TECNICHE DIAGNOSTICHE 4

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TECNICHE DIAGNOSTICHE 4

da “Enciclopedia olistica”

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

Laser terapia a 634,7nm
D.Carpanini, D.Franzoso, S.Serrano

Come Popp poté dimostrare, gli esseri viventi contengono dei sistemi risonatori molto sensibili, da
pochi Hz a 1015 Hz.

L’uomo, come dice anche Bahr, consiste in circa 1013 oscillatori, che sono reattivi in tutto il
campo delle frequenze. Popp afferma che l’essere vivente è creato a misura della ideale
comunicazione delle sue cellule, sull’esatto scambio di informazioni o, in breve, sulla risonanza
cellulare.

Se esaminiamo lo spettro delle energie emesse dal nostro organismo vediamo che è molto complesso ma
comunque scomponibile negli spettri delle varie finzioni.

L’insieme di questi spettri presenta un picco corrispondente alla banda di lunghezza d’onda 634,7
nanometri, che è stato studiato da Popp e attribuito alla funzione lipossigenasica.

La lipossigenasi è un enzima della classe delle ossidoreduttasi che catalizza l’ossidazione dei
doppi legami degli acidi grassi polinsaturi formando un perossido o un superossido ed un acido
grasso a catena più corta.

Questa reazione fisiologica è, come sappiamo, molto importante, ubiquitaria nell’organismo umano e
pertanto la sua corrispondente emissione di 634,7 nanometri è presente in ogni sistema biologico del
nostro organismo, dal micro al macro.

Ricordando i concetti di Prigogine, secondo cui i sistemi biologici sono strutture dissipative nelle
quali l’apporto di un input energetico ordinato è in grado, purché sia risonante con il sistema
secondo il concetto di biorisonanza di Hill, di indurre ordine e regolazione in tutto il sistema,
appare evidente come una sorgente laser che emetta a 634,7 nm fornisce una energia esterna portante
che è in grado di risuonare con tutti i sistemi biologici del nostro organismo e diviene pertanto
una energia informativa di regolazione ordinatrice di tutto l’organismo, terapeutica.

Su questi presupposti è stato realizzato il “laser biofotonico” (Zener Milano) caratterizzato da una
emissione di lunghezza d’onda 634,7 nm e dalla potenza di 10 mW, che può essere definita molto
considerevole.

La sorgente è allo stato solido (diodo laser).

L’attività terapeutica viene esaltata se la stimolazione laser trova, per così dire, delle porte
privilegiate di entrata nel sistema biorisonante.

I punti di agopuntura sono porte privilegiate: infatti, come abbiamo già visto, sono caratterizzati
da bassa impedenza e secondo gli studi di Dumitrescu sono pori elettromagnetici aperti sul nostro
organismo.

Essi sono quindi delle antenne, disposte a formare i meridiani o intercalate sul tragitto dei
meridiani come dir si voglia, in grado di ricevere appieno questi segnali di energia di regolazione,
trasferendola al nostro organismo.

Il nostro organismo è un sistema fisico dissipativo che, ricevendo questo input energetico
biorisonante esogeno, è in grado di divenire più coerente ordinato (Prigogine).

Attuiamo, usando un termine particolare, una riabilitazione di tipo energetico.

Il laser biofotonico messo a punto dalla ditta Zener è in grado di emettere un raggio laser di 634,7
nanometri in modalità continua oppure in modalità pulsata selezionando fra 7 frequenze multiple fra
loro che si rifanno alle 7 frequenze fondamentali di Nogier e alle 7 frequenze della la spirale di
Bourdiol.

FREQUENZA FREQ. CORRISPONDENTE

in Hz di Nogier e Bourdiol

————

2,5 A

5 B

10 C

20 D

40 E

80 F

160 G

Per ogni modalità di emissione, sia essa pulsata che continua, è comunque possibile selezionare un
tempo di durata di stimolazione variabile fra 5-10-30-60 secondi e ¥ senza limite.

Questo ci consente di mettere in atto la stimolazione dei punti secondo i criteri dell’agopuntura
tradizionale cinese o secondo altre tecniche in relazione a quanto ci prefiggiamo ottenere.

Secondo l’esperienza maturata dal dott. Franzoso

Þ per tonificare un punto (agopuntura tradizionale)

si usa frequenza 20 Hz per tempo 30 secondi;

Þ per disperdere un punto

si usa frequenza 160 Hz per tempo 30 secondi.

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Kirlian e il bioplasma
Di Nitamo Montecucco

Nel 1939, contemporaneamente alla scoperta dell’energia orgonica, in Russia un tecnico di nome
Semion Davidovich Kirlian scopre una particolare tecnica elettrica che permette di visualizzare
indirettamente l’effetto dell’energia vitale intorno agli organismi viventi.

Questa apparecchiatura consiste in una bobina ad alta tensione che manda una corrente ad altissimo
voltaggio (2080.000 volt) e a basso amperaggio (O.I. amp. circa) ad una piastra formata da una
lastra isolata di rame, la corrente viene impulsata da un oscillatore a 2030 Kcicli/sec. La piastra
di rame, di 2530 cm circa, viene isolata sotto con un spesso strato di polistirolo e una lastra di
cristallo di 1/2-I cm sopra.

Appoggiando un dito sulla piastra (isolata), per effetto del potente campo elettromagnetico, gli
elettroni e gli ioni liberi del dito vengono attratti verso la piastra metallica, eccitando durante
questo breve tragitto le molecole di aria circostanti e producendo così una traiettoria luminosa che
può essere registrata su carta o pellicola fotografica colore. Questo effetto è conosciuto come
effetto corona ed è di natura puramente elettrica. Gli oggetti inanimati avranno quindi una corona
luminosa assolutamente identica per colore, forma e qualità in quanto gli elettroni freddi che da
essi partono non vengono influenzati da nulla, e producono traiettorie costanti nel tempo.

Gli organismi viventi possiedono invece un campo energetico vitale che circonda completamente il
loro corpo, il quale influenza in vari modi le traiettorie degli elettroni dando delle corone
luminose differenti per forma, colore e intensità luminosa. In seguito Kirlian di trasferisce
all’Università di Stato del Kazakh, presso la città di Alma Alta, dove viene affiancato nel suo
lavoro di ricerca da un’équipe di biologi, medici e tecnici.

I principali risultati di questo gruppo di ricerca si concretizzano in un apparecchio Kirlian, dove,
al posto della pellicola fotografica si usa una specie di telecamera che proietta l’immagine a
colori istantaneamente su di uno schermo televisivo. Questo apparecchio è in grado di amplificare le
immagini fino a 800 volte, e ha permesso ai ricercatori russi di verificare l’esattezza e
l’esistenza dei punti di agopuntura, che appaiono come punti di maggiore luminosità rispetto alla
cute circostante. La possibilità di una osservazione immediata, diretta, continua e ingrandita ha
permesso ai ricercatori russi di avanzare enormemente nella comprensione delle funzioni e delle
caratteristiche biofisiche di questa energia.

L’effetto Kirlian polarizza l’attenzione di molti biofisici, medici e biologi russi sulla gestione
energetica che, con questa tecnica può essere finalmente documentata e studiata in modo più
scientifico. Come effetto di questa polarizzazione, nel ’67, un gruppo di biofisici e biologi
capeggiati da Injushin e Grishchenko, propone per la prima volta l’esistenza di un Bioplasma, uno
stato energetico di materia proprio degli esseri viventi, che si manifesta come un vero e proprio
doppio energetico del corpo fisico e che viene chiamata Corpo bioplasmatico, e identifica il campo
energetico in cui avvengono quei particolari fenomeni che globalmente passano sotto il nome di
“vita”.

Il bioplasma possiede delle caratteristiche tali da poter essere considerato un plasma freddo. In
fisica il plasma è considerato come il quarto stato della materia, dopo lo stato solido, liquido e
gassoso; è caratterizzato da un’altissima temperatura e viene ritenuto esistere all’interno di corpi
celesti come il sole o creato in minime quantità in speciali laboratori di ricerca nucleare.

Il bioplasma, che era stato ipotizzato sin dal ’44 da Grishchenko e poi dal biofisico moscovita
Adamenko, viene presentato da Injishin e coll. in una lunga pubblicazione: “I’essenza biologica
dell’effetto Kirlian”, ricca di documentazioni e dati fisici e biologici inerenti alle
caratteristiche del bioplasma stesso. Secondo i russi la particolarità di questo plasma biologico è
quella di formare la struttura energetica sulla quale si organizzano i processi e le strutture
viventi. In altre parole il bioplasma forma un ologramma energetico costituito da linee di forza che
sono la matrice delle forme e dei processi viventi. Gli elettroni giocano un ruolo di fondamentale
importanza in questo sottile lavoro che a livello fisico si esprime nei campi elettromagnetici, come
sostiene anche il premio Nobel Szent Gyorgy.

Per le sue proprietà di creare questi “campi energetici vitali” nei quali si può facilmente
evidenziare la presenza di un ordine intrinseco (in altre parole di un basso livello entropico) il
bioplasma è stato chiamato anche forza aggregatrice biologica. I russi l’hanno identificato con
l’energia dell’agopuntura cinese. Da questa comprensione sono nati sia apparecchi per la detenzione
dei punti, sia tecniche terapeutiche che utilizzano il laser e altre forme di energia sui punti e
lungo i meridiani.

L’effetto Kirlian ha mostrato come il corpo bioplasmatico mostra in anticipo evidenza di malattie o
problemi di salute generale. con un anticipo anche di alcuni mesi il corpo bioplasmatico mostra
segni di debolezza energetica o dei veri e propri “buchi” nella sua struttura luminosa; questi
blocchi energetici si trasformeranno successivamente in malattie.

La tecnica Kirlian viene usata, oltre ai normali test radiologici, all’Istituto di Fisiologia
Normale di Mosca, sotto il controllo del Ministero della Salute, per la detenzione precoce dei
tumori. Una tecnica derivata dalla Kirlian da ricercatori Rumeni chiamata elettronografia, sembra
possedere le migliori caratteristiche per screening di medicina preventiva, come è stato estesamente
documentato nel libro di Lelio Galateri Parapsicologia ed effetto Kirlian, dove vengono mostrate
foto elettronografiche della cute del torace e dell’addome di alcune persone che mostrano evidenza
di un’alterazione energetica dimostrata successivamente ad intervento chirurgico essere dovuta a
tumore.

Poco dopo la pubblicazione della scoperta del Bioplasma, peraltro particolarmente ignorata dalla
scienza ufficiale, il governo russo decide di imporre un pressoché totale top-secret sulle ricerche
e scoperte che si svolgono ad Alma Ata e presso altre università russe. Questa chiusura scientifica
dipende forse dal fatto che molte delle scoperte inerenti all’effetto Kirlian, al bioplasma e alle
loro importantissime applicazioni possono essere usate per scopi bellici. Questa interpretazione è
confermata da fatto che le Forze Armate degli USA hanno stanziato, nel ’77, una ingente somma per il
finanziamento di ricerche sull’effetto Kirlian, dirette dal Dott. Joseph Slate della Cattedra di
Psicologia dell’Athens State College in Alabama.

Le ricerche sono state riprese anche da ricercatori sia europei che statunitensi. La Dott.ssa Thelma
Moss dell’Università di California di Los Angeles, con una lunga serie di esperimenti dove sono
state prese più di 10.000 foto Kirlian, ha potuto dimostrare con assoluta certezza che l’effetto K.
non è dovuto né correlato a fenomeni fisico-chimici quali il sudore o l’umidità della pelle, la
temperatura cutanea, l’irrorazione sanguigna o il potenziale galvanico superficiale.

Una successiva serie di esperimenti ha invece dimostrato con chiarezza che l’intensità luminosa, il
colore e la forma sono strettamente correlati con precisi stati psicologici ed emozionali del
soggetto sperimentale. In particolare l’effetto K evidenzia con esattezza gli stati di stress,
tensione o paura che appaiono sulla foto come macchie rose e interruzioni della corona luminosa;
mentre gli stati di reale rilassamento, pace interiore e salute fisica mostrano la scomparsa del
rosso e un aumento proporzionale della corona bianca e di quella blu.

La correlazione energetica vitalità-psiche si ripropone così ancora una volta con particolare
chiarezza ed evidenzia, e in questo rapporto di nuovo la mente sembra influenzare in modo negativo o
inibitorio l’EV. Il corpo bioplasmatico sembra essere il mezzo attraverso cui si realizzano le
correlazioni uomo-cosmo, e che si evidenziano nei ritmi circadiani; e nei bioritmi mensili.

I russi hanno scoperto negli animali e nell’uomo un ritmo circadiano energetico non correlato alla
veglia o al sonno, l che vede un aumento dell’EV durante le I ore notturne e una diminuzione nelle
ore diurne, sembra che molti disturbi psicologici possano dipendere dai ritmi che l’uomo si impone
riguardo al sonno e alla veglia, non corrispondenti con quelli energetici legati al ciclo solare di
luce o oscurità.

Tra questi disturbi possono essere elencati nervosismo, agitazione, disturbi dell’attenzione e
insonnia. Il Prof. Leonard Konikiewicz del Polyclinic Medical Centre di Harrisbourg, Pennsylvania,
studiando l’effetto K su di un gruppo di donne ha scoperto l’esistenza di un ritmo energetico
mensile che vede due picchi energetici intomo al 1°, e 25°-26°-27° giorno del ciclo mestruale, in
coincidenza con l’ovulazione e con l’inizio delle mestruazioni. L’effetto K è stato studiato anche
sui guaritori o pranoterapisti che usano principalmente le mani per aiutare il processo di
guarigione. Molte ricerche svolte in Russia, USA, Germania, Italia e Gran Bretagna mostrano che le
immagini delle corone luminose dei veri pranoterapisti sono molto più larghe e luminose di quelle
delle persone comuni. Alcune indagini svolte su un certo numero di soggetti prima e dopo una seduta
pranoterapica, hanno mostrato che l’iniziale differenza di energia, tra il guaritore e il paziente,
veniva in parte bilanciato dopo la seduta, indice di un reale trasferimento di energia.

Breve memorandum per una corretta sperimentazione Kirlian

Uno dei problemi più comuni che da sempre ha assillato coloro che hanno svolto sperimentazioni con
la foto Kirlian è stato quello della variabilità dell’immagine nel tempo. Per meglio comprendere
questo punto, per noi fondamentale, occorre prima di tutto comprendere la natura e le grandi leggi
che governano l’energia vitale in genere e a delineare i vari parametri che concorrono a ‘formare’
la foto Kirlian.

L’energia vitale è energia di natura originariamente elettromagnetica che viene fortemente
‘informata’ dal campo psichico, ossia dalla mente, dell’organismo a cui ‘appartiene’.

L’energia vitale si trova quindi a metà tra l’organizzazione mentale ed emozionale le che la
strutturano e l’organizzazione del corpo fisico che viene strutturato da essa.

L’unità di misura dell’energia elettromagnetica in generale è rappresentato dall’elettrone, che a
sua volta è costituito da fotoni, ossia particelle o meglio quanti di luce caratterizzati da
differenti movimenti ondulatori.

L’energia vitale si comporta, nel corpo vivente, come una rete di informazioni, uno scheletro
energetico tridimensionale olografico, su cui si aggregano e si muovono gli atomi che compongono il
corpo fisico, così come i mattoni e gli elementi che compongono un’abitazione, si strutturano sulla
base della forma tridimensionale del progetto.

Il corpo di un essere vivente è così composto di atomi fisici, energie elettromagnetiche altamente
informate, da emozioni, da pensieri e dalla coscienza che ne costituisce l’unità individuale, o
senso di identità. Ogni organismo, dalla cellula alla pianta all’essere umano ha in sé questi
livelli di organizzazione.

Il campo energetico vivente e quindi tutte le energie vitali che compongono ogni struttura biologica
hanno la caratteristica di essere pulsanti e cicliche. Questo in relazione alla pulsazione
cellulare, al ritmo cardiaco e respiratorio, alla pulsazione cranio-sacrale, ai comportamenti
fisiologici (respirazione, sonno, pasti, sesso, lavoro ecc.), ai più profondi ritmi ormonali
circadiani e stagionali.

Il campo energetico e la rete di energia, non essendo fortemente strutturate come il corpo fisico,
ma essendo al contrario flessibili e adattabili, possono manifestare un’alterazione che solamente
dopo mesi o anni sfocerà in una forma patologica del corpo fisico. Per questo le diagnosi
energetiche comportano una possibilità di diagnosi preventiva molto forte.

Quando noi interveniamo prendendo una foto Kirlian, in realtà stiamo prendendo un’istantanea di una
energia pulsante. Ogni istante è potenzialmente differente da ogni altro.

Spesso una foto completamente vuota di immagini è segno di una forte emotività della persona in
quell’istante, spesso dovuta a paura dell’elettricità, della novità o del responso. Persone con
un’emotività molto forte devono essere messe particolarmente a loro agio, scherzando e
sdrammatizzando. Il riso e la mancanza di pressione, fisica e psicologica, sono un ottimo rimedio.

Le influenze che secondo noi maggiormente incidono nel modificare 1’immagine Kirlian sono:

1) il campo elettromagnetico e caratteristiche proprie dell’apparecchio per le foto Kirlian.

2) Le emozioni dovute all’alterazione psicologica di essere sottoposti ad un test che può rilevare
caratteristiche profonde a cui sono associati forti giudizi relativi alle proprie capacità.

3) variabilità intrinseca del campo energetico che, essendo pulsante può comportare variazioni del
flusso di informazioni.

Per una corretta sperimentazione e lettura della foto Kirlian suggeriamo quindi di tenere in
considerazione i parametri prima elencati ed in particolare:

1) utilizzare macchine per elettrofotografia Kirlian standardizzate (ditte: Bios Piemonte (To) o
Named (Mi).

2) utilizzare la macchina sempre con i parametri costanti (tempo, frequenza in Hertz, potenza, marca
e qualità della carta (meglio la n.1 non lucida) o della pellicola fotografica (bassa sensibilità e
quindi grana fine, se diapositive meglio per luce artificiale).

3) utilizzare un identico standard di comportamento con le persone che si sottopongono alla foto
Kirlian, evitando ogni tipo di influenza diretta o indiretta, non esprimendo giudizi o valutazioni,
né positive né negative, sui possibili risultati. Mettere a proprio agio la persona, meglio se
seduta, e ricordandole di sentirsi rilassata e di respirare.

4) fare più foto alla stessa persona, sia prima che dopo eventuali interventi terapeutici, e
analizzare le costanti di fondo e quelle patologiche che appaiono sulla maggioranza delle foto fatte
nello stesso tempo.

5) evitare di fare diagnosi precise e affrettate ricordando che, in ogni caso si sta prendendo in
considerazione un parametro energetico e non somatico. Anche eventuali blocchi che dovessero
apparire nell’immagine devono essere considerati esclusivamente come blocchi energetici e non
necessariamente fisici. I blocchi energetici, con la loro forte e diretta dipendenza dalle emozioni
e dalla mente, possono subire clamorosi cambiamenti in relazione a trasformazioni del modo di
pensare o di giudicare le proprie emozioni. A volte quando la persona fotografata si apre in una
relazione amichevole con lo sperimentatore la qualità delle foto migliora notevolmente.

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Cromopuntura
di Italo Bertolasi

E’ un nuovo modo di cura che “punge” determinati punti della pelle con un fascio di luce colorata
diffuso da una penna irradiante. la luce colorata, percepita non soltanto dall’occhio ma anche dalla
cute, provoca un effetto energetico e riequilibrante e rafforza il sistema immunitario. La
cromopuntura è una cura dolce dello stress e del dolore e un ottimo rimedio per molti mali e disagi
psicologici. Il trattamento è indolore, veloce e di sicuro effetto. Peter Mandel è il naturopata
tedesco che ha creato la Cromopuntura.

Si parte dalla pratica millenaria dell’agopuntura cinese che cura una varietà di malattie inserendo
aghi filiformi in punti speciali individuati lungo i meridiani, i canali dove circola il Qi,
l’energia vitale. Il corpo umano è attraversato da una rete di canali – jingluo – dove circola la
forza vitale. Lungo i canali principali ci sono oltre 360 punti focali dell’energia vitale che
diventano doloranti quando ci si ammala e che sono stimolati per guarirci. Oggi in Cina questi punti
vengono energetizzati con ultrasuoni e raggi laser. Peter Mandel ha pensato di stimolarli coi
colori. L’ occhio umano e i recettori della pelle sono “valvole” attraverso le quali la luce del
sole e i colori vengono assorbiti dall’organismo umano. Ci spiega Mandel: “la terapia con i colori
si serve dell’effetto risonanza. I colori sono in grado di convogliare un’energia molto intensa fino
alla zona dell’ipofisi e dell’ipotalamo dove provocano reazioni endocrine. Gli impulsi energetici
dei colori sono in grado di eliminare le irregolarità dello stato energetico delle cellule e con
esse i disturbi funzionali o di ripristinare l’equilibrio ottimale”.

Come presupposto della cromopuntura c’è la teoria di Goethe, secondo cui esistono tre colori puri,
rosso, giallo e blu, e tutti gli altri derivano dalla loro mescolanza. La cromopuntura nasce dalla
scoperta degli effetti psicologici e curativi del colore – cromoterapia, dagli studi delle
fotografie Kirlian che rendono visibili le radiazioni bioenergetiche emesse dall’organismo, e
naturalmente da uno studio approfondito dell’agopuntura cinese.

Con una penna luminosa – il Perlux – si proietta un fascio sottile di luce colorata nei punti che
influenzano gli organi che si vogliono curare. “L’apparecchio emette luce colorata senza sviluppare
calore e senza provocare dolore o sgradevoli effetti collaterali.

Peter Mandel studiando l’effetto Kirlian ha poi elaborato una mappa colorata del corpo individuando
le relazioni esistenti tra colore e temperamento. Ci spiega: ” nello spettro luminoso la testa
appare blu e malinconica, il ventre verde e flemmatico, l’addome rosso e collerico” Se una persona è
depressa e melanconica è invasa dal blu e per tonificarla si dovrà illuminare il suo “polo della
collera” con luce rossa. Il collerico invece dovrà essere irradiato di blu nel “centro della
malinconia”. Chi è pigro e indifferente è pieno di verde scuro – il colore che rappresenta un calo
di energia e di calore – e dovrà essere tonificato con il giallo. Il temperamento sereno e positivo
di una persona sanguigna e vitale si esprimerà invece con un bel colore giallo.

A proposito degli effetti positivi della cromopuntura il dottor Antonio Miclavez ci dice: “Nella
nostra attività utilizziamo spesso queste applicazioni in odontoiatria per tranquilizzare i pazienti
agitati, per guarire ferite, per limitare gli effetti della paradentosi, per il rilassamento
muscolare e la stimolazione delle gengive. Addirittura i colori hanno dato ottimi risultati negli
interventi estetici e in dermatologia, nei casi di acne, nelle attenuazioni delle rughe. Nel caso
delle rughe, trattandole con il rosso, otteniamo un rilassamento del muscolo contratto cronicamente
che ha creato la ruga e con il turchese contattiamo la tensione emotiva che inconsciamente ha
causato questa contrazione”.

Dove si applica

Sui punti di riunione, che si trovano sulla schiena sui due “meridiani della vescica” che iniziano
dal terzo spazio intercostale e terminano nei pressi dell’osso sacro, a destra e sinistra della
spina dorsale. Sono correlati risptettivamente ad un organo: ci sarà così il punto di riunione del
polmone, del fegato, del rene. Nella medicina cinese la vescica che elimina le tossine è coinvolta
in ogni malattia e la stimolazione dei punti sui suoi meridiani favorisce l’eliminazione delle
tossine e il riequilibrio energetico degli organi.

Sui punti di allarme, che si trovano sulla parte anteriore del corpo e in vicinanza dell’organo a
cui corrispondono. In caso di malattia di un organo il punto di allarme manifesta dolore e
ipersensibilità. In caso di stati acuti si avverte dolore sia nei punti di allarme che in quelli di
riunione.

Ci spiega Peter Mandel: “I punti di riunione e di allarme insieme offrono una possibilità semplice
ed efficace di applicare la cromopuntura. per mezzo di essi la luce colorata è in grado di liberare
di volta in volta con la sua forza specifica potenti forze di risonanza nell’organismo e di curare
malattie croniche e acute”.

Capacità curative dei colori
da “Manuale pratico di Cromopuntura” di P. Mandel – IPSA Editore

Rosso: è il colore della vita, del fuoco, dell’amore, della gioia. Del cuore, dei polmoni e dei
muscoli. Attiva la circolazione sanguigna ed è suggerito per curare tosse cronica, asma, affezioni
della laringe, anemia, psoriasi umida, malattie della pelle, infiammazioni e in tutte le malattie
croniche.

Blu: è il colore della calma, rinfrescante e analgesico. Il colore dell’ipofisi e del sistema
endocrino. Col blu migliorano nervosismo e insonnia e si curano affezioni cardiache,, emorragie,
emorroidi e varici. Il blu è il colore del climaterio: regola le contrazioni dei muscoli e dei
tessuti.

Indaco: ha un effetto più profondo del blu. E’ il penultimo colore dello spettro. E’ il colore
intuitivo che sostiene l’attività meditativa.

Giallo: è un colore caldo che favorisce la digestione, rinforza i nervi e ha un effetto
rasserenante. E’ indicato nelle malattie del fegato, della vescica. favorisce la capacità di
apprendimento e la concentrazione mentale.

Verde: è il colore della natura indicato per catarro bronchiale, pertosse, artriti (dove lo si
alterna al blu). Ma anche per ulcere, cisti, tumori, per tutte le malattie agli occhi e per il
diabete. Il verde dà gioia e rilassamento.

Verde brillante: è composto dal verde e dal giallo: stimola l’intelligenza e rinforza il sistema
nervoso. E’ usato nel trattamento delle infiammazioni dei nervi e dei reni e in tutte le malattie
del tratto digerente.

Arancione: è il colore della serenità e dell’allegria adatto a depressi, ansiosi e pessimisti.
L’arancione stimola l’appetito e viene usato in caso di dimagrimento, anemia e in tutte le affezioni
cardiache. E’ un colore che rivitalizza e restitutisce entusiasmo.

Giallo – Arancione: è ideale per aumentare la volontà, lo spirito di iniziativa e l’intelletto. Dà
inoltre calore e serenità.

Viola: il viola è sedativo. Lenisce, calma e rilassa. E’ il colore che cura l “anima” e che agisce
sull’inconscio. Rinforza l’effetto della meditazione. E’ indicato per i disturbi della milza ed è
uno stimolante della circolazione linfatica.

Cromopuntura pratica

Dismenorrea, amenorrea, disturbi del climaterio

Riequilibrio “verticale” yin e yang colore blu per 10 minuti sui punti A – B – C e arancione 10
minuti sul punto E.
2) Punto D – ipofisi della terapia delle zone riflessogene del piede arancione per 10 minuti

3) Ripetere punti B e C blu e arancione per ancora 10 minuti

4) Punti G – E – F arancione per 10 minuti

Depressione, stanchezza cronica e disturbi della concentrazione

1) colore arancione per 15 minuti sui punti G – H – C

2) colore arancione per 3 minuti sulla “zona del temperamento malinconico”

3) colore arancione per 10 minuti

4) punto di riunione L – M colore viola e giallo per 3 minuti

Cefalee e emicranie

1) zona dei colori fondamentali rosso, giallo e blu per 10 minuti

2) punti N – O colore giallo e viola per 10 minuti

3) Punti P – Q colore rosso e verde per tre minuti

4) Punti R – U colore giallo per 3 minuti e punti S – T colore viola per tre minuti

Nervosismo, crampi, agitazione

1) Riequilibrio verticale “yin e yang” colore blu per 10 minuti sul punto A e colore arancio per 10
minuti sul punto E.

Zona dei colori fondamentali rosso, giallo e blu per 10 minuti
3) Punto V – Z colore rosso per 10 minuti e punto W colore blu per 10 minuti

4) Punto D del piede colore arancione per tre minuti.

Inibizioni, stress, difficoltà di “lasciarsi andare”

1) punti A – B – C colore blu per 10 minuti

2) punto ombelico colore turchese chiaro per 10 minuti

3) tra i due seni colore porpora per 10 minuti

4) all’inizio dei pettorali colore rosa per 3 minuti.

Per un trattamento di 10 minuti il focalizzatore si può appoggiare alla pelle di piatto. Per una
applicazione di tre minuti si può appoggiare di punta. Per ogni seduta non si dovrà superare una
combinazione di oltre 4 colori. Le seguenti applicazioni sono esemplificative e dovranno essere
eseguite all’inizio da un “cromopuntore”.

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