GHB: il farmaco diventato droga dello stupro

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GHB: il farmaco diventato droga dello stupro

Il GHB, nato per curare i disturbi del sonno, è poi diventato la “droga dello stupro”: non è ricerca della felicità chimica, ma un serio pericolo per le donne.

23 novembre 2021 | Elena Meli

Le cosiddette “droghe dello stupro” sono usate per violenze sessuali ai danni di persone incoscienti.

Ogni droga ha effetti differenti, ma tutte sono un veleno per il cervello. Spesso può essere “solo” una questione di dose, come spiegano gli esperti della Società Italiana di Tossicologia: non di rado basta aumentarla perché un farmaco diventi un veleno, o appunto una droga. È il caso del GHB, l’acido γ-idrossibutirrico, meglio noto come “droga dello stupro”, spesso nelle cronache: non è solo una sostanza d’abuso che si compra online o dagli spacciatori, ma anche un farmaco, oltre che una molecola presente naturalmente nel cervello.

Scoperto negli anni ’60, il GHB è stato studiato nei decenni successivi e si è visto che somministrandolo in maniera controllata e a dosaggi ben definiti può avere effetti positivi in pazienti con disturbi del sonno e che può aiutare anche nel trattamento dell’alcolismo. Chiarisce la tossicologa Sarah Vecchio: «Anche in Italia l’Aifa ne consente l’impiego con specifiche restrizioni, per brevi periodi e nella sindrome di astinenza da alcol. Tuttavia i due piani non devono essere confusi: il GHB come droga d’abuso non “esce” dai canali della prescrizione medica, ma viene acquistato sul web o per strada».

Il liquido trasparente dal vago sapore salato e la polvere bianca da sciogliere nelle bibite non si trovano in farmacia, e non si cerca dal medico neppure l’altra categoria di consumatori di GHB “non autorizzati”, i patiti del fitness: la molecola infatti stimola la produzione degli ormoni della crescita, e viene quindi utilizzata anche come sostanza dopante da chi pratica body building senza criterio. In realtà, gli effetti di GHB sul sistema nervoso centrale e sull’organismo in generale non sono ancora del tutto chiariti, e la risposta può variare non poco da persona a persona, anche a dosi di poco più elevate da quelle farmacologiche: per questo è ritenuto particolarmente pericoloso, e anche quando è utilizzato come terapia viene gestito con molta cautela dai medici.

it.wikipedia.org/wiki/Acido_%CE%B3-idrossibutirrico

da focus.it

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