sostanze è
enorme e per questo viene facilmente inquinata attraverso il semplice contatto con sostanze
tossiche, veleni, residui e gas atmosferici derivati dai processi industriali e di combustione
(piogge acide). L’acqua pura nel mondo sta velocemente scomparendo. La maggior parte delle acque
italiane sono inquinate da pesticidi, atrazine e infinite altre sostanze. Bevete acque di sorgente,
il più possibile pure, oppure bevete acqua minerale in bottiglie di vetro, in quanto la plastica
delle comuni bottiglie PET o PVC rilascia residui tossici.

Gas. L’idrogeno, l’ossigeno e l’azoto, tre dei più comuni elementi del corpo umano sono dei gas.
L’aria del nostro pianeta, come l’acqua, non è più pura. Sopra tutte le città del mondo, e nella
pianura padana in particolare, ristagnano ammassi di gas dello spessore di varie centinaia di metri.
Respirate aria il più possibile non inquinata, se vivete in città usate ionizzatori e depuratori, ma
certamente uscite nei fine settimana a riossigenare il corpo in collina, al mare o in montagna.

Alimentazione del secondo corpo

Il secondo corpo è energetico vitale o eterico e rappresenta l’architettura sottile che sostiene e
organizza il corpo fisico. Quando ci nutriamo al secondo livello sentiamo “piacere”. Nella sua parte
più grossolana è rappresentato dall’energia elettromagnetica. La più importante alimentazione del
secondo corpo può essere considerata la luce solare. Sulla Terra i primi atomi si sono potuti
fondere insieme in un unico organismo grazie alla luce solare: fotoni dorati, caldi e pieni di
energia sferica e viva. Il secondo corpo è un corpo di energie viventi ed altamente organizzate che
si ciba di energie elementari e quindi il primo punto per una sua corretta alimentazione è cibarsi
di alimenti vivi e integri.

Mentre per l’alimentazione del primo corpo il punto principale è l’architettura degli atomi in
molecole complesse (vitamine, proteine, acidi grassi polinsaturi, ecc.), che devono restare il più
possibile integri nella loro forma originaria, per il secondo corpo è necessario che questi stessi
cibi conservino la loro vitalità. Se piantiamo due carote fresche entrambe cresceranno e vivranno,
ma se passiamo una delle due al microonde, o nel congelatore, o nell’acqua bollente, la carota, che
è un cyber di terza classe, ossia un’unità vivente di coscienza multicellulare, morirà, e con essa
moriranno anche tutte le sue cellule. Così, dal livello dei multicellulari (dove ogni cellula è
altamente organizzata con le altre in un’unica organica unità), si cadrà fino al primo livello
atomico (molecole non organizzate fra loro).

Il corpo vitale si ciba di vita e affetto

La migliore alimentazione per il secondo corpo è quindi vivere nella natura viva, in contatto con
gli elementi, respirare aria pura e profumata, carica di ioni, bere acqua fresca di fonte o di
fiume, camminare sulla terra, lavorare e scaldarsi al sole, andare a letto al tramonto, dormire di
notte, risvegliarsi all’alba, riposarsi sotto gli alberi, mangiare frutta e verdura appena colta,
latte appena munto, uova di giornata e così via. È strano che dopo miliardi di anni questa semplice
vita ci appaia oggi una mera utopia arcadica. A livello umano l’energia del secondo livello si
trasmette attraverso l’amore fisico, l’affettività, la sensualità e il contatto corporeo: una mamma
che abbraccia un bimbo, darsi la mano, accarezzarsi, fare l’amore, massaggiare il corpo, godere dei
sensi sentendo il piacere di correre, dormire, lavorare, svegliarsi, fare pipì, mangiare, prendere
il sole ecc.. sono tutti modi ottimi di alimentare il secondo corpo. Senza contatto di piacere, i
bambini come i vecchi si ammalano nel secondo corpo.

Disinquinare il secondo corpo

L’energia vitale è analoga, nella sua componente più fisica, ai campi elettromagnetici. Un essere
con molta forza vitale trasmette un forte campo elettromagnetico. Per disinquinare il secondo corpo
bisogna conoscere i campi elettromagnetici artificiali e limitarne gli effetti dannosi. Le onde
elettromagnetiche e ionizzanti provocano infatti un’alterazione del normale campo vitale che può
portare a numerose e anche gravissime malattie come leucemie e tumori. Intorno ad ogni congegno
elettrico, in particolare i trasformatori, si viene a creare un campo elettromagnetico che lo
circonda per alcuni centimetri o anche per alcuni metri. Nei fili elettrici che si trovano in ogni
casa, scorre corrente alternata 50 volte al secondo (50 Hz): abbiamo rilevato che il campo
elettromagnetico attorno a questi fili si espande anche per un metro tutt’intorno e influenza
profondamente il delicato campo elettromagnetico del nostro cervello e del nostro corpo.

Radiosveglie, apparecchi elettrici televisori e fili elettrici non dovrebbero restare nella stanza
dei bambini o nella camera da letto. Per ovviare a questo è sufficiente mettere un interruttore
generale della stanza, che si spegne quando si va a letto (50 – 100.000 lire di elettricista). Oltre
a questo, i telefonini producono dannosissime microonde, i televisori emettono raggi x, le linee ad
alta tensione creano campi di radiazioni di oltre 100 metri, le stazioni emittenti radio-tv creano
campi ad alta frequenza. L’alterazione dei ritmi giorno-notte è un’ulteriore mazzata per il ritmico
ed equilibrato corpo eterico.

Tra le tecniche di maggior effetto per il disinquinamento naturale del primo e del secondo corpo ci
sono in particolare le acque termali pure che, come noi comunemente facciamo all’Istituto di
Medicina Olistica e Termale del Villaggio Globale, possono depurare il corpo, la pelle, gli
intestini, il sangue e il sistema nervoso, reintegrando le sostanze tossiche con sali minerali puri
che vengono direttamente dalla Terra e in particolare con le energie vitali che le acque pure
portano con sé e che possono ricostituire, specialmente se aiutate dall’energia della luce solare
diretta, le fibre energetiche depauperate del nostro secondo corpo.

Alimentazione del terzo corpo

Il terzo corpo emozionale istintivo o astrale si ciba ovviamente di emozioni. Insieme al quarto
corpo mentale, a cui è particolarmente connesso, è uno dei corpi più inquinati e condizionati e
richiede un attento lavoro di ripulizia. Le emozioni sono come i sapori che mettiamo sui cibi:
colorano gli eventi di tinte forti o sfumate. Ogni momento di gioia o dolore è in realtà un momento
di normale realtà colorato emotivamente – in positivo o in negativo – dal terzo corpo. Disinquinare
e decondizionare il terzo corpo significa diventare consapevoli del piano emozionale e discriminare
ciò che ci è utile da ciò che ci è dannoso. Ogni film dell’orrore, di violenza, di guerra, ogni
fumetto nero o rivista porno, alimenta il nostro terzo corpo di emozioni basse, pesanti e negative.
Alimenta centri già devastati come quelli della paura, della rabbia, della lussuria o dell’invidia.
Spesso le pubblicità alimentano emozioni di inferiorità/superiorità, di competizione/arrivismo o di
smodato desiderio. Allo stesso modo esistono persone, luoghi, cibi e situazioni che alimentano basse
emozioni e istinti negativi. Sport come la boxe e la caccia sono intrisi di aggressività e violenza.
La carne e gli insaccati, gli alcolici, le droghe e gli stupefacenti sono essenzialmente “cibi”
emozionali di basso livello che possono offuscare e condizionare la delicatissima sensibilità del
corpo astrale impedendogli di percepire le energie più evolute e sottili. Al contrario possiamo
alimentarci di emozioni e sentimenti elevati, umani e nobili.

Negli antichi testi orientali si invitano coloro che iniziano il cammino della ricerca a frequentare
veri amici, sensibili e dello stesso livello di evoluzione, con cui scambiare le proprie impressioni
emotive positive e fortificare i propri sentimenti elevati. L’incontro con un grande personaggio o
con un maestro spirituale è un evento che porta con sé un’enorme carica di impressioni emozionali
elevate che rimangono poi indelebilmente legate alla relazione stessa.

L’alimentazione del quarto corpo

Il quarto corpo mentale o psichico si ciba di informazioni. Il massimo di informazioni si sperimenta
nel vuoto e nel silenzio della meditazione: il silenzio è il cibo dell’anima. Ma la nostra società
apprezza solo il pieno e teme il vuoto e il silenzio perchè non li conosce. Il quarto corpo può
esistere in due modalità e quindi richiedere due alimentazioni; per comprendere questa dualità
ricordiamo che il chakra del cuore nella maggior parte delle persone è aperto verso il basso, ossia
verso i primi tre livelli più esteriori e materiali, ma può aprirsi anche verso l’alto portando la
persona a percepire i livelli più sottili ed elevati del proprio essere. Così il quarto corpo,
quando il cuore è orientato all’esteriorità, si ciba di nozioni mentali, concetti intellettuali,
dati e opinioni, mentre quando il cuore è orientato ai livelli spirituali, si ciba di amore
incondizionato e silenzio. Le informazioni mentali di cui si ciba il quarto corpo inferiore possono
a loro volta essere negative o positive.

Da quando il bambino nasce, i genitori e la società lo “istruiscono” parlandogli o dandogli testi da
leggere, che sono solo parole scritte: lo alimentano di informazioni mentali. Essendo la mente
collettiva degli ultimi duemila anni orientata alla separazione, all’aggressività, alla mancanza di
tolleranza e al potere dell’uomo sull’uomo, appare evidente che genitori e maestri, pur animati da
ottime intenzioni, continuano da millenni a trasmettere ai bambini una cultura materiale e priva di
valori, perpetuandone così la validità sociale. È assolutamente fondamentale comprendere che siamo
tutti condizionati in profondità dalla vecchia cultura e dai suoi perversi valori, basati sul senso
del peccato e della colpa, sulla coercizione e sulla completa mancanza di reali valori umani,
ecologici e spirituali. Questo è uno dei livelli in cui il decondizionamento deve essere più
profondo. La nuova cultura globale può svilupparsi solo da un radicale abbandono dei vecchi valori
mentali. Questo certamente non significa gettare secoli di arte, scienza e storia, ma liberare la
mente dai falsi preconcetti che non permettono l’evoluzione della coscienza globale. Finché non
saremo liberi da tutto ciò che alimenta l’ego, ossia l’”io” sociale, non potremo avere una mente
individuale e pronta all’evoluzione.

Il “senso dell’io”

Il senso dell’io nasce dalla mente, è un prodotto della società, e la società continua ad alimentare
l’ego delle persone. Come il maestro spirituale Krishnamurti e il fisico Bohm hanno evidenziato,
l’ego è un prodotto della divisione della mente. Le grandi divisioni sono quella tra l’uomo e la
natura, tra l’uomo e gli altri esseri umani e tra l’essere umano e se stesso. La vecchia cultura ha
alimentato per millenni queste divisioni creando razze, classi, stati e religioni in continua lotta
tra loro, creando antagonismi e gerarchie tra gli esseri umani all’interno della stessa patria o
religione, creando blocchi psicosomatici tra sesso e amore, tra sentimenti e doveri, tra corpo e
anima. Quando sentiamo dire, o noi stessi diciamo: “io sono italiano” o “cristiano” o “di sinistra”
o “di destra”, dobbiamo renderci conto che siamo schiavi di una divisione. Da un’altra parte
dell’Italia o del mondo qualcuno dirà e crederà di essere esattamente l’opposto. L’essere umano è
libero e ogni condizionamento è un limite alla sua libertà.

Molti ritengono che oggigiorno ormai vige uno stato di libertà e democrazia: non è vero. Possiamo
dire che il condizionamento dittatoriale dello stato e della religione è meno pesante ma siamo
ancora lontani dalla libertà. Un esempio: la pressoché totalità dei bambini che nascevano nella
Germania nazista erano nazisti, quelli che nascevano in Russia erano comunisti, quelli che ancora
oggi nascono in Israele credono di essere ebrei, se nascono in un paese mussulmano diventano
regolarmente mussulmani, mentre se nascono in Europa sono cristiani; ma dov’è allora la libertà di
religione? Questo evidenzia come, sia sul piano politico che religioso, esistano ancora delle
gravissime forme di mancanza di rispetto per i più elementari diritti umani.

Decondizionare la mente

Il processo di decondizionamento avviene attraverso la consapevolezza dei condizionamenti attuali e,
soprattutto, grazie allo sviluppo di un centro di coscienza superiore all’”io della mente”, che
coincide con l’esperienza dell’essere e lo sviluppo del Sé. Esistono ormai numerose possibilità di
alimentare il corpo mentale in modo estremamente positivo, attraverso libri, musiche di ogni genere,
film, conferenze, incontri di livello culturale superiore e orientato ad una vera libertà e umanità.
Libri, film, musiche, dipinti possono veicolare al nostro animo sentimenti superiori e alimentare il
nostro senso di bellezza, di saggezza, di bontà, d’amore, di verità, di giustizia. A livello più
umano e concreto, decondizionare la propria mente significa innanzitutto cambiare i propri
comportamenti nel momento in cui vediamo che sono portatori di malessere o di divisione. Tutti i
modi di relazionarci con gli altri, gli amici, i partner possono essere profondamente modificati in
senso armonico, e nel pieno rispetto per la propria identità e libertà. Abbandonate il più presto
possibile tutte le situazioni di famiglia, relazione, amicizia e lavoro che non vi fanno sentire
liberi e a vostro agio.

La via che ha un cuore: dall’ego al Sé

L’ego è una falsa identità, vivere per l’ego significa perdere una vita per seguire doveri e schemi
che non sentiamo nostri. Il Sé è la nostra vera natura, è semplice, profonda e immediata. L’ego si
impara inibendo le naturali energie umane, sessuali, emotive, psichiche e spirituali, e
sostituendovi comandi e comandamenti basati sull’”inibizione dell’azione” e sul timore di Dio e
dell’autorità. Il Sé è frutto di un senso di amore impersonale per se stessi, per gli altri e per la
vita stessa. Il Sé porta un sorriso autentico che viene dal cuore: il quarto centro. Don Juan diceva
a Carlos Castaneda che l’uomo di conoscenza è colui che diventa consapevole della mancanza di senso
della vita e che quindi decide di seguire la via che ha un cuore. Passare da un comportamento
controllato ad uno fluido e spontaneo è uno dei sistemi più sicuri di decondizionarci. Nel processo
di trasformazione dobbiamo ascoltare le donne e le energie femminili che sono portatrici di qualità
più sensibili, intuitive e sottili, e da millenni sono state condizionate a comportarsi secondo
codici patriarcali. Non è facile trovare vere donne ma comunque è molto più facile che trovare
uomini autentici. Statistiche americane indicano che la presenza femminile nei gruppi orientati
all’ecologia e alla trasformazione è maggiore di un quinto rispetto a quella degli uomini.

Ascoltate la vostra anima femminile, la vostra sensibilità, i vostri sentimenti autentici e lasciate
che siano essi a dirigervi nel caos della vita attuale.

Alimentazione del quinto corpo: la mancanza di nutrimento spirituale

Il quinto corpo è spirituale e si ciba di energie-informazioni sacre. È importante capire che la
religiosità ufficiale, imposta dalla famiglia e dalla società fin dalla prima infanzia, essendo
accettata dalla mente in maniera passiva e spesso coercitiva, difficilmente potrà rappresentare una
vera alimentazione del quinto corpo.

Solo quando facciamo esperienza di noi stessi come Sé, della nostra autentica natura e sviluppiamo
una vera forma di religiosità iniziamo ad alimentare il quinto corpo. Tra tutti i condizionamenti
del passato, quello spirituale è stato senza dubbio uno dei più forti.

È sufficiente sostituire l’esperienza diretta della propria coscienza con una serie di concetti e
frasi fatte. La religione cattolica, come praticamente ogni altra religione fondata su dogmi e
gerarchie, trasforma un potenziale ricercatore spirituale in un “fedele”. Il quinto corpo non si
ciba di “fede” ma di esperienze dirette, non è sufficiente dire: “io sono un’anima divina e sono
figlio di Dio” perchè questo sia vero. Ai bambini vengono insegnate frasi fatte, prive di esperienza
diretta e di senso interiore. Il risultato è un quinto corpo spirituale denutrito e atrofizzato, che
si accontenta di una messa alla domenica o di un rito nella sinagoga o nella moschea senza avere la
grazia di sperimentare la beatitudine dell’esperienza del silenzio e della comunione col Divino.

È necessario che ai bambini (e agli adulti) venga trasmesso il senso della ricerca e del profondo
mistero della coscienza, che vengano insegnate tecniche di differenti scuole e religioni, per
sperimentare gli stati spirituali, affinchè ogni essere umano trovi il suo vero cammino attraverso
l’esperienza diretta.

Una buona alimentazione interiore

In questo capitolo abbiamo dato informazioni che possono essere validamente usate per alimentare il
quinto corpo. Se un lettore leggesse tutti i testi relativi alla spiritualità che abbiamo riportato
nella bibliografia potrebbe certamente saziarsi. Ma il cibo energetico/informatico del quinto corpo
è molto più sottile delle parole scritte. Il quinto corpo si nutre veramente quando si entra in un
luogo sacro, quando si incontra un vero maestro spirituale, quando si frequenta una scuola di
ricerca interiore e si sente il contatto con gli altri esseri umani che stanno ricercando e
sperimentando il divino dentro e fuori di loro. Momenti magici, situazioni di espansione di
coscienza, silenzi di grande significato: l’anima si nutre di questo e si delizia. Nutrirsi di
energia/coscienza divina è vivere in estasi, in beatitudine: infatti il quinto livello di
realizzazione viene chiamato Ananda, beatitudine spirituale. A volte oggetti sacri, libri, cassette
di canti, bajan o musiche new age possono alimentare il nostro quinto corpo anche nella ristrettezza
di una vita cittadina. Ma deve aprirsi un canale, una porta con il divino che è sempre in noi e
fuori di noi, che è sempre presente in ogni istante.

Alimentazione del sesto livello

Il sesto livello è planetario, universale, sacro. Il vero cibo per il sesto corpo è l’esperienza
oceanica di sentirsi parte della nautra vivente e intelligente di Gaia. Ogni energia e informazione
che alimenti la nostra visione globale verso la coscienza planetaria nutre comunque il sesto corpo.
Siamo a livelli assai evoluti, entriamo nell’intimo dell’esperienza sacra dei grandi santi e
mistici, ma anche, in alcuni casi, dei grandi scienziati e pensatori che hanno portato l’umanità più
vicina ad una cultura globale e ad un sentimento universale dei diritti umani ed ecologici. San
Francesco, James Lovelock, l’Ipotesi Gaia, libri come La coscienza cosmica di Bucke o correnti
psicologiche come quella di Jung, Reich, Assagioli, Maslow, visioni ecumeniche allargate come quelle
nate ad Assisi negli ultimi anni, le grandi associazioni internazionali come Amnesty International,
Green Peace, la Croce Rossa, l’ONU, il WWF, e molti altri stanno contribuendo ad alimentare il sesto
corpo sui suoi vari livelli.

L’unico decondizionamento è costituito ancora una volta della sopravvivenza degli ego limitati che
non vogliono un’unica Terra e un’unica Umanità per paura di perdere i loro interessi personali e le
loro identificazioni culturali.

Alimentazione del settimo corpo

Il settimo corpo si ciba di esperienza di Infinità, di Totalità, di Assoluto, di Vuoto: qualità
ovviamente onnipresenti e che quindi possono essere ritrovate in ogni granello di polvere, in ogni
istante. Questo è il cibo che alimenta in noi la coscienza del Tutto, il corpo trascendente,
chiamato anche corpo nirvanico e per raggiungere questo stato è necessario il vuoto totale della
mente. In questo vuoto assoluto anche il Sé svanisce e con esso l’illusione della separazione e
dell’identità spirituale, la goccia di rugiada si perde nell’oceano, il Divino esiste ed ogni cosa è
lui. Alimentare questo livello è problematico, in quanto tutti sono alla ricerca di un io più forte
e potente, una piccola minoranza di ricercatori cerca un Sé spirituale, pochi, quasi nessuno,
desidera trascendere la propria identità e perdersi nell’infinità intelligente.

Questo è il livello dei grandissimi maestri, dei Buddha che hanno raggiunto “l’altra sponda” e non
rientreranno più, non si incarneranno più in un corpo perchè non esiste più io, ne sé. Gautama il
Buddha, Ramana Maharshi, Krishnamurti, Osho Rajneesh, Babaji, Nisargadatta Maharaji, e molti maestri
Zen hanno raggiunto questo livello e hanno trasferito questa conoscenza ai loro discepoli
alimentando in loro questo settimo corpo che li unirà al cosmo. I messaggi di questi maestri sono
univoci su un unico punto: vuota la mente, abbandona l’ego, trascendi il Sè, comprendi che
l’identità è illusoria, è un aggregato, disidentificati con ciò che pensi di essere e resta senza
identità. Onore a coloro che sono passati dall’altra sponda… il meglio della coscienza planetaria
che si unisce alla coscienza cosmica.

Una volta un contadino ha trovato vicino a casa sua un gruppo di piante che non cresce in quel
posto, è andato dal curandero e questi gli ha spiegato che esse erano la sua medicina; la terra gli
stava dicendo di curarsi. Può accadere che alcuni comincino a sporcare il loro corpo energetico con
quello che pensano, che mangiano, che fanno.

Una forma di malattia è connessa all’uso eccessivo della mente, al rimuginare troppo. Credo che
questo rimuginamento causi molte malattie qui in Occidente. Forse io mi arrischio a dire le cose, ma
secondo quello che vedo, qui in Occidente si usa troppo la testa e si fanno troppe domande, e queste
domande fanno ammalare. Noi sappiamo che certe domande si fissano in certe parti del corpo, specie
se riguardano fatti e sentimenti dolorosi, e rimangono nel corpo, si aggrappano al corpo invisibile.
L’uomo dovrebbe usare la mente per agire più che per pensare. Non state a chiedervi: “perché, come
mai, cosa mi avrà voluto dire”, ma piuttosto: “come posso usare questo, come devo camminare, fino a
dove devo arrivare”; queste sono le cose pratiche.

Ci sono disturbi che voi chiamate “neurologici” e noi chiamiamo “malattia del fratello”. Ad esempio
una persona, cui hanno amputato una gamba, si lamenta per un dolore al piede, come se la gamba ci
fosse ancora. In Perù i curanderos guardano e dicono: “sì, bisogna guarire questa gamba, il tuo
corpo energetico è vivo, perciò hai il dolore lì”. Bisogna proprio guarire quella parte, così non
avrà più dolore. Si considera che anche il pianto sia una forma di pulizia del corpo energetico.

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