The Divine Cosmos: capitolo 8.2

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The Divine Cosmos: capitolo 8.2

di David Wilcock

8.4 – VALORI ENERGETICI DEL “REDSHIFT” E LIVELLI DI DENSITA’ DELL’ETERE

Figura 8.4 – Trasformazioni “quantizzate” nei dati del” redshift” delle microonde del dott. William
Tifft

Effettivamente, esiste già un modello matematico completo che può essere combinato con la prova
visiva diretta per dimostrare che le galassie devono avere delle regolari, organizzate variazioni
nei loro livelli di densità del LISM. Nel libro Seeing Red, lo stimato e controverso astrofisico
dott. Halton Arp ha mostrato una rigorosa e voluminosa dimostrazione per provare che il “redshift”
non ha niente a che fare con la distanza di un oggetto celeste, come si ritiene attualmente. [30,
31, 37, 38] Per farla semplice il redshift è una misurazione di quanta parte dello spettro delle
microonde della luce riflessa di una stella brilli in prossimità dell’estremità rossa dell’
“arcobaleno”. Sir Edwin Hubble ha proposto una teoria che sembrava plausibile al tempo, dato che
appariva che più lontano fosse un oggetto dalla Terra, maggiore fosse il suo redshift.

Suscitando una controversa dello stesso tipo, il dott. William Tifft ha dimostrato che il redshift è
“quantizzato”, cioè che avviene solamente in certi intervalli armonici regolari, come si vede in
figura 8.4. [1] Si può vedere un’altra prova a favore della scoperta di Tifft nei dati del grafico
di un quasar nella figura 8.5 [38]:

Figura 8.5 – Valori quantizzati del ‘redshift’ nei quasar vicini

Chiaramente, se le lunghezze d’onda nella figura 8.5 fossero un indicazione della distanza, e tutti
i valori dei redshift ricadono in certi intervalli precisi con assolutamente niente nel mezzo,
allora vorrebbe dire che la Terra è al centro dell’Universo. Tutti i quasar nell’Universo dovrebbero
naturalmente ricadere in “gusci” separati di distanze dalla Terra, come si vede in figura 8.6.
[38]Questo ci riporta indietro a modelli geocentrici medioevali dell’Universo!

Figura 8.6 – L’Universo geocentrico visto secondo la teoria ufficiale del redshift (per gentile
concessione di J. Talbot)

Un normale senso comune di conoscenza della nostra posizione nella Galassia ci dovrebbe dire che la
Terra non è il centro dell’Universo; il problema maggiore che affrontiamo, quindi, è che il redshift
è il metodo primario che gli astrofisici usano per calcolare le distanze degli oggetti celesti.
Quello che, invece, ci troviamo ci troviamo di fronte è un’anomalia molto strana che parla a gran
voce di “armoniche”, gli schemi vibratori di base del suono in qualsiasi medium dato, che ci
aspetteremmo di vedere nei modelli eterici di Cosmo. [39]

Per il prossimo punto chiave, non dimentichiamoci che le formazioni di plasma luminoso osservate dal
dott. Erling Strand in Norvegia (discusse nel Capitolo Cinque) appaiono e scompaiono spontaneamente
alla vista, un secondo con temperatura calda come il Sole e il secondo successivo con temperatura
incalcolabile. Eppure, durante tutto quest’arco di tempo, le formazioni di plasma possono ancora
essere tracciate sui radar e/o nello spettro dell’infrarosso. Abbiamo dedotto che queste formazioni
di plasma oscillano tra due livelli principali di densità dell’etere, in particolare tra il nostro
livello e quello direttamente superiore al nostro. (Molti pensatori possono chiamare erroneamente
questi livelli di densità “dimensioni”) [39]

Quando il plasma si muove (si disloca) ad una densità superiore, la sua visibilità e il suo immenso
calore scompaiono, ma esso emette ancora lunghezze d’onda ad alto spettro come l’infrarosso e molto
probabilmente anche le microonde. Perciò quando vediamo costanti, quantizzati valori armonici per
tutta la radiazione delle microonde dei lontani oggetti celesti che osserviamo, è certamente
plausibile che questo possa essere un segno dei livelli delle densità di energia eterica che
variano.

La prova definitiva proviene dal dott. Harold Aspden della Cambridge University, che ha
effettivamente dimostrato matematicamente che l’etere possiede livelli variabili di densità, creando
quello che egli chiama “domini dello spazio”. [1] Egli descrive ogni diverso livello di densità di
medium interstellare (ISM) come segue, e noi abbiamo parafrasato fra parentesi per una facile
comprensione:

Uno può dire che … ogni [livello di densità eterica] corrisponde ad un numero di elettroni e
positroni che può essere creato come un gruppo [dopo che] una particella di etere [è annichilita] e
lo spazio dell’etere rimasto vuoto [viene poi riempito da elettroni e positroni]… ci sono molte
regioni di tali differenti domini nell’intera estensione dell’universo . [grassetti aggiunti]

Quindi, una “particella di etere” è la stessa cosa che il dott. Vladimir Ginzburg ha chiamato una
“bolla di campo” nel Capitolo Due. Secondo la teoria di Aspden, più denso sarà il LISM, più piccola
sarà la “particella di etere” in quell’area, dal momento che si trova sotto una pressione maggiore.
Se una “particella di etere” viene quindi annichilita, si forma immediatamente uno spazio vuoto, e
gli elettroni (fotoni) e positroni irromperanno nello spazio vuoto. Gli elettroni (fotoni) e
positroni non cambiano di grandezza, quindi un numero minore di essi riempirà uno spazio più piccolo
rispetto a quanti riempirebbero uno spazio più grande.

I dati del dott. Aspden mostrano che solo un determinato numero esatto di positroni ed elettroni può
riempire un simile spazio vuoto, una volta che viene creato. Per ogni densità, il numero di
particelle che riempirà la “bolla di campo” di spazio vuoto è nota come “N”, e ha un valore massimo
di 1843, che è il numero della nostra densità. La densità superiore alla nostra ha una N di 1842, la
successiva 1841, e così via, dal momento che le bolle di campo di ogni nuova densità sono più
piccole rispetto alla densità precedente. Come si può studiare in maggior dettaglio sul sito di
Aspden, dietro questa affermazione è ben coinvolta la matematica, ma i suoi dati forniscono un
significato perfetto per calcolare i misteriosi numeri formalmente irrisolti nel regno quantico,
come la costante della struttura fine, (vedere i Capitoli 2 e 3 di questo libro) “con un grado di
precisione di una parte per milione”. Inoltre, questo lavoro è stato giudicato meritevole di
pubblicazione nel prestigioso Physics Letters A nel 1972. [2]

Ecco l’esempio della linea della censura: quando il dott. Aspden ha visto per la prima volta i
valori del redshift quantizzato di Tifft, ha compreso che essi erano identici (!) ai valori che
corrispondono ai livelli di densità eterica del suo modello. [1] Eppure quando Aspden ha tentato di
pubblicare un seguito del suo articolo originale del 1972 su Physics Letters A, completa della prova
osservazionale diretta del dott. Tifft per dimostrare che queste aree di densità eterica superiore
esistono veramente nell’Universo, l’articolo è stato anonimamente respinto tacciato di “numerologia”
e tutti gli appelli successivi fallirono, sebbene il suo nuovo articolo avesse aggiunto solo una
prova diretta, visibile, a quanto era già stato accettato e pubblicato sullo stesso giornale nel
1972. L’articolo sconfessato può ancora essere letto sul sito internet di Aspden nel Tutorial 10,
completo dei suoi commenti al loro criticismo. In conclusione, Aspden fa le seguenti interessanti
speculazioni:

Come si può verificare, gli step di 72,5 Km/s riportati dall’osservazione astronomica sono in
precisa concordanza con la teoria in questione… Tali domini [di densità di energia eterica] hanno
portato a eventi geologici come inversioni del campo geomagnetico, [che avvengono] quando il sistema
solare transita attraverso i confini che separano i domini di spazio adiacenti. [grassetti aggiunti]

Naturalmente, questa connessione tra densità eterica ed eventi geologici è esattamente la stessa
delle conclusioni tratte da Dmitriev e altri, con Aspden che fornisce un solido modello matematico
che rafforza drammaticamente la causa.

In modo ancora più significativo, a pagina 764 di The Vital Vastness – Volume Due di Richard
Pasichnyk, leggiamo quanto segue:

Un alto redshift è solitamente collegato a caratteristiche riguardanti la giovinezza della galassia.
Il redshift è anche una funzione delle posizioni nei sistemi, indicando che forti campi
intergalattici influenzano i redshift. Nello stesso modo, galassie individuali mostrano gradienti di
redshift dal loro interno verso i confini più lontani. [grassetti aggiunti]

Dal momento che eravamo ovviamente piuttosto interessati a questi dati, Pasichnyk ci ha comunicato
che questa scoperta del “gradiente di redshift delle galassie” è stata in realtà pubblicata da
studenti di laurea in astrofisica, dal momento che la scienza ufficiale non avrebbe mai permesso ad
un simile lavoro di progredire. Nondimeno un’ulteriore ricerca osservazionale servirà indubbiamente
solo a confermare questi dati in modo sempre più concreto. Questo effettivamente dimostra
l’esistenza di una formazione a spirale di Parker di livelli di energia eterica variabile nella
Galassia, come si può visualizzare nella figura 8.2.

Pasichnyk allora continua dicendo che il totale del redshift che emana dal centro della nostra Via
Lattea è di una forza massiccia praticamente inimmaginabile, comparata a ogni spiegazione
convenzionale:

Si è trovato un campo di redshift nel piano della Via Lattea con quello che la teoria convenzionale
chiamerebbe una “espansione” (costante di Hubble) che è dieci volte più grande dell’universo nella
sua interezza. [grassetti aggiunti]

Chiarito il modello Arp/Tifft/Aspden, questo prova che il Centro Galattico è di gran lunga la più
grande sorgente di energia eterica/torsionale nelle Galassia, come abbiamo già proposto nel nostro
modello, sviluppato nei capitoli precedenti.

Ora che sappiamo che questi livelli di energia eterica possono e devono esistere nel medium
interstellare della nostra galassia, e che sembra esserci un continuo e piuttosto deliberato sforzo
per sopprimere questa informazione da parte della NASA, Physics Letters A, e altre fonti ufficiali
occidentali, siamo pronti a continuare ad esaminare la prova fisica diretta dei cambiamenti che
questo evento sta producendo. Sebbene molto di questo materiale provenga dal dott. Dmitriev, abbiamo
anche aggiunto i dati di una ricerca aggiuntiva per rafforzare ancora di più la causa. La Terra, il
Sole, i pianeti e lo spazio tra i pianeti stanno tutti mostrando grandi segni di trasformazione
energetica mentre l’energia di densità superiore del LISM continua a fluire nell’eliosfera in
concentrazioni sempre più grandi.

8.5 – TRASFORMAZIONI ENERGETICHE DELLA TERRA

Figura 8.7 – Attività dei terremoti superiori a 2.5 sulla scala Richter, 1973-1998 (per gentile
concessione di Michael Mandeville)

Come l’amministrazione Bush ha ora ammesso pubblicamente, è evidente che “specifici effetti a lungo
termine” sono in corso sulla Terra che “trasformeranno sostanzialmente gli Stati Uniti in poche
decadi”. Andando ben oltre al contenuto del “surriscaldamento globale” del rapporto
dell’amministrazione Bush, sappiamo che i nostri schemi meteorologici sono diventati sempre più
caotici, dannosi e imprevedibili. Abbiamo uragani, tifoni, tornado, frane, inondazioni, siccità e
altre catastrofi che avvengono su una base sempre più in incremento. Come esempio, il grandioso
uragano Andrew della metà degli anni ’90 era grande praticamente quanto il Texas.

Si potrebbe arguire che le scatenate forze della natura siano una minaccia molto più grande del
terrorismo. I calcoli del dott. Aleskey Dmitriev suggeriscono che:

La dinamica crescita delle catastrofi significative mostra un grande incremento nel tasso di
produzione dal 1973. E in generale, il numero di catastrofi è cresciuto del 410% tra il 1963 e il
1993. [grassetti aggiunti] [15]

Basandoci sull’ondata nell’attività che si è osservata da quando è stato fatto questo studio,
possiamo assumere che una statistica più aggiornata possa essere ora ad almeno 600%. E ancora,
questa cifra esaustiva della ricerca comprende tutte le forme di catastrofe inclusi terremoti,
attività vulcaniche, tornado, uragani, inondazioni, siccità eccetera. Eppure, nessuna fonte
ufficiale sembrerebbe voler fare una tale affermazione a questo punto, dal momento che il
“surriscaldamento globale” è fuori gioco.

Sulla stesa linea, un ricercatore di nome Michael Mendeville ha mostrato chiaramente che in tutto il
mondo il numero dei terremoti superiori a 2,5 sulla scala Richter è aumentato del 400% dal 1973,
come si vede nella figura 8.7 [22]. Inoltre la figura 8.8 mostra che anche l’attività vulcanica ha
visto un incremento di quasi il 500% tra il 1875 e il 1993 [22].

Figura 8.8 – Incremento dell’attività vulcanica in tutto il mondo 1875-1993 (per gentile concessione
di Michael Mandeville)

Queste statistiche possono anche essere esaminate più indietro nel tempo. Prima di avere il moderno
equipaggiamento sismico, la severità di un terremoto si misurava attraverso il numero delle persone
che rimanevano uccise. Basandosi su questa scala di misurazione nel 1999 il Centro Nazionale
d’Informazione sui Terremoti russo pubblicò una lista dei 21 terremoti più severi nel mondo dall’856
d.C. Ben nove dei 21 terremoti più gravi dal 856 d.C. erano nel 20° secolo [36]. Questo studio è
stato menzionato dal dott. Sergey Smelyakov e diverrà un aspetto chiave della discussione della
Seconda Parte.

Ora dobbiamo tenere in mente quanto inusuale siano tutti questi cambiamenti, da un punto di vista
scientifico convenzionale, dato che rappresentano una “azione a distanza”. Come abbiamo stabilito
nel Capitolo Cinque crediamo che la causa primaria dell’attività dei terremoti siano gli aumenti
energetici nel centro del pianeta. Quando questi aumenti avvengono molto rapidamente, a causa di
un’improvvisa emissione solare, una parte del plasma luminoso nel centro viene compressa in una
densità di livello superiore di energia eterica dall’intensa pressione circostante. Tale slittamento
di densità permette al plasma di muoversi liberamente attraverso la materia tridimensionale. Questo
plasma iper-compresso poi ribolle attraverso il mantello terrestre, e una volta che la pressione
viene rilasciata si ridisloca indietro nella densità della “materia fisica”. Quando questo intenso
calore viene poi rilasciato in un’area molto più fredda si crea una grande forza esplosiva, e questo
ha sicuramente un impatto sull’attività geofisica, sia su terremoti sia sui vulcani.

Ricordiamo dall’inizio di questo capitolo che il dott. Dmitriev riporta che ci sono anche
cambiamenti che avvengono negli “strati gassosi di plasma del nostro pianeta” che non sono causati
dall’inquinamento umano [15]. Si crea del nuovo plasma nella ionosfera, appaiono tempeste magnetiche
più grandi nella magnetosfera, aumentano i cicloni nell’atmosfera. Dmitriev ha anche indicato che
sta cambiando anche “la composizione materiale degli strati di plasma gassoso dei pianeti. Più
specificatamente sulla Terra abbiamo osservato una crescita significativa di gas HO2 (idroperoxile)
all’altitudine di 11 miglia, che è completamente inspiegabile da ogni fonte o meccanismo conosciuti,
compresi l’esaurimento dell’ozono o l’inquinamento umano attraverso il “surriscaldamento globale”
[15]. Uno studio separato russo ha confermato che la quantità totale di copertura nuvolosa in tutto
il globo è aumentata significativamente proprio nel secolo scorso.

In aggiunta, ESO ha riportato nel 1994 che due nuove, inattese popolazioni di particelle cosmiche
sono state scoperte nelle cinture di radiazione di Van Allen che circondano la terra [4]:

Un nuovo covone di elettroni, superiore a 50MeV [MegaElettronVolt, n.d.t.] in densità, viene immessa
ora nella magnetosfera interna della Terra durante i periodi di tempeste magnetiche solari
inaspettate note come Espulsioni di Massa della Corona o CME.
Una nuova cintura sta emergendo nelle bande di radiazione di Van Allen intorno alla Terra. Questa
nuova cintura contiene elementi ionici che tradizionalmente si trovavano solo nella composizione
delle stelle.

Secondo Dmitriev queste anomalie sono causate direttamente da una qualità dello spazio
interplanetario nuovamente cambiata, che lui sente che sta agendo come un meccanismo di trasmissione
per permettere ai pianeti di interagire con il Sole e l’eliosfera a gradi maggiori mai visti in
precedenza. [Nel nostro modello, basato sulle scoperte di Kozyrev, Mishin, Shnoll [39] e altri
ricercatori, la radiazione torsionale fornirà automaticamente tali funzioni]. In modo ancora più
importante,

Questa qualità di spazio interplanetario nuovamente cambiata… esercita un’azione di stimolo e
programmazione sull’attività solare, sia nelle sue fasi massimali sia in quelle minimali.

Quello che Dmitriev sta cercando di dirci qui, è che questa energia altamente caricata nello spazio
tra i pianeti ha formato un “circuito a due vie” che permette ad eventi sulla Terra di influire sul
Sole, non solo al contrario.

Ritornando alla Terra stessa, un’altra anomalia curiosa che osserviamo è il fenomeno de La Nina o El
Nino. Su molte fotografie dei satelliti meteorologici, come in figura 8.9, c’è un chiaro dato
infrarosso che mostra che attualmente sta avvenendo un massiccio riscaldamento sotto la superficie
degli oceani terrestri:

Figura 8.9 – Massicce anomalie della temperatura sotto la superficie degli oceani terrestri (per
gentile concessione del NOAA)

La radiazione solare non è in nessun modo forte abbastanza da causare questo riscaldamento, dato che
queste temperature anomale si ritrovano molto sotto la superficie degli oceani. Questo suggerisce
che gli oceani vengono riscaldati dall’interno della terra stessa [3]. Inoltre, il dott. Dmitriev ha
mostrato che la forza del campo magnetico terrestre cresce e decresce in diretta sincronia con
questi cambiamenti di temperatura negli oceani. Inoltre, c’è cambiamento di 0,22°C nella temperatura
di tutto il mondo nell’arco di 30 giorni che si collega precisamente con i cambi nella frequenza
media del campo magnetico terrestre [15]. Quindi il centro della Terra di plasma luminoso
magnetizzato è direttamente responsabile di questi cambiamenti. Quando la pressione del plasma
aumenta improvvisamente, c’è un ondata nella forza del suo campo magnetico e un aumento nel suo
livello termico, che aumenta le temperature dell’oceano. Similmente, il Klyuchi Observatory di
Novosibirsk in Russia ha riferito che l’altezza del campo magnetico sta crescendo fino a 30
nanotesla l’anno, mostrando ancora cambiamenti nel centro della Terra.

Questo crescente innalzamento nel calore del centro della Terra può anche essere visto nel rapido
scioglimento delle nostre calotte polari. Il Blocco di Ghiaccio Ross dell’Antartico, che è grande
quanto il Rhode Island, si è staccato completamente ed è caduto nell’oceano nell’anno 2000, così
come è successo a molti altri nell’ultima decade. Questo processo é enormemente accelerato in
velocità nel 2002, quando tre blocchi giganti si sono staccati dal continente in soli pochi mesi di
tempo, con i due più recenti che si chiamano C-18 e C19. Questa notizia sta diventando così
prevalente che anche l’amministrazione Bush ha dovuto finalmente farsi avanti e ammettere che
“qualcosa sta accadendo”.

Anche i poli magnetici stanno rapidamente scivolando via dalla loro posizione, portando a quello che
molte autorità credono che diverrà un completo ribaltamento nel loro orientamento nord-sud. Come
frequentemente riferito nel programma radio internazionale di Art Bell, il nostro Nord Magnetico sta
scivolando via dalla sua normale posizione ad una velocità sempre maggiore. Questo sta avvenendo
tanto rapidamente che gli aeroporti di tutto il mondo devono ridipingere le loro piste per seguire
l’erratico campo magnetico terrestre, dato che gli aeroplani devono utilizzare le bussole per
atterrare. E’ stato anche suggerito che questo si può vedere anche in cambiamenti significativi
negli schemi di navigazione disegnati sulle mappe di volo aeree in un periodo di appena 10 anni dal
1990 al 2000, sebbene non l’abbiamo visto personalmente.

Questo cambio magnetico sta influenzando anche il regno animale. Un gran numero di animali marini si
stanno arenando in modo anomalo, e tutti gli altri animali migratori, uccelli e pesci stanno andando
in confusione e rompendo i loro normali schemi migratori. Sono stati riferiti casi drammatici di
morti di massa di uccelli negli ultimi pochi anni, senza nessuna concreta spiegazione. Come esempio
di confusione migratoria dei volatili, nel 1999 il conduttore di talk show radiofonico Art Bell e la
collaboratrice Linda Moulton Howe hanno riferito su due differenti razze di piccioni migratori che
sono stati condotti sulla East Coast, dove un numero completamente senza precedenti di piccioni si
sono persi senza speranza mentre viaggiavano lungo una rotta a loro ben nota, e non sono mai
tornati.

Inoltre, in Coming Earth Changes: The Evidence [I Cambiamenti della Terra in Arrivo: La Prova] il
dott. William Hutton rivela che il cuore interno della Terra non solo ruota più velocemente di
quello esterno, ma in realtà ruota con un angolo diverso anche rispetto alla Terra esterna [17].
Questo certamente suggerisce che nell’interno della Terra è già avvenuto uno slittamento
dell’orientamento e che presto si completerà anche all’esterno.

Il dott. Dmitriev e altri ci ricordano che mentre i poli magnetici della Terra continuano a
muoversi, essi viaggiano lungo un “corridoio di slittamento del polo magnetico”, che è una sottile
striscia che essi hanno sempre seguito in passato, prima di completare un’inversione dei poli
magnetici. Tale inversione non è insolita, visto che sappiamo che i poli magnetici hanno saltato
continuamente da nord a sud in periodi di varie lunghezze per l’intero corso della storia. In figura
8.9 possiamo vedere gli schemi che sono stati determinati analizzando l’orientamento delle molecole
di ferro magnetizzato rilasciate nella lava dalle creste suboceaniche. Quando ogni nuovo strato di
lava si raffredda lungo queste creste, le molecole di ferro si orientano verso la posizione dei poli
magnetici terrestri di quel determinato momento.

Figura 8.10 – Corridoi di Slittamento dei Poli Magnetici sulla Terra nelle tre maggiori inversioni
del passato (per gentile concessione di Maurice Chatelain)

Inoltre il geologo Gregg Braden mostra che attualmente si stanno nuovamente verificando tutti gli
ingredienti per un’inversione magnetica dei poli [6]. Il primo ingrediente è che la forza del nostro
campo gravitazionale è estremamente debole, rispetto all’intera storia della Terra. Assegnando il
valore 10 alla forza massima, attualmente siamo molto vicini all’uno, in fondo alla scala. Secondo,
la forza del campo magnetico è approssimativamente il 38% inferiore a 2.000 anni fa, e si misura che
stia calando alla media di circa il 6% ogni 100 anni, secondo lo scienziato svedese N.A. Morner
nel1988. Terzo, le vibrazioni di energia elettromagnetica della Terra, nota come risonanza Schumann,
appare in rapido aumento rispetto allo standard di 7,8 cicli al secondo fino al valore riferito di
8,6 o superiore in alcune aree [nel 2003 il valore era già superiore a 11Hz, n.d.t.]. Ogni volta che
questi tre ingredienti si sono combinati nella storia passata della Terra, dice Braden, è avvenuta
un’inversione dei poli magnetici.

Quindi basandosi su quest’idea, molti ricercatori hanno dedotto che avverrà un tremendo cataclisma
che estinguerà la civiltà umana per come la conosciamo. Quando il nostro scudo di protezione
magnetico cade, avremo un’enorme esplosione di radiazioni solari che storicamente è stata collegata
con le estinzioni di massa. E’ importante per noi affermare qui che la gran parte delle persone non
comprende le implicazioni metafisiche di questa esplosione di nuova energia; nella Seconda Parte di
questo libro dimostreremo che essa è associata direttamente con una trasformazione spontanea della
materia dell’energia e della coscienza.

8.6 – TRASFORMAZIONI SOLARI

Figura 8.11 – Attività Solare al minimo nel 1996 (sin.) e al massimo nel 1999 (des.). (per gentile
concessione della NASA)

Quando volgiamo la nostra attenzione verso il Sole, troviamo incrementi anomali simili in tutta
l’attività energetica. Un team del Rutherford Appleton Laboratory vicino ad Oxford, guidata dal
dott. Mike Lockwood, ha scoperto che nell’ultimo secolo la forza totale del campo magnetico del Sole
è più che raddoppiato, diventando il 230% più forte rispetto al 1901 [20]. Ancora più interessante,
questo tasso di crescita del campo magnetico sta crescendo continuamente di velocità.

Il dott. Aleskey Dmitriev riferisce che:

Per completare, tutte le strutture di rapporto e osservazione danno risalto alla crescita in
velocità, qualità, quantità e potenza energetica delle proprietà del nostro eliosferico Sistema
Solare. [grassetti aggiunti]

E ricordiamo che l’eliosfera è il campo magnetico che emana dal Sole, circondando il nostro Sistema
Solare e oltre.

Ogni 11 anni c’è un importante incremento nel totale dell’attività Solare, e noi abbiamo già
raggiunto questo apice solare nel periodo fra il 2000 e il 2002. Nella figura 8.11, tinta di verde
per aumentarne il contrasto, la differenza tra il minimo solare del 1996 e il massimo del 1999 è
pressoché ovvia. Inoltre, questo attuale apice solare ha superato tutte le previsioni su quando
dovesse terminare; nell’estate del 2002 esso continuava a mostrare alti livelli di attività, sebbene
ci si aspettasse il picco nel 2000 per poi calare rapidamente.

Durante il precedente apice solare nel 1989, il 5 Marzo un brillamento molto potente di raggi X
portò il Sole ad emettere un raggio di protoni ad alta energia che è giunto fino alla Terra
ininterrottamente fino al 13 Marzo. Come riferito da Chatelain e Gilbert in The Mayan Prophecies,
questo evento ha causato la deviazione dei poli magnetici terrestri della bellezza di otto gradi in
sole poche ore, diventando il più sostanziale cambiamento improvviso del campo magnetico terrestre
dal 1952. Questo evento ha causato anche seri disturbi dei sistemi di comunicazione, creato intensi
fenomeni di aurora boreale e completamente collassato la griglia energetica del Canada, con più di
un milione di persone che ha perso l’elettricità per parecchi giorni.

Inoltre il dott. Aleskey Dmitriev ha correlato le intense emissioni solari con i fenomeni sulla
Terra comprendendo severità meteorologiche come uragani e tornado, terremoti ed attività vulcanica
sulla Terra. Questa stessa informazione è stata rigorosamente documentata da Richard Pasichnyk nella
serie di libri The Vital Vastness e nel suo sito internet Living Cosmos [31]. Ancora, questa “azione
a distanza” è causata dalla radiazione torsionale, i cui effetti sono stati scientificamente
dimostrati dal dott. N.A. Kozyrev e altri, come abbiamo già detto all’inizio nel primo capitolo di
questo libro.

Figura 8.12 – Ondate nel flusso dei protoni solari, 1997-1998 (per gentile concessione della NASA)

Nel 1995 la NASA ha collocato la navicella spaziale Ulysses intorno all’orbita del Sole ad alte
altitudini ed ha eseguito speciali letture. Per la sorpresa di tutti, il Sole aveva perso tutti i
segni del suo normale campo magnetico; non c’era polo nord, né polo sud, solo un campo d’intensità
costante lungo l’intera superficie. Nessuno poteva iniziare a spiegare questo, e come dice il dott.
Dmitriev questo “ha cambiato drasticamente il modello generale di eliomagnetismo, ed ha complicato
ulteriormente le presentazioni analitiche dei magnetologi”.

Si può intuire che il rilascio ultimo di energia dal nostro Sole venga da quelle che sono note come
espulsioni di massa della corona. In questi casi, l’intero Sole rilascia un super-flash di energia
da gran parte della sua superficie simultaneamente, che viaggia nello spazio come una bolla, tipo
aureola, in espansione che può contenere fino a dieci miliardi di tonnellate di gas elettrificato
[28]. In modo non sorprendente, il dott. Dmitriev spiega che con ogni anno che passa questi
super-flash stanno in realtà viaggiando attraverso lo spazio veloci come non mai in precedenza!
Questo accade per la stessa ragione per cui si nuota più velocemente nell’acqua che non nella
melassa; lo spazio interplanetario è diventato un migliore conduttore. Questo ci mostra un’altra
conseguenza dello spostamento della nostra eliosfera in un’area di maggiore densità di energia
eterica.

Così il 6 Novembre 1997 c’è stato un’enorme espulsione di massa della corona stimata al tremendo
livello X di 9,1 che le NASA etichetta, testualmente, come “severo”. Per 72 ore la Terra è stata
caricata da protoni altamente energetici. I modelli convenzionali avevano predetto solo un evento
severo per il 1997 quando invece ce ne furono tre, mostrando un incremento del 300%. E come mostra
la figura 8.12, la severità di questo evento del Novembre 1997 è stata poi sbriciolata da eventi di
intensità ancora maggiore fra l’Aprile e il Maggio del 1998.

Ancora più recentemente, dal 10 al 13 Maggio 2000, l’energia e la polvere che sgorgavano fuori dal
Sole, noto come “Vento Solare”, si è bruscamente spento costringendo la NASA ad annunciare che
questo è stato, parole testuali, “la più drastica e lunga diminuzione” mai osservata [25]. Questo ha
creato enormi aurore sulla Terra e causato un gonfiamento del campo magnetico tra il 500% e il 600%
della sua normale dimensione. Molti satelliti internazionali hanno confermato che questa è stata la
singola espansione del campo magnetico terrestre più grande di cui siano mai stati testimoni. Il
grafico sulla sinistra mostra il campo magnetico della Terra in uno stato più compresso ed
energetico, laddove il grafico sulla destra mostra uno stato più rilassato che ha permesso
l’espansione. L’estremità blu dello spettro mostra un grado maggiore di energia magnetica rispetto
al rosso.

Figura 8.13 – Espansione del 500-600% del campo magnetico terrestre dopo l’interruzione del vento
solare (per gentile concessione dalla NASA)

Poi, il 14 Luglio 2000, un massiccio brillamento solare investì direttamente la Terra. I protoni
provenienti dal Sole ci arrivarono in soli 15 minuti, che la NASA ha indicato come una delle
velocità più alte mai osservate [26]. La velocità della stessa luce pura è solamente meno del doppio
di questa, a otto minuti di viaggio dal Sole alla Terra. Normalmente, non si pensa che i protoni
energetici viaggino così vicino alla velocità osservabile della luce. Dopo questo brillamento, è
stata rilasciata una espulsione di massa dalla corona che ha viaggiato a oltre il 200% più veloce di
quanto si aspettino i modelli convenzionali. Un buon numero di satelliti ed equipaggiamenti sono
stati o disabilitati o completamente spenti, compreso il giapponese “Advanced Satellite for
Cosmology and Astrophysics”, che è stato così danneggiato che in realtà è stato lasciato cieco e
barcollante nella sua orbita.

Figura 8.14 – Sbalzo nella velocità del vento solare dopo il CME del 10 Novembre 2000 (per gentile
concessione della NASA/SOHO)

L’8 Novembre 2000, un massiccio brillamento è stato seguito subito da una espulsione di massa dalla
corona che ha creato una delle più intense tempeste di radiazioni delle ultime decadi. L’onda d’urto
ha colpito la Terra in sole 31 ore, arrivando il 10 Novembre, che è semplicemente due volte più
velocemente di quanto si aspettassero gli scienziati della NASA. Come possiamo vedere nella figura
8.13, la velocità del vento solare è balzata da 600 fino a 1000 km/s mentre passava l’onda d’urto, e
il totale dei protoni ad alta energia che sono stati misurati intorno alla Terra questa volta
balzarono ad un livello che era abbondantemente centomila volte più grande del normale. I satelliti
sia di SOHO sia di Stardust non erano stati costruiti per resistere ad un tale impatto, e furono
resi ciechi dallo sbalzo nella radiazione, che li hanno resi incapaci di “osservare” le stelle che
normalmente usano per orientarsi [27].

Nella seconda settimana di Febbraio 2001, il Sole era ancora piuttosto attivo, bombardando
continuamente la Terra con particelle. Questa volta la NASA per prima ha riferito che i poli
magnetici del Sole stavano attraversando il processo di inversione, come ci si aspetta normalmente
al termine degli undici anni di ogni ciclo solare. Quando questa inversione è iniziata, l’energia
che fluiva verso la Terra è immediatamente aumentata, causando un numero di terremoti molto seri di
magnitudine molto grande. La gran parte degli scienziati convenzionali si rifiutano tutt’ora di fare
dei collegamenti tanto ovvi.

Tra il 12 e il 25, abbiamo osservato un terremoto di 6.9 sulla costa dell’Alaska, un terremoto di
7.6 in El Salvador [13], e un terremoto di 7.9 in Gujarat, India [14]. Poi il 28 Febbraio, un
terremoto di 7.0 ha scosso Seattle, Washington, e il magnetometro di flusso del programma HAARP ha
misurato un immediato calo della forza del campo magnetico della Terra da 0 a –200 gamma quando è
avvenuto questo terremoto. Ciò mostra quanto la pressione sul centro di plasma luminoso del pianeta
ne abbia causato la temporanea espulsione di una grande esplosione della sua energia per creare il
terremoto di Seattle. Quando la Terra ha rilasciato questa carica improvvisa, c’è stato un
momentaneo, importante abbattimento della forza del suo campo magnetico, dal momento che l’energia
era stata rilasciata. Questo deficit energetico è stato velocemente rimpiazzato dalle scorrevoli
pressioni della radiazione torsionale solare, ma il segno chiaro di questo evento è visibile nei
dati del magnetometro.

Le teorie convenzionali credevano che il Sole sarebbe diventato più calmo una volta che i poli si
fossero invertiti, dato che così era sempre successo prima. Invece il campo magnetico solare si è
saldamente incrementato dal 18 al 27 Marzo del 2001, con un brillamento solare molto grande che è
poi eruttato il 29. Questo evento è stato seguito da un CME diretto verso la Terra che ha creato una
grande aurora boreale quando ha colpito.

Poi subito dopo, il 2 Aprile 2001, il brillamento solare numero 9393 ha infranto tutti i record di
brillantezza e forza, raggiungendo l’inaudita classe X di 22; in precedenza la scala di misura era
stata designata per arrivare ad uno massimo spaventoso di 20. Questo brillamento è stato considerato
il più grande mai osservato del suo genere da almeno 25 anni, guadagnandosi il nuovo nome di
“mega-brillamento” [43]. Due espulsioni di massa dalla corona, o CME, sono state poi emesse il 10
Aprile. La prima CME, ha viaggiato più lentamente della seconda, e quest’ultima è stata chiamata la
“CME cannibale”, dato che la prima CME è stata consumata dalla seconda più veloce.

Fortunatamente, la radiazione di livello X-22 del brillamento numero 9393 non ha colpito
direttamente la Terra, dato che era quasi tre volte più potente dell’evento del Marzo 1989, che ha
deviato il campo magnetico terrestre di 8° e totalmente spento la griglia energetica del Canada.
Un’esplosione quasi tre volte più grande di questa poteva letteralmente mandare in black-out
l’intera metà del globo che colpiva.

Ancora, due CME sono state emesse il 10 Aprile 2001. Allora, l’11 Aprile, una serie di forti
tornado, alcuni di grandezza di un quarto di miglio, ha imperversato attraverso gli Stati Uniti
occidentali, colpendo Kansas, Iowa, Missouri e Nebraska. Inoltre è avvenuto un terremoto di 5.7 in
Indonesia il 7 Aprile, un terremoto di 5.9 al 13 Aprile che ha distrutto 30.000 case in Cina, ed uno
di 6.5 il 15 Aprile al largo delle coste del Giappone. La maggior parte degli scienziati non
vorrebbe ammettere il nesso tra l’attività solare e gli eventi come i gravi terremoti e cataclismi
atmosferici, ma ancora una volta vediamo come i fenomeni energetici siano correlati. Tutti questi
eventi erano raggruppati intorno all’ondata di attività solare del 10 Aprile.

E da quel momento, fino al presente, l’attività solare non è diminuita, creando indicibili problemi
agli scienziati della NASA e molte più CME di quanto si era mai pensato possibile nei precedenti
modelli. Questo non è stato coperto o nascosto dalla NASA o dalle altre agenzie spaziali;
semplicemente non ne viene data molta attenzione sui media. Così, in breve, questo più recente ciclo
massimo del Sole è stato così insolitamente energetico che George Withbroe, Direttore Scientifico
per il Sun-Earth Connection Program della NASA ha emesso una dichiarazione dicendo che,
testualmente, “Questa è un massimo solare unico nella storia. Le immagini e i dati sono oltre le più
ardite aspettative degli astronomi della precedente generazione”. [41]

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