Introduzione alla meditazione di visione profonda 3f

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Introduzione alla meditazione di visione profonda 3f

(del Ven. Sujiva)

terza parte e fine

CAPITOLO QUATTRO: INSIGHT E CONCENTRAZIONE

La cosa successiva che dobbiamo imparare è capire la differenza tra
concentrazione e consapevolezza. Ciò determinerà la direzione in cui
ci stiamo dirigendo, cioè se siamo sul sentiero della meditazione di
tranquillità o su quello dello sviluppo della meditazione di Visione
Profonda.

La maggior parte dei metodi di meditazione enfatizzano la
concentrazione. Essi portano la mente a focalizzarsi su un punto o su
un oggetto, acquisendo così la forza della concentrazione.

Come risultato si hanno degli stati di grande pace e, in casi estremi,
possono sorgere dei poteri soprannaturali. Non è forse questo che la
gente spera di ottenere? Non c’è da meravigliarsi che la maggior parte
si dirigono in questa direzione!

Per i Buddhisti, quella via non ci conduce completamente fuori dalle
nostre sofferenze sebbene le possa alleggerire considerevolmente per
un certo periodo di tempo. La soluzione per questa situazione è la
Visione Profonda (Insight), che è la realizzazione della vera Natura
del mondo così come è, liberato dai concetti. In parole semplici,
tutti i processi mentali e materiali che costituiscono questo mondo in
realtà sono impermanenti, insoddisfacenti, e privi di sè
(sostanzialità). Vedendo questo uno dovrebbe abbandonarli e cercare
rifugio nello stato incondizionato, nella pace duratura della realtà
assoluta, Nibbana. Senza realizzare la caratteristica insoddisfacente
dell’esistenza condizionata, ci si attacca grandemente ad essa e,
perciò, l’emancipazione diventa impossibile.

Per sviluppare questo Insight, l’enfasi principale è posta sulla
consapevolezza e la concentrazione viene al secondo posto come altro
fattore necessario.
Per capire la differenza tra consapevolezza e concentrazione possiamo
citare le loro caratteristiche.

La concentrazione mantiene e fissa la mente all’oggetto. E’ come
quando vi aggrappate saldamente a qualcosa e non la lasciate andare.
E’ anche come quando fissate lo schermo televisivo e non siete capaci
di distaccarvi.

La consapevolezza, comunque, è come osservare molto attentamente
quello che sta accadendo sullo schermo.

In altre parole, la concentrazione fissa la mente al suo oggetto
mentre la consapevolezza lo osserva con attenzione e in tutti i suoi
aspetti. Quando avete scoperto cosa è realmente quell’oggetto, allora
avrete sviluppato la saggezza della Visione Profonda.

Da quanto detto, possiamo dedurre che ci può essere concentrazione
senza consapevolezza, ma quando la consapevolezza è presente, in un
certo grado, è presente anche la concentrazione.

Normalmente nella meditazione di tranquillità, sebbene la
concentrazione sia il principale obiettivo, ci dovrà essere anche
consapevolezza per ottenerla. Ma quella consapevolezza non sarà così
completa come quella che otterreste nella meditazione di Insight.
Inoltre, i loro oggetti differiscono, nella meditazione di
tranquillità l’oggetto è concettuale.

Se lo scopo è quello di guardare veramente in profondità per scoprire
chi e che cosa sia veramente un oggetto, allora deve essere prodotta
nella mente l’osservazione consapevole come fattore principale. Allora
uno diventa come uno scienziato che fa una osservazione ravvicinata e
completa del suo soggetto.Una volta che ce n’è abbastanza, allora si
avrà un quadro completo con tutti i dettagli. E’ a questo punto che la
consapevolezza si trasforma in Visione Profonda (saggezza). Così nella
meditazione di Visione Profonda, si porta una attenzione concentrata
sugli oggetti, quali alzare/abbassare dell’addome, postura/contatto,
dolore, pensiero, piede destro/piede sinistro, etc. e si scoprirà
presto che tutti questi oggetti (inclusa la mente che osserva) sono
solo processi che sorgono e passano così rapidamente. Il meditatore
allora realizza che tutti questi processi sono mutevoli (impermanenti)
al di la del controllo individuale e sono insoddisfacenti. Nella
meditazione di Insight (Visione Profonda), questo vuole anche dire
abbandonare l’attaccamento a un se ingannevole e c’è un ritorno alle
nature originali.

L’abolizione dell’ “io sono” quella è veramente la suprema beatitudine.

– Udana

Ulteriori Consigli

Benvenuti nel mio mondo preferito.Questo mondo dove non c’è nessuno,
solo processi mentali e materiali che vanno avanti. Questo è quello
che io trovo più significativo. Questo è il luogo dove troviamo il
vero significato della vita! Quando siete veramente consapevoli di
queste cose, non c’è posto per attaccamento, rabbia, allucinazioni e
tutte quelle altre qualità negative. Esse semplicemente non ci vanno
più bene quando siamo veramente consapevoli di queste cose. Eccovi la
pace e il significato della vita, cioè scoprire il viaggio finale
interiore, l’essere a casa con l’assoluto.

Sfortunatamente, lo scopo di questo piccolo libretto è quello di dare
non più di un introduzione a quello che è la meditazione di Insight e
gli esercizi di base. Ci sono veramente molti ulteriori passi che
devono essere fatti e sarebbe meglio che chiedeste a persone che li
hanno fatti prima di voi e che sono in grado di darvi consigli adatti.
A questo proposito, comunque sarebbe preferibile che voi partecipaste
a un corso più completo sotto la guida di un istruttore qualificato,
sia part-time o in un ritiro intensivo.

Per coloro che vogliono provare anche solo con le poche nozioni di
base stabilite in questo libretto,ho ancora un paio di cose da dire.
Per prima cosa ,queste minime istruzioni sono dette solo per coloro
che non hanno seri problemi psicologici. Se una persona è sotto cura o
trattamento per problemi mentali, sia chiaro che questo libretto è
insufficiente. Essi devono prendere contatti con un insegnante
qualificato.

In secondo luogo, se si ottiene la concentrazione, si possono
incontrare diversi tipi di esperienze.

Ci potranno essere sensazioni di gioia, visioni, o anche paura. Il
passo più semplice è di notarli con consapevolezza. Esse dovrebbero
alla fine calmarsi e passare in pochi minuti. Non siate attaccati dal
panico se ciò non succede. Alla peggio aprite gli occhi e alzatevi.
Fate questo anche se dopo mezz’ora la mente va in stati peggiori di
agitazione. Questo può accadere quando la vostra mente è gravata da
una quantità di problemi o questioni non risolte. Dedicatevi invece a
questo punto ad una meditazione camminata veloce. Il principio è
quello di sviluppare CONSAPEVOLEZZA. Se la consapevolezza non aumenta,
ma invece peggiora, c’è qualcosa di sbagliato.

Da ultimo ma non meno importante,prendetevi un opportunità di
partecipare a un corso o ritiro intensivo di meditazione di Visione
Profonda (Vipassana). Il progresso e la comprensione della pratica in
un ritiro di circa dieci giorni può essere migliore di quello ottenuto
in un periodo di un anno praticando tutti i giorni per breve tempo da
soli.

CAPITOLO CINQUE: LA NOSTRA STRADA E’UNA VIA D’ACQUA

L’acqua è un elemento con cui noi tutti abbiamo abbastanza
familiarità. Specialmente per quelli che vivono in un clima caldo,da
un brivido di gioia anche soltanto a toccarla. Quando si manifesta in
natura in un modo puro è ancora più eccitante. Questo elemento ha una
forte somiglianza con i processi universali in Natura nella quale
fluisce. In Natura gli eventi fluiscono

dal futuro al presente e verso il passato. Ogni evento è come un onda,
e queste onde possono essere molto forti. Il fatto che noi riusciamo a
nuotare oppure affondiamo dipenderà molto da una quantità di fattori.
Gli esseri che sono infatuati e intossicati dai piaceri sensuali sono
quelli che sono spazzati via dalle inondazioni. Essi potranno pensare
da principio che questo sia fonte di gran felicità, ma il saggio che
riesce a vedere più lontano la penserà diversamente.
Per rimanere a galla, dobbiamo avere la consapevolezza. Essa ci aiuta
a mantenere la testa fuori dall’acqua e ,con energia, ci conduce verso
spiagge più sicure. Se la consapevolezza è ben sviluppata, è come se
fossimo su una barca, cavalcando le onde verso il Nibbana, che è
descritto come l’Isola della Salvezza.
La meditazione di Insight è essa stessa un processo di processi.
Dapprima cerchiamo di tenerci a galla con una forte e continua
consapevolezza. Dopo di ciò la pratica diventa un viaggio di
esplorazioni.

Ogni esperienza che incontriamo viene sottoposta a un esame critico.
La nostra mente è come un microscopio con un potere di ingrandimento
sempre maggiore; noi scopriamo i segreti dell’esistenza che abbiamo
malinteso per tanto tempo. Ad ogni comprensione, ci avviciniamo sempre
di più al punto dove le onde si rompono e cessano allo stesso tempo –
che è la Realtà Assoluta la totale fine di tutte le sofferenze. Non è
quello forse lo scopo più nobile per il quale l’uomo può vivere? Una
conoscenza così meravigliosa non può essere rimandata.
Saltate a bordo della nave della Consapevolezza!

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