L’esoterismo nell’antichità

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L’esoterismo nell’antichità

raccolto dal dr. Mario Rizzi

L’iniziazione (6)

Sotto l’aspetto umano, fin da remotissimi tempi, l’Iniziazione era
considerata nel modo più consono all’epoca ed era comune ad alcuni
riti mediante i quali l’uomo entrava sul sentiero del perfezionamento.

L’Iniziazione era collegata al segreto, in quanto certe conoscenze
potevano solamente essere elargite a quelli che erano preparati a
ricevere, custodire e realizzare certe rivelazioni relative alla
natura dei Mi-steri, la cui conoscenza portava verso l’unione sublime
con Dio.

Alcune conoscenze davano, inoltre, la possibilità di risvegliare gli
invisibili e superiori poteri dello Spirito, da usare soltanto per il
bene della Fratellanza Umana. L’Iniziazione, a volte, viene anche
defi-nita come “seconda nascita”.

Gli Iniziati (7)

Dio svela all’umanità ciò che essa può comprendere dei Suoi Propositi
per mezzo di quelle menti che sono sensibili alle rivela-zioni
spirituali, cui diamo il nome di Iniziati.

Essi, scaglionati lungo i millenni fra popoli diversi, ispirati dal
Centro di Illuminazione di Amore-Saggezza, furono portatori del
Messaggio Di-vino. Alcuni di questi Iniziati furono i fondatori delle
Grandi Religioni che hanno contribuito alla formazione dell’umanità:
Rama, ci mostra le vici-nanze del Tempio, Krishna ed Ermes ce ne danno
la chiave, Mosè, Orfeo e Pitagora ce ne mostrano l’interno, mentre
Gesù ci rappresenta il santuario.

Altri Iniziati ci hanno trasmesso la Dottrina Occulta (Filosofia
Esoterica, n.d.r.), che alcuni Discepoli si sono incaricati di
diffondere.
Le scuole dei Misteri (8)

Durante l’età dell’oro i popoli Toltechi e Maya, della 4a Grande Razza
Madre Atlantidea raggiunsero un alto grado di sviluppo. Le masse di
popolo, relativamente infantili, vennero istruite da Maestri Di-vini e
da Re Sacerdoti spiritualmente avan-zati, esse formarono gli originari
Incas, di quello che fu il vasto territorio del Perù che si estendeva
nel Sud, verso il centro Ameri-ca e nel moderno Messico.
L’uomo viveva in purezza e beatitudine poiché aveva una natura più
divina che umana. I Re Divini che regnavano sulla terra promossero un
alto grado di cultura e civiltà basate sulla conoscenza scientifica e
spirituale e con una semplice forma di insegnamento per i meno
avanzati …

Quando l’umanità crebbe di numero e di varietà di pensiero, si ebbero,
nelle menti meno colte e meno sane, delle esagerazioni, superstizioni,
desideri e passioni; spesso si abusò della conoscen-za, del potere,
finché fu necessario limitare il numero di coloro che sapevano.

Ogni popolo di quei tempi si adattò un sistema religioso se-condo la
sua illuminazione e i suoi bisogni spirituali. Sorse la necessità di
velare la verità per proteggerla dalla profanazione. Il velo fu
gradata-mente fatto più spesso in seguito al diffondersi della
personalità e dell’egoismo.

Questo condusse alla formazio-ne dei Misteri e alla creazione di
simboli (per es. le antiche scuole egi-ziane avevano 78 simboli). Fu
consentito che credenze exoteriche (per tutti, n.d.r.) crescessero
nella mente delle masse profane, in forma di fia-be e di miti e che
sviluppandosi formassero la fede popolare sen-za alcun pericolo per le
verità più filosofiche ed astruse che venivano insegnate nei Santuari
dei Mi-steri…

I Templi dei Misteri diventarono i principali depositari
dell’insegnamento esoterico, fra cui la dottrina del Dio Unico, la
resurrezione dell’uomo alla vita eterna, la divinità dell’Anima Umana.
In essi veniva insegnato anche a vedere l’ombra della Divinità nella
bellezza, nella magnificenza e splendore dell’Univer-so.

I Misteri Egizi e la grande Piramide (9)

Vi è una grande differenza di opinioni sul come e quando la Grande
Piramide di Giza fu costruita. Questo, probabilmente, si deve al fatto
che la mente umana fa fatica a concepire una costruzione fatta
dall’uomo eretta molte migliaia di anni fa.

Storici e studenti sono d’accordo che fu costruita più di 4500 anni fa
ma, negli ultimi anni, il chiaro-veggente Edgar Cayce ha ne datato la
costruzione dal 10449 al 10349 b.C. e ne ha spiegato il motivo della
costruzione come la necessità di salvare del materiale preziosissimo
dall’affondamento di Atlan-tide.

In effetti la Grande Piramide fu progettata come un insieme di
informazione, poste nella pietra, in grado di durare per migliaia di
anni, fintanto che l’umanità sarebbe arrivata al punto evolutivo
necessa-rio per poterne afferrare il significato.

Era imperativo che il luogo dove erigere la Grande Piramide fornisse
una grande sicurezza perché do-veva servire per preservare delle
importantissime conoscenze esoteriche, pertanto fu scelto il punto più
elevato in quella zona (sicurezza contro le inondazione) ed anche il
più prossimo al centro della Terra (meno vulnerabile ai terremoti).
L’ubicazione geografica fu perciò stabilita alla latitudine 29° 58′
51″ Nord; longitudine 31° 09′ Est.

La Camera del Re (10)

Le pareti di questa camera sono costituite da cinque blocchi levigati
di granito rosa, per fornire la ne-cessaria protezione alle persone
elette di Dio. Vi sono dei fori a circa 90 cm di altezza che, tramite
dei condotti, prendono l’aria nei lati Nord e Sud. il soffitto è
costituito da nove enormi blocchi di pietra dal peso di 30 tonnellate
ciascuno. Sette sono posti orizzontalmente e gli altri due sono sopra
di questi, messi ad angolo come il tetto di una casa. Questi blocchi
di pietra costituiscono una specie di garanzia contro qualsiasi colpo
di tipo violento.

La stanza, sarebbe completamente vuota se non fosse che per un cofano
senza coperchio, ricavato da un singolo blocco di brillante granito
levigato di color rosa. Questo cofano non rappresenta un sepol-cro,
nessuno, infatti, vi fu mai seppellito. Esso rappresenta la vittoria
sulla morte: la “risurrezione”.

La Camera dell’Iniziazione (11)

La Camera del Re è anche nota come la Camera dell’Iniziazione, dove
gli iniziati, dopo un lungo pe-riodo di prova e di addestramento,
venivano portati per ottenere il grado più elevato dei Misteri di
al-lora. Essi, prima di potervi accedere, venivano istruiti con la
Saggezza Antica che includeva: matema-tica, forze creative e leggi
cosmiche.

L’iniziazione, durava tre giorni e tre notti, durante i quali il
candidato restava nel cofano in una situa-zione letargica. Nel
frattempo il suo spirito abbandonava il corpo per vagare nei reami
spirituali sotto la guida del Maestro, per ritornarvi alla fine dei
tre giorni. L’iniziato entrava nella “tomba” da uomo e ne usciva
ripieno della luce di Dio. E’ stato detto che Gesù, così come molti
altri, ricevette la sua ini-ziazione in questa camera della Grande
Piramide.

Anche gli Ebrei avevano i loro Misteri (12)

Anche gli Ebrei possedevano la loro conoscenza segreta e le scuole
d’Iniziazione. L’accolta dei profeti a Naioth, presieduta da Samuele,
formava una Scuola di questo genere e l’insegnamento orale fu
tramandato da loro.

Scuole simili esistevano a Betel ed a Gerico e nella Concordanza di
Cruden, sotto la voce “School”, vi è la seguente annotazio-ne
interessante: “Le Scuole o Collegi dei profeti sono le prime (Scuole)
di cui abbiamo notizia nella Scrittura; dove i figli dei profeti, cioè
i loro discepoli, vivevano nell’esercizio di una vita ritirata ed
austera, nello stu-dio, nella meditazione e nella lettura della legge
di Dio. A queste Scuole, o Società, di profeti succedettero le
sinagoghe”.

Il Tabernacolo nel Deserto (13)

Possiamo leggere nella Bibbia come Dio stesso abbia ordinato a Mosè di
fare un santuario che potesse contenere l’Arca dell’Alleanza,
destinata a raccogliere le 10 tavole della Legge. Questo perché Dio
stesso desiderava essere presente in mezzo al suo popolo. Troviamo
scritto nella Bibbia:

E il Signore disse a Mosè: “0rdina agli Israeliti che raccolgano per
me un’offerta. La raccoglierete da chiunque sia generoso di cuore. Ed
ecco che cosa raccoglierete da loro come contributo: oro, argento e
rame, tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di
pelo di capra, pelle di montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno
di acacia, olio per il candelabro, balsami per unguenti e per
l’incenso aro-matico, pietre di ònice e pietre da incastonare
nell’efod (mantelletta, n.d.r.) e nel pettorale. Essi mi faranno un
santuario e io abiterò in mezzo a loro” (Esodo, 25:1,10).

La visione esoterica del Tabernacolo (14)

Quando gli uomini cominciarono ad essere dotati di intelletto
iniziarono a rendersi conto della perdita della vista spirituale che
avevano posseduto fino a quel momento ed una aspirazione ardente verso
Dio e verso le loro guide divine cominciò a nascere nella loro anima,
aspirazione che sussiste ancora oggi, perché l’umanità non ha mai
cessato di piangere ciò che ha perduto.

Questa è la ragione per la quale l’antico Tempio dei Misteri
Atlantidei, il Tabernacolo nel Deserto, venne dato agli uomini
affinché po-tessero trovarvi il Signore, dopo avere sviluppato le
qualità richie-ste, attraverso una vita di servizio e la sottomissione
della natura inferiore all’Io Superiore.

Concepito da Jehova, il Tempio dei Misteri Atlanti-dei era
l’espressione delle grandi verità cosmiche nascoste sotto il velo del
simbolismo che parla al Sé Superiore o Spirituale.

E’ bene far notare, innanzitutto, che questo Tabernacolo divinamente
concepito fu dato a un “popolo eletto” che doveva costruirlo con
offerte volontarie, fatte con amore generoso. Vi è qui un insegnamento
del tutto particolare, perché il divino sentiero del progresso non è
mai indicato a qualcuno, a meno che questi non si sia votato a Dio e
non si trovi così pronto a offrire il sangue del suo cuore in una vita
di servizio disinteressato.

… La grande cura apportata nei dettagli della costruzione del
Tabernacolo mostra che qualcosa di ben più elevato, di ciò che
colpisce i sensi, era ricercato nella sua costruzione. Sotto
l’apparenza terrena o materiale era indicata una rappresentazione di
Verità celesti e spirituali, colme di insegna-menti per il candidato
all’Iniziazione.

Riferimenti bibliografici

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1) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 68,
Centro Verso la Luce, Via Laurentina 622 – 00143 – Roma.
2) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, pag. 195,
Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda (1996).
3) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 66,
Centro “Verso la Luce”, Via Laurentina, 622 – 00143 – Roma.
4) James Churchward, Mu: il continente perduto, pag. 84
Sugar Edizioni, Milano (1975).
5) Ibid., pag. 291.
6) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 62,
Centro Verso la Luce, Via Laurentina 622 – 00143 – Roma.
7) Ibid., pag. 70,
8) Ibid., pag. 63.
9) Etelka Holt, The Sphinx and the Great Phyramid, pag. 4,
Summit University Press, Los Angeles, 1975.
10) Ibid. pag. 22.
11) Ibid. pag. 28.
12) Annie Besant, Il Cristianesimo Esoterico, pag. 32,
Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO).
13) Max Heindel, Iniziazione antica e moderna, pag. 11,
Biblioteca Esoterica Piovan (1987).
14) Ibid. pag. 28.

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