Lasciate gli uomini Dio, accettate Dio

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Lasciate gli uomini Dio, accettate Dio

di Murari Gupta dasa

In India, molti uomini santi proclamano sistematicamente di poter guarire tutti grazie ai propri
poteri mistici. Di uno di questi uomini che fanno miracoli parlano nei notiziari solo per ragioni
sbagliate. Prima i media e ora la polizia lo accusano di diffondere le superstizioni, di far pagare
per le sue cure e di truffare. I suoi fedeli seguaci giurano sui suoi poteri magici. Qual è la
verità? Quest’uomo che fa miracoli può vedere il passato, predire il futuro, guarire gli ammalati e
dare la misericordia con i suoi poteri soprannaturali? O è un truffatore? La nostra risposta
potrebbe sorprendervi. Egli possiede poteri soprannaturali come molti altri.

I poteri mistici che sono al di là di voi, di me e della scienza moderna esistono davvero. Srila
Prabhupada spiega: “Ci sono otto tipi di perfezione yogica (siddhi): anima, laghima, prapti, isitva,
vasitva, mahima, prakamya e kamavasayita. Un veroyogi può diventare più piccolo del più piccolo, più
leggero del più leggero e più grande del più grande. Può produrre all’istante qualsiasi cosa voglia
nella sua mano. Può creare perfino un pianeta.” (Gli insegnamenti di Sri Kapila, commento al verso
13) Allora? Tali poteri fanno diventare Dio uno yogi? No. Dio è Dio, il controllore supremo, il
beneficiario e il proprietario, il più bello, il più attraente – Krishna. Ma allora perché le
persone decidono di rivolgersi a questi uomini dio e non a Dio?

Sri Krishna spiega la loro psicologia nella Bhagavad-gita (4.12): “In questo mondo gli uomini
aspirano al successo nel compimento dell’attività interessata, perciò adorano gli esseri celesti;
certamente quaggiù raccolgono in breve tempo il frutto del loro lavoro.” Srila Prabhupada, nel suo
commento spiega: “Per possedere questi beni materiali temporanei, l’uomo non esita ad adorare gli
esseri celesti o perfino potenti personalità del suo Paese.” Possiamo pensare che non ci sia niente
di sbagliato; è un semplice caso di richiesta di risorse. Ma sorprendentemente Sri Krishna definisce
meno intelligente questo tipo di approccio, (Bg. 7.20)

Perché c’è un tranello: questi vantaggi e queste soluzioni sono temporanei, durano solo per poco
tempo. Non sono eterni e sicuramente non sono abbastanza potenti da aiutarci a sfuggire al ciclo di
nascita e morte.
Se siamo ammalati e mangiamo un po’ di cenere magica, possiamo trarne beneficio, ma se questa
semplice cura ci trasforma in deliranti seguaci di uomini dei miracoli, ci aspettano forti sorprese.
O i loro poteri diminuiranno o, essendo comuni esseri mortali, dovranno soccombere al tempo
onnipotente e alla morte. Allora quale sarà il nostro rifugio?

Abbandonarsi a Sri Krishna

Se abbiamo ancora un timore reverenziale dei poteri mistici, vediamo come Srila Prabhupada
rispondeva in casi simili. Quando sentiva parlare delle prodezze mistiche di qualcuno, come la
lievitazione, non le prendeva in considerazione dicendo che perfino gli scarafaggi volano. (TKG’s
Diary: Prabhupada’s Final Days, 26 luglio) Sfidando coloro che proclamano di essere Dio, spesso
diceva: “Quando hai un mal di denti, vai dal dottore e sei Dio?” Il punto di Srila Prabhupada era
semplice: invece di abbandonarvi a questi fallibili uomini dei miracoli, abbandonatevi a Krishna,
che è infallibile.” Egli èyogesvara, il maestro di tutti i poteri yogici e la fonte originale da cui
tutte le persone dotate di poteri derivano il proprio potere.

Perciò il Bhagavatam (2.3.10) ci implora di essere prudenti e di rivolgerci a Krishna: “L’uomo
intelligente, che sia pieno di desideri materiali, che sia privo di ogni desiderio o che desideri la
liberazione, deve con tutto se stesso adorare Dio, il Tutto supremo e assoluto.” Ma possiamo avere
dei dubbi. Krishna ci libererà dalle nostre terribili sofferenze? Come questi uomini dei miracoli,
Sri Krishna può eliminare le nostre sofferenze – oppure no, ma sicuramente ci darà forza sufficiente
per sopportarle. Apparentemente la mancanza di accesso diretto a Sri Krishna ci può anche fare avere
delle riserve, ma grazie al metodo d’insegnamento che ha organizzato, come Egli stesso afferma nella
Gita (4.2), possiamo avvicinarci alle Sue meravigliose istruzioni per mezzo dei Suoi rappresentanti
autentici.

Questi maestri spirituali ci possono guidare a vivere una vita olistica e armoniosa anche nei
momenti più turbolenti. Il metodo è semplice – una meditazione consapevole sui santi nomi del
Signore: Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama,
Hare Hare. Possiamo cantare questo mantra in qualsiasi momento, ovunque. Esso può liberarci da
questo mondo di sofferenze e portarci a Vaikuntha, il luogo dove tutto è pace e amore. Provate. È
gratis.

Murari Gupta Dasa, discepolo di Sua Santità Radhanatha Swami, è laureato in medicina e chirurgia ed
è un membro della squadra che produce l’edizione di BTG in inglese in India.

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Dietro la Scena

di Visakha Devi Dasi

Armato di spavalderia e della stima di altre persone, Marc Dreier, laureato alla Yale University e
alla Harvard Law School, escogitò una ingegnosa truffa dopo l’altra e ne usò il ricavo per mantenere
uno stile di vita sontuoso, che comprendeva il possesso di un appartamento da 10 milioni di dollari
sull’Upper East Side di Manhattan, proprietà fronte mare negli Hamptons, una collezione d’arte di
valore, alcune macchine lussuose e uno yacht da 18 milioni di dollari. Prima di cominciare a
commettere i suoi crimini, il signor Dreier guadagnava circa 400.000 dollari all’anno. Perciò ci si
potrebbe chiedere perché il signor Dreier aveva iniziato a truffare?

La Bhagavad-gita spiega che una persona prigioniera dell’influenza della passione (raja-guna) è
avida e dominata da un numero illimitato di desideri. Il guna è una qualità che ci intrappola a
causa dei nostri desideri e delle nostre attività. Nel caso del signor Dreier, dopo essersi
dichiarato colpevole dei suoi crimini scrisse una lettera al giudice in cui spiegava che aveva
cominciato a rubare nel 2002, prendendo il denaro dalla liquidazione di un cliente. Aveva sperato di
restituire presto il denaro, ma invece aveva messo il piede sulle “sabbie mobili di grandi spese” e
si era trovato a “gestire uno schema Ponzi di massa senza un’apparente via d’uscita”. La Gita ci
dice che quando l’influenza della passione si fa più forte, si sviluppa un’avidità incontrollabile.

Inoltre nella sua lettera il signor Dreier disse al giudice che colleghi e clienti avevano una
migliore situazione finanziaria e apparentemente godevano di uno status superiore al suo, quindi
egli si era sentito “schiacciato da una sensazione di rendimento inferiore alle aspettative”. Una
persona in preda alla passione non è mai soddisfatta. Una persona in preda alla passione non è mai
soddisfatta della sua posizione, desidera fortemente posizioni più elevate e un maggior numero di
proprietà, rimane sconvolta dal non averle e invidia coloro che le hanno. Allora avendo
l’intelligenza coperta, quella persona ignora la moralità. Oppure, con le parole del signor Dreier:
“Non riesco a ricordare o a considerare perché non mi fermai.

Ora tutto sembra così ovviamente deplorevole. Ricordo solo che in qualche modo ero disperato per il
successo che sentivo sfuggirmi. Avevo perso la mia prospettiva e i miei fondamenti morali e in
realtà, in un certo senso, avevo perso il senno.” L’avidità, come dice la Gita, è una delle tre
porte per l’inferno e qualsiasi azione compiuta sotto la sua influenza all’inizio è dolce come il
nettare e alla fine amara come il veleno. Il signor Dreier fu accusato di frode per aver truffato
fondi d’investimento ed altri azionisti per almeno 400 milioni di dollari e fu condannato a venti
anni di prigione. Il suo commento fu: “È facile dire che non si dovrebbe mai varcare il limite, ma
solo pochissime persone lo conoscono.” Ed è vero. Chiunque può soccombere all’avidità – e deve
sperimentare la sofferenza che essa porta. C’è comunque un lato positivo.

Chiunque, compreso il signor Dreier, che ha sessantadue anni e potrebbe trascorrere in prigione il
resto della sua vita, può imparare e riflettere sulla gloriosa Gita. Questo brano, per esempio,
tratto dal commento di Srila Prabhupada al verso 14.17 della Bhagavad-gita, potrebbe far esitare
tutti noi: “Gli uomini dominati dalla passione diventano avidi e il loro desiderio di godere dei
sensi è ardente e smisurato. Si può facilmente vedere che tutto il denaro e tutti i piaceri del
mondo non portano né la felicità né la pace mentale, che non si può raggiungere finché siamo
dominati dalla passione. Se un uomo aspira alla felicità, il suo denaro non gli sarà di aiuto … ”

Visakha Devi ha contribuito a BTG con articoli e fotografie per almeno quarant’anni. Con suo marito,
Yaduvara Dasa, vivono fin dal 1999 al Saraganati Village, nella Columbia Britannica, in Canada.

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