Perchè lo zucchero raffinato è dannoso per la salute

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Perchè lo zucchero raffinato è dannoso per la salute

LO ZUCCHERO RAFFINATO E’ DANNOSO PER LA SALUTE

(della Dottoressa M. Muller [tratto da “Kultur und politik” N° 3 Autunno
1964])

Questo è il titolo di un articolo del Dr. M.O. Bruchner, specialista delle
malattie interne, primario dell’ospedale EbenEzer, LemgoLippe, (Germania), a
conclusione delle sue ricerche scientifiche e delle sua attività quale
medico pratico. Questo articolo è stato da me accuratamente studiato, e così
pure i fa­scicoli “Wendepunkt” dal novembre 1962 fino al luglio 1963 e altre
opere ancora, al fine di poter riassu­mere con fondatezza quali siano gli
effetti reali dello zucchero nella nutrizione.
Ripetutamente vengono fatti presenti i danni derivanti dall’uso esagerato
dello zucchero: “esso gua­sta i denti, distrugge il calcio…”, ma sono solo
questi i danni da esso prodotti? Approfondiamo dunque que­sti interrogativi,
per ottenere un sicuro orientamento nella protezione della nostra salute.

Lo scienziato dice: “L’uomo necessita di idrati di carbonio per la sua
attività, quali fattori di ener­gia. Lo zucchero è un idrato di carbonio”;
di conseguenza ognuno pensa: lo zucchero è uno degli alimenti più
fa­vorevoli per produrre energia. Cosa vi è da obiettare? Parecchie cose vi
sono da obiettare. E’ vero che il nostro corpo è “fabbricato” dallo zucchero
d’uva (glucosio) e come può fabbricare il glucosio che gli oc­corre
ricavandolo dalla frutta di ogni specie, e così pure da tutti gli amidi? Mai
però ci si do­manda se gli zuccheri di frutta e ancora meno negli amidi
tolti dalle loro associazioni, le vitamine e le sostanze mine­rali che a
loro appartengono.

Proprio in questo sta la differenza fra zucchero industriale e zucchero
naturale, differenza che si deve te­nere ben presente, poiché gli effetti
sono del tutto differenti.
Gli zuccheri industriali, come pure lo zucchero d’uva fabbricato
sinteticamente, sono isolati “chimicamente puri”, che nel corpo agiscono ben
diversamente. Per la loro decomposizione e di­sposizione necessitano delle
stesse vitamine e sostanze minerali come tutti gli zuccheri di frutta e
amidi naturali, ma questi ultimi
contemporaneamente li forniscono, mentre gli altri ne privano il corpo,
impove­rendolo da un lato e disorientando le sue funzioni dall’altro.

Purtroppo la scienza ha sempre trascurato, e trascura tuttora, di far
presente questa enorme diffe­renza e di portarla sotto gli occhi dei
profani. Se ci occupiamo qui degli effetti e del valore dello zucchero quale
alimento, sia ben chiaro che si tratta dello zucchero industriale quale
isolato chimi­camente puro, (zucchero bianco).

– Come viene prodotto lo zucchero bianco? –

Come viene esso prodotto? Raramente ho potuto trovare esposto in modo
sufficientemente, chiaro que­sto procedimento, in modo da poterlo afferrare
bene. Nel suo libro “La danza col Diavolo”, G. Schwab così lo descrive:

“Lo zucchero, formato dalla pianta quale sostanza alimentare e costruttiva,
è un elemento fonda­mentale della vita. La sua presenza è del 14% nella
canna da zucchero, del 1720% nella barbabie­tola, insieme a clorofilla,
microelementi e minerali. In questa concentrazione e composizione, lo
zucchero, quale pro­dotto naturale vivente, è un alimento di alto valore,
insuperabile e insostituibile, poiché esso contiene in forma organica tutte
le sostanze costruttive necessarie alla vita.
Nello zuccherificio, però, esso viene sottoposto ad un lungo e complicato
procedimento industriale. Il succo zuccherino viene scaldato con latte di
calce, e così il calcio e la sostanza albuminosa preci­pitano. Tutte le
vitamine vengono distrutte dalla reazione alcalina e dalla cottura. Nella
ulteriore la­vorazione, lo zucchero viene a contatto con calce viva, acido
carbonico, biossido solforico, carbo­nato di sodio. la massa, poi, viene più
volte cotta, raffreddata, cristallizzata, centrifugata. La me­lassa viene
ancora dezuc­cherata mediante idrossido di stronzio.

Questa massa, priva di vita, arriva poi alla raffineria, dove viene
purificata con acido, carbonico, cal­care, imbianchito con acido solforico,
filtrato attraverso carbone di ossa e colorato mediante blu in­dantrene (un
derivato del catrame) o con il velenoso ultramarino. Il prodotto finale di
questi pro­cessi di raffinazione è una sostanza chimica, il saccarosio, con
formula C12/H22/O11, che viene messo in ven­dita quale zuc­chero
cristallino, in polvere, in quadretti, candito.

Lo zucchero industriale ha perso ogni contatto con i vitalizzanti sali e
fermenti dell’ossidazione, ed è una sostanza artificiale, completamente
morta, per la cui digestione l’organismo non è adatto. Il pro­dotto fi­nale
ha la densità del 98/99,5% e, in quanto tale, agisce come un veleno.

– I danni arrecati dallo zucchero bianco –

Osserviamo ora tutti i danni che arreca l’isolato chimicamente puro:
anzitutto esso distrugge tutte le di­verse vitamine del gruppo B.

VITAMINA B1: è necessaria per la trasformazione dei carboidrati. Quanto più
zucchero viene in­trodotto, tanto maggiore e tanto maggiore è il fabbisogno
di Vitamina B1, poiché esso la asporta, cau­sando:

1) Lesioni ai tessuti nervosi; dato il loro alto fabbisogno di vitamina B1,
essi perdono assai presto la loro capacità di funzionamento.

2) La vitamina B1 permette, in presenza di ioni di magnesio, la così
importante decomposizione dell’acido lattico e ampelopiroacido. Per mancanza
di vitamina B1 aumenta il contenuto di questi acidi nel sangue e nei tessuti
e ne sono soprattutto coinvolte le attività cerebrale e cardiaca.

3) La vitamina B1, è necessaria per la formazione e l’immagazzinamento nel
fegato del glicogeno, carbu­rante di riserva del corpo. La carenza causa un
grave disturbo nella formazione di glicogeno, con conse­guente rapida
stanchezza.

4) La B1 regola il giusto scambio dell’insulina nel corpo. La sua carenza è
causa di diabete.

5) La carenza di B1, causa inoltre una modifica nell’economia fosforica e
un’elaborazione insuffi­ciente del glucosio, che si manifestano con malattie
cardiache croniche.

6) La B1, regola lo scambio dell’albumina e dei nuclei cellulari. Essa
abbatte gli stadi preliminari dell’acido urico. La sua carenza causa una
grande formazione di acido urico. nel corpo, procurando un terreno
favorevole alle malattie degenerative come gotta, artrite ecc.

7) La B1 è necessaria per la produzione degli ormoni antagonisti della
adrenalina, dell’acetilcolina. La mancanza causa anormalità nella pressione
del sangue, nella sudorazione e insediamenti di esau­rimenti.

8) La B1 è necessaria per la sintesi degli acidi grassi essenziali, che
hanno il potere di arrestare le arterio­sclerosi. La carenza di B1 apre la
porta a queste malattie.
9) la carenza di B1 causa disturbi nella formazione dell’acido cloridrico
nello stomaco l’affievolimento e la degenerazione della muscolatura
intestinale ed anche la degenerazione dei vasi sanguigni capillari, con
conseguenti dilatazioni, serpeggiamenti ed emorragie.

10) La carenza di B1 disturba l’economia idrica del corpo con conseguenti
edemi; abbassa il tasso di al­bumina nel sangue.

11) La B1 è necessaria per la razionale regolazione dell’albumina. Quanto
maggiore è l’apporto di albu­mina, tanto più alto è il fabbisogno di B1. Il
disturbo di questa armonia accorcia 11 vita.

12) La carenza di B1 fa sentire il bisogno di stimolanti come alcool, carne,
caffè, tè, cioccolato, ta­bacco, poiché determina l’indebolimento degli gli
effetti stimolanti dell’adrenalina.

Questi sono soltanto gli effetti più gravi causati dalla carenza di vitamina
B1. Ad essi vanni ag­giunti i più svariati quadri morbosi, fra cui:
stanchezza, insonnia, debolezza nervosa, stati depres­sivi, mal di te­sta,
di­sturbi nel ritmo del sonno, facile sudorazione, crampi e intorpidimento
delle estremità, debolezza mu­scolare, inappetenza o bulimia (appetito
insaziabile), stitichezza, atonia ga­strica e intestinale, man­canza di
succhi gastrici, bruciori di stomaco, dismenorree, metrorragie, aborti e
parti prematuri, di­sturbi cardiaci e circolatori, anemia, disfunzioni
ghiandolari ecc.

In verità un elenco impellente di disturbi. Ma vanno ancora aggiunte altre
manifestazioni carenziali do­vute alla sottrazione delle altre vitamine del
gruppo B.
La mancanza di vitamina B2 disturba ancora, da un altro lato, il ricambio
dei carboidrati. Essa e ne­cessaria a quei sistemi di fermenti che
partecipano ai processi di trasformazione dell’albumina è dei grassi. La sua
carenza lascia passare inutilizzate nell’urina gran parte delle necessarie
sostanze al­buminose.

Essa è necessaria per il regolare svolgimento dei processi cellulari che
forniscono energia. La ca­renza causa disturbi nell’assimilazione degli
zuccheri, con crampi e ostacola pure la formazione dei globuli rossi, poiché
i composti1 del ferro sono male utilizzati. Gli occhi non distinguono i
colori e perdono la potenza visiva all’imbrunire; spesso è ostacolato il
normale sviluppo del feto, con conse­guenti malforma­zioni, accorciamento
delle ossa delle braccia e delle gambe, della mandibola, fu­sione delle dita
e delle co­stole, fenditure del palato e persino aborti, parti prematuri e
nati morti.

Consideriamo inoltre ciò che può ancora causare lo zucchero quale
distruttore del l’Acido Nicoti­nico, al­tro membro del gruppo delle vitamine
B. Il suo nome non ha niente a che fare con la nico­tina del ta­bacco.
L’acido nicotinico è pure chiamato vitamina antipellagrosa. Esso agisce
quale parte componente di un si­stema di fermenti che “catalizzano” (ossia
promuovono, rendono possibili, ac­celerano) nel corpo le ossi­dazioni, vale
a dire la combustione e la scomposizione dei prodotti inter­medi del
ricambio degli zuccheri. Inoltre esso è di aiuto nell’utilizzazione dei
grassi e delle proteine, nella trasformazione di sostanze mine­rali e degli
ormoni, e partecipa in modo determinante nella respirazione cellulare, val a
dire nello scam­bio di assunzione dell’ossigeno e di eliminazione dell’acido
carbonico nelle cellule.
La sua carenza è causa di numerosi disturbi, cioè: stanchezza nervosismo,
insonnia, diminuzione della memoria, ipersensibilità, stati ansiosi e di
eccitazione, pruriti, disturbi di stomaco, infiamma­zioni della lingua,
delle gengive e della laringe.

Come e dove deve riconoscere il medico la causa di questi mali? Ci
interpella egli forse sul nostro con­sumo di zucchero e di pane bianco? A
lui non rimane perciò che prescrivere pastiglie, iniezioni oppure ferie e
cambiamenti d’aria.

Lo zucchero raffinato ci sottrae anche l’ACIDO PANTOTENICO che fa pure parte
del gruppo delle vi­tamine B. Quali compiti gli sono assegnati? La sua
mancanza blocca addirittura l’effetto delle al­tre vita­mine e ostacola la
giusta rigenerazione del sangue e delle mucose. Esso deve inoltre for­mare,
in­sieme con altre sostanze, l'”acido acetico attivo”, necessario nel
ricambio dei carboidrati, delle albu­mine e dei grassi. Un’intera catena di
processi si arresta e funziona male se l’acido acetico non viene apportato
in una forma attiva, carica di energia, capacità posseduta dall’acido
pantote­nico. Viene osta­colata pure la forma­zione di acido citrico, che ha
funzioni altrettanto importanti per il ricambio.

L’acido pantotenico agisce inoltre quale epatoprotettore e aiuta la funzione
della tiroide. I bruciori ai piedi e alla pianta dei piedi, con dolori
passeggeri, fulminei ai femori inferiori, combinati ad ar­rossamento o
colore bluastro della pelle, come pure la formazione della forfora sono
altri sintomi di ca­renza di questa vitamina. Chiudiamo ora l’elenco dei
danni derivanti da carenza di vitamine “B’.’

Si potrebbe fare anche un altro elenco dei danni causati da carenza di altre
vitamine importanti, come la vitamina E, H, ecc. o dalla carenza di sostanze
minerali: per poter essere utilizzato, lo zuc­chero sot­trae anche queste
sostanze. Per chi ha occhi per vedere, orecchie per sentire, nonché un
cervello che funzioni, tutto questo dovrebbe essere sufficiente per portarlo
a riesaminare le sue abitudini e a correg­gerle. In Svizzera siamo ancora
liberi: ad ognuno è permesso di mettere sotto controllo il suo consumo di
zuc­chero, ad ognuno è permesso di impiegare il principale controrego­latore
della carenza di vita­mine B che sono:

– I cereali integrali –

I cereali sono i nostri migliori e meno costosi fornitori delle vitamine del
gruppo B, nonché delle corri­spondenti sostanze minerali. Se si priva la
farina dei cereali interi di tutte queste vitamine del gruppo 8 nella misura
necessaria per ottenere la farina bianca, e ciò è dei seguenti minimi:

84% della vitamina B1,
70% della vitamina B2,
85% dell’acido nicotinico,
54% dell’acido pantotenico.

nonché di altre vitamine e sostanze minerali, si rimane stupiti che i danni
non siano anche più pa­lesi. A me non interessa di presentare lo zucchero
come il solo colpevole, ma la combinazione di farina bianca e zucchero ha un
effetto devastatore: questo lo può comprendere chiunque. La rego­lare
utilizzazione dei carboidrati è legata ad un sufficiente apporto di vitamine
del gruppo B. Quindi ripeto: Quanto maggiore è il consumo di amidi e
zuccheri, altrettanto deve essere l’apporto di vita­mine (naturalmente non
vitamine sintetiche!).

In questi tempi è aumentato enormemente il consumo di carni e di grassi, e
ancor più di pasta, pane bianco, riso brillato e pasticceria: è diventato
generale, in città come in campagna, e vi si deve ag­giungere questo
rapitore e distruttore delle vitamine B e delle sostanze minerali: lo
zucchero indu­striale.

Queste abitudini alimentari, quindi, non possono far altro che causare
malattie e disturbi di ogni ge­nere.

Nel 1870 le persone si limitavano ad un consumo di zucchero di 7 Kg.
all’anno per persona. Nel 1900 il consumo era già salito a 20 Kg. Prima
dell’ultima guerra era di 44 Kg. ed oggi, 1963, siamo arrivati a una media
di oltre 50 Kg.!

7 Kg. contro 50, vale a dire 7 volte tanto, ossia il 700%. Anche se gli
Svedesi i Danesi e gli Ameri­cani ci superano ancora con i loro 80 Kg.

E’ forse un onore marciare alla testa di tutte le “stupidaggini”, come ad
esempio per il consumo di alcoo­lici? Con gli Italiani abbiamo già raggiunto
il 2° posto fra i popoli europei.

So bene che il mangiare e il bere rappresentano per l’uomo la bussola della
vita, ma a me interessa sol­tanto rendere accessibili queste cognizioni a
tutti quanti le cercano a beneficio della loro salute, e dire: “Lo zucchero
industriale danneggia molto di più dei soli denti, e divora molto di più del
solo calcio”.

Scienziati consapevoli della loro responsabilità hanno da molto tempo
espresso il loro punto di vi­sta: “Il deterioramento precoce dei denti non è
un processo isolato, bensì il sintomo di una malattia gene­rale molto più
grave, un segnale d’allarme che il ricambio è compromesso e la salute in
genere è mi­nacciata”. Perchè il mondo scientifico e medico non danno
l’allarme e non organizzano una campagna di divulga­zione?

Certamente può contribuire molto l’ignoranza, l’indifferenza, la
rassegnazione, ma la dichiarazione del Dr. Steiniger appare rivelatrice: “Lo
scopritore di un microbo patogeno d’infezione può essere sicuro di
incontrare riconoscimenti ed onori, ma lo scopritore di una causa di
malattie da civilizza­zione può con­tare, per prima cosa, sulla querela per
danni agli affari dei produttori”.

Ci comportiamo noi diversamente? Siamo noi migliori? Non consideriamo forse
chiunque ci am­monisca come un “guastafeste”? Siamo noi sufficientemente
grati ai pionieri della scienza, assai spesso bollati per la loro ricerca
della verità, mediante una coraggiosa imitazione?

– Come sostituire lo zucchero raffinato –

Come sostituto dello zucchero bianco raffinato si può usare del fruttosio,
del miele, della melassa e del “vero” zucchero di canna. Dico vero perché
qualcuno è arrivato a tostare leggermente lo zucchero bianco al fine di
dargli una doratura che lo fa sembrare zucchero di canna.

Si deve anche considerare che i due cucchiani di zucchero nel caffè non
fanno male a nessuno; lo zuc­chero diventa pericoloso quando se ne assume
molto, per esempio prendendo un dessert dopo mangiato e così via. Pertanto
si dovrebbe cercare innanzitutto di ridurne il consumo.

Il consumo dello zucchero, come esposto più sopra, in questi ultimi decenni
è andato aumentando in modo vertiginoso. Questo, purtroppo, ha causato
l’abitudine al sapore dolce; un’abitudine altrettanto nociva di quella del
fumo o dei superalcolici.

Siccome l’organo che gestisce gli zuccheri è il pancreas, in questi ultimi
anni sono anche aumentati i problemi a quest’organo. L’aumento dei casi di
ipoglicemia e diabete ne sono un esempio.

Perciò, in definitiva, la soluzione migliore è la riduzione dei dolci,
seguita dalla sostituzione dello zuc­chero con altri prodotti. Se non si
opera in questo modo si corre il rischio di utilizzare troppo miele, o
troppo fruttosio, o troppa melassa, che sono tutti dannosi per il pancreas,
organo assai delicato.

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