“Breve storia della Psicologia Transpersonale” di Stanislav Grof, M.D.

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“Breve storia della Psicologia Transpersonale”

di Stanislav Grof, M.D. (2004)

Verso la metà del ventesimo secolo, la psicologia americana era dominata da due scuole importanti ,
Il comportamentismo e la psicologia freudiana.
La crescente insoddisfazione riguardo questi due orientamenti che non chiarivano in modo adeguato la
natura della psiche umana condusse allo sviluppo della psicologia umanistica. Il portavoce
principale e maggiormente rappresentativo di questa nuova corrente è stato il noto psicologo
americano Abraham Maslow
Egli offriva una critica incisiva dei limiti del comportamentismo e della psicoanalisi, ossia
rispettivamente della prima e della seconda forza in psicologia, come era solito definirle, e
formulò i principi di un nuovo approccio alla psicologia (A. Maslow).

L’obiezione principale di Maslow al comportamentismo riguardava lo studio degli animali, quali ad
esempio il ratto e il piccione; egli evidenziò i limiti di quegli studi sottolineando che essi
possono solo contribuire a chiarire quegli aspetti del funzionamento umano che noi condividiamo con
questi animali, ma non hanno alcuna rilevanza per la comprensione di qualità più elevate
squisitamente umane, specifiche della natura umana, quali l’amore, l’autocoscienza,
l’autodeterminazione, la libertà personale,la moralità, l’arte, la filosofia, la religione e la
scienza. Tali studi sono inoltre relativamente inutili rispetto ad altre caratteristiche negative
specificamente umane, quali l’avarizia, il desiderio di potere, la crudeltà, e la tendenza all’
“aggressione maligna”
Maslow nella sua critica ha inoltre rilevato il disinteresse dei comportamentisti per la coscienza
e l’introspezione ed il loro concentrarsi esclusivamente sullo studio del comportamento ; il loro
interesse si focalizzava con enfasi sull’effetto determinante dell’ambiente, sui meccanismi di
stimolo/risposta e di ricompensa/punizione; questa visione venne sostituita nella psicologia
umanistica con una focalizzazione sulla capacità individuale dell’essere umano di essere
interiormente motivato a realizzare se stesso e a sviluppare il proprio potenziale .

L’interesse primario della psicologia umanistica, la terza forza di Maslow, si concentrava sui
soggetti umani, e questa disciplina teneva in alta considerazione la coscienza e l’introspezione
come importanti complementi dell’approccio oggettivo alla ricerca.
Nella sua critica alla psicoanalisi, Maslow indica come Freud e i suoi seguaci traessero conclusioni
circa la psiche umana principalmente dallo studio della psicopatologia: egli non era d’accordo con
il loro “ riduzionismo biologico” di tutti i processi psicologici ad istinti di base .
La psicologia umanistica, d’altra parte, si concentrava su popolazioni sane, o persino su individui
che mostravano funzionamenti supernormali in varie aree (” gli individui più evoluti fra la
popolazione” di (Maslow), sulla crescita , sul potenziale umano e sulle funzioni più alte della
psiche.
Inoltre ha enfatizzato che la psicologia deve mostrarsi sensibile ai bisogni umani pratici e servire
interessi e obiettivi importanti della società umana. Alcuni anni dopo Abraham Maslow ed Anthony
Sutich fondarono l’associazione per la psicologia umanistica (AHP) e la sua rivista omonima.

Il nuovo movimento diventò estremamente popolare fra i professionisti del settore medico-sanitario
americano della salute mentale e anche fra il grande pubblico.
La prospettiva multidimensionale della psicologia umanistica e la sua enfasi sulla persona nel suo
complesso, ha fornito un ampio contenitore per lo sviluppo di un ricco spettro di nuovi approcci
terapeutici efficaci che hanno notevolmente espanso la gamma di possibilità nell’occuparsi di
problemi emozionali, psicosomatici, interpersonali e psicosociali.
Una delle qualità importanti di queste nuove terapie è stata quella di determinare uno spostamento
decisivo dalle strategie esclusivamente verbali della psicoterapia tradizionale, verso una modalità
di espressione diretta delle emozioni, dall’esplorazione della storia individuale e della
motivazione inconscia, verso le sensazioni ed i processi di pensiero dei clienti nel qui ed ora
Un’altro aspetto importante di questa rivoluzione terapeutica è stato il focalizzarsi
sull’interconnessione fra psiche e corpo e il superamento del tabù del “contatto fisico” che
precedentemente dominava il campo della psicoterapia; varie forme di lavoro sul corpo sono quindi
venute a costituire una parte integrante delle nuove strategie di trattamento.

La terapia Gestalt di Fritz Perls, la bioenergetica di Alexander Lowen ed altri metodi
neo-reichiani, i gruppi di incontro e le sessioni-maratona, possono venire qui menzionate come
esempi salienti di terapie umanistiche.
Nonostante la popolarità della psicologia umanistica, gli stessi fondatori, Maslow e Sutich,
divennero sempre più insoddisfatti della struttura concettuale che avevano originariamente generato.

Divennero sempre più consapevoli di aver tralasciato un elemento estremamente importante: la
dimensione spirituale della psiche umana (Sutich).
La rinascita di interesse verso le varie tradizioni mistiche, la meditazione, la saggezza antica ed
aborigena e le filosofie orientali, come pure la diffusa sperimentazione psichedelica durante i
tempestosi anni ’60, rese assolutamente chiaro che una psicologia esaustiva ed interculturale, per
essere completa, dovesse includere osservazioni da aree quali stati mistici, coscienza cosmica,
esperienze psichedeliche, fenomeni di trance, creatività ed ispirazione religiosa, artistica e
scientifica.
Nel 1967 un piccolo gruppo di lavoro comprendente Abraham Maslow, Anthony Sutich, Stanislav Grof,
James Fadiman, Miles Vich, e Sonya Margulies si incontrò a Menlo Park in California, con l’intento
di creare una nuova psicologia che onorasse l’intero spettro dell’ esperienza umana, inclusi vari
stati di coscienza non-ordinari.
Durante queste discussioni Maslow e Sutich seguirono il suggerimento di Grof e chiamarono la nuova
disciplina “psicologia transpersonale”.

Questo termine prese il posto dell’appellativo originario “transumanistica” o “rivolta oltre le
questioni umanistiche”. Subito dopo formarono l’Associazione di Psicologia Transpersonale (ATP) e
pubblicarono il Giornale di Psicologia Transpersonale.
Parecchi anni dopo, nel 1975, Robert Frager fondò l’Istituto (Californiano) di Psicologia
Transpersonale a Palo Alto, che è rimasto la punta di diamante nei settori dell’educazione, della
ricerca e della terapia Transpersonale per oltre trent’anni. La psicologia transpersonale, o quarta
forza, ha messo in luce alcune delle maggiori concezioni errate nei filoni psichiatrici e
psicologici principali.

Ha inoltre risposto ad osservazioni importanti che provengono dalla moderna ricerca sulla Coscienza
e da parecchi altri campi , per le quali il paradigma scientifico esistente non aveva spiegazioni
adeguate.
Michael Harner, Antropologo americano con buone credenziali accademiche, che sperimentò, nel suo
lavoro sul campo in Amazzonia, una potente iniziazione sciamanica, ha riassunto brevemente le
imperfezioni della psicologia accademica nella prefazione del suo libro “La via dello sciamano”
(Harner 1980). Egli suggerisce che la comprensione della psiche nella civiltà industriale è
gravemente di parte, cioè etnocentrica e cognicentrica (un termine migliore potrebbe essere
pragmacentrica).

È etnocentrica nel senso che è stata formulata e promossa da scienziati materialistici occidentali
che considerano la propria prospettiva superiore a quella di ogni altro gruppo umano in qualsiasi
momento storico.
Secondo questi scienziati la materia è primaria, mentre la vita, la coscienza e l’intelligenza sono
suoi prodotti secondari più o meno accidentali.
Essi ritengono che la spiritualità in qualsiasi forma e livello, anche quella più erudita, non è che
il riflesso dell’ ignoranza dei fatti scientifici, della superstizione, della credulità infantile,
dell’ autoinganno e del pensiero magico primitivo.
Le esperienze spirituali dirette che coinvolgono figure e reami archetipici sono viste come prodotti
patologici del cervello.
Gli psichiatri moderni del filone principale interpretano le esperienze visionarie dei fondatori
delle grandi religioni, dei santi e dei profeti, come manifestazioni di malattie mentali gravi,
sebbene essi manchino di una spiegazione medica adeguata e di dati di laboratorio necessari a
convalidare tale posizione.
La letteratura psichiatrica contiene numerosi articoli e libri che discutono su quale potrebbe
essere la diagnosi clinica appropriata per molte delle grandi figure della storia spirituale.

Sant’Antonio è stato definito schizofrenico, San Giovanni della Croce è stato invece etichettato
come “degenerato ereditario ”, Santa Teresa d’ Avila e’ stata liquidata come una ” grave psicotica
isterica ” e le esperienze mistiche di Maometto sono state attribuite all’epilessia.

Molti altri personaggi religiosi e spirituali, quale il Buddha, Gesu’, Ramakrishna, e Sri Ramana
Maharshi sono stati visti come affetti da psicosi a causa delle loro esperienze visionarie e delle
loro credenze. (Franz Alexander 1931)

Allo stesso modo alcuni antropologi formati in modo tradizionale hanno discusso della possibilità
di diagnosticare gli sciamani come schizofrenici, psicotici ambulanti, epilettici o isterici. Il
famoso psicanalista F. Alexander, conosciuto come uno dei fondatori della medicina psicosomatica, ha
scritto un saggio in cui persino la meditazione buddista è descritta in termini psicopatologici e si
riferisce ad essa come “catatonia artificiale”.
La psicologia e la psichiatria occidentali descrivono i rituali e la vita spirituale di culture
antiche e native in termini patologici, mentre i pericolosi eccessi della civilizzazione
industriale che mettono potenzialmente in pericolo la vita sul pianeta, sono a tal punto divenuti
parte integrante della nostra vita che raramente attraggono l’attenzione di medici e ricercatori,
né vengono riconosciuti come patologici.

Siamo quotidianamente testimoni di manifestazioni di insaziabile avidità e aggressione maligna –
saccheggio di risorse non rinnovabili trasformate in inquinamento industriale, invasione di altri
paesi che generano massacri di civili e genocidi, abuso di scoperte scientifiche per lo sviluppo
delle armi di distruzione di massa, guerra chimica e biologica, danni alla natura a causa di
precipitazioni radioattive e da perdite accidentali di petrolio.
Gli ingegneri e i protagonisti principali di tale scenario di distruzione, non solo sono liberi di
muoversi, ma sono anche ricchi, famosi e detengono posizioni di potere all’interno della società,
ricevendo varie onorificenze.

Allo stesso modo persone che hanno stati mistici che possono potenzialmente trasformare una vita,
finiscono ospedalizzate con diagnosi stigmatizzanti e prescrizioni farmacologiche soppressive.

Questo é ciò a cui Michael Harner si riferiva parlando di polarizzazione etnocentrica nel
giudicare ciò che é normale e ciò che e’ patologico.

Secondo Michael Harner, la psichiatria e la psicologia occidentali mostrano anche una forte
polarizzazione cognicentrica. Con questo vuole sottolineare che queste discipline formularono le
loro teorie sulla base di esperienze e osservazioni fatte dal punto di vista di stati di coscienza
ordinari e hanno sistematicamente evitato o interpretato erroneamente le prove fornite da stati
non ordinari, come i risultati ottenuti da osservazioni fatte in terapie psichedeliche, in potenti
psicoterapie esperienziali, o il lavoro svolto con individui in crisi psicospirituali, varie
ricerche meditative, studi in campo antropologico o tanatologico .
I dati di rottura di paradigma provenienti da queste aree di ricerca sono stati o sistematicamente
ignorati o mal giudicati e male interpretati a causa della loro fondamentale incompatibilità con il
paradigma imperante
La psicologia transpersonale ha fatto significativi progressi verso la correzione della
polarizzazione etnocentrica e cognicentrica della psichiatria e della psicologia, particolarmente
con il riconoscimento della natura e del valore delle esperienze transpersonali.
Alla luce delle osservazioni che provengono dallo studio degli stati non-ordinari di coscienza, “l’
attuale irrispettosa denigrazione e patologizzazione della spiritualità “, caratteristica del
materialismo monistico, appare ora improponibile.
Negli stati non-ordinari, le dimensioni spirituali della realtà, possono essere sperimentate
direttamente in un modo altrettanto convincente della nostra esperienza quotidiana del mondo
materiale, se non di più. E’ anche possibile descrivere passo dopo passo le procedure e i contesti
appropriati che facilitano l’accesso a tali esperienze. Uno studio accurato delle esperienze
transpersonali dimostra che esse sono ontologicamente reali e contengono informazioni circa
dimensioni di esistenza importanti e solitamente nascoste, le quali possono essere consensualmente
convalidate.

In generale lo studio degli stati non-ordinari di coscienza conferma la visione di C. G. Jung
secondo la quale le esperienze originate a livelli profondi della psiche, ( nella mia terminologia
: le esperienze “perinatali” e “transpersonali” ) hanno una certa qualità che egli chiama
(riprendendo il termine di Rudolph Otto) “Numinosa “(Jung 1964 ).
Il termine ” Numinoso” e’ relativamente neutrale e quindi preferibile ad altre denominazioni simili,
come religioso, mistico, magico, santo o sacro, che sono spesso state usate in contesti problematici
e possono facilmente trarre in inganno. Il senso di ” numinosità ” è basato sull’apprendimento
diretto del fatto che siamo di fronte ad un reame che appartiene ad un ordine di realtà superiore,
sacro e radicalmente diverso dal mondo materiale.
Per prevenire incomprensioni e confusioni che hanno compromesso molte altre discussioni simili in
passato, e’ necessario fare una chiara distinzione fra spiritualità e religione. La spiritualità e’
basata su esperienze dirette di aspetti e dimensioni di realtà non-ordinari e non necessita per
essere esperita di un luogo speciale o di una persona ufficialmente preposta a mediare il contatto
col divino.

I mistici non hanno bisogno di chiese o templi. Il contesto in cui essi sperimentano la dimensione
sacra della realtà, compresa la loro stessa divinità, è il loro corpo e la natura ; e al posto di
un prete officiante, necessitano di ricercatori e compagni a loro affini o la guida di un maestro
più evoluto di loro nel cammino interiore.
La spiritualità consiste in uno speciale tipo di relazione fra l’individuo e il cosmo ed è, in
essenza, un fatto personale e privato.

Allo stesso modo la religione organizzata è un’attività di gruppo istituzionalizzata che ha luogo in
un posto designato, tempio o chiesa, e comprende un sistema di officianti designati che possono o
meno aver avuto esperienze personali di realtà spirituali
Una volta che una religione diventa organizzata, spesso perde completamente la connessione con la
sua sorgente spirituale e diventa un’istituzione mondana che sfrutta i bisogni spirituali umani
senza soddisfarli.
Le religioni organizzate tendono a creare un sistema gerarchico con l’intento di perseguire potere,
controllo, mire politiche, denaro, possedimenti e altre preoccupazioni mondane. In simili
circostanze la gerarchia religiosa, di regola, non vede di buon occhio e scoraggia le esperienze
spirituali dirette dei suoi membri poiché esse portano indipendenza e non possono essere
efficacemente controllate .

Quando questo accade la vita spirituale genuina continua solo nei contesti mistici, negli ordini
monastici e in sette estatiche delle religioni coinvolte. Mentre è chiaro che il fondamentalismo e
il dogma religioso sono incompatibili con la visione scientifica del mondo, sia essa
Cartesiana-Newtoniana o basata sul nuovo paradigma, e non vi e’ ragione per cui non dovremmo
studiare seriamente la natura e le implicazioni delle esperienze transpersonali.
Come Ken Wilber fa notare nel suo libro” A Sociable God ” (Wilber 1983), non ci può essere
conflitto fra scienza genuina e autentica religione. Se un conflitto sembra esserci è molto
probabile che si tratti di falsa scienza e falsa religione, dove entrambe le parti hanno una seria
incomprensione della posizione altrui e molto probabilmente rappresentano una versione falsa della
propria disciplina.
La psicologia transpersonale così come è, è nata alla fine degli anni ’60, era culturalmente
sensibile e trattava i rituali e le tradizioni spirituali delle culture antiche e native con il
rispetto che esse giustamente meritavano nella visione delle scoperte della moderna ricerca sulla
coscienza .

Essa abbraccia ed integra anche un’ampia gamma di “fenomeni anomali”, osservazioni che vanno a
spezzare il paradigma della scienza accademica e che quest’ ultima non è ancora stata in grado di
spiegare. Comunque, sebbene fosse esaustiva e ben documentata, la nuova branca rappresentava un
tale radicale allontanamento dal pensiero accademico nei circoli professionali, che non poteva
conciliarsi né con la psicologia e psichiatria tradizionali, né con il paradigma
Newtoniano-Cartesiano della scienza occidentale.
Come conseguenza di questo essa era estremamente vulnerabile alle accuse che la tacciavano di
essere “irrazionale”, “non-scientifica” e persino traballante, particolarmente da quegli scienziati
che non erano a conoscenza dell’ampio corpo di osservazioni e di materiale su cui il nuovo movimento
era basato.
La situazione cambiò drasticamente durante i primi due decenni di esistenza della psicologia
transpersonale. Come risultato di nuovi concetti e scoperte rivoluzionarie in varie discipline
scientifiche, la filosofia della scienza occidentale tradizionale, le sue assunzioni di base e il
suo paradigma Newtoniano-Cartesiano, sono state sempre più seriamente messe alla prova.

Fra queste sfide vi erano quelle poste dalle scoperte e dalle implicazioni filosofiche della fisica
quantistico-relativistica come indicato da Fritjof Capra ( Capra 1975), Fred Alan Wolf (1981), Nick
Herbert (Herbert 1979), Amit Goswami (Goswami ) e molti altri: la teoria dell’ olomovimento di
David Bohm (Bohm 1980), il modello olografico del cervello di Karl Pribram (Pribram 1971), la
brillante sintesi di cibernetica, teorie dei sistemi e dell’ informazione, logica, psicologia e
altre discipline di Gregory Bateson (Bateson 1979), il lavoro sui campi morfogenetici di Rupert
Sheldrake (Sheldrake 1981), gli studi sulle strutture dissipative e ordini di fluttuazione di
Prigogine (Prigogine 1980) il principio Antropico in astrofisica ( Barrow e Tripler 1986) e molti
altri.
E’ stato molto entusiasmante vedere come tutti questi nuovi sviluppi, sebbene inconciliabili con il
monismo materialista ed il pensiero Newtoniano-Cartesiano del diciassettesimo secolo, siano
compatibili con la psicologia transpersonale.
E’ diventato sempre più possibile immaginare che la psicologia traspersonale divenga in futuro
accettata nei circoli accademici e possa essere parte integrante di una visione scientifica del
mondo radicalmente nuova.

Mentre i progressi rivoluzionari fatti in varie discipline della scienza moderna continuano a
demolire l’ormai obsoleta visione materialistica del mondo del diciassettesimo secolo, è già
possibile veder emergere la forma generica di una nuova comprensione di noi stessi, della natura e
dell’universo in cui viviamo.
Questo nuovo paradigma dovrebbe essere in grado di riconciliare la scienza con una spiritualità
basata sull’esperienza, universale e onnicomprensiva della natura e capace di portare ad una
sintesi di scienza moderna e saggezza antica.

Anche a questo stadio di sviluppo, noi abbiamo più di un mosaico di pezzi sconnessi fra loro
riguardo questa nuova visione della realtà .
Almeno due dei maggiori tentativi intellettuali di integrare la psicologia transpersonale in una
nuova e più ampia visione del mondo meritano di essere menzionati in questo contesto. La prima di
queste avventure pionieristiche e’ stato il lavoro di Ken Wilber.
In una serie di libri a cominciare dal suo ” Spettro della Coscienza ” (Wilber 1977) , Ken ha
operato una sintesi altamente creativa di dati presi da un’ampia varietà di aree e discipline che
vanno dalla psicologia, all’antropologia, dalla sociologia alla mitologia e alla religione
comparata, passando attraverso la linguistica, la filosofia e la storia, fino ad arrivare alla
cosmologia, alla fisica quantistica e relativistica, alla biologia, alla teoria evoluzionistica e
alla teoria dei sistemi
La sua conoscenza della letteratura e’ veramente enciclopedica, la sua mente analitica è sistematica
ed incisiva e la sua abilità nel comunicare chiaramente idee complesse è eccellente.
L’impressionante larghezza di vedute, la capacità di sintesi ed il rigore intellettuale del lavoro
di Ken hanno fatto sì che esso diventasse una teoria della psicologia transpersonale largamente
acclamata ed altamente influente.

Sarebbe però troppo aspettarsi che un lavoro interdisciplinare di questa portata e profondità sia
perfetto e senza falli in ogni dettaglio. Infatti il lavoro di Ken ha attirato non solo plausi ma
anche serie critiche da varie fonti. Gli scambi sugli aspetti controversi della sua teoria hanno
spesso provocato dibattiti molto accesi, in parte a causa del suo stile spesso polemico che non
rinuncia ad attacchi personali con parole forti.
Alcune di queste discussioni sono state raccolte in un volume intitolato” Ken Wilber in Dialogue”
( Rothberg e Kelly 1998) e altre in numerosi articoli e siti internet.
Molte di queste discussioni sul lavoro di Ken Wilber si concentrano su aree e discipline che non
hanno a che fare con la psicologia transpersonale e discuterne qui trascenderebbe la natura e lo
scopo di questo scritto

Negli anni Ken ed io ci siamo scambiati idee, in modo specifico riguardo a vari aspetti della
psicologia transpersonale; questo ha comportato sia complimenti che critiche circa le nostre
rispettive teorie.
Come prima cosa ho analizzato similitudini e differenze fra il modello della mente secondo Ken, e
le mie osservazioni e costrutti teoretici, nel mio libro Oltre il Cervello” (Grof 1985 La
Cittadella Edizioni ).

Più avanti sono ritornato su questo soggetto nel mio contributo al compendio intitolato “Ken Wilber
in Dialogue” (Rothberg e Kelly 1998) e nel mio Psicologia del Futuro (Grof 2000 edizioni RED ).

Nel mio tentativo di valutare criticamente le teorie di Ken, mi sono avvicinato a questo compito da
una prospettiva clinica, basandomi principalmente sui dati della ricerca moderna sulla coscienza,
mia e di altri.

Il problema principale negli scritti di Ken riguardanti la psicologia transpersonale dipende dal
fatto che egli non ha nessuna esperienza clinica e le fonti principali dei suoi dati provengono
dalle sue vaste letture e dalle esperienze tratte dalla sua pratica spirituale personale.
Inoltre egli ha tratto la maggioranza dei suoi dati clinici da scuole che usano metodi di
psicoterapia verbale e strutture concettuali limitate alla biografia post-natale. Egli non tiene
in considerazione l’evidenza clinica raccolta nelle ultime decadi di terapia esperienziale con o
senza sostanze psichedeliche.
Per una teoria così importante ed influente quale è diventato il lavoro di Ken, non e’ sufficiente
che essa integri materiale da diverse fonti, antiche e moderne, in un sistema filosofico che mostri
coesione logica interna; mentre la consistenza logica è certamente un prerequisito importante : una
teoria ” valida ” deve comprendere una qualità ulteriore che è ugualmente, se non più, importante.

E’ generalmente accettato fra gli scienziati che un sistema di idee è una teoria accettabile se, e
solo se, le sue conclusioni sono in accordo con fatti osservabili (Frank 1957).
Io ho tentato di definire le aree in cui le speculazioni di Ken erano in conflitto con i fatti
osservabili e quelle che implicavano incongruenze logiche.
Una di queste discrepanze consiste nell’omissione del reame prenatale e perinatale dalla sua
mappa della coscienza e dal suo schema di sviluppo. Un’altra era l’accettazione acritica
sull’accento posto dalla psicologia freudiana e post-freudiana sull’origine post-natale dei
disordini emozionali e psicosomatici, e il suo mancato riconoscimento delle loro radici perinatali
e transpersonali

La descrizione di Ken della natura strettamente lineare dello sviluppo spirituale, l’incapacità di
vedere la natura paradossale della relazione pre-trans, e la riduzione del problema della morte in
psicologia (Thanatos) ad una transizione da un fulcro di sviluppo ad un altro, sono state ulteriori
aree di disaccordo.
Particolarmente problematico è stato il suggerimento di Ken di diagnosticare i clienti in
termini di problemi emozionali, morali, intellettuali, esistenziali, filosofici e spirituali che
essi mostrano, in accordo al suo schema ( Wilber) ; e assegnarli a differenti terapeuti
specializzati in quelle aree.

Questa raccomandazione potrebbe favorevolmente impressionare un neofita facendogli credere che sia
una soluzione sofisticata a problemi psicologici, ma è “ naif ” e non realistica dal punto di vista
di qualsiasi esperto clinico.
I problemi citati qui sopra riguardo ad aspetti specifici del sistema di Wilber possono facilmente
essere corretti e non invalidano minimamente l’utilità della sua visione totale, in quanto traccia
per una comprensione esaustiva della realtà. In anni recenti Ken si è distanziato dalla psicologia
transpersonale a favore della sua propria visione che egli chiama psicologia integrale .

Ad un esame più ravvicinato, quello a cui Wilber si riferisce con Psicologia Integrale va ben
oltre a quello che noi tradizionalmente intendiamo con questo appellativo, poiché comprende aree
che appartengono ad altre discipline.

In questo senso il suo approccio integrale rappresenta un contesto vasto e utile per la psicologia
transpersonale, piuttosto che un suo sostituto.
Il secondo tentativo pionieristico di integrare la psicologia transpersonale in una nuova ed
esaustiva visione del mondo, è il lavoro di Ervin Laszlo, il più importante teorico di sistemi del
mondo, scienziato interdisciplinare e filosofo di origine Ungherese, attualmente vivente in Italia.
Uomo dalle molte sfaccettature, con una gamma di interessi e talenti che ricordano le grandi figure
del rinascimento, Laszlo raggiunse fama internazionale come bambino prodigio e pianista concertista
durante l’adolescenza.

Poi rivolse il suo interesse, pochi anni dopo, alla scienza ed alla filosofia, dando inizio alla
sua ricerca di una vita sulla natura umana e sulla natura della realtà.
In un tour de force intellettuale e in una serie di libri, Laszlo ha esplorato una vasta gamma di
discipline, incluso l’astrofisica, la fisica quantistica e relativistica, la biologia e la
psicologia (Laszlo 1993,1995,2004, Laszlo e Abraham 2004). Ha segnalato una grande quantità di
fenomeni, osservazioni paradossali e sfide paradigmatiche, per le quali queste discipline non hanno
ancora spiegazione.
Egli ha poi esaminato i tentativi di vari pionieri della nuova scienza-paradigma di fornire
soluzioni a queste sfide concettuali.
Questo include la teoria dell’olomovimento di Bohm, il modello olografico del cervello di Pribram,
la teoria dei campi morfogenetici di Sheldrake, il concetto delle strutture dissipative di
Prigogine, e altri.

Egli ha preso in considerazione i contributi di queste teorie ed anche i problemi che esse sono
state incapaci di risolvere.
Attingendo dai progressi delle scienze esatte e dalla matematica, Laszlo ha quindi offerto una
soluzione agli odierni paradossi della scienza occidentale, la quale trascende i confini delle
singole discipline
Egli ha raggiunto tale scopo attraverso la formulazione della sua “ connectivity hypothesis ” (
teoria sistemica generale dell’evoluzione).
Pietra miliare del suo lavoro è insito nel concetto di “Campo Psi ’ “campo di punto zero” ( Laszlo
1993,1995, Laszlo e Abraham 2004).
Egli lo descrive come un campo subquantico, che detiene la memoria olografica di tutti gli eventi
che sono accaduti nel mondo fenomenico. Laszlo include esplicitamente, nella sua teoria
onnipervadente, la psicologia transpersonale e le filosofie spirituali, come illustrato nel suo
scritto su Jung e la ricerca sulla coscienza (Laszlo ), e nel suo ultimo libro “La scienza e Il
campo Akascico: una teoria integrante di tutto” (Laszlo 2004).
Associazione Internazionale Transpersonale (ITA)

Fin dai suoi esordi ,alla fine degli anni ’60, l’Associazione di Psicologia Transpersonale (ATP) ha
tenuto regolari conferenze annuali ad Asilomar, California.
Poichè l’interesse per il movimento cresceva e si estendeva al di là della zona della Baia di San
Francisco e fuori dagli Stati Uniti, sono stati organizzati incontri internazionali occasionali
sul traspersonale in varie parti del mondo.
I primi due ebbero luogo a Bifrost, Islanda; il terzo a Inari, Finlandia, ed il quarto a Belo
Horizonte, Brasile. Al tempo dell’incontro brasiliano queste conferenze erano ormai talmente
popolari e di tale affluenza che fu deciso di formalizzarle creando un’istituzione che le
organizzasse, l’Associazione Transpersonale Internazionale (ITA).

L’ITA fu inaugurata da Stanislav Grof che ne divento’ il presidente fondatore, a cui si unirono
Michael Murphy e Richard Price; questi ultimi due, nei primi anni ’60, diedero inizio all ’Istituto
Esalen a Big Sur, California, il primo centro per lo sviluppo della potenzialità umana.
A differenza dell’Associazione di Psicologia Transpersonale, l’ITA era esplicitamente internazionale
e interdisciplinare.
A questo punto, l’orientamento transpersonale era ormai apparso in molte branche della scienza e in
altre aree di attività umana. Quindi il programma di conferenze dell’ITA includeva non solo
psicologi, psichiatri e psicoterapeuti, ma anche fisici, biologi, dottori in antropologia, mitologi,
filosofi, matematici, artisti, maestri spirituali, educatori, politici, economisti e molti altri.
L’ITA ha tenuto le sue conferenze a Boston, Massachussets; Melbourne, Australia; Bombay, India;
Davos, Svizzera; Kyoto, Giappone; Santa Rosa, California; Eugene, Oregon; Praga, Cecoslovacchia;
Killarney, Irlanda; Santa Clara, California; Manaus, Brasile e Palm Spring, California, USA.

Come indica la seguente lista, fra i partecipanti e relatori hanno presenziato personalità di
spicco della vita scientifica, culturale e politica.
Stanislav Grof

per gentile concessione del dot. Stanislav Grof ( 11-11-2004 )

Traduzione dall’inglese di Tania Martinelli e Lucia Berardi
Revisione a cura di AnnaPaola Maestrini e Katia Soliani
Copyright per la traduzione in lingua Italiana Dicembre 2004 – www.olotropica.it/

Psicologia e Psichiatria :

Frances Vaughan, Roger Walsh, Sandra Harner, June Singer, John Perry, James Fadiman, Arthur
Hastings, R D.Laing, Virginia Satir, Dora Kalff, Elisabeth Kubler-Ross, Marie-Louise von Franz, Jean
Shinoda Bolen, Claudio Naranjo, Ken Pelletier, Ralph Metzner, Angeles Arrien, Christopher Bache,
Paul Grof, Stanislav Grof, Christina Grof, Charles Tart, Steven Larsen, Robin Larsen, Kenneth Ring,
Arthur Hastings, Judith Cornell, Richard Tarnas, Jean Houston, Steve Aizenstat, Arnold Mindell, Amy
Mindell, Roger Woolger, Gilda Moura, Raymond Moody, John Bradshaw, Pierre Weil, Marion Woodman,
Massimo Rosselli, Ann Armstrong, Paulo Rzezinski, Linda Leonard, Jane Middelton – Moz, Rokelle
Lerner, Charles Whitfield, John Mack, Robert Jay Lifton, Robert McDermott, Stanley Krippner, Andrew
Weil, Seymour Boorstein, Dean Shapiro, Charlene Spretnak, Marilyn Schlitz, Hércoles Jaci, John
Beebe, Jenny Wade, Michael Mithoefer, Charles Grob, Richard Yensen, Vladimir Maykov, Donna Dryer,
Dennis Slattery, Rick Strassman, Phillippe Bandeira de Melo, Michael Grosso, David Ulansey, Don Juan
Nuñez del Prado, Roberto Baruzzi, e altri.
Altre Scienze :
David Bohm, Karl Pribram, Fritjof Capra, Rupert Sheldrake, Fred Alan Wolf, Ervin Laszlo, Elizabeth
Kuebler-Ross, Willis Harman, Albert Hofmann, Orlando Villas-Boas, Vasily Nalimov, Ilya Prigogine,
Lee Sannella, Igor Charkovsky, Elmer and Alyce Green, Michael Harner, Peter Russell, Richard Katz,
Russell Targ, Arthur Young, Jean Achterberg, Duane Elgin, Ivan Havel, Zdenek Neubauer, Carl
Simonton, Frederic Leboyer, Peter Schwartz, Bernard Lietaer, Brian McCusker, Terence McKenna, Brian
Swimme, Amit Goswami, Igor Charkovsky, Luiz Augusto de Queiroz, Michel Odent, Rachel Naomi Remen,
and others.
Vita Spirituale:
Mother Teresa, His Holiness the Dalai Lama, Swami Muktananda, Brother David Steindl-Rast, Pir
Vilayat Khan, Sheikh Muzaffer and the Halveti-Jerahi dervishes, Sogyal Rinpoche, Ram Dass,
Chungliang Al Huang, Matthew Fox, Jack Kornfield, Wes Nisker, Nishitani Roshi, Gopi Krishna, Thomas
Banyacya, Don Manuel Q’espi, Andrew Harvey, Lauren Artress, Alex Polari de Alverga, Huston Smith,
Cecil Williams, Shairy Jose Quimbo, Brooke Medicine Eagle, Zalman Schachter, Olotunji Babatunde,
Shlomo Carlebach, e altri.
Attività artistiche e culturali: John Cleese, Alarmel Vali, Paul Horn, Mickey Hart, Steven Halpern,
David Darling, Randall Bramblett, Michael Vetter, Gabrielle Roth, Nina Wise, Jiri Stivín, Patricia
Ellsberg, Alex Grey, Silvia Nakkach, Lorin Hollander, Tara Tupper, Nina Simons, Jon Voight, Jai
Uttal, Geoffrey Gordon, Russell Walder, Vishnu Tattva Das, Barbara Framm, Susan Griffin, Robert Bly,
Robert Schwartz, Gloria Steinem, Isabel Allende, Jill Purce, Georgia Kelly, Steve Roach, Rusty
Schweickart, Raizes Caboclas Orchestra, Mar Azul Capoeira group, Lost at Last, e altri.

Politica :
Karan Singh, Václav Havel, Jerry Brown, John Vasconcellos, Jim Garrison, Burnum Burnum, Sulak
Sivaraksa

Riferimenti bibliografici :
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