La nuova era

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La nuova era

di: Alessio Mannucci – ecplanet.net

LA TERZA ERA

Nella storia umana, le tre fasi divine si riflettono sotto forma di tre tipi di religioni, che si
succedono costantemente, determinando tre tipi di civilizzazioni: la religione ebraica, la religione
cristiana e la religione del “Terzo Termine”, annunciata attualmente.

Il mistico bulgaro Peter Deunov, fondatore della “Fratellanza Bianca Universale”, spesso omaggiato
da Alber Einstein, sosteneva, nel 1914, che aveva avuto inizio l’era dell’Acquario (“Le Verseau et
l’evenemant de l’Age d’or”) rappresentata simbolicamente da un vecchio Saggio che versa una nuova
linfa vitale per l’umanità; durante questa epoca, il “Terzo Testamento” sarebbe stato rivelato
all’umanità.

Partendo dalla santissima Trinità, Gioacchino da Fiore divise nelle sue opere la storia dell’uomo in
tre epoche fondamentali: Età del Padre (corrispondente alle narrazioni dell’Antico Testamento); Età
del Figlio (rappresentata dal Vangelo e compresa dall’avvento di Gesù fino al 1260); Età dello
Spirito Santo (dal 1260 in avanti, ovvero quel periodo in cui l’umanità, attraverso un clima di
purezza e libertà, avrebbe avuto un contatto diretto con Dio). I suoi studi sull’escatologia ebbero
molti seguaci, chiamati gioachimiti, come Gherardo Segarelli e Salimbene de Adam, ma anche alcuni
problemi con la Chiesa, che nel 1215, qualche anno dopo la sua morte, dichiarò eretiche le tesi
gioachimite attorno alla Trinità.

La dottrina di Gioacchino si evince dalle sue opere principali, le quali fanno riferimento ad un
brano dell’Apocalisse (14, 6-11), quello dei tre angeli che annunciano il giudizio di Dio, per
sviluppare un’interpretazione piuttosto originale del testo. Secondo G., la terza era, dello Spirito
Santo, avrebbe svelato il vero significato dei Sacri Testi. Dopo opportuni calcoli di tempo, G. era
giunto alla conclusione che l’era dello Spirito Santo sarebbe incominciato nel 1260: In quell’anno
non si sarebbe verificata la parusia (il secondo ritorno di Cristo sulla Terra), bensì l’avvento di
un’era di concordia e di fine della gerarchia della Chiesa.

Gioacchino pare persuaso che l’Anticristo sia già nato al suo tempo, pur non essendosi ancora
rivelato: sarebbe dovuto essere un sovrano potente, associato alle due forze del male più minacciose
per la Chiesa: l’Islam e l’eresia interna al mondo cristiano. L’Anticristo, secondo Gioacchino, si
sarebbe messo a capo di un’alleanza che avrebbe infuriato sulla Chiesa, prima dell’ultima battaglia
escatologica (Armageddon), in cui Cristo vincitore avrebbe dato inizio ai mille anni di pace
annunciati nell’Apocalisse (20,1-5). All’Anticristo si sarebbero opposti naturalmente gli “uomini
spirituali”, quei “nuovi” monaci identificati notoriamente da Gioacchino con i portatori ed i
protagonisti della sua Terza Età, segnata da una più profonda intelligenza spirituale delle
Scritture e da un rinnovamento profondo della Chiesa, che lotteranno per la verità con la
contemplazione e la predicazione e non con la violenza.

Per l’abate di Fiore, quindi, la sua fede si riconosceva nell’avvento di una nuova, più elevata,
dimensione del Cristianesimo, un’età dello Spirito in cui si sarebbe diffusa una nuova sapienza. Ma,
a parte la condanna della Chiesa, nel fatidico 1260 non successe niente di particolare. Anzi, nel
1250 morì l’imperatore Federico II, considerato da molti cristiani l’Anticristo. Oltretutto, la
dottrina di G. fu confutata da San Tommaso d’Aquino nella sua Summa Theologica.

Quasi 40 anni dopo la condanna delle idee di G. nel Concilio Lateranense del 1215, una commissione
di cardinali, convocata nel 1254 da Papa Alessandro IV, preoccupato del diffondersi delle idee
gioachimite presso i frati francescani, condannò gli scritti di G. e del suo seguace Gerardo di
Borgo San Donnino e nel 1263 le idee di G. furono definitivamente dichiarate eretiche. Nonostante
ciò, G. ebbe un’enorme influenza su diversi protagonisti dell’epoca (eretici e non) come Guglielma
di Boemia; il movimento dei spirituali con Angelo Clareno, Pietro di Giovanni Olivi, Ubertino da
Casale, Michele Berti da Calci; il grande teologo inglese Guglielmo di Occam; il docente
universitario parigino Amaury du Bène ed il movimento dei Fratelli del Libero Spirito; Gerardo
Segalelli e gli Apostolici; il movimento dei Begardi e delle Beghine. Dal 2005, nella teologia
cattolica esiste una corrente “neo-gioacchimita”.

LIBERO SPIRITO

[…] È Paolo di Tarso che scrive in una lettera ai Corinzi: “Dove c’è Dio, là c’è libertà di
spirito”. È Agostino che afferma: “Ama e fa ciò che vuoi”. È Gioacchino che dichiara: “La carità
appartiene alla libertà dello Spirito Santo” […]. Queste espressioni, che i loro autori hanno
voluto in perfetto accordo con l’ortodossia cattolica, si annoverano tra le citazioni di cui il
Libero Spirito si impadronirà più sovente, rendendole con un so che le torce ad un altro senso, alla
vita clandestina da cui sono emerse […]

Gioacchino da Fiore è presentato da Raoul Vaneigem (“Il Movimento del Libero Spirito”) quale
iniziatore del Movimento del Libero Spirito, capace di sventare, lungo il Medio Evo, le illusioni
del benessere e del progresso, rivendicando al presente la libertà dell’uomo naturale.

[…] Nel suo entusiasmo ambiguo, la terza epoca gioachimita abolisce il regno della Chiesa. Non ci
saranno allora né Padre né Figlio, né riti, né sacrifici, né sacramenti, ma una sola legge, la lex
libertatis […].

La critica radicale portata avanti dai “perfetti” – come si facevano chiamare i catari, perfetti in
quanto liberi spiriti – rifiuta globalmente il degradato mondo esistente, invita ad abbaodonarlo,
cercando in molti casi rifugio in regole ascetiche estreme – rifiuto del contatto con il vivente,
astinenza sessuale, digiuno – fino a forme di castrazione spirituale come il suicidio per endura.

“Se vuoi essere perfetto, và a vendere i tuoi beni, donali ai poveri”. L’eresia valdese, istigata
dal ricco mercante Pietro Valdo o Valdès, predicava la povertà volontaria, suscitando ovunque
simpatia, per la sua dolcezza e il rifiuto della violenza. Ma la vocazione al martirio gli fu
fatale. Dal 1194 i valdesi sono stati perseguitati e mandati al rogo come eretici. All’austerità dei
catari e dei valdesi, San Francesco d’Assisi risponde con una beatitudine disarmante, una sorta di
aristocratismo dell’umiltà che ostenta il disprezzo dei beni terreni.

Nel 1254, Gerardo di Borgo San Donnino radicalizza e volgarizza le idee gioachimite nel suo
“Introduzione al Vangelo Eterno”, profetizzando la sparizione della Chiesa romana e l’avvento di una
Chiesa spirituale. Sarà condannato all’ergastolo. Secondo i francescani Pietro Giovanni de Olivi o
Pierre Olieu e Ubertino da Casale, il regno dello Spirito Santo era già cominciato: la Chiesa è
Babilonia, la grande prostituta che perde l’umanità e l’avvelena, abbandonata ai piaceri della
carne, all’orgoglio e all’avarizia. Mentre il monachesimo avrebbe dovuto portare al regno dei santi,
fondato sulla povertà, l’umiltà e la castità.

LA NUOVA ERA

“Da ora in poi, dobbiamo collegare le nostre menti e i nostri cuori con quelli di tutti gli esseri
umani sulla Terra, poiché la salvezza è nelle nostre preghiere comuni. C’è una Coscienza Suprema,
che interconnette la coscienza di tutte le persone e in questo modo crea un intimo collegamento
interiore tra loro. Questa Coscienza è una candela nella cui luce le cose appaiono ed acquistano il
loro vero significato, quello che possiedono intrinsecamente” (Peter Deunov).

Già nei tempi antichi gli astrologi avevano annunciato il passaggio della vecchia Età dei Pesci a
quella dell’Acquario. Verso il 1975, infatti, il Sole è entrato nella costellazione dell’Acquario,
che influenzerà per circa 2155 anni la vita sul nostro pianeta. Per buona parte dell’umanità, è
iniziato il passaggio da uno stato di coscienza basato sulla ricerca della conoscenza ad uno stato
basato sulla ricerca della saggezza (in realtà, l’Era dell’Acquario siderale, in base alla
precessione degli equinozi, avrà inizio nel 2444, ndr).

All’epoca dell’apparizione di Gesù, il Cristo, era appena avvenuto il passaggio dall’Età dell’Ariete
a quella dei Pesci ed ha rappresentato un periodo di lotte e di opposizioni durante il quale le
dottrine religiose e politiche si sono affrontate dando origine a tensioni dolorose. L’Età
dell’Acquario, invece, amplifica e solidifica tutti i valori positivi e luminosi che l’uomo ha
sognato e ricercato da migliaia di anni Sono in molti a credere che l’Era dell’Acquario corrisponda
alla New Age, che significa letteralmente “Nuova Età” o “Nuova Era”, un movimento spirituale molto
variegato e molto difficile da definire. C’è chi la interpreta come un insieme di pratiche magiche,
divinatorie, spiritiche e altro ancora. Altri, invece, definiscono la New Age un’era che sarà
caratterizzata da una nuova consapevolezza e da un rinnovato modo di percepire se stessi e
l’universo circostante.

Non è possibile stabilire la data esatta nella quale l’espressione New Age ha fatto la sua comparsa.
Possiamo affermare, però, che era un’espressione comune negli ambienti teosofici e spiritualisti già
da molto tempo. La diffusione effettiva di questo termine avviene intorno agli anni ‘70, derivando
almeno in parte dalla controcultura degli anni ’60, con un’incredibile esplosione di proseliti in
tutto il mondo. Il nome “New Age” iniziò poi a essere diffuso dai media americani nei tardi anni
’80, per descrivere le forme di controcultura spirituale interessate a pratiche come la meditazione,
il channeling, la reincarnazione, la cristalloterapia, la medicina olistica, l’ambientalismo, e
numerosi “misteri” di difficile interpretazione come gli UFO o i cerchi nel grano. Tutte dottrine
che hanno radici nel trascendentalismo, nel mesmerismo, nello swedenborgianismo, nella tradizione
rosacrociana e in altre tradizioni esoteriche occidentali (astrologia, magia, alchimia e cabala).

Nel mondo di lingua inglese, una delle origini della New Age si può certamente trovare nel lavoro
del medium Edgar Cayce, da cui trae origine il termine stesso di channeling (o channelling,
considerato comunemente nella New Age come uno dei mezzi più significativi per mettersi in contatto
con esseri di altre dimensioni). L’espressione New Age (o l’analoga locuzione New Era) potrebbe
derivare dagli scritti della neo-teosofista britannica Alice Bailey. La Findhorn Foundation, fondata
nella Scozia del Nord nel 1962, fu una delle prime comunità esplicitamente New Age. In Russia, il
movimento è stato molto influenzato dall’eredità dei teosofi Nicholas Roerich e Helena Roerich. Un
altro ex-teosofo, Rudolf Steiner (poi fondatore del movimento antroposofico), è un punto di
riferimento della New Age. In Brasile, fonti analoghe si possono rintracciare nello scrittore
spiritualista Allan Kardec.

La Nuova Era indica, quindi, tutta una serie di tendenze intellettuali, culturali, politiche e
religiose. Essa rappresenta un fenomeno tentacolare che ha i suoi rappresentanti in molti campi
dell’attività umana: dall’economia, attraverso un diverso rapporto tra uomo e ambiente ed un uso più
ecologico dell’energia; alla politica, che si manifesta in un superamento della concezione
materialistico-meccanicistica dell’uomo e della natura e in una visione della vita basata sulla
cooperazione piuttosto che sulla competizione; dalla medicina, con una concezione olistica della
persona ed una riscoperta della medicina naturale; alla psicologia, dove si pone una maggiore
attenzione ai valori transpersonali ed una integrazione dei cosiddetti fenomeni “paranormali”; nel
campo religioso e spirituale si cerca, da una parte, di superare le concezioni parziali e dogmatiche
e, dall’altra, una maggiore apertura verso le filosofie orientali.

Più che come una nuova religione emergente, la New Age si può definire dunque come una rete connessa
di ricercatori e gruppi spirituali (o scuole), di maestri e terapeuti (a volte chiamati guaritori o
semplicemente “facilitatori” o “counselors”) e altre figure analoghe (talvolta detti new agers). Il
termine New Age, oggigiorno, è anche ampiamente e ufficialmente utilizzato per riferirsi al segmento
di mercato in cui si vendono beni e servizi “alternativi” connessi alla nuova visione del mondo
(secondo alcuni new agers, i cristalli di quarzo, e i cristalli in generale, hanno proprietà
mistiche).

Caratteristica distintiva dell’odierna New Age è che ogni individuo, essendo di origine divina, è
chiamato a costruirsi un proprio cammino spirituale di risveglio (o di “ritorno a Casa”), attingendo
al patrimonio universale proveniente da ogni tradizione mistica e religiosa, inclusi lo
sciamanesimo, il neopaganesimo e l’occultismo, ma soprattutto basandosi sulla propria esperienza
interiore e sul proprio discernimento e sentire intuitivo (anche l’aiuto che può essere fornito al
proposito da guide, angeli, guru o maestri è soggetto a questa restrizione).

La principale convinzione che accomuna tutti, o quasi, i new agers, è che il nostro pianeta e
l’Umanità nel suo insieme (attraverso un cammino di trasformazione che però è individuale) si trovi
alla soglia di un progresso spirituale che, se raggiunto, consentirà l’accesso a nuove dimensioni
dell’esistenza, ovvero a una nuova forma di consapevolezza (alcuni fanno riferimento all’anno 2012,
in base a diverse antiche profezie, come termine indicativo di una transizione maggiore e di un
“salto quantico” nel tessuto temporale dovuti anche all’attraversamento da parte dell’intero sistema
solare di un campo energetico ad altissima frequenza indicato come “cintura fotonica”, ndr).

Per la visione New Age, non si tratta dunque della classica attesa millenaristica della fine del
mondo o del Giudizio Universale, ma di un termine temporale legato ai grandi cicli cosmici entro il
quale ogni essere umano e la società nel suo insieme dovrà prepararsi e ristrutturarsi
all’inarrestabile cammino evolutivo.

Questi progressi, pur di natura spirituale, riguardano necessariamente anche i piani materiali
dell’esistenza e toccano i codici stessi della struttura fisica. Le “nuove abilità” legate al
risveglio interiore possono condurre ad un accrescimento sostanziale del sentire intuitivo e a
trasformazioni percettive legate alla possibilità di vedere cose ora invisibili, di viaggiare nello
spazio instantaneamente, di cogliere significati e correlazioni prima nascosti negli oggetti e gli
eventi dell’Universo, nonché di agire su tali oggetti ed eventi in una moltitudine di nuovi modi
“metafisici”.

La New Age quindi abbraccia volentieri, per esempio, la pratica della meditazione, o concetti di
provenienza orientale come quello del risveglio in senso buddhista o quello dell’apertura del terzo
occhio. Sempre in generale, i new agers affermano che queste nuove dimensioni di esistenza che
attendono l’umanità sono già abitate da entità “interdimensionali” e anche da alcuni pionieri umani
(i cosiddetti Maestri Ascesi), disposti a mettersi in contatto con chi è pronto a ricevere il
messaggio o con chi comunque ne solleciti l’aiuto.

Il paradigma New Age prende dunque in seria e attenta considerazione fenomeni che restano ancora
difficilmente spiegabili nei termini della scienza galileiana o comunque controversi, come ad
esempio i cerchi nel grano, gli Ufo, il Channeling o le varie forme di contatto medianico, ma anche
le innumerevoli descrizioni di esseri elementali, fate, elfi e spiriti della natura (Deva), di
angeli e le varie schiere di esseri celesti, e anche i racconti di continenti scomparsi in seguito a
cataclismi come Atlantide e Lemuria (Mu).

“for your discernment”

Nella filosofia della New Age, questa “apertura” nei confronti dell’ “incredibile” e del
sovrannaturale è regolata da ciascun individuo secondo le proprie inclinazioni spirituali personali.
Ogni new ager è chiamato a scegliere in cosa credere, con discernimento. Fra gli eventi che
maggiormente hanno contribuito a fornire visibilità al fenomeno della New Age, si devono certamente
citare la manifestazione Harmonic Convergence (“convergenza armonica”, a volte indicata brevemente
col riferimento alle sincronicità delle ricorrenze numeriche dell’ “11:11”), organizzata da Jose
Arguelles a Sedona (Arizona) nel 1987 e la miniserie televisiva “Out on a Limb” di Shirley MacLaine
(ancora 1987), un racconto autobiografico delle esplorazioni spirituali della MacLaine.
Curiosamente, in quell’anno si dice che si sia avverata una profezia dei nativi americani Hopi, la
nascita di un bisonte bianco che avrebbe dovuto portare, secondo la leggenda, un aumento del livello
di consapevolezza dell’umanità.

Altri eventi che ebbero vasta eco furono le dichiarazioni sorprendenti dei primi channelers, come
Jane Roberts (che parlava in nome di una entità chiamata Seth) e J.Z. Knight (per Ramtha). Fra i
libri che più hanno influenzato la nascita e lo sviluppo del movimento New Age vanno infine
ricordati “Un corso in miracoli” (“A Course in Miracles”, Helen Schucman), “La profezia di
Celestino” (“The Celestine Prophecy”, James Redfield), “E venne chiamata Due Cuori” (“Mutant Down
Under”, Marlo Morgan), la serie di scritti “Conversazioni con Dio” (“Conversations with God”, Neale
Donald Walsch) e i messaggi di Kryon.

Si tende a correlare alla New Age anche l’opera di Carlos Castaneda, autore di “A scuola dallo
stregone” (“The teachings of don Juan”).

Anche scienziati e pensatori come Fritjof Capra hanno cercato di creare i presupposti culturali per
un cambiamento di paradigma della scienza con l’assimilazione di concetti come la medicina olistica,
l’ecologia della mente di Gregory Bateson, o i rapporti fra taoismo e meccanica quantistica,
evitando però accuratamente di essere in qualche modo assimilati alla New Age vera e propria. Vi
sono stati anche tentativi di presentare la New Age come movimento sociopolitico; si può citare, per
esempio, la “New Age Politics” di Mark Satin (seconda metà degli anni ’70), il pensiero di Theodore
Roszak e la “Cospirazione dell’Acquario” di Marilyn Ferguson. Fenomeni “deviati”, apocalittici,
connessi alla New Age, possono essere considerati in parte anche il “nazismo magico” e il cosmismo
sovietico.

Fonte: wikipedia / settembre 2006

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