Karma e libertà

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Karma e libertà

(di Anonimo)

La tematica del karma è molto ampia, e strettamente collegata a quella della reincarnazione. Le vite
che si susseguono sono simili ai “giorni” della nostra esistenza terrena, intervallati da “notti”.
Come nella vita terrena diventiamo con la maturità sempre più autonomi nelle scelte e sempre meno
dipendenti dalle contingenze esterne e demiurghi del nostro destino, così, nel corso delle nostre
vite diventiamo sempre più idonei a guidare la nostra evoluzione, più saggi nella scelta delle
esperienze da compiere e abili a guidare la nostra evoluzione.

Nel Tutto armonico, in cui, a tutti i livelli, “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si
trasforma”, ogni disarmonia generata dalla violenza e dal disamore, così come ogni azione ispirata
alla Fratellanza, ricade per legge karmica non solo su chi l’ha causata ma su tutta la comunità di
cui l’individuo fa parte; per questo ciascuno è corresponsabile del destino collettivo. Come in un
nucleo familiare se un individuo commette un atto crudele o dissenato che provoca dolore tutti i
componenti ne pagano indirettamente le conseguenze, allo stesso modo se un individuo compie un atto
meritorio tutta la “rete” ne beneficia proprio perché tutto è consequenziale.

Il karma, individuale e di gruppo, non va inteso come una “legge del taglione”; avanzando, e quindi
“prendendo in mano” la nostra evoluzione, possiamo lenirne gli effetti; possiamo “compensare il
karma”. La Terra è infatti una Scuola, che propone messaggi educativi progressivi, al fine di
favorire gradualmente l’emersione della divinità nell’uomo; la dimostrazione di aver compreso (preso
con sé) i propri errori, e l’attuazione di “opere di compensazione” rendono superflua la
ripercussione karmica: all’Universo è stata “resa giustizia”.

Da qui il grande valore della Bene-volenza, della Buona Volontà, della Purificazione, del Per-dono,
della Sincerità, della Riconciliazione, della Conversione, dell’Es-piazione, della Redenzione; tutti
aspetti e qualità, proclamati anche da scuole spirituali e confessioni religiose, riconducibili alla
Legge dell’Amore (o di Attrazione magnetica), la principale Legge di questo Universo, vigente in
tutti i piani.

Nei primi stadi dell’evoluzione le sostanze sono trascinate ciecamente dalla forza evolutiva; allo
stesso modo l’uomo, quanto più è inconsapevole, tanto più subirà passivamente un destino che gli
appare incomprensibile e oscuro. Le fasi potrebbero essere così schematizzate:

– nelle prime incarnazioni il progresso è più lento, l’uomo non è in grado di gestire né di
programmare il proprio sviluppo; si può osservare questo stadio negli individui ancora preda di
passioni primordiali, dotati di scarso controllo;

– in seguito, con le successive incarnazioni, egli diventa sempre più capace di vivere
responsabilmente ed eticamente; l’anima, più avanzata, inizia a progettare da sé il suo cammino, al
di qua e al di là del velo. E’ lo stadio dell’ “uomo comune”, buon cittadino e serio lavoratore.

– infine l’uomo acquista coscienza della sua divinità e del suo destino di spirito immortale e
diventa artefice e programmatore del proprio e dell’altrui progresso. E’ allora che il karma si
intensifica; vengono alla luce i nodi irrisolti delle precedenti incarnazioni e l’aspirante al
Sentiero affronta il “Guardiano della soglia”.

L’anima cosciente, sulla Via della realizzazione, intende ora abbattere i limiti che le impediscono
il progresso; pertanto lavora per:

– sciogliere rancori passati nel perdono; – espiare le sue colpe; – comprendere e accogliere la
lezione impartitagli dal “nemico” (persone o situazioni) prima odiato; – bilanciare il karma
negativo con azioni di Bene, ristabilendo la giustizia cosmica; – convertirsi.

E’ pertanto il nostro libero arbitrio a determinare il karma e, quindi, indirettamente, anche le
modalità della reincarnazione. E’ questo il diritto (e la responsabilità!) che l’uomo si è
guadagnato in millenni di evoluzione. Il nostro livello evolutivo – al di là degli inevitabili
insuccessi – dipende da quanto “teniamo il filo” con la nostra parte più alta e luminosa, spesso
denominata Sé, da cui originano l’Intuizione, la volontà di progresso, la ricerca della Verità,
l’aspirazione all’Unità.

Tutti abbiamo momenti di maggiore illuminazione e momenti di debolezza, di dubbio, di indifferenza.
E’ necessario che, anche nei momenti più oscuri, non dimentichiamo la nostra origine e la nostra
Meta, il cui richiamo ci sospinge a ricercare e ad aspirare al miglioramento.

Ciò potrà avvenire più facilmente se terremo presente che la vita è la nostra Scuola, e che tutto
ciò che ci capita – che appare così reale ma è considerato dalle filosofie orientali Maya
(illusione) – ha in realtà l’unico scopo di migliorare i nostri strumenti fisici, emotivi e mentali.

Questa comprensione può portarci ad uno stato di distacco, necessario per non farci travolgere dai
fatti, ma per dominarli e apprendere da essi le necessarie lezioni.

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