Solo il tuo amore può conquistare la tua collera…

pubblicato in: AltroBlog 0

Solo il tuo amore può conquistare la tua collera…

di Yoganandaji

Tratto da:

Il vangelo di Gesù secondo Paramhansa Yogananda.

Volume terzo.

Edizioni Vidyananda

< L'Amore conquista la collera >

È un errore comune agli uomini cercare di vincere la collera con la collera,
quando essa può essere conquistata solo dall’amore. Cercare d’eliminare le
persone cattive col fuoco e la spada è inutile; anche se i loro corpi
venissero
conquistati dalla forza bruta, le loro anime rimarrebbero ugualmente più
forti
nel male e nella collera.

Per conquistare il male uno deve usare il potere divino dell’amore.

Milioni di persone stanno facendo il male, ma non sono punite
spettacolarmente da potenti forze mandate dal cielo, perché Dio vuole
conquistarle solo con l’amore e la saggezza, sussurrate loro tramite la
coscienza. Poiché Dio ha dato all’uomo il libero arbitrio di scegliere tra
bene
e male, Egli non interferisce fermando le sue cattive azioni con i poteri
celesti.

Dio cerca d’influenzare i Suoi figli afflitti dall’errore attraverso le
umili e
clementi personalità dei Suoi veri santi e devoti. Le anime cristiche che
comunicano con Dio hanno chiaramente affermato che chiunque aspira a
conoscerLo
deve comportarsi in maniera divina, e imparare a conquistare il male col
bene,
l’odio con l’amore, le azioni vendicative con amorevoli azioni d’aiuto, la
crudeltà con la gentilezza, l’ingiustizia con la giustizia, la falsità con
la
verità, la gelosia con l’amore, la tentazione con la meditazione,
l’agitazione
con la calma, l’arroganza teologica con l’autorealizzazione.

Gesù disse ai discepoli che la sua missione sulla terra era d’espandere le
vite
umane nella Coscienza di Dio, e non di distruggerle nell’oblìo della morte.

“Un altro disse: ‘Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che mi congedi da
quelli
di casa’. Ma Gesù gli rispose: ‘Nessuno che ha messo mano all’aratro, e poi
si
volge indietro, è adatto per il regno di Dio'”. (Luca 9: 61-62).

“Ogni uomo di rinuncia che, avendo rinunciato alle limitazioni di un
ambiente
materiale e preparandosi ad arare la sua coscienza con disciplina e
saggezza, si
volge indietro all’ambiente materiale abbandonato, non è degno di
concentrarsi
alla realizzazione del vasto regno della Coscienza Cosmica nascosto dentro”.

Qui Gesù descrive chiaramente il rigoroso sentiero dell’uomo di rinuncia.

Rinunciare a tutte le cose per ottenere la Coscienza di Dio è saggio, perché
nulla può essere goduto senza la coscienza dataci da Dio. Al momento della
morte
ognuno è costretto a lasciare tutto istantaneamente, senza preavviso. Finché
Dio
non viene realizzato è più saggio lasciare tutto volontariamente ed
eliminare
tutti i legami materiali per ottenerLo. È meglio compiere tutti i doveri
materiali dopo avere realizzato Dio, perché allora non potranno causare
infelicità. Compiere i doveri materiali con la coscienza spiritualmente
impreparata vuol dire cadere vittima di avidità, collera, egoismo, malattie,
infelicità, dolore, ansie, paure e morte. Perciò i santi pensano giustamente
che
adempiendo i doveri materiali dopo la realizzazione di Dio possono essere
realmente felici sia spiritualmente che materialmente.

Le sacre Scritture dell’India consigliano che i bambini dovrebbero lasciare
il
loro ambiente familiare materiale e vivere per parecchi anni in compagnia di
grandi maestri spirituali. Dopo aver ricevuto una completa educazione
spirituale, i giovani ritornano nel mondo per condurre la vita di
capifamiglia;
e diventano esempi spirituali ideali nella società, in quanto guidano le
loro
vite materiali con la disciplina spirituale e la felicità divina.

Naturalmente ci sono alcuni bambini in India che diventano rinuncianti
per tutta la vita.

Gesù stesso fu un uomo di rinuncia, non essendosi mai sposato, né
identificato
con una singola famiglia. Egli sapeva che suo padre era Dio e che il suo
regno
era in tutto lo spazio.

La Bhagavad Gita dice: ‘Rinuncia a tutti i doveri per pensare solo a Me’,
perché nessun dovere può essere adempiuto senza i poteri intellettivi e
l’energie mentali che vengono da Dio. ‘Io ti libererò da tutti i peccati
derivati dall’abbandono dei doveri minori, se tu cercherai sinceramente Me –
che
do la vita a tutti’.

Altrove la Bhagavad Gita dice: ‘Chiunque rinuncia esternamente alle
limitazioni
di un ambiente materiale e si ritira in solitudine, ma internamente continua
a
pensare alle gioie temporanee del mondo al quale ha rinunciato, è un
simulatore,
indegno di comprendere l’importanza della rinuncia ai piaceri temporanei
della
vita per ricevere la gioia eterna dello Spirito’.

Gesù sapeva che la psicologia della rinuncia consiste nell’eliminare tutti i
desideri materiali dalla mente, per fare di essa un tempio della Coscienza
di
Dio.

Come la Bhagavad Gita, Gesù mise in evidenza che uno è stupido a rinunciare
esternamente ai piaceri materiali mentre internamente pensa ad essi; tale
persona non riceve il beneficio del contatto di Dio. Insieme alla rinuncia
esteriore dei piaceri materiali ci dev’essere anche la loro rinuncia
interiore.

Quando c’è questo, la mente – libera dai piaceri dei sensi e dalle abitudini
materiali – comincia a stabilirsi nel regno della beatitudine in
meditazione.

– Rinuncia Interiore –

È psicologicamente e metafisicamente impossibile liberarsi da una cattiva
abitudine con la rinuncia materiale. Le cattive abitudini se ne vanno solo
quando sono respinte, sia dal dominio del pensiero, che da quello delle
azioni.

Poiché il pensiero è la fonte dell’azione, pensare male può essere tanto
pericoloso quanto agire male. Tutti i devoti devono capire che la rinuncia
mentale è di primaria importanza per la realizzazione di Dio. È meglio
praticare
la rinuncia interiore nel mondo piuttosto che, senza preparazione, fuggire
dal
mondo e andare in una foresta, e vivere là rimuginando sulle gioie terrene
abbandonate.

Il sentiero dello yoga – con delle tecniche spirituali – insegna a
comunicare prima con Dio mentre si vive nel mondo, e non a rinunciare solo
esternamente ad esso e a diventare un parassita sociale, dipendendo
economicamente dai guadagni delle persone del mondo che lavorano duramente.

I grandi maestri che rinunciano al mondo, e offrono un grande servizio
spirituale, sono giustificati a rinunciare ai più piccoli doveri della vita
familiare per il dovere superiore reso alla più grande famiglia umana. Molte
persone che hanno paura di lottare per vivere spesso cercano di rinunciare
alla
vita del mondo per vivere sulle spalle altrui. Queste persone diventano
fisicamente, mentalmente e spiritualmente pigre e non ottengono mai la
Coscienza
Divina.

Solo quelli che lasciano tutto, spinti interiormente dall’amore sincero
per Dio, sono giustificati nella loro rinuncia. Questi rinuncianti non si
preoccupano se patiscono la fame, o muoiono per amore di Dio.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *