Cromoterapia: I colori del benessere, Parte I

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Cromoterapia: I colori del benessere, Parte I

di Antonella Lucato

Ogni colore possiede specifiche proprietà curative. I colori esprimono il nostro modo di pensare e
si riflettono sull’ambiente, innalzando o abbassando il nostro spirito. Il colore è parte integrante
della nostra vita. Ci porta gioia, allegria e, quando ne abbiamo bisogno, salute.

LE PROPRIETA’ TERAPEUTICHE DEL COLORE

La definizione più breve che il dizionario ci fornisce è che si tratta di una qualità di luce.
Esiste però un significato interno oltre a quello esteriore: il colore è vita, e il gioco di colori
che si manifesta come luce è l’espressione visibile della mente divina.

Il colore, come dice anche il filosofo francese contemporaneo Gaston Bachelard, è una forza
creatrice. E’ il centro dell’energia vitale. Gli organi del nostro corpo sono colorati. Le nostre
immagini sono colorate.

Le leggi fondamentali e i principi che governano l’energia cosmica che conosciamo come colore sono
sempre stati presenti negli insegnamenti dell’Antica Saggezza per i maestri ed i guaritori di tutte
le epoche. I manoscritti dei tempi antichi mostrano che in India, Cina ed Egitto, i sacerdoti
guaritori possedevano un sistema completo di scienza del colore.

Gli antichi Egizi conoscevano il potere e l’influenza dei colori e, nei loro grandi templi come
Karnak e Tebe, vi erano sale del colore in cui veniva praticata la ricerca sull’uso del colore che
oggi chiamiamo Cromoterapia, ossia la tecnica terapeutica che consiste nel ripristinare l’equilibrio
di mente e corpo tramite l’applicazione di raggi di luce colorata sul corpo. Come dire che, per ogni
malattia, c’è una luce adatta.

La Cromoterapia non cura i sintomi ma scende alle radici dello squilibrio e non lascia, come alcuni
farmaci, residui dannosi che il corpo deve faticosamente eliminare. La Cromoterapia somministra una
terapia a base di raggi colorati invece che farmaci.

Non ci si deve dunque stupire se tutti gli studiosi più autorevoli di cromoterapia sono arrivati
alla conclusione che i colori influenzano tanto i nostri stati emotivi quanto l’andamento del nostro
stato psichico, e quindi anche le condizioni di salute e malattia.

Secondo Johannes Itten, autore del libro “L’arte del colore”, ognuno di noi ha un colore
privilegiato. La conformazione del nostro volto, il taglio degli occhi, il colore delle labbra, dei
capelli e della pelle influenzano costantemente la nostra scelta di un gruppo di colori, rispetto ad
altri.

Gli accordi cromatici sono del tutto soggettivi nella scelta delle tonalità, nel gioco dei
chiari-scuri, nelle sfumature, poichè dipendono dalle esperienze, dal carattere, dalla mentalità,
dalle emozioni, dal gusto e sensibilità di ogni persona.

Il colore influenza il nostro stato emotivo e la nostra energia vitale più profonda. Lo sa bene il
pittore : sa quanto il colore agisca sulla materia, sa che il colore vive di un continuo scambio tra
materia e luce. I nostri ricordi appartengono al colore dell’anima, perdono via via lucentezza, così
come accade a certi dipinti che hanno lasciato allo scorrere del tempo la luce che li impregnava.

Spesso le immagini del passato riemergono confuse, in bianco e nero o poco colorate. Questo avviene
poiché i ricordi sono “lontani” dal centro dell’energia vitale: centro che è il colore. Ecco allora
le immagini nere, sfumate, senza luce della depressione o la lucentezza che impregna ogni istante
dei nostri momenti felici.

IL “NOSTRO” COLORE RIVELA CHI SIAMO

Verde, giallo, rosso e blu: ogni colore esprime uno stato d’animo. Scoprirne il significato ci può
aiutare a conoscerci e comprenderci meglio, a comprendere più a fondo i nostri bisogni, per stare
bene, per stare meglio.

A ogni colore corrisponde uno stato emotivo. Nei colori che indossiamo, che crediamo di scegliere,
ma da cui in realtà siamo scelti, disegniamo di volta in volta l’immensità del nostro spazio intimo.

Dai colori che indossiamo possiamo comprendere le tendenze del nostro inconscio. Ma non solo. Nello
stato di rilassamento, ognuno di noi scopre di avere un “colore personale”; talora i conflitti, lo
stress, le vicissitudini esistenziali lo modificano. Ritrovarlo ci aiuta a ritovare l’armonia
psico-fisica. Così, attraverso lo studio dei colori, possiamo imparare a conoscerci meglio e a stare
meglio.

Passiamo dunque in rassegna, uno per uno, i colori principali, cominciando da due colori molto
importanti, anche se spesso non considerati neppure colori: il bianco e il nero.

IL NERO

Al nero, al buio, sono legati il silenzio e la passività, con la loro duplice valenza: senso di pace
e di rilassamento o di angoscia. Al nero possiamo associare l’idea della notte, di buio, del nulla.

Poiché scandisce i momenti di passaggio e di trasformazione, spesso la scelta del nero può
corrispondere ad una situazione emotiva transitoria, come negli adolescenti. Può segnalare il
bisogno di protestare, di distruggere,

Il nero è il colore del fango, del fertile, della materia fondamentale in cui le idee vengono
seminate. Il nero è anche il colore della morte, l’oscuramento della luce.

Il nero è presente negli abiti talari, è il primo passo del cammino iniziatico dell’alchimista
(l’Opera del Nero) rappresenta una sorta di “morte” alla vita precedente e insieme la nascita di un
individuo nuovo.

Il nero può testimoniare la scelta di una trasformazione radicale, di uno stile di vita
completamente rinnovato. Il nero, in certe fasi della nostra vita, può indicare il bisogno di
raccogliersi in se stessi, una sensibilizzazione dell’ascolto di sé, al silenzio, con tempi e ritmi
propri a ciascuna persona, come premessa al recupero delle proprie energie e allo loro successiva
espressione potenziata.

Come il seme ha bisogno di “incubare” nella terra, nel buio, nel nero prima di rigenerarsi in forma
nuova, così i profondi e significativi cambiamenti necessitano di un “avvenimento interiore” , di un
percorso in negativo, nell’ombra, nella morte, nel dubbio, prima di poter riemergere alla luce di
una coscienza nuova.

Il nero è colore di trasformazione, di evoluzione, poiché contiene in sé tutti gli stati cromatici e
quindi tutte le potenzialità

IL BIANCO

Caratterizza la ricerca di situazioni nuove e di cambiamento. E’ il colore del nuovo, del puro,
dell’intatto. E’ anche il colore dell’anima libera dal corpo, dello spirito non più ingombrato dal
fisico. Questo colore fa da “punto e a capo” per nuove esperienze emotive

Bianco e… rinnovamento

Bianco e… nascita di una nuova coscienza

Bianco e… creatività

L’uso del bianco segnala spesso una situazione in cui si va incontro a un radicale cambiamento della
propria vita : l’abito da sposa bianco, oltre ad essere simbolo di candore e purezza rappresenta
proprio l’inizio di una “nuova vita”. Il senso di nuovo può essere associato all’idea di una
pellicola fotografica vergine pronta ad essere impressionata.

Profondo desiderio di cambiamento, fertile e delicata creatività è il profilo di chi fa del bianco
il suo colore. “Ciò che è nuovo sa di bianco”. Chi sceglie di vestirsi prevalentemente di bianco
segnala in atteggiamento estremo, come succede anche per il nero, però in senso opposto.

Il bianco rappresenta una “fuga estrema” invece dell’estremo ritiro del nero. Dal punto di vista
emotivo, il bianco simboleggia il desiderio di liberarsi dagli ostacoli, dagli impedimenti, dai
vincoli quotidiani e voler iniziare una fase nuova.
Il bianco è infatti utilizzato per i neonati che sono agli inizi della vita.

Il bianco è nei riti di passaggio e di inizio di qualcosa di nuovo: è dunque utilizzato nel
battesimo, nella cresima, nel matrimonio. Al contrario del nero, il bianco si collega alla
creatività, al desiderio di abbandonarsi all’inconscio.

E’ il colore del nutrimento essenziale, del latte materno. Con il bianco c’è per un momento la
“tabula rasa”, la pagina bianca. Il bianco è la promessa di sufficiente nutrimento perché le cose
ricomincino. Il bianco accompagna spesso il periodo della gravidanza, come colore del “nuovo”, del
nascituro. Così il bianco può far capolino anche quando partoriamo idee nuove

Mentre il nero denota un atteggiamento di chiusura in sé, il bianco dà adito ad un’apertura, al
desiderio di incominciare qualcosa animati da una grande energia. Chi sceglie sempre il bianco
accostato al nero rivela un atteggiamento contraddittorio estremo.

Unito al verde, il bianco prende una connotazione di perseveranza, di affermazione del proprio io.

Per gli antichi, il bianco rappresentava il colore iniziatico, di purificazione. Nei rituali c’era
un imbiancamento della pelle con la farina bianca, lo spargimento di calce e gesso nel Tempio, il
versamento del latte per terra. Raggiunta la purificazione, colui che aveva ricevuto la luce, ed era
ammesso alla vita sacra, indossava una veste candida, segno del raggiungimento della condizione cui
aveva aspirato.

Copyright © 2000 Antonella Lucato

L’AUTRICE

Antonella Lucato.

Specializzata in comunicazione, linguaggi espressivi, non verbali, dinamiche di comunicazione e
relazione.

Guidata dal cuore, dal percorso personale e professionale e da una lunga e approfondita formazione
multidisciplinare ha sviluppato una metodologia di Comunicazione per Corpo Mente e Spirito.

Crea e Conduce PerCorsi formativi per la Crescita Personale e Professionale, lo sviluppo di
Potenzialità e Talenti.

Integra Discipline occidentali e orientali. Autrice di testi ed articoli collabora con testate,
Radioreporter ed altri media.

Vuoi approfondire lo studio della cromoterapia o “terapia dei colori”? Ecco i libri consigliati
sull’argomento:

“Terapia dei colori” di A. Wauters e G. Thompson, Armenia ed.

“I colori dell’aura” di Barbara Bowers, Armenia ed.

“Riflessologia e terapia dei colori” di Pauline Wills, Armenia ed.

“Aura Soma, la medicina dei colori” di Philippa Merivale, Armenia ed.

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