Tecniche, terapie e poteri presenti nel New Age – 3

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Tecniche, terapie e poteri presenti nel New Age – 3

Tecniche, terapie e poteri presenti nel New Age alla luce della Parola di Dio

Le arti marziali

Il tai-chi-chuan, l’aikido, il karate, il kung fu, lo judo e il kyudo si fondano su principi
filosofici delle religioni orientali (questo vale anche per le altre arti marziali orientali).
Troviamo infatti scritto nel libro Arti Marziali di Peter Lewis quanto segue: ‘L’essenza delle arti
marziali è infatti che i combattenti non sono tesi unicamente a vincere la resistenza
dell’avversario, ma anche ad analizzare il proprio io per potere vivere in armonia con l’universo.
In altre parole, il combattimento in sé è passato da un semplice istinto animale, naturale, a una
scienza esatta influenzata dalle dottrine religiose orientali, insegnate da migliaia di anni da quei
grandi saggi e filosofi che hanno scoperto come, incanalando le proprie energie attraverso le arti
marziali, la mente, il corpo e lo spirito vengono uniti in un solo io, rendendo quindi possibile la
perfetta armonia dell’essere con la natura e l’universo’ (Peter Lewis, Arti Marziali, Milano 1988,
pag. 7).

In altre parole chi pratica le arti marziali deve, per potere riuscire a praticarle con successo,
mettersi ad attingere al suo interno l’energia chi, la forza vitale che pervade l’universo e che si
trova pure nell’uomo, ed entrare in sintonia con essa. In questa maniera l’energia chi gli conferirà
molte più forze di quelle che già possiede nei muscoli e potrà così vincere il suo avversario; per
cui si può dire che non è la forza muscolare che permette al combattente di avere la meglio sul suo
avversario ma la forza chi. Ma questo mettersi in sintonia con questa cosiddetta forza vitale
chiamata chi in cinese (in Giapponese invece ki) permette anche un’altra cosa al combattente; che è
quella di fare scomparire la differenza esistente tra il corpo, la mente e lo spirito per renderli
un tutt’uno; e di farlo fondere con il cosmo per diventare e farlo sentire un tutt’uno con esso.
Come si può bene vedere questo concetto della forza chi che fluisce attraverso l’universo assomiglia
molto a quello del ‘fluido universale’ di Mesmer. Adesso vediamo di parlare brevemente delle arti
marziali sopra citate.

Il tai-chi-chuan (il colpo di grazia sferrato dal pugno più grande o potente) è un arte marziale
cinese (che fa parte della medicina alternativa) e ‘consiste in una successione di oltre cento
figure in sequenza senza intervalli che si vanno modulando e trasformando in un movimento continuo.
Le singole figure al loro interno esprimono simbolicamente dei concetti che vanno dal gesto
marziale, al gesto iniziatico, alla comunicazione tra gli esseri viventi. Tutti i movimenti tendono
a sviluppare il controllo muscolare più che il volume muscolare (….) Proverete una sensazione
straordinaria e vi sembrerà di fluttuare nell’aria (…) lo scopo che ci si deve prefiggere è il
libero fluire del chi e la pratica costante del tai chi serve appunto ad impedire che si verifichino
dei blocchi nel corpo e nella mente. L’energia che permea tutto prende finalmente il sopravvento
tanto che gli adepti non provano più la fatica di eseguire un passo di danza, ma hanno la sensazione
di essere attraversati dal movimento’ (Brian Inglis, Guida alla medicina alternativa, Milano 1984,
pag. 144,146).

L’aikido (che è inclusa tra le terapie orientali nella Guida alla medicina alternativa) è un arte
marziale giapponese; significa ‘la via dell’armonia’ e fu fondato da Morihei Ueshiba. ‘Nell’aikido
non vi sono colpi d’attacco. E, a differenza delle altre arti marziali, vi è un’atmosfera rilassata
(….) per trovare la vera essenza dell’arte, una persona deve guardare molto più in profondità,
oltre le tecniche applicate. L’unica parola che è veramente ricorrente è ki, e senza una
comprensione del ki l’aikido sarebbe ridotto a una serie di prese e blocchi, e null’altro. Ki è la
fonte dell’energia che permette ai seguaci di eseguire l’impossibile, di sfidare le leggi naturali
della scienza per compiere imprese fisiche veramente degne di nota. E’ una specie di superpotenza
che non conosce limiti, una forza vitale universale all’interno di ognuno di noi, che sta solo
aspettando di essere liberata. Il metodo di ottenere questo particolare stato richiede
concentrazione e speciali tecniche di respirazione’ (Peter Lewis, op. cit., pag. 126). Il Ki è
l’energia intrinseca conosciuta in Cina come chi.

Il karate (il cui significato è ‘mano nuda, vuota’) è un’arte marziale sorta nell’isola di Okinawa,
nel mare cinese Orientale. Il karate moderno si basa prevalentemente su colpi e mosse di difesa e
blocchi, utilizzando calci e pugni molto forti. ‘Tutti i sistemi di karate si basano sul presupposto
dell’azione riflessa, eliminando o tralasciando così il processo mentale. Quando la mente e il corpo
divengono una cosa sola, reagiscono come un solo elemento, facilitando così l’acquisizione della
tremenda velocità che può essere generata da un karateka sia nella difesa che nell’attacco’ (ibid.,
pag. 87). ‘Sotto questo aspetto, la ricerca del karate si congiunge con l’obbiettivo di vacuità
dello Zen’ (Tokitsu Kenji, Lo zen e la via del Karate. Per una teoria delle arti marziali, Milano
1980, pag. 29). Va anche detto che il grido (kiai) che lancia il karateka ha tra i suoi scopi quello
di ‘incontrare (cogliere nel ventre) il ki (l’energia di cui è pieno l’universo, che è l’essenza di
tutto)’ (Tokitsu Kenji, op. cit., pag. 180).

Il kung fu è un’arte marziale sorta in Cina; il suo significato esatto – dice Peter Lewis – ‘è
piuttosto ambiguo, indica infatti lo scopo, l’opera eseguita, le capacità particolari, la forza e
l’abilità, il tempo impiegato e l’esercizio necessario’ (Peter Lewis, op. cit., pag. 35, 38). Vi
sono molti stili di kung fu; il più conosciuto probabilmente è il wing chun a motivo del fatto che
Bruce Lee (attore di film di kung fu morto nel 1973) da giovane cominciò ad allenarsi in quest’arte.
‘La perfezione del kung fu risiede nel lasciare agire il corpo istintivamente, senza alcun pensiero
razionale, permettendogli di rispondere spontaneamente e senza uno sforzo conscio. Quando la mente
diviene conscia di ciò che sta accadendo, smette di essere istintiva. Così la meta finale nel kung
fu è quella di arrivare allo stato di non-consapevolezza’ (ibid., pag. 41-42).

Lo judo (la via gentile) è un arte marziale giapponese molto popolare in Occidente; è stato definito
anche una disciplina spirituale. E’ un sistema di lotta ‘che utilizza tecniche senz’armi, basato per
lo più sulle spinte e il sollevamento dell’avversario utilizzando varie prese e la forza della leva’
(ibid., pag. 129).

Il kyudo (la via dell’arco) è un’arte giapponese ed è direttamene collegato al Buddismo zen. ‘Un
professionista kyudo deve fondere in un tutt’uno l’arco, la freccia e il bersaglio, per poi unirsi a
loro. A questo stadio il kyudoka (colui che pratica il kyudo) tira la freccia’ (ibid., pag. 116).

Dopo avere visto che le arti marziali si propongono di fare accedere l’uomo ad una presunta energia
cosmica presente in lui e di metterlo in contatto e farlo fondere con essa per fargli acquisire una
maggiore potenza, non ci si dovrebbe meravigliare se Michael Murphy nel suo libro The Psychic side
of Sports (L’aspetto psichico degli sport) ha affermato che lo sport ‘ha il potere di portarci di là
dal senso comune di noi stessi, dandoci capacità che altre volte sono viste come derivanti da forze
occulte, mistiche o religiose’.

Attenzione quindi alle arti marziali, perché dietro di esse si nascondono le religioni orientali che
tanto stanno furoreggiando in Occidente in questi ultimi decenni. Bisogna dire però che il cristiano
non si deve astenere dal praticare le arti marziali semplicemente perché esse sono collegate alle
religioni orientali dietro le quali si nasconde il diavolo; questo certo è un motivo in più, ma non
è il principale. Il cristiano è per la pace, essendo un figliuolo di pace, e non è chiamato a
contrattaccare il suo avversario se questo lo percuote o lo minaccia o lo deruba perché Gesù Cristo
ha detto: “Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli
anche l’altra; ed a chi vuole litigare teco e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. E se
uno ti vuole costringere a fare seco un miglio, fanne con lui due” (Matt. 5:39-41). Il cristiano
dunque non è chiamato a difendersi né con le mani, né con i piedi, né con catene o lance o qualsiasi
altra arma e perciò non ha bisogno di imparare un arte di autodifesa. Qualcuno dirà: Ma che utile
ricava il cristiano dal non opporre resistenza al suo nemico? Questo, che egli con il suo
comportamento onora il Vangelo perché segue l’esempio di Gesù Cristo il quale umiliò se stesso non
opponendosi con la forza a coloro che lo perseguitarono, lo percossero e lo crocifissero. E da così
prova di essere un uomo forte e valoroso nel Signore, quantunque apparentemente appaia al mondo un
‘debole’. Ricordatevi fratelli che il cristiano che assume questo atteggiamento di autocontrollo,
che è prodotto dallo Spirito di Dio che dimora in lui, vale più del soldato coraggioso che compie
prodezze in guerra secondo che è scritto nei proverbi: “Chi è lento all’ira val più del prode
guerriero: chi padroneggia se stesso val più di chi espugna città” (Prov. 16:32).

Se dunque tra di voi fratelli, c’è qualcuno che pratica le arti marziali io lo esorto ad
abbandonarle sia perché egli non deve contrastare al malvagio e sia per il fatto che egli praticando
queste arti marziali (anche se solo in allenamento) fa spazio in lui a concetti filosofici orientali
che hanno come padre il principe di questo mondo, vale a dire Satana, e corre il serio pericolo di
cadere sotto la nefasta influenza di spiriti immondi. Diletti, aborrite qualsiasi atto di violenza
fisica non importa se compiuto per attaccare o per autodifesa; che la vostra mansuetudine sia nota a
tutti gli uomini.

L’agopuntura

L’agopuntura è un metodo di cura delle malattie che ha avuto origine in Cina migliaia di anni fa.
Oggi è molto diffuso anche in Europa; secondo alcune stime infatti sarebbero alcune migliaia i
medici che in Europa fanno uso dell’agopuntura per curare gli ammalati. Ma per parlare di questa
così decantata arte di guarire cinese, occorre prima parlare di quello che viene insegnato a
riguardo della struttura umana da parte di coloro che insegnano l’agopuntura; insomma bisogna
spiegare su che cosa si fonda l’agopuntura. Secondo quello che è insegnato sull’agopuntura, il vento
solare ed altre forze centripete che vengono dal cielo entrano in relazione con la forza centrifuga
proveniente dalla terra. Il corpo umano sarebbe formato appunto dalla collisione di queste due
forze. Questa collisione produce delle spirali che formano i due lobi del cervello ed i più
importanti organi vitali; queste spirali arrivano al centro e poi si espandono verso l’esterno,
producendo le gambe, le braccia, le orecchie, il naso, gli occhi, ecc. Gli esperti di agopuntura
spiegano questo concetto anche in questa maniera: queste due forze principali chiamate il Ki del
Cielo e il Ki della Terra (la parola ‘Ki’ indica della energia elettromagnetica) dopo la collisione
producono un ‘fantasma elettromagnetico’ (una specie di uomo interno magnetico).

Quindi l’uomo assorbe dell’energia elettromagnetica dall’atmosfera attorno a lui, e questa energia
lo carica come ‘una batteria’. Questa energia è ricevuta dal corpo umano mediante dei piccoli punti
(punti d’agopuntura) sparsi su tutta la superficie del corpo umano; essi sono delle piccole bocche
formate a spirale che si trovano sotto la superficie della pelle e sono collegate tra loro da
sottilissimi canali di flusso (meridiani). Di questi punti ce ne sarebbero sul corpo umano circa 365
collegati tra loro da 14 meridiani. L’energia scorre in maniera omogenea sulla superficie del corpo,
a meno che non si mangi male; in questo caso i punti terminali si bloccano, l’energia
elettromagnetica stagna presso i punti, e si cominciano ad avvertire dei dolori qua e là soprattutto
su questi punti. Bisogna quindi sbloccare questi punti otturati affinché l’energia ritorni a
scorrere regolarmente e i dolori scompaiano; e in che maniera? Tramite degli aghi: viene inserito un
ago nel punto adatto ed al momento giusto e nel modo corretto, che provoca una specie di minuscola
esplosione che libera l’energia bloccata in quel punto. Ecco che cosa è l’agopuntura; questa pratica
che in Oriente fa parte della medicina tradizionale. Oltre all’uso di aghi ci sono altri due metodi
usati per ‘sbloccare’ l’energia nei punti. Quello che consiste in uno stimolo effettuato mediante
pressione delle dita (da cui il nome di agopressione o massaggio Shiatzu) sui punti d’agopuntura. E
quello chiamato Moxa: moxa è una pianta le cui foglie mediante una particolare manipolazione vengono
rese simili ad una spugna, secca e morbida. Questo materiale viene confezionato a forma di cono e
posto sul punto da trattare e quindi bruciato stimolando il punto d’agopuntura.

Ci troviamo davanti all’ennesima pratica orientale che pretende di guarire le malattie. Abbiamo
prima visto infatti che anche lo zen, la meditazione trascendentale e lo yoga che sono sorte in
Oriente pretendono di curare certe malattie. Che dire di essa? Noi credenti la rigettiamo perché
essa si oppone a quella che è la volontà di Dio in verso noi in Cristo Gesù. Mi spiego: il credente
è anch’egli soggetto a malattie, cioè anche lui si può ammalare di malattie più o meno gravi. Ma che
cosa vuole Dio che egli faccia nel caso cade infermo? Lo dice Giacomo nella sua epistola: “C’è
qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio
nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e
s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi” (Giac. 5:14,15). Ecco cosa deve fare il
credente; chiamare gli anziani (e non i medici, non importa se di medicina tradizionale o
alternativa) i quali lo devono ungere d’olio nel nome del Signore e pregare con fede su di lui.
Questa è la pratica da osservare in mezzo al popolo di Dio; di essa ci si può anzi si deve
pienamente fidare perché è prescritta da Dio, il Creatore, che è buono e infinitamente saggio.

Ma l’agopuntura oltre che ad opporsi, come d’altronde qualsiasi altro tipo di medicina, alla volontà
di Dio verso noi perché indurrebbe il credente che la pratica a riporre la sua fiducia nell’uomo
anziché in Dio, il che è già di per se stesso una cosa grave, si fonda – come abbiamo visto – su dei
principi dell’occultismo cinese cioè sull’energia ki, sul fantasma elettromagnetico, sui punti, sui
meridiani attraverso cui fluirebbe quest’energia universale, a cui sono collegate per conseguenza
delle tecniche occulte. Queste tecniche d’agopuntura infatti odorano fortemente di occultismo;
infatti sono avvolte nel mistero quantunque vengano spiegate con ragionamenti scientifici.
L’immissione di aghi nel corpo umano, il massaggio Shiatzu, e il bruciare una pianta su determinati
punti del corpo sono veramente delle strane pratiche che però hanno la pretesa di sbloccare dei
punti e fare tornare a spandersi regolarmente l’energia magnetica sul corpo facendo così sparire i
dolori; per questo le persone si aggrappano ciecamente ad esse; non sapendo però che dietro di esse
si cela l’occultismo a capo del quale c’è il diavolo. Ma qui sta appunto l’astuzia del diavolo; fare
passare l’occultismo per scienza salutare all’uomo e indurlo a confidare in esso senza che lui se ne
avveda. E bisogna dire che c’è riuscito nei confronti di centinaia di milioni di persone nel mondo.
Concludo dicendo questo: l’agopuntura si fonda su dei concetti orientali che si oppongono nettamente
alla verità e si prefigge di mettere armonia tra l’uomo e una presunta energia universale chiamata
chi dietro cui si nasconde il principe di questo mondo. Vi esorto dunque a fuggire questa pratica
orientale e a riporre la vostra fiducia totalmente in Dio anche per la vostra guarigione fisica.

La macrobiotica

Il significato di macrobiotica è il seguente: macro vuole dire ‘grande’ e biotico significa ‘vita’ o
‘che ha attinenza con la vita’, quindi macrobiotica significa ‘grande e lunga vita’. Il termine è
molto usato oggi, specialmente in riferimento a certi cibi, chiamati appunto macrobiotici. Ma che
cosa è la Macrobiotica? Kushi Michio lo spiega in questi termini nel suo libro Il nuovo libro della
macrobiotica: ‘Io adottai il termine ‘macrobiotica’ nel suo significato originario di metodo
universale che assicura la salute e la longevità e che, oltre che della dieta, si occupa dello
studio di tutte le dimensioni della vita umana, dell’ordine naturale e dell’evoluzione cosmica. La
macrobiotica abbraccia tutti i campi possibili: comportamento, pensiero, respirazione, esercizi
fisici, rapporti, abitudini, usi e costumi, culture, idee e coscienza, nonché gli stili di vita,
individuali e collettivi, di tutto il mondo. Di conseguenza la macrobiotica non si identifica
unicamente con la dieta, anche se questa per molte persone rappresenta il primo passo e
l’introduzione allo stile di vita da essa propugnato. E’ ‘macrobiotica’ il modo di vivere universale
che ha permesso all’umanità di svilupparsi biologicamente, psichicamente e spiritualmente e che le
permetterà di conservare la salute e di raggiungere la felicità e la pace. Comprende un approccio
dietetico, ma il suo obbiettivo è quello di assicurare la sopravvivenza della specie umana e la sua
ulteriore evoluzione su questo pianeta’ (Kushi Michio, Il Nuovo Libro della Macrobiotica: dieta,
alimentazione e salute, Roma 1989, pag. 34). La macrobiotica presta molta attenzione ai cibi perché
ritiene che la felicità dell’uomo, la sua pace, il suo carattere, la sua salute e quindi la
lunghezza della sua vita dipenda dall’alimentazione.

Ma su che cosa si basa la macrobiotica per fare tali affermazioni? Sul principio dello yin-yang di
origine cinese. Secondo i sostenitori di questo principio ‘yin e yang sono le forze e le tendenze
che governano in eterno i fenomeni, visibili e invisibili, individuali e collettivi, parziali o
totali, passati e futuri’ (Kushi Michio, op. cit., pag. 23); esse sono forze complementari e
antagoniste che si armonizzano l’un l’altra in continuazione. Esse ‘governano anche il nostro
metabolismo, il nostro sistema nervoso, centrale ed autonomo, ecc.’ (La via Macrobiotica, N° 1,
Maggio 1974, pag. 5). Ma che c’entrano i cibi in tutto questo? C’entrano pure loro perché anch’essi
sono sottoposti al governo di queste forze. Da qui l’affermazione degli esperti di macrobiotica che
‘alcuni cibi tendono a renderci contratti e più attivi (yang). Altri tendono a rilassarci e a
dispiegarci mentalmente (yin)’ (La via Macrobiotica, N° 9, Gennaio 1975, pag. 4). E siccome si è
venuto a creare uno squilibrio nell’uomo tra yang e yin, squilibrio dovuto all’alimentazione
moderna, e questo squilibrio ha avuto nefaste conseguenze su di esso, perché ha portato malattie
nervose, mentali provocando infelicità nell’uomo, occorre, per rendere l’uomo felice e pieno di
salute, ripristinare l’equilibrio tra yang e yin. ‘La salute e la felicità dipendono da un armonioso
equilibrio tra yang e yin’ (ibid., pag. 4), afferma Kushi Michio. Questo equilibrio è proprio lo
scopo della dieta macrobiotica.

Ma per farvi comprendere quanto per i studiosi di macrobiotica certi cibi possono trasformare la
vita di una persona sottopongo ora alla vostra attenzione le seguenti parole di Kushi Michio:
‘Vorreste diventare simili all’ortaggio che state esaminando? Questa è la prima domanda che dovreste
porvi. Se scegliamo degli ortaggi e della verdura ben formati e regolari, anche la nostra vita
diventerà ordinata. Se invece, preferiamo gli ortaggi che hanno lottato contro il freddo,
acquisteremo la loro forza e resistenza. Se scegliamo della verdura piccola, diventeremo compatti ed
attivi, come dei bambini, invece d’essere gonfi e molli, senza continuità. Se raccoglieremo la
frutta succosa e dolce che cresce rapidamente nei climi caldi avremo la sua fragilità e delizia,
tanto che saremo facilmente e presto divorati dagli altri, compresi i batteri, le idee e le
istituzioni (…) Poiché l’uomo è attivo, i migliori animali per la sua tavola sono quelli che si
muovono lentamente; poiché il suo sangue è rosso è più raccomandabile la carne bianca; poiché è
caldo ci sembrano migliori gli animali a sangue freddo’ (ibid., pag. 5,6).

Anche il modo di cucinare i cibi ha un grande effetto sull’uomo secondo la macrobiotica e difatti
nei libri di macrobiotica si trova pure scritto come si devono cucinare questo o quell’altro
alimento. Gli esperti di macrobiotica vietano di mangiare alcuni cibi difatti dicono: ‘Le patate, le
melanzane, i pomodori, ortaggi più yin di tutti gli altri, originari di climi tropicali, sono, in
genere, da evitare completamente’ (ibid., pag. 5) e: ‘Se mangiamo della carne di mammiferi è come se
stessimo divorando noi stessi’ (ibid., pag. 6) ed anche: ‘Non sono quindi raccomandati gli alimenti
moderni, coltivati con concimi artificiali o trattati e preservati chimicamente o spruzzati con
insetticidi o deodoranti’ (La via macrobiotica, N° 1 Maggio 1974, pag. 6). La migliore dieta
macrobiotica è quella che si basa solo su cereali. E tutto questo viene insegnato in base al
principio dello yin-yang per fare acquisire la felicità e la salute all’uomo! Vi faccio inoltre
presente che la macrobiotica è collegata all’agopuntura infatti gli esperti dicono: ‘L’Agopuntura è
limitata, e cura soltanto temporaneamente, se si continua a mangiare in modo sbagliato (…) Ma se
riusciamo a combinare l’Agopuntura con l’alimentazione adatta possiamo scoprire la vera
libertà…realizzare la nostra vita, godendola al massimo..’. Ecco perché molti che si affidano
all’agopuntura per guarire da alcune malattie si mettono a seguire pure la dieta macrobiotica. Ma
passiamo ora alla confutazione di queste menzogne introdotte dal diavolo nel mondo tramite i
cosiddetti ‘antichi saggi cinesi’.

Cominciamo col dire che questo principio dello yin-yang non è scritturale. La Scrittura afferma che
il diavolo è il principe di questo mondo, cioè colui che lo governa e l’opprime. Questo lo fa
tramite i principati, le potestà, i dominatori di questo mondo di tenebre e le forze spirituali
della malvagità che sono nei luoghi celesti, che sono tutte entità spirituali malvagie che non si
vedono con questi occhi ma che esistono. L’uomo è infelice appunto perché è sotto la potestà di
Satana, perché serve questo essere malvagio facendo ciò che dispiace a Dio. In altre parole perché
egli è dato al peccato, che è un’opera del diavolo, che lo ripaga con la morte (cfr. 1 Giov. 3:8;
Rom. 6:23). La sua infelicità non dipende dunque dall’alimentazione moderna, ma da qualcos’altro,
ossia dalla sua ribellione contro Dio. A riprova di ciò facciamo notare che ai giorni di Paolo
benché non esistessero ancora questi alimenti moderni di oggi, coltivati con concimi artificiali o
trattati e preservati chimicamente o spruzzati con insetticidi, gli uomini erano ugualmente infelici
e traviati come lo sono oggi appunto perché servivano il peccato anziché Dio.

Ma andiamo più indietro: ai giorni di Adamo ed Eva. Ora, nessuno può dire che ai loro giorni ci
fossero alimenti sofisticati, perché tutto era naturale; gli insetticidi non esistevano, i
conservanti neppure; essi si cibavano solo di verdure (ancora l’uomo non si cibava di carne). Eppure
essi dopo che disubbidirono a Dio, benché si cibassero con cibi genuini, cominciarono a vivere
infelicemente e nella paura. Questo conferma che alla radice dell’infelicità che esiste nel cuore
dell’uomo c’è la ribellione a Dio, il peccato! L’alimentazione dell’uomo quindi può essere la più
genuina, ma se egli è schiavo del peccato sarà infelice fra tutti, miserabile, cieco e nudo.
Guardiamo la condizione di quelle persone che sono senza Dio e si cibano esclusivamente di cibi
genuini. Non dobbiamo dire che anch’esse sono infelici? Sì, e non potrebbe essere altrimenti, perché
come detto innanzi alla radice dell’infelicità dell’uomo non c’è una certa alimentazione ma bensì la
sua ribellione ai comandamenti di Dio. Quindi, quello che l’uomo deve ristabilire non è l’equilibrio
tra gli elementi yin e yang per ristabilire così l’equilibrio tra il corpo e lo spirito; ma egli
deve studiarsi di ristabilire quell’armonia che c’era tra l’uomo e Dio prima della caduta dell’uomo,
detto in altre parole l’uomo si deve riconciliare con Dio, il suo Creatore. Questa dunque è
l’esortazione che noi rivolgiamo agli uomini: “Siate riconciliati con Dio” (2 Cor. 5:20).

Ma come può l’uomo riconciliarsi con Dio? C’è solo una maniera; ravvedendosi dai suoi peccati e
credendo nel suo Figliuolo, Cristo Gesù; quindi mediante la fede. Allora sì che egli diventerà
un’altra persona, mite, calma, gioiosa; perché rinascerà a nuova vita, lo Spirito Santo entrerà in
lui e lo trasformerà. Mentre gli esperti di macrobiotica affermano: ‘Vorreste diventare simili
all’ortaggio che state esaminando?’ e dicono che mangiando determinati ortaggi si acquista il
carattere di quell’ortaggio (il che è follia), noi che annunziamo Cristo vi diciamo o uomini:
‘Volete diventare simili a Cristo, cioè essere resi conformi all’immagine del Figliuolo di Dio, e
quindi miti, pacifici, pieni di amore, e così via? Mangiate la carne ed il sangue del Figliuol
dell’uomo perché lui stesso disse: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, ed io
in lui” (Giov. 6:56); sappiate che la carne di Gesù è vero cibo, e il suo sangue è vera bevanda.
Cibandosi di essi si diventa felici, calmi, e si ottiene la vita eterna, la grande e vera vita, una
vita ad esuberanza che durerà per sempre, anche dopo morti. Badate però che le parole di Gesù sono
spirito e vita e non si riferiscono alla santa Cena da lui istituita, ma bensì al credere in Lui e
all’osservanza dei suoi comandamenti (cfr. Giov. 6:40 con Giov. 6:54; Giov. 6:56 con Giov. 15:4,5 e
1 Giov. 3:24). Questa è la Via della Vita: Cristo Gesù. Tutte le altre, compresa la macrobiotica,
sono delle contraffazioni e perciò delle vanità. Qualcuno dirà: ‘Ma voi non siete per
un’alimentazione genuina? Sì che lo siamo, anche noi preferiamo i cibi genuini a quelli trattati
chimicamente o in qualche maniera alterati dall’uomo, e ci rallegriamo nel Signore quando il Signore
ce li fa gustare.

Ma in assenza di essi ci cibiamo del cibo che c’è senza mormorare, ringraziando Iddio che ce lo
provvede. La nostra felicità non dipende dall’alimentazione ma dall’osservanza dei comandamenti di
Dio secondo che è scritto: “Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano” (Luca
11:28): e tra questi comandamenti non c’è l’ordine di non mangiare certi cibi perché il regno di Dio
non consiste né in vivanda e né in bevanda. Le uniche vivande da cui noi ci dobbiamo astenere per il
nostro bene per ordine dello Spirito Santo, sono le cose contaminate nei sacrifici agli idoli, le
cose soffocate e il sangue (cfr. Atti 15:19,20,28,29). Per il resto possiamo mangiare di tutto (cfr.
1 Tim. 4:4,5), senza nessun problema. Con moderazione certo (altrimenti ne avremo del danno), perché
Dio vuole che siamo temperati anche nel mangiare (cfr. 1 Cor. 6:12), ma di tutto, rendendo grazie a
Dio in Cristo Gesù. Quindi il divieto macrobiotico di mangiare le melanzane, i pomodori, le patate,
la carne ed i cibi trattati chimicamente è un precetto che annulla la Parola di Dio e va rigettato
(cfr. 1 Tim. 4:1-3). Anche la nostra salute non dipende dall’alimentazione (con questo vogliamo dire
che non è astenendoci da certi cibi che noi goderemo buona salute) ma dall’osservanza dei
comandamenti di Dio infatti la sapienza dopo averci detto di essere buoni, veritieri, di confidare
con tutto il cuore in Dio, di non appoggiarci sul nostro discernimento, di temere Dio e di fuggire
il male afferma: “Questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa” (Prov. 3:8).
Naturalmente tra il male che dobbiamo fuggire c’è l’uso smoderato delle vivande. Concludo dicendovi
questo fratelli. Voi in Cristo Gesù siete stati resi liberi di mangiare di tutto. Voi non siete più
schiavi di precetti sulle vivande quali: ‘Non assaggiare quel cibo perché dannoso allo spirito o al
corpo’ perché questi precetti fanno parte degli elementi del mondo da cui siete stati affrancati
mediante il sangue di Gesù Cristo. Il vostro cuore è reso saldo dalla grazia di Dio “e non da
pratiche relative a vivande, dalle quali non ritrassero alcun giovamento quelli che le osservarono”
(Ebr. 13:9). Diletti, ringraziate Dio per avervi affrancati affinché foste liberi.

www.lanuovavia.net/newage_6.html

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