L’ASTROLOGIA COME SCIENZA DELLA PREDIZIONE – 1

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L’ASTROLOGIA COME SCIENZA DELLA PREDIZIONE – 1

di Giuseppe Badalucco
per Edicolaweb

L’astrologia si pone come obiettivo quello di studiare e comprendere il presente e il passato, da un
lato, e di poter predire il futuro in modo da aiutare a conoscere i cambiamenti inattesi
nell’evolversi della propria vita.

Ciò avviene attraverso lo studio del movimento degli astri e delle configurazioni astrali e
planetarie, che hanno, secondo questa antica scienza, un influsso sul verificarsi di determinati
eventi sulla terra e sulla vita di ognuno di noi. Ovviamente ciò solleva, innanzitutto, la questione
se esista il destino o il libero arbitrio dell’Uomo, che può guidarci verso eventi diversi da quelli
previsti.
Gli astrologi affermano che alla nascita un essere umano ha un potenziale di sviluppo futuro che può
essere previsto ma l’intervento del libero arbitrio può alterare tale potenziale e portare a
risultati diversi; quindi l’astrologia lascia aperta la porta a questo importante elemento della
vita umana.
L’oggetto dell’astrologia è, quindi, l’analisi delle mutevoli strutture e configurazioni delle
stelle e dei pianeti allo scopo di comprendere la vita umana e gli eventi che si verificano sulla
terra.

Gli astrologi analizzano il moto degli astri e le configurazioni astrali e planetarie e cercano di
trarre delle deduzioni allo scopo di prevedere gli avvenimenti della vita futura di singole persone
e in genere gli eventi futuri.
Tutto questo si basa sull’assunto che l’Universo sia un gigantesco meccanismo unico, le cui parti
sono reciprocamente interdipendenti.
Ovviamente, quando si parla di effetti che il movimento di un pianeta o di un astro può avere sulla
terra non si intendono quelli fisici (provocati dall’attrazione gravitazionale), che sono gli unici,
in realtà, presi in considerazione dall’astronomia e dalla fisica, ma si intende parlare di “segni”
che indicano la natura dei fenomeni che investono la nostra vita.
Esiste, dunque, secondo l’astrologia, una correlazione tra gli eventi celesti e gli eventi sulla
terra che è possibile in tal modo studiare e prevedere.

Come si può facilmente osservare, l’ossessione dell’Uomo per la conoscenza anticipata degli eventi
futuri non ha dato solo origine all’astrologia antica, sviluppatasi in modo pressoché universale in
molti popoli, ma in epoca moderna ha determinato lo sviluppo di scienze empiriche e formali come la
meteorologia (che si pone lo scopo di prevedere l’evoluzione del tempo meteorologico in un arco di
tempo breve), la climatologia (che studia l’evoluzione del clima sulla terra), l’economia politica,
la politica economica e l’econometria (in cui attraverso l’elaborazione di complessi modelli
matematici matriciali e modelli di regressione lineare si cerca di studiare l’evoluzione degli
eventi economici futuri riguardanti il mercato e l’intervento dello stato nell’Economia), la
Sociologia e la Futurologia (in cui gli studiosi cercano di capire quale sarà l’evoluzione sociale
delle Società attuali sulla base dell’evoluzione storica delle istituzioni che regolano la Società
stessa, nelle sue mutevoli e dinamiche interdipendenze); per non parlare poi dello sviluppo del
calcolo probabilistico e degli studi matematici sugli eventi stocastici, che permettono di
analizzare la probabilità che si verifichino determinati eventi scientifici sulla terra.
Lo sviluppo di queste scienze è stato importantissimo per la crescita dell’Umanità ma non ha fatto
altro che oscurare e rendere meno evidente il ruolo importantissimo che avevano nel passato gli
astrologi, i quali dovevano prevedere il verificarsi di disastri naturali o lo sviluppo delle
finanze del Re; tutte funzioni che sono state assorbite dalle scienze moderne. Questo ovviamente
esalta il ruolo che può aver avuto in passato l’astrologia, quantomeno come fatto culturale.
Vediamo allora quali sono le origini storiche dell’astrologia.

LE ORIGINI

Sappiamo con certezza che in epoca remota le popolazioni preistoriche si dedicavano già
all’osservazione del cielo al punto da riuscire ad elaborare dei semplici calendari lunari che
rappresentarono sulle pareti rocciose di diversi siti archeologici famosi; calendari la cui
redazione era indispensabile per stabilire il ritmo dell’attività agricola, mentre l’osservazione
degli astri rappresentò anche una formidabile modalità di orientamento negli spostamenti via terra e
via mare.
È proprio in quest’epoca remota, in cui gli Uomini realizzarono la fondazione di importanti pratiche
religiose e tradizionali come l’osservazione del cielo, il culto dei morti ecc., sorse l’idea che il
moto degli astri potesse decidere e influire sulle attività umane, così come l’Uomo vedeva se stesso
in rapporto all’unità rappresentata dal cosmo e dai suoi ritmi naturali.

LO SVILUPPO IN EPOCA MESOPOTAMICA

Occorre attendere le epoche storiche più recenti per far si che l’astrologia acquisisca tutti gli
strumenti per divenire una vera e propria disciplina, un vero e proprio fatto istituzionale per le
civiltà antiche.
Alcuni studiosi ritengono che l’invenzione vera e propria dello zodiaco risalga, almeno intorno al
XIII sec. a.C., ai Babilonesi e una tradizione astrologica è ampiamente documentata proprio in epoca
paleobabilonese. Esiste infatti la testimonianza di osservazioni astronomiche di Venere risalenti
all’epoca del Re Ammisaduga (circa 1626 a.C.) e di una tavoletta in caratteri cuneiformi risalente
all’incirca intorno al 2300 a.C. che mette in relazione la morte del Re di Akkad con la luna. Per
mettere ordine nelle oscure origini della tradizione astronomica e astrologica babilonese occorre
accennare al fatto che nella prima epoca sumero-babilonese esistevano due tipi di tradizioni che si
svilupparono all’incirca nello stesso periodo ma che avevano diverse funzioni:

la tradizione “divina”, quindi una tradizione religiosa, che individuava nelle costellazioni gli
dei del cielo e che avevano la loro rappresentazione pittografia nell’arte del tempo
la tradizione “agreste, che individuava le costellazioni al fine di permettere la creazione di un
calendario utile ai contadini per le attività agricole

Molte costellazioni furono comuni ad entrambe le tradizioni ma solo quelle della tradizione “divina”
divennero il fulcro della tradizione astronomica dello zodiaco.
Lo sviluppo storico di questa tradizione si ebbe in un certo percorso temporale:

la fase antica pittografica (dal 3200 al 2100 a.C.)
la fase pittografica delle pietre di confine (1350 – 1000 a.C.)
la fase del “tre stelle per ogni mese” (circa 1100 a.C.)
la fase delle tavolette “Mulapin” (dal 1000 al 700 a.C.)
la fase dei diari astrometrici (dal 700 a.C. al 100 a.C.)
la fase finale di passaggio della tradizione ai Greci e agli Arabi

In particolare della fase più antica, di cui spesso si sa poco o nulla, possiamo dire che
l’archeologia ha permesso di fare luce su molti aspetti della produzione artistica, legata
all’astrologia e alla tradizione pittorica e iconografica, della grande civiltà sumera. Dei Sumeri
sono soprattutto conosciuti i sigilli che rappresentavano scene mitologiche e come il combattimento
tra il leone e il toro che indicava il passaggio dalla primavera all’estate. Le costellazioni che
venivano rappresentate più frequentemente erano quelle del Leone, del Toro e dello Scorpione (nella
forma zoomorfa e circondati di stelle) ma erano conosciute anche l’Acquario, il Capricorno e Pegaso.
Il Toro indicava l’inizio del nuovo anno e l’equinozio di Primavera, il Leone l’estate e lo
Scorpione l’autunno. Alcuni di questi sigilli contenevano raffigurazioni degli dei del pantheon
sumero-babilonese come:

Ea, dio della Terra e delle vita, rappresentato da due fiumi che gli escono dalle braccio,
individuato nell’Acquario; ad esso sono collegate anche altre costellazioni
Ishtar, dea dell’Amore e della fertilità, rappresentata dal pianeta Venere
Shamash, il dio-sole rappresentato nelle sembianze di un uomo barbuto che emanava luce dal suo
corpo aprendo la via dell’orizzonte da est

Oltre ai sigilli vi erano anche le pietre impiegate per indicare i confini delle proprietà
immobiliari (a partire dal XIV sec. a.C.) su cui erano incisi simboli iconografici divini che
rappresentavano svariate divinità abbinate a corpi celesti o pianeti (come ad esempio Marduk-Giove
ecc.). Riguardo il periodo successivo al 1100 a.C. prende corpo la tradizione di creare dei
cataloghi stellari indicando un sistema a 36 stelle, 3 per ogni mese. Questi cataloghi realizzati su
tavolette circolari contenevano informazioni sulla levata eliaca di stelle utili per la tradizione
agreste babilonese, che considerava l’anno fondato su un calendario lunare di dodici o tredici mesi
con l’inizio del nuovo anno fissato in prossimità dell’equinozio di primavera.
I cataloghi, come detto, comprendevano tre stelle per ogni mese, una per ogni via in cui era
suddiviso il cielo babilonese:

la via di Enlil, cioè la parte settentrionale della sfera celeste
la via di Anu, cioè la fascia dell’eclittica descritta dal moto apparente del sole che forma la
fascia dello zodiaco
la via di Ea, la parte meridionale della volta celeste

anche se è stato scoperto che si trattava di una suddivisione errata, forse a causa di errori di
trascrizione da parte dei copisti. Si tratta di stelle appartenenti a diverse costellazioni o di
pianeti e nei cataloghi compariva la registrazione della loro levata e del tramonto.
Della fase “Mulapin” si può dire che di questo periodo sono originari molti testi astrologici che
comprendono la tradizione agreste. Sono le liste più complete ritrovate e forniscono una chiave di
lettura della due tradizioni. I testi di questo periodo (dal 1000 al 700 a.C.) sono più completi
rispetto ai precedenti e sono rappresentate per la prima volta le costellazioni circumpolari e un
maggior numero di costellazioni della tradizione divina e agreste. Per quanto riguarda il periodo
posteriore al 700 a.C. si può dire che in questa fase astronomia e astrologia progrediscono insieme,
al punto che le prime registrazioni regolari del moto dei pianeti e degli astri vengono impiegati
anche per gli oroscopi. È in questo periodo che nasce, secondo gli studiosi, la suddivisione
classica dello zodiaco in 12 costellazioni tutte uguali (cioè 12 segni di 30° contenenti i quattro
punti cardinali); a questo periodo appartengono anche lo zodiaco Seleucido e quello di Dendera.

Inoltre, risalenti intorno all’epoca del Re Assurbanipal (668-626 a.C.), ci sono una serie di
tavolette cuneiformi che trattano di tradizioni originarie più antiche del periodo in cui furono
realizzate, alcune delle quali trattano della luna, del sole, dei fenomeni meteorologici, dei
pianeti e delle stelle fisse.
In questo periodo, a dire il vero, non si può parlare dell’esistenza di una vera e propria arte
divinatoria legata agli oroscopi personali, perché l’attività astrologica in senso stretto era
limitata alla previsione di grandi eventi riguardanti la vita dello Stato e del Re o gli eventi
naturali; ma è stato dimostrato con la scoperta di testi astrologici risalenti al V e III sec. a.C.
che l’astrologia individuale non fu di origine greco-romana ma affonda le sue radici proprio nella
cultura babilonese.
Per quanto riguarda le costellazioni dello zodiaco esse erano ben conosciute, con nomi leggermente
diversi da quelli che indichiamo noi oggi.
Intorno al 500 a.C. la cultura babilonese entrò in contatto con quella greca e vi fu
“l’esportazione” della tradizione antica in quella greca che passò a quella romana determinando lo
sviluppo della tradizione astrologica che abbiamo ereditato. Su questo punto non c’è accordo tra gli
studiosi, poiché si pensa esista un’altra tradizione astrologica che avrebbe fatto parte di un
retaggio di cui avrebbero goduto i greci. Alcuni studiosi ipotizzano che tale tradizione alternativa
abbia origini minoiche e risalirebbe intorno al 2800 a.C.

LO SVILUPPO PRESSO GLI EGIZI

L’astrologia ebbe un certo impulso a partire dall’epoca mesopotamica. In particolare la tradizione
astrologica egiziana era fondata sulla suddivisione del corpo umano in dodici zone governate dalle
costellazioni zodiacali e inoltre era stata suddivisa la volta celeste in zone angolari, individuati
ascendente, mezzo cielo ecc. studiati a fini interpretativi. Veniva inoltre attribuito una specifica
qualità o serie di qualità ad ogni specifico pianeta o astro. Il sole era simbolo della vita, della
bellezza, della magnificenza; alla luna venivano attribuiti poteri magici e governava i piaceri;
mercurio era associato a diversi eventi naturali, Marte era associato alla guerra e al tradimento,
Giove era associato alla nascita di nuove vite, Saturno presiedeva alla sapienza e all’età senile.
All’epoca egiziana risale anche l’attribuzione dei domicili, cioè i segni nei quali gli astri hanno
dimora.

LO SVILUPPO IN EPOCA GRECO-ROMANA

La tradizione astrologica babilonese e egizia si trasferì alla civiltà greca e a quella romana nelle
quali si sviluppò fino all’avvento del Cristianesimo.
In particolare la sistemazione dell’oroscopo e dello zodiaco in senso moderno avvenne presso i
Greci, mentre in epoca romana l’astrologia prese talmente piede che alcuni uomini politici, come
senatori di spicco dell’epoca Augustea, avevano propri astrologi che li guidavano nelle scelte
personali e politiche. Pare che lo stesso Giulio Cesare si sia occupato di astrologia.

L’EPOCA MEDIEVALE E MODERNA

Dopo un periodo di oscuramento nell’epoca del primo medioevo, in cui comunque continuò ad essere
praticata, l’astrologia conobbe un fortissimo impulso, pur essendo combattuta ferocemente dalla
Chiesa, nell’epoca medievale (soprattutto dal XIV sec. in avanti) con la produzione di svariati
testi astrologici in cui i singoli astrologi diedero un contributo notevole alla metodologia di
creazione degli oroscopi. Una parte di questa antica tradizione proviene dalla tradizione
astrologica araba che ebbe forte impulso proprio nel medioevo e che a sua volta era derivata
dall’incontro con la cultura babilonese.
Nel medioevo ebbero grande importanza gli studi dell’astrologo Albumasar, studi che incisero
fortemente sulla tradizione astrologica che prese piede in Italia. Nella nostra terra nacquero vere
e proprie cattedre universitarie in cui veniva insegnata l’astrologia e nelle corti come quella di
Caterina de Medici nacquero dei veri e propri centri culturali di ricerca in ambito astrologico.
Proprio grazie a questo substrato culturale, alcuni grandi personaggi del medioevo divennero famosi
presso le corti europee come astrologi di corte e come consulenti personali di principi e regnanti.
Primo fra tutti Nostradamus.

Nel XVII secolo contributi notevoli vennero anche dal monaco Placido Tinti, docente di Matematica,
che elaborò un sistema di domificazione (suddivisione della sfera celeste in case) che fu adottato
in tutto il mondo. Successivamente l’astrologia conobbe un periodo di forte declino, situazione che
continuò durante l’epoca illuminista, per poi riacquistare terreno alla fine del XIX con la nascita
delle Società teosofiche (cui diede un contributo determinante Helena Blavatski). Addirittura si
formarono, nel XX secolo, scuole di pensiero di stampo razionalistico che cercarono di vagliare
attentamente gli insegnamenti che potevano provenire dall’astrologia, escludendo la sua tradizione
divinatoria, mentre il contributo più determinante alla sua riabilitazione fu quello dello psicologo
Carl Gustav Jung che pose l’accento sui contenuti di carattere psicologico che potevano evidenziarsi
dallo studio di paradigmi interpretativi dei sistemi astrologici.
Notevole negli ultimi decenni il contributo di studiosi di cultura angloamericana che hanno
elaborato importanti modelli matematici e astrologici in grado di fornire informazioni sul
verificarsi di determinate correlazioni tra eventi celesti ed eventi sulla superficie terrestre. In
epoca moderna si può dire che è stato notevole il tentativo degli studiosi di “reinventare” una
astrologia in grado di superare l’accusa di disciplina superstiziosa che da tempo a questa parte,
ormai, le viene lanciata dagli studiosi razionalisti ottenendo risultati che sono al vaglio della
comunità scientifica.

PRINCIPI FONDAMENTALI

Vediamo ora quali sono i principi fondamentali dell’astrologia, i punti di partenza da cui occorre
prendere le mosse per giungere ad una comprensione dell’oroscopo.
Innanzitutto occorre dire che esistono diversi rami dell’astrologia che vengono variamente
classificati e di cui i più importanti sono:

l’astrologia natale, all’interno della quale si possono far comprendere diversi rami, che si occupa
dell’oroscopo dei singoli individui e della previsione dei suoi avvenimenti personali futuri
l’astrologia elezionale, che si occupa dei momenti più propizi nella vita per intraprendere un
progetto personale
l’astrologia oraria, fondata sull’esigenza di disporre di un’informazione precisa in un determinato
istante
l’astrologia mondiale, che si occupa della previsione degli avvenimenti futuri a livello mondiale e
dell’analisi retrospettiva del passato e che comprende al suo interno l’astrologia politica,
finanziaria e geofisica
l’astrologia medica, relativa alla diagnosi di malattie, pratica connessa alla medicina omeopatica
e ad altri metodi di cura alternativi alla scienza ufficiale

STRUTTURA ASTROLOGICA

Passiamo alla struttura astrologica degli oroscopi, ricordando alcuni principi elementari di
geografia astronomica che tornano utili.
Per definire la struttura di un oroscopo occorre ricordare che gli astrologi impiegano un sistema
formato da grandi cerchi. Si tratta di un qualsiasi circolo intorno alla superficie terrestre il cui
piano attraversi il centro della terra. L’equatore è appunto il cerchio immaginario tracciato
intorno alla terra che separa l’emisfero settentrionale da quello meridionale; questo viene tenuto
distinto da quello celeste, che è la sua proiezione nella volta celeste. Definiamo invece Eclittica
la traiettoria apparente del sole nel corso del suo ciclo annuale (cioè la proiezione nella volta
celeste del suo percorso apparente). Poiché l’asse terrestre è inclinato rispetto al piano orbitale,
l’eclittica stessa appare inclinata e interseca l’equatore celeste formando un angolo di circa 23°,5
(definito come obliquità dell’eclittica, responsabile delle stagioni). Nel suo percorso annuale il
sole raggiunge quindi un punto di massima estensione a nord, un punto di massima estensione a sud e
per due volte all’anno viene a trovarsi sopra l’equatore. Queste quattro posizione sono i quattro
punti cardinali, che ricoprono un’importanza fondamentale per l’oroscopo, poiché costituiscono
insieme ai grandi circoli la base dell’oroscopo detto tema natale. Il diagramma dei cieli che se ne
ricava è studiato per una particolare ora, data e luogo.
Usando il sistema di suddivisione del cielo nei dodici segni dello zodiaco, l’astrologo calcola le
posizioni dei dieci pianeti in tali segni creando il tema natale del singolo individuo.

È importante ricordare che in astrologia i pianeti sono i corpi celesti più importanti che sembrano
ruotare intorno alla terra: abbiamo il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno,
Urano, Nettuno, Plutone. Questi sono estremamente importanti, perché ogni pianeta rappresenta un
principio fondamentale. In particolare ogni pianeta indica la tipologia di circostanze che ogni
individuo incontrerà ed anche le tendenze psicologiche dell’individuo stesso, in quanto rivelano i
processi psichici che la persona vivrà nella vita.
Il sistema su cui si fonda l’astrologia classica è ancora quello caldeo, che elenca i pianeti
secondo le loro “velocità” (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno) e non comprende i
pianeti scoperti nell’epoca moderna.

Riguardo la modalità di presentazione dei pianeti, che dominano e rivelano la natura degli eventi,
essa è duplice. Ogni pianeta, cioè, può presentarsi in due modi: positivo o negativo. Queste
caratteristiche con cui si presenta il pianeta sono, ovviamente, tratti della personalità umana che
provengono dal pianeta di riferimento (per esempio l’essere intelligente, audace, bugiardo ecc.).
Inoltre i pianeti si distinguono, tradizionalmente, in benefici e malefici. Per esempio tra i
malefici annoveriamo Saturno mentre tra i benefici Venere e la Luna, mentre il Sole e Mercurio sono
neutrali. Tale distinzione incide ovviamente sulle difficoltà che la persona potrà incontrare nella
vita.
Bisogna inoltre considerare il moto retrogrado dei pianeti esterni (Giove, Saturno) che, quando si
verifica, può indicare alcuni tratti della personalità molto particolari (come la timidezza, la
tranquillità ecc.). Ancora occorre considerare che i pianeti si presentano distinti in un principio
maschile e femminile, per cui abbiamo il Sole, Giove, Marte e Saturno maschili e la Luna e Venere
femminili, mentre Mercurio è neutro.

continua…

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