Astrologia: La scienza dell’unità cosmica 1

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Astrologia: La scienza dell’unità cosmica 1

di Osho

parte prima

Tratto da:
Osho, “I Misteri occulti dell’Oriente”

L’astrologia è forse la materia di studio più antica nella storia
dell’umanità ed è anche, in un
certo senso, quella più carica di tabù. È la più antica perché, per
quanto si sia risaliti agli albori
della storia del genere umano, la si è sempre ritrovata presente.

Sono state scoperte iscrizioni astrologiche sulle ossa di reperti
archeologici risalenti alla civiltà
sumera, che data venticinquemila anni prima di Cristo, in cui veniva
tracciata la rotazione
lunare nell’orbita celeste.

In India questa scienza è ancora più antica. Nel Rig Veda si fa
menzione a una particolare
posizione delle stelle che si è potuta verificare solo
novantacinquemila anni fa. Ed è proprio su
questa base che Lokmanya Tilak ha concluso che i Veda di certo sono
più antichi di quanto si
crede: devono risalire a quell’epoca visto che ne fanno menzione. Quel
riferimento non avrebbe
potuto essere aggiunto in un’epoca successiva, nessuno avrebbe potuto
ricostruire quella
particolare posizione delle stelle.

Le leggi più profonde dell’astrologia furono scoperte per la prima
volta in India. E in verità solo
a causa dell’astrologia nacque la matematica: per fare i calcoli
astrologici si dovette dar vita
alla scienza dei numeri.

In tutto il mondo si usa ormai il sistema decimale, la cui origine è
indiana; da qui, nei secoli, si
è andato diffondendo: ad esempio ‘nove’ non è che la traslitterazione
del ‘nav’ sanscrito, ‘otto’
lo è di ‘acht’: i numeri dall’uno al nove, oggi diffusi in tutto il
mondo, sono di origine indiana, e
nacquero solo a causa dell’influenza dell’astrologia nella nostra cultura.

Le basi di questa astrologia attecchirono nella civiltà sumera:
seimila anni prima di Cristo, i
sumeri furono il primo popolo occidentale ad aprire le porte alla
scienza degli astri, e i primi a
porre le basi per uno studio scientifico delle costellazioni celesti.

Essi costruirono una torre gigantesca, da cui i sacerdoti poterono
osservare il cielo
ventiquattr’ore su ventiquattro; ben presto i filosofi sumeri
compresero che, qualsiasi cosa
accade all’umanità, in maniera sottile è, in ultima analisi, connessa
con le stelle e gli astri: essi
sono la fonte di quegli eventi.

Seimila anni prima di Cristo, i sumeri videro che l’avvento di
malattie e di epidemie erano in
qualche modo connessi con le stelle; questo sottile punto di vista era
universalmente
condiviso.

Oggi esistono basi scientifiche che spiegano con maggior chiarezza
questa ipotesi, ma la prima
teoria venne sviluppata dai sumeri.

Nel 1920 uno scienziato russo, Chijevsky, fece alcuni studi di
astronomia, e scoprì che ogni
undici anni, nel Sole avvengono incredibili esplosioni, paragonabili a
delle esplosioni nucleari, e
che in quello stesso momento, sulla Terra si verificano guerre e
rivoluzioni: secondo questo
studioso, che ha confrontato la storia degli ultimi settecento anni,
ognuno di quei cataclismi
solari è coinciso con disastri corrispondenti che hanno sconquassato la Terra.

L’analisi di Chijevsky era così precisa che quello stesso anno Stalin
lo fece arrestare e mettere
in prigione; solo alla sua morte fu rimesso in libertà: le conclusioni
di Chijevsky devono essere
sembrate anomale a Stalin, infatti, per il pensiero marxista e
comunista, le rivoluzioni sono
dovute alle differenze economiche tra le classi, mentre Chijevsky le
faceva risalire a delle
esplosioni solari!

Com’è possibile una relazione tra quelle esplosioni solari e
l’esistenza della povertà e del
benessere nella vita degli uomini? Se Chijevsky ha ragione, l’intera
teoria marxista viene
disintegrata. In questo caso le rivoluzioni non sono più spiegabili
con l’economia e la lotta di
classe; in questo caso, solo l’astrologia può spiegarle!

Chijevsky non può essere confutato: i suoi studi sugli ultimi
settecento anni sono così accurati
dal punto di vista scientifico… confutarlo era difficile, mandarlo in
Siberia era facilissimo!
Alla morte di Stalin, Krushiov lo liberò: cinquant’anni preziosissimi
della vita di quest’uomo
sono andati perduti in Siberia. E dopo essere tornato libero, non
resse più di sei mesi, nei quali
tuttavia raccolse prove ancor più convincenti: riuscì a collegare
all’influenza solare anche il
diffondersi di epidemie.

Il Sole non è una palla di fuoco immobile nel cielo, come comunemente
si pensa, è invece un
organismo infinitamente vivo e ferocemente dinamico: ad ogni istante
il Sole cambia il suo
stato d’animo, ed è sufficiente il minimo mutamento perché la vita
sulla Terra frema. Non
accade nulla sulla Terra se qualcosa non accade sul Sole: quando si ha
un’eclisse solare, gli
uccelli smettono di cantare, ventiquattr’ore prima; durante l’intera
eclisse tutto il pianeta si
zittisce, gli uccelli smettono di cantare e tutti gli animali si
sentono oppressi e spaventati,
hanno paura.

Le scimmie abbandonano gli alberi e si riuniscono a terra in gruppi che sembrano
stringersi gli uni agli altri per proteggersi. È sorprendente vedere
questi animali, di solito
schiamazzanti, acquietarsi al punto che nessun sadhu in meditazione
potrebbe competere con
loro. E Chijevsky ha spiegato nei dettagli l’interrelazione di questi
comportamenti con quanto
accade nel Sole.

Queste teorie furono esposte per la prima volta dai sumeri. Ma già
Paracelso, un medico di
origine Svizzera, aveva dato basi scientifiche a quelle teorie: fu lui
a fare una scoperta
sensazionale, che trasformerà un giorno l’intera scienza medica, se
non oggi, domani. Finora la
sua scoperta non è stata tenuta nella giusta considerazione perché
l’astrologia è un argomento
ancora troppo ignorato: è la scienza al tempo stesso più antica, la
più ignorata e la più
rispettata!

L’anno scorso, in Francia, un’indagine rivelò che il quarantacinque
per cento della popolazione
riteneva l’astrologia una scienza esatta. In America operano
cinquemila astrologi e hanno così
tanti clienti da non riuscire a lavorare con calma: il loro giro
d’affari annuale è stimato in milioni
di dollari. Si pensa inoltre che, nel mondo intero, il settantacinque
per cento della gente creda
nell’astrologia, e in questa percentuale sono inclusi ampiamente
scienziati, filosofi, e altri
membri dell’intellighenzia mondiale.

Carl Gustav Jung diceva che le porte delle università sono state
chiuse all’astrologia per
trecento anni, ma nei prossimi trent’anni si apriranno di nuovo, e
questo accadrà perché alcune
delle scoperte che l’astrologia ha anticipato, oggi vengono confermate
dalla scienza.
Paracelso scoprì che un uomo si ammala quando la relazione armoniosa
che esiste tra lui e la
costellazione in cui è nato, si spezza. Per capirlo, sarà necessaria
una spiegazione.
Secoli prima di Paracelso, un greco di nome Pitagora diede vita
all’impagabile principio
dell’armonia celeste.

Quando Pitagora proclamò questo principio in Grecia, era appena tornato
da un viaggio in Egitto e in India, e a quell’epoca in India
l’atmosfera vibrava ancora delle idee
diffuse da Buddha e da Mahavira. Tutto questo colpì molto Pitagora
che, al suo ritorno in
Grecia, incluse nei suoi scritti precisi riferimenti ai sadhu
buddhisti e giainisti, da lui chiamati
‘giainosofisti’ e che dice vivessero nudi.

Pitagora crede che ogni stella, ogni pianeta e ogni satellite, nel suo
viaggio nello spazio, emana
una vibrazione unica, proprio grazie al suo movimento, che è unico
rispetto a tutti gli astri:
tutte le vibrazioni stellari prese nel loro insieme danno vita a
un’armonia musicale che egli
chiamò ‘la musica delle sfere’.

Quando un uomo nasce, la melodia prodotta dalla sintonia stellare di
quel momento viene
fissata nella sua mente, che in quel momento è assolutamente limpida e
genuina, libera da
qualsiasi sofisticazione ed estremamente sensibile.

Tutto questo, nell’arco della sua vita, provocherà momenti di buona
salute e di malattia:
quando quell’uomo vive in sintonia con l’armonia musicale originaria,
presente al momento
della sua nascita, sarà in buona salute. E quando questa sintonia
essenziale si spezzerà, si
ammalerà.

Su questo presupposto Paracelso ha fatto un lavoro importantissimo:
non prescriveva mai un
medicinale a un paziente, se prima non aveva visto la sua ‘kundali’,
la sua carta astrologica. E,
cosa sorprendente, dopo aver esaminato la carta astrologica di un
paziente, Paracelso riusciva
a curare malati che altri medici avevano dato per spacciati.

Egli ripeteva sempre: “Fino a quando non conoscerò la posizione delle
stelle nel momento in
cui quest’uomo è nato, mi sarà impossibile afferrare le note della sua
sintonia interiore. E se
non conosco questa sintonia interiore, come posso pensare di guarire
quest’uomo?”
Ma cosa si intende per ‘salute’, in questo caso? Dovremo cercare di capirlo.

Di solito, quando chiediamo a un medico una definizione di salute, ci
sentiremo dire che è
‘assenza di malattia’. Ma si tratta di una definizione in negativo. Ed
è veramente spiacevole
che si debba definire la salute in funzione della malattia: la salute
è qualcosa di positivo, la
malattia uno stato dell’essere negativo. La malattia è qualcosa di
negativo, la salute è la nostra
natura: la malattia è un’alterazione del nostro stato naturale;
pertanto è strano che si debba
definire la salute in funzione della malattia.

Non si dovrebbe definire il padrone di casa, in funzione dei suoi
ospiti: sarebbe una cosa molto
strana. La salute è implicita al nostro esistere, la malattia è
qualcosa di occasionale. La salute
ci accompagna fin dal giorno della nascita, la malattia è un fenomeno
di superficie.

Malgrado tutte queste considerazioni, se chiediamo a un medico il
significato di ‘salute’ egli
potrà solo dire che essa è presente quando è assente la malattia. E
Paracelso ripeteva sempre
che questa interpretazione è sbagliata: il concetto di salute deve
avere una definizione
positiva. Ma come è possibile arrivare a un’affermazione positiva?
Come interpretare il
concetto di salute su basi creative?

Paracelso ripeteva: “Fino a quando non conosciamo lo stato di armonia
interiore del paziente,
potremo al massimo liberarlo dalla sua malattia, ma in questo modo
egli si ammalerà subito
dopo, perché non si è fatto nulla nei confronti della sua armonia
interiore. In verità, è la sua
armonia interiore su cui si deve intervenire”.

Sono passati cinquecento anni da quando Paracelso morì, e le sue
parole sono state
dimenticate. Ma oggi, negli ultimi vent’anni, l’astrologia ha iniziato
a riaffiorare: in questi anni è
sorta una nuova scienza di cui vorrei farvi un accenno; in questo modo
vi sarà più facile capire
l’antica scienza dell’astrologia.

Nel 1950 nacque una nuova scienza, la chimica cosmica, creata da
Georgi Giardi, uno dei geni
di questo secolo. Quest’uomo, dopo un numero infinito di esperimenti
in laboratorio, ha
dimostrato in maniera scientifica che l’universo è un’unità organica:
l’intero universo è un
singolo organismo.

Se il mio dito viene ferito, tutto il mio corpo ne è affetto:
‘organismo’ indica il fatto che non
esiste un arto separato dagli altri, e che tutte le parti sono
collegate fra loro. Se il mio occhio
soffre, l’alluce è affetto da quel dolore. Se il mio piede è ferito,
quel messaggio arriva al cuore.
Se la mia mente è malata, tutto il mio corpo ne sarà disturbato. E se
tutto il mio corpo venisse
distrutto, sarebbe difficile alla mia mente restare in vita: il mio
corpo è un’unità organica.
Tocca una sola parte, e l’intero corpo vibrerà: tutte le parti sono
interrelate tra loro. Allo stesso
modo, la chimica cosmica afferma che l’intero cosmo è un corpo.

Nulla in esso è separato dal Tutto, ogni cosa è unita alle altre.
Pertanto, non importa quanto
una stella sia lontana da noi; quando essa cambia, il battito del
nostro cuore muta. E non
importa quanto il Sole possa essere lontano, quando è affetto da
scombussolii che ne alterano
l’equilibrio, la circolazione del nostro sangue ne è affetta: ed è
vero che ogni undici anni nel
Sole avviene una tempesta atomica, l’ultima volta che accadde, un
medico giapponese,
Tomato, ha fatto una scoperta sorprendete… da vent’anni questo medico
fa ricerche sul
sangue delle donne.

Nel sangue femminile esiste una proprietà unica, del tutto assente nel
sangue degli uomini:
durante le mestruazioni il sangue delle donne si assottiglia, mentre
quello degli uomini non
subisce mai alcuna trasformazione; secondo Tomato questa è la
differenza sostanziale tra il
sangue maschile e quello femminile. Ma allorché sul Sole si verificò
una tempesta atomica,
anche il sangue degli uomini si assottigliò. Fu una scoperta
sensazionale: non era mai stata
vista questa rispondenza tra le alterazioni solari e il sangue
dell’uomo. Ma se il sangue può
venir influenzato fino a questo punto, ogni altro aspetto della vita lo sarà.

Frank Brown, un ricercatore americano, da mezzo secolo prepara gli
ambienti in cui gli
astronauti vivranno nello spazio: il suo compito è studiare tutte le
necessità che essi
potrebbero avere, per fornire loro i comfort di cui avranno bisogno.
Il problema più serio è
pensare a come lo spazio influenzerà le loro vite: non si sa molto
sulle radiazioni cosmiche…
dopo Aristotele, per duecento anni si è pensato che lo spazio fosse
vuoto, che quattrocento
chilometri sopra la Terra l’atmosfera finisse, e da lì in poi si
estendesse il vuoto cosmico. Ma gli
studiosi dello spazio hanno dimostrato che non è così: lo spazio non è
vuoto, è densamente
popolato. Non è né vuoto né morto: è estremamente vivo.

In verità lo strato di atmosfera ci protegge da quelle influenze.
Nello spazio esiste un’attività
molto intensa, l’uomo riuscirà a sopportarla? Forse vi stupirà e
potrete anche riderne, ma prima
di permettere l’invio di un uomo nello spazio, Frank Brown vi mandò
una patata: secondo lui
non esiste una diversità eccessiva tra un uomo e una patata. Se una
patata marcisce, l’uomo
non potrà sopravvivere; se la patata sopravvive, anche l’uomo
sopravviverà. La patata è un
organismo estremamente tenace, e l’uomo è estremamente sensibile. Se
una patata torna viva
dallo spazio e fiorisce, dopo che è stata seminata, allora vuol dire
che l’uomo può essere
mandato nello spazio, anche se esiste comunque una ragionevole paura
che l’uomo non riesca
ad adattarsi.

Partendo da questa ipotesi Brown dimostrò anche un’altra cosa: i semi
di patata messi nel
terreno, come qualsiasi altro seme, crescono solo in relazione al
Sole; solo il Sole li fa crescere
e li incoraggia a spuntare. Solo il Sole stimola i germogli e ne
induce la crescita, la fioritura.
Brown fece anche altre ricerche in un altro campo. Si tratta di una
scienza a cui non è ancora
stato dato un nome, ma che attualmente è definita ‘eredità
planetaria’. In inglese esiste un
termine corrispondente ‘oroscopo’, che viene dal greco ‘horoscopos’ il
cui significato è:
‘osservare i pianeti emergenti’.

Quando nasce un bambino, in quel momento, tutt’intorno alla Terra
affiorano all’orizzonte
molte stelle. Così come il Sole si leva al mattino e tramonta la sera,
nell’arco delle ventiquattro
ore le stelle sorgono e tramontano nello spazio. Se un bambino nasce
alle sei di mattina, a
quell’ora anche il Sole sta sorgendo. E in quello stesso momento,
alcune stelle nascono e altre
tramontano, alcune sono nella fase ascendente, altre in quella
discendente: il bambino nasce
all’interno di una particolare struttura stellare nello spazio.

Finora si è dubitato, e anche oggi molta gente che non ha una profonda
familiarità con questa
materia dubita ancora, che la Luna e le stelle possano avere qualcosa
a che fare con l’uomo.
Che differenza potrà fare la posizione delle stelle con la nascita di
un bambino? E se anche
fosse, in quello stesso momento, in quella stessa conformazione
stellare, non nasce un solo
bambino, ma migliaia! Tra di loro, qualcuno diventerà il presidente di
una nazione, ma gli altri
non emergeranno affatto. Tra questi bambini uno morirà a cent’anni, un
altro in due giorni, uno
sarà un genio, un altro sarà un idiota. Per cui, da un punto di vista
superficiale, ci si potrebbe
chiedere come può un bambino essere connesso a un oroscopo, solo
perché è nato all’interno
di una specifica conformazione planetaria, sotto una certa struttura stellare?

La logica di questa domanda sembra ovvia: perché mai le stelle
dovrebbero preoccuparsi della
nascita di un bambino? Non solo: sotto quella stessa conformazione
celeste non nasce un
bambino solo, ma migliaia, e questi bambini sono tutti diversi tra
loro. Secondo questa logica
sembrerebbe proprio che la nascita di un essere umano non abbia alcun
legame con le stelle.

Tuttavia, gli studi di Brown, di Picardi, di Tomato e di altri hanno
portato a conclusioni
sorprendenti. Tutti questi scienziati sostengono che, sebbene ancora
non si possa affermare
che un bambino è influenzato dalle stelle, in quanto individuo,
tuttavia si può dire che la vita
nella sua globalità ne è affetta. Ma se la vita in quanto globalità ne
è influenzata, man mano
che si studierà in questo campo più profondamente, scopriremo che
anche l’individuo in sé è
influenzato dalle stelle.

Occorre tener presente un punto molto importante. Si è sempre pensato
che l’astrologia,
poiché è una scienza sorta in epoca molto antica, non potesse avere
alcuna evoluzione. Invece,
dal mio punto di vista, la situazione è esattamente l’opposto.
L’astrologia fu una scienza
infinitamente evoluta, in una civiltà estremamente evoluta; ma quella
civiltà è andata perduta,
e nelle nostre mani sono rimasti frammenti incompleti di quella
scienza degli astri.

L’astrologia non è una scienza nuova che si deve sviluppare, bensì è
una scienza che un tempo
era molto avanzata, ma poi la civiltà che la sviluppò scomparve; ogni
giorno le civiltà nascono
e muoiono, e con esse si perdono i principi da loro scoperti.

Oggi la scienza sta arrivando al punto in cui sarà inevitabile
accettare la tesi che la vita, in
quanto totalità, è influenzata dal movimento delle stelle. Nel momento
in cui nasce, la mente di
un bambino è del tutto simile a una lastra fotografica estremamente
sensibile. E se vogliamo
comprendere come la vita in quanto totalità è influenzata
dall’insieme, dobbiamo tener
presenti alcune cose, anche perché l’astrologia può esistere solo se
la vita in quanto totalità è
soggetta a tale influenza.

Cerchiamo di mettere a fuoco il fenomeno dei gemelli. Esistono due
tipi di gemelli: quelli nati
da uno stesso ovulo e quelli nati da due diversi ovuli. È raro che due
bambini nascano da uno
stesso ovulo, ma si tratta di soggetti scientifici estremamente
preziosi, infatti essi sono
concepiti esattamente nello stesso istante: questi sono i veri gemelli.

Occorre capire che la nascita è un fenomeno ambiguo. Il suo primo
aspetto è il concepimento:
la vera nascita avviene quando il feto viene concepito nel ventre
della madre. Quella che noi
definiamo nascita, è una seconda nascita: accade quando il bambino
esce dal ventre.

Se si dovesse fare un quadro astrologico accurato, come solo gli hindu
hanno fatto, ed eseguito
con estrema precisione, dovremmo mettere a fuoco non la seconda
nascita, bensì l’istante in
cui il bambino inizia il suo viaggio nel ventre della madre, quando
l’embrione prende forma,
perché è quella la vera nascita!

Ecco perché gli hindu hanno stabilito che, se si vuol dare vita a un
bambino con precise
caratteristiche, lo si potrà fare solo se il rapporto sessuale e il
concepimento avverranno sotto
un particolare quadro celeste, rispondente alle caratteristiche desiderate.

Vorrei chiarire un po’ i presupposti che hanno portato a queste
conclusioni, perché in questo
campo sono stati fatti molti studi e molte cose sono state chiarite.
Di solito, se un bambino
nasce alle sei del mattino, si pensa che la situazione planetaria di
quel momento ne influenzerà
la vita. Il mio punto di vista è diverso, fondamentalmente diverso: al
contrario, infatti, il
bambino sceglie di nascere sotto quella specifica situazione
planetaria perché vuole che quelle
stelle influenzino la sua vita.

È un punto di vista radicalmente diverso: è il bambino che sceglie i
pianeti e le stelle sotto cui
nascere. E se vogliamo andare ancora più a fondo, è il bambino che
sceglie anche il tempo del
suo concepimento.

Ogni anima sceglie il tempo del proprio concepimento, quando verrà
accolta nel grembo,
l’attimo esatto in cui verrà concepita. L’istante del concepimento non
è qualcosa di
insignificante: ha grande importanza in quanto da quell’istante
dipendono quali potenzialità si
schiudono nella vita del nuovo nato, e queste potenzialità a loro
volta sono legate al modo in
cui l’intero universo esiste in quel preciso momento.

Quindi, allorché due bambini vengono concepiti da un solo ovulo,
l’istante del loro
concepimento, come pure della loro nascita, è identico. Ed è
interessante notare come le loro
vite siano così simili che diventa difficile sostenere che l’istante
della nascita non provochi
influenza alcuna.

Il quoziente di intelligenza di due gemelli monovulari è esattamente
lo stesso. Nel caso in cui si
riscontra una differenza, gli studiosi affermano che è dovuta a errori
nei sistemi di misurazione.
Ancora non siamo riusciti a sviluppare criteri precisi per misurare
l’intelligenza… neppure nel
caso in cui due gemelli monovulari vengano cresciuti in ambienti
diversi, il loro quoziente di
intelligenza cambia.

Anche nel caso in cui uno venisse allevato in India e l’altro in Cina, e i due
non sapessero dell’esistenza dell’altro, nulla cambierebbe. Si sono
avuti casi simili e fino all’età
adulta i due gemelli non hanno saputo l’uno dell’altro, eppure neanche
in quel caso si sono
avute differenze.

Può stupire che il quoziente di intelligenza possa essere associato
con il potenziale del bambino
al momento della nascita. D’altro canto, si scoprì che quando il
gemello che viveva in Cina
soffriva di una malattia, anche quello allevato in India ne soffriva.
Di solito i gemelli monovulari
muoiono lo stesso anno; al massimo sopravvivono tre anni alla morte
del fratello, al minimo tre
giorni. I loro comportamenti, le loro abitudini, i loro sentimenti,
sono identici: sotto tutti i punti
di vista sembra che i due vivano esattamente nello stesso modo,
ciascuno dei due agisce come
una perfetta copia dell’altro.

E queste somiglianze sono confermate sotto tutti i punti di vista.

È possibile che il momento della nascita influenzi a tal punto la loro
vita da farla durare lo
stesso lasso di tempo, il loro quoziente di intelligenza da renderlo
identico, il comportamento
del loro corpo da renderlo perfettamente simile, al punto che quando
uno si ammala, anche
l’altro si ammala, e che la stessa cura faccia guarire entrambi? Il
momento della nascita può
essere così influente?

L’astrologia ha ripetuto che il momento della nascita è ben più
influente ancora. Finora la
scienza non è stata d’accordo, ma ora inizia ad accettarlo, e questo
perché si sono fatti nuovi e
ulteriori esperimenti.

Eccone uno. Allorché fu lanciato il primo satellite artificiale nello
spazio, si apprese
dell’esistenza di un network di forme infinite di radiazioni emanate
in continuazione
dall’universo, dalle stelle e dalle costellazioni, radiazioni che si
diffondono su tutta la Terra.
Tutto sulla Terra subisce queste influenze: sappiamo che l’oceano è
influenzato dalla Luna, ma
non abbiamo mai pensato che nel corpo umano esiste la stessa
conformazione di acqua e sale,
nella stessa proporzione. Se l’acqua dell’oceano è affetta dalla Luna,
com’è possibile che
l’acqua presente nel corpo umano non ne sia influenzata?

fenomeno afferma che, fatta eccezione per la Luna, non può esistere
altra spiegazione. La Luna
è la fonte dell’intuizione dei pesci, ed è per intuito che il pesce
comprende quando l’onda si
alza e quando declina, e la vibrazione lunare è il solo mezzo che ha
per stabilire il
comportamento delle onde.

Esiste però un’altra possibilità. Si è ipotizzato che questi pesci
possano, in qualche modo, venir
informati dalle stesse onde. Per verificarlo, gli scienziati ne misero
alcuni in un luogo privo di
onde oceaniche; erano immersi nell’acqua, in una stanza priva di luce.
Il risultato fu
sorprendente: avvolti nel buio, senza che la Luna fosse visibile… ma
quando la Luna raggiunse
il punto esatto che avrebbe portato il pesce a deporre le uova sulla
spiaggia, se si fosse trovato
nell’oceano, proprio in quel preciso momento i pesci di laboratorio
deposero le uova.

Cosa dimostra questo esperimento? Che le onde oceaniche in quanto tali
non c’entrano.
Qualcun altro potrebbe ipotizzare che questa corsa verso la spiaggia
inizia allorché i pesci
ricevono dei segnali dal branco, ma neppure questa ipotesi trova
conferma. Gli scienziati hanno
osservato un singolo pesce, isolato dagli altri. Essi cercarono di
disturbare il suo cervello in tutti
i modi: lo fecero vivere immerso nell’oscurità per ventiquattro ore,
in modo tale che il pesce
non potesse sapere se era giorno oppure notte, quindi lo fecero vivere
alla luce molto intensa
di una lampada per altre ventiquattro ore, e infine crearono una Luna
artificiale che irradiava la
sua luce durante il giorno. Ma il pesce non poté essere ingannato…
quando la vera Luna
raggiunse il punto esatto, solo in quel momento il pesce depose le sue
uova. Ovunque si
trovino, quei pesci depongono le uova esattamente in quel momento.

Ogni anno, centinaia di migliaia di uccelli emigrano, volando per
centinaia e centinaia di
chilometri: l’inverno si sta avvicinando, presto cadrà la neve, per
cui essi volano verso regioni
più calde. Per giungere alle dimore invernali fanno un viaggio che
dura due mesi. La data della
partenza è precisa: un mese esatto prima che cada la neve, come fanno
a calcolarlo? I nostri
meteorologi, con tutte le loro sofisticate apparecchiature, non
riescono ad avere informazioni
altrettanto precise.

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