Quello che conta è la Bhakti

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Quello che conta è la Bhakti

Sri Krishna dice che Si rivela a noi in molti modi
per risvegliare il nostro amore per Lui.

di SDG A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

punyo gandhah prithivyiam ca
tejas casmi vibhavasau
jivanam sarva-bhutesu
tapas casmi tapasvisu

“Sono il profumo originale della terra ed il calore del fuoco. Sono la vita di tutto ciò che vive e
l’austerità dell’asceta.”
(Bhagavad-gita 7.9)

Krishna descrive fin nei particolari come Egli sia presente ovunque. Prima di questo verso ha citato
molti altri Suoi aspetti. Possiamo vedere Krishna ad ogni passo e in ogni momento. Se ci esercitiamo
a vedere Krishna, questo non è difficile.
Ogni volta che sentiamo un profumo – per esempio di una rosa – possiamo subito ricordare Krishna:
“Ecco Krishna.” È solo questione di pratica.
Non appena tu ricordi Krishna o pronunci la parola “Krishna” Krishna si mette in contatto con te.
Sei immediatamente in contatto con Krishna. E se rimani costantemente in contatto con Krishna
studiando tutti i particolari di ciò che dice in questo verso, cosa ti manca per essere in coscienza
di Krishna? E se rimani sempre a quel livello, cosciente di Krishna, sei lo yogi più elevato.
Yoginam, api sarvesam [Bhagavad-gita 6.47]. E molto facile, non è affatto difficile. Devi
semplicemente esercitarti.

In un altro verso è detto che un fiore che sboccia è il sorriso di Krishna. Perciò puoi vedere
Krishna che sorride ogni volta che vedi un fiore.
Non capisco perché le persone dicono: “Puoi farmi vedere Krishna?”
Krishna Si mostra in moltissimi modi. Loro non lo capiranno. Non è affatto difficile vedere Krishna
in ogni momento, ad ogni passo, se approfondiamo ciò che Krishna intende dire con “Io sono”, “questo
è.”
Punyo gandhah prithivyam ca: “Sono il profumo originale della terra.” Nella terra c’è l’origine di
tutto. C’è il profumo della rosa e anche il profumo di altri fiori, ma non potete estrarli con i
vostri cosiddetti metodi chimici scientifici. Prendete un po’ di terra e provate ad estrarne il
profumo della rosa. È lì. È certo. Seminate un seme di rosa ed esso farà nascere dalla terra il
profumo della rosa. È così. Chi può negarlo? Altrimenti da dove proviene il profumo?

Qui Krishna dice: jivanam sarva-bhutesu. Egli è la vita. Nel verso successivo dirà, bijam mam
sarva-bhutanam: “lo sono il seme originale di tutte le esistenze.” Bija: il seme. Il seme è così ben
concepito dalla mente di Krishna che appena ne metti uno nella terra e lo annaffi, esso
fruttificherà e pian piano crescerà manifestando il proprio profumo, il colore, tutto. Così è. Tutti
lo sanno. Non solo questo, ma Krishna è nel piccolo seme del gigantesco albero baniano. Altrimenti
come potrebbe avvenire questa cosa meravigliosa? Come può un albero enorme originarsi da un piccolo
seme? E non si tratta solo di un albero – ci sono molti milioni di frutti sull’albero e in ogni
frutto ci sono molti milioni di alberi. Questa è la potenza della mente di Krishna. Voi non potete
fare questo. La cosiddetta tecnologia può produrre un orologio molto complicato, ma da questo
orologio non possono originarsi molti orologi. No, questo non è possibile.
Ma Krishna è così potente – onnipotente – che ha saputo realizzare una cosa di tale perfezione,
perché Egli è lì, nel seme.
Bijam mam sarva-bhutanam [Bg. 7.10]. Ovunque si trovi, Egli agisce sempre in modo meraviglioso.

LA CAUSA DI TUTTE LE CAUSE

Studiare la coscienza di Krishna significa questo. Dov’è la difficoltà? Ora, questa lampadina
elettrica è luminosa ed emana calore. Da dove proviene tutto questo? Proviene da Krishna. È così.
Egli è la causa di tutte le cause.

isvarah paramah krishnah
sac-cid-ananda-vigrahah
anadir adir govindah
sarva-karana-karanam

“Krishna, che è conosciuto come Govinda, è Dio, la Persona Suprema. Egli ha un corpo eterno pieno di
beatitudine e di conoscenza. Egli è l’origine di ogni cosa. È senza origine ed è la causa di tutte
le cause.”

Ma non dovremmo, come fanno i filosofi Mayavadi, commettere l’errore di pensare che, poiché la luce
elettrica ha origine da Krishna, essa sia Krishna. No, Krishna esiste sempre separatamente dalla
luce elettrica. I Mayavadi dicono:
“Poiché Krishna è nella lampada elettrica, nell’albero, nel seme, nel colore, nell’odore, allora
Krishna è finito. Krishna non c’è più. Poiché Krishna ha diffuso Se stesso in così tanti modi,
Krishna è finito.” Questa è una logica materiale, non spirituale. Se prendete un foglio di carta e
lo strappate in piccoli pezzi che gettate via, allora la carta originale non c’è più. Questo è
materiale.
Ma Krishna non è così. Krishna è una persona e dalle Sue energie provengono moltissime varietà di
cose. Ma tuttavia Egli esiste ancora.

Purnasya purnam adaya purnam eva avasisyate [Isopanisad – Invocazione]. Egli è purna, completo. Il
fatto che così tante cose abbiano avuto origine da Lui non significa che non ci sia più. Questo modo
di concepire sulla base della logica materiale è sbagliato. I Mayavadi non riescono a comprendere
cosa significa l’onnipotenza del Signore. Essi accettano l’idea che Dio sia onnipotente, ma non
riescono a comprendere la Sua onnipotenza.
L’onnipotenza di Krishna significa che anche se moltissime cose si sono manifestate attraverso le
Sue energie, Egli è ancora completo. Krishna c’è ancora. Non dobbiamo adorare tutte queste cose –
questo è panteismo. “Krishna, la Verità Assoluta, si è suddiviso in moltissime cose; perciò tutte
queste cose combinate insieme costituiscono la Verità Assoluta.” Questa è la teoria dei panteisti.
Ma per noi c’è l’affermazione vedica: Krishna è la causa di tutto. Esistono varietà di cose
materiali e spirituali, ma Krishna è presente a Vrindavana nella Sua forma originale.
Krishna è questa lampada elettrica, ma tuttavia Egli non è la lampada elettrica. Krishna è questo
cuscino, ma Egli non è il cuscino.

KRISHNA NON È OGNI COSA

I leader di un grande movimento pseudo spirituale affermano: “Noi crediamo che tutto sia Dio.” No.
Noi non diciamo così e neppure Krishna lo dice. Quando Krishna dice di adorarLo, non dice che si
dovrebbe adorare la luce elettrica o qualche altra cosa. Mam ekam: “Solo Me.” Questa è l’istruzione
che ci dà. E non che: “Krishna è diventato ogni cosa; perciò si deve adorare ogni cosa.” No. Questo
è sbagliato.
La nostra filosofia è acintya-bheda-abheda: contemporanea esistenza degli opposti. Dobbiamo prendere
rifugio nella persona di Krishna e non nella molteplicità delle cose. Mam ekam saranam vraja:
“Abbandonati solo a Me.” Dovete capire che i molteplici aspetti della realtà dipendono da Krishna.
Non che: “Poiché ci sono molte varietà, Krishna non c’è più.” No, questa non è la nostra filosofia.
Qui si dice, tapas casmi tapasvisu: “lo sono le austerità di tutti gli asceti.” Tapasvi indica
coloro che cercano la felicità eterna. Karma, yogi – sono molti i tapasvi. Ma il vero tapasvi
s’impegna nel tapah divyam. Divyam significa trascendentale. Compiere tapasya al solo scopo di
realizzare Krishna.

Anche il demone Hiranyakasipu praticava tapasya. Ma di quale tapasya si trattava? Egli compiva
tapasya così severi che l’intero universo ne fu turbato e Brahmaji si recò a visitarlo.
“Che cosa desideri?” chiese Brahma a Hiranyakasipu.
“Pratico tapasya perché voglio diventare immortale. Perciò se mi darai l’immortalità, questo sarà
molto gentile da parte tua.”
Brahma rispose: “Neppure io sono immortale. Come posso darti l’immortalità? Questo non è possibile.”
Quindi anche Hiranyakasipu praticava tapasya, ma lo faceva per ottenere vantaggi materiali. Questo
non è vero tapasya.
Tapasya significa sottoporsi volontariamente a disagi fisici. Noi siamo abituati a cercare di godere
attraverso i sensi del corpo, perciò tapasya significa interrompere volontariamente quest’idea di
gratificazione sensoriale. Questo è tapasya.
Anche ekadasi – un giorno di digiuno ogni quindici giorni – è tapasya, come anche digiunare in altri
giorni auspiciosi. Questo tapasya fa bene anche alla salute e ancora di più è utile per avanzare
nella coscienza di Krishna. Perciò dobbiamo praticare questo tipo di tapasya. Sono molti i giorni in
cui è prescritto il digiuno e dobbiamo rispettarli. E anche evitare il sesso illecito, il gioco
d’azzardo, gli intossicanti e i cibi a base di carne sono forme preliminari di tapasya. Coloro che
tra noi erano abituati a queste pratiche possono trovare qualche difficoltà, ma è necessario
accettare questo tipo di tapasya se vogliamo purificare la nostra esistenza.

Al momento presente la nostra esistenza non è purificata; è impura e perciò soffriamo. Quando le
condizioni fisiologiche di una persona vengono indebolite da un’infezione, questa soffre per la
febbre e per altri sintomi della malattia. Allo stesso modo in questo mondo materiale soffriamo a
causa del nostro corpo. Se vogliamo la vera felicità dobbiamo accettare tapasya. È necessario
accettare tapasya. Se pensi: “Posso fare avanzamento spirituale, senza tapasya, semplicemente con la
mia immaginazione”, allora diverrai un sahajiya, uno che prende le cose con molta faciloneria. No. È
necessario tapasya.
Perciò Krishna dice, tapas casmi tapasvisu. Tapasya è Krishna stesso. Ti associ con Krishna. Quando
volontariamente cessi di mangiare la carne o di usare intossicanti, questa rinuncia è Krishna.

KRISHNA È COSÌ GENTILE

Tapasya significa accettare volontariamente quello che raccomandano gli sastra, le Scritture.
Qualunque cosa Krishna dica è sastra. Che cosa sono i Veda? Veda è tutto ciò che Krishna dice. Non
esistono altri Veda. Lo Srimad-Bhagavatam afferma tene brahma hrida. Brahma significa Veda. Krishna
insegnò i Veda a Brahma attraverso il cuore. Krishna si trova nel cuore di ogni essere vivente. Il
Signore Brahma non aveva un altro maestro spirituale, ma c’è Krishna nel suo cuore. Il nome di
Krishna è Caitya-guru, “Il guru nel cuore.” Krishna è molto gentile. Egli è il guru nell’intimità
del cuore e quando siamo determinati si manifesta come maestro spirituale. Ciò è descritto nella
Caitanya-caritamrita.

Il guru aiuta dall’interno e dall’esterno. Krishna è molto gentile. Si manifesta come maestro
spirituale. Perciò Visvanatha Cakravarti Thakura dice, saksad-dharitvena samasta-sastraih… : un
puro devoto è potenziato da Krishna per agire come maestro spirituale. Perciò si deve accettare il
maestro spirituale come rappresentante di Krishna. Tatha bhavyata eva sadbhih: coloro che sono
studiosi eruditi, veri devoti – accettano il maestro spirituale come tale.
Ma questo non significa che il guru sia Krishna. “Accettare” significa che tu onori il maestro
spirituale come se fosse Krishna stesso, perché egli è il rappresentante di Krishna. Questo non va
confuso con quanto afferma la filosofia mayavada che dice che il guru e Krishna sono identici. In
verità essi sono contemporaneamente uno e distinti.

Kintu prabhor yah priya eva tasya: il guru è come Krishna perché egli è molto caro a Krishna. Perché
Gli è caro? Perché sta predicando per conto di Krishna. Sta facendo proprio quello che Krishna vuole
e perciò gli è molto caro.
Krishna vuole che tutti si arrendano a Lui ed è compito del guru insegnarlo. Il guru prende il posto
di Krishna semplicemente per insegnare alle persone: “Accettate Krishna come Dio, la Persona
Suprema. Sottomettetevi a Lui. Pensate sempre a Lui. OffriteGli sempre i vostri omaggi. Diventate
puri devoti di Krishna.”
Questo è il compito del guru. Non è molto difficile. Chiunque segua sinceramente le istruzioni di
Krishna ed insegni agli altri a metterle in pratica è un acarya. Comportatevi esattamente come è
affermato negli sastra, come ha ordinato Caitanya Mahaprabhu, come ha ordinato Krishna. E insegnate
la stessa cosa a tutti i vostri discepoli.
Quindi essere acarya, guru, rappresentante – non è difficile. Una persona deve solo diventare
veramente sincera, deve sottostare ai semplici tapasya prescritti negli sastra. Come esempio
personale, Haridasa Thakura, l’associato di Caitanya Mahaprabhu, predicava le glorie del canto Hare
Krishna; perciò è considerato un guru. Nella nostra linea, tutti i vaisnava, tutti i Gosvami hanno
agito e predicato conseguentemente. Pertanto essi sono acarya.

RICORDARE KRISHNA

Nel movimento per la coscienza di Krishna insegniamo che dovremmo sempre ricordarci di Krishna. Ora,
poiché abbiamo attaccamenti materiali, non possiamo pensare a Krishna ventiquattrore al giorno.
Ricordarsi di Krishna è molto piacevole, ma poiché abbiamo attaccamenti materiali, non possiamo
farlo. Perciò Krishna prescrive: “Guardate le varie cose del mondo materiale e cercate di ricordarvi
di Me.”
Queste sono le varietà: punyo gandah prithivyam ca tejas casmi vibhavasau. “Studiate la natura ed
osservate queste cose importanti. In esse ci sono.”
È proprio scientifico. Studiando la natura, fissate l’attenzione su qualche aspetto e Krishna dice:
“lo sono questa cosa.” Dov’è la difficoltà? Questa è coscienza di Krishna. Quando bevete l’acqua –
vi ricordate di Krishna. Vedete la luce – vi ricordate di Krishna.
Sentite il profumo di un bel fiore subito ricordate Krishna. Esercitatevi a far questo. Non è
difficile.
In realtà dobbiamo sempre pensare a Krishna. Perciò cantiamo Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna
Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Questo è il modo di pensare sempre
a Krishna. E Krishna è presente davanti a noi nella Sua forma come divinità nel tempio. Perciò
dobbiamo adorare la divinità. Se adoriamo la divinità con costanza, la forma di Krishna sarà sempre
impressa nella nostra mente. Potremo vedere Krishna in ogni momento. Se chiudo gli occhi, vedo
Krishna, come Egli sia ben vestito. Potrò vedere come Krishna mangia con piacere quello che ho
preparato con devozione, bhaktya.

La cosa importante è bhaktya, non la semplice adorazione formale. Krishna non accetta niente che non
sia offerto con bhakti e dal bhakta, il devoto. Perché dovrebbe accettarlo? Ha fame come me? No.
Egli vuole vedere solo in che modo avete imparato ad amare Krishna, quanto siate desiderosi di
servire Krishna. Altrimenti Egli non vuole il vostro servizio. Vi sono sempre centinaia e migliaia
di dee della fortuna che lo servono.
Le persone pregano la dea della fortuna: “Madre mia, Dea della Fortuna, dammi un po’ di fortuna.” Ma
la dea della fortuna teme che Krishna possa respingerla. Per esempio, quando Krishna scherzava con
Sua moglie Rukmini, essa pensò: “Forse Krishna vuole lasciarmi” e subito svenne.
Le dee della fortuna sono umili, timorosamente impegnate a servire Krishna. In confronto a questo,
che servizio possiamo offrire noi a Krishna? Che cosa siamo noi in confronto alle dee della fortuna?
Non siamo niente. Insignificanti. Allora perché Krishna accetta il nostro servizio? Perché si
manifesta come divinità del tempio per accettare il nostro servizio? Solo per indurci a servirLo con
bhakti. Questo è quello che vuole.
Perciò egli dice: “OffriMi anche solo una foglia, un fiore, un frutto o dell’acqua. Non ha
importanza, ma offrila a Me con bhakti.”
Questo è il nostro vero dovere. Se non avete bhakti, se offrite qualcosa solo formalmente, Krishna
non lo toccherà. Krishna non è così povero.

Qualunque cosa facciate, dovreste sempre essere umili: “Krishna, io sono un incapace. Perciò tutto
quello che posso fare nei limiti delle mie capacità, Ti prego gentilmente di accettarlo.”
Questa è il nostro unico modo giusto per rivolgersi a Krishna. Non pensate orgogliosamente: “Sto
facendo così tanto per Krishna. Krishna sarà obbligato ad accettarlo.”
Il metodo è molto facile, sublime, ma dobbiamo impararlo. E non è molto difficile. Qui, in questo
verso, Krishna c’insegna come vederlo in molti modi. Pensate sempre a Krishna e Krishna vi darà
l’intelligenza.
Non potete ingannare Krishna. Questo non è possibile. Krishna è dentro il vostro cuore. Egli vede
tutto -le vostre intenzioni, i vostri scopi, le vostre attività, ogni cosa. Upadrasta: Egli è il
testimone. Non potete ingannare Krishna. Siate sinceri e cercate di servirLo. Egli accetterà il
vostro servizio e vi darà l’intelligenza. La vostra vita sarà un successo.
Vi ringrazio moltissimo.

(da Ritorno a Krishna di Novembre-Dicembre 2003)

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