Rimirare il sole per nutrirsi

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Rimirare il sole per nutrirsi

di Giovanni Gatti

3-12-2004

L’umanità usa l’energia solare per far funzionare pannelli per il riscaldamento, meccanismi,
recipienti ad energia solare… Allo stesso modo l’individuo può trasformare se stesso in una pentola
solare. Il cervello e la mente sono i recipienti più potenti del corpo umano. La retina e la
ghiandola pineale includono delle cellule fotoricettrici e come tali possono essere considerate
argani fotosensitivi. Così come il regno vegetale si sviluppa grazie alla clorofilla e alla
fotosintesi, che dipendono direttamente dal sole, similmente un qualche tipo di fotosintesi o
fotoanalisi si verifica quando assimiliamo la luce del sole. E’ in questo modo che funziona quello
che Hira Ratan Manek chiama il rituale scientifico del Surya Namaskar (comunemente conosciuto come
saluto al sole). Attraverso il percorso dalla retina all’ipotalamo chiamato il tratto
retinoipotalamico.

Nel mio lavoro di ricerca e di pratica dell’auto-trattamento per la cura della vista imperfetta
senza uso di occhiali studiando le pubblicazioni autentiche del famoso medico oculista americano
William H. Bates (1860-1931) , sono arrivato a sapere che la luce del sole è fondamentale non solo
per avere e mantenere una vista buona o perfetta, ma anche per la salute generale del corpomente.

Queste informazioni contrastano violentemente con i dettami della “scienza moderna”, della medicina
di oggi, che impongono al paziente di difendersi il più possibile dai raggi solari, siano essi
infrarossi, ultravioletti o “normali”, pena il rischio non solo di sviluppare tumori alla pelle, ma
anche l’insorgenza di danni agli occhi, come cataratte, maculopatie, degenerazioni del vitreo,
eccetera… Negli articoli pubblicati dal Dott. Bates si evince che lei curava, negli Anni Venti a New
York, migliaia di pazienti affetti da vari tipi di difetti visivi, anche gravi come quelli sopra
citati, grazie all’uso diretto della luce del sole. Come può essere possibile che lo stesso mezzo
usato per curare e guarire allora, oggi è visto come un fortissimo pericolo? Nell’indagare le
esperienze dei ricercatori moderni nel campo dell’impiego del sole come fonte terapeutica, ho
scoperto l’esistenza di un “fenomeno” detto “The HRM Phenomenon” grazie al quale è possibile per
l’Uomo raggiungere la guarigione mentale, fisica e spirituale, utilizzando direttamente la luce del
sole quotidianamente, e pochi altri accorgimenti, durante un periodo di diverse settimane di pratica
costante. Il maestro di questo antichissimo metodo, ora riscoperto e attualizzato, è un anziano
signore indiano di nome Hira Ratan Manek, che va divulgando gratuitamente in tutto il mondo la sua
esperienza di “meditatore del sole”, che gli ha consentito, oramai da sette anni, di diventare
indipendente dal bisogno di alimentarsi di cibi solidi, nutrendosi direttamente della sola luce
solare e di acqua. Le righe che seguono riportano un colloquio che abbiamo avuto con lui.

Che cosa è il “fenomeno HRM”?
Il “fenomeno HRM” è una “gestione della risorsa umana” [Human Resource Management] grazie alla quale
è possibile guarire da ogni malattia fisica, mentale e spirituale attraverso un semplice metodo di
meditazione quotidiana praticabile da tutti. Questo metodo non è nuovo, è antico di millenni, ed era
praticato in varie culture in tutto il mondo. Si tratta di imparare ad assorbire direttamente
l’energia del sole, senza passare per fasi intermedia, come il cibo vegetale o animale. Solo così
l’Uomo diventa veramente libero, di esistere senza avere la condanna di doversi procurare il cibo
per la sua sussistenza.
HRM sono anche le iniziali del tuo nome, Hira Ratan Manek…
Sì, in India esse significano “diamante”, “rubino” e “smeraldo”.

Quando e perché hai iniziato ad interessarti a questo metodo, qui vissuto come una meditazione?
È successo nel 1962, mi trovavo nell’Ashram di Aurobindo, a Pondicherry in India, e la Madre (che
non praticava questa tecnica) mi indicò la facile possibilità che ha il corpo umano di sfruttare
direttamente l’energia del sole. Da allora cominciai a raccogliere tutte le informazioni possibili
su questi argomenti finché dopo trent’anni, nel 1992, ho cominciato a sperimentare per tentativi ed
errori e dopo tre anni sono riuscito a completare il processo: dal 18 giugno del 1995 non ho più
avuto bisogno di mangiare. Oramai sono passati più di nove anni.

Che cosa hai letto in particolare, ci sono dei testi che spiegano questo fenomeno?
No, ho raccolto molti frammenti di informazioni relative al “rimirare il sole” [sun-gazing] nella
letteratura vedica, gainista, egiziana, peruviana, messicana, dei nativi americani, europea… In
tutte le culture millenarie si parla di come imparare ad utilizzare direttamente l’energia solare
per guarire il corpo umano e per nutrirsi sena avere il bisogno di mangiare, oltre che per attivare
i poteri inerenti al cervello umano che tutti noi abbiamo ma di cui ignoriamo l’esistenza, come la
possibilità di navigare nello spazio, di vedere nel passato e nel futuro, eccetera.

Questa intervista continua su Scienza e Conoscenza n. 10…

www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=59

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