Studiare con le cuffie? Si può

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Studiare con le cuffie? Si può

La musica aiuta a concentrarsi

Le neuroscienze danno ragione ai nostri figli: il sistema dell’attenzione inconscio si distrae meno
facilmente se si ascolta della musica. Meglio classica che heavy metal. Ma l’importante è che
piaccia. Vanno bene anche le colonne sonore dei videogiochi

di Orsola Riva

«Spegni la musica! Come fai a concentrarti con le cuffie in testa?». Chi ha un figlio teenager,
maschio per di più, lo sa. Ogni pomeriggio la stessa storia. Tanto più se il ragazzo ha scoperto da
poco i Kiss e passa il pomeriggio ascoltando I was made for loving you. «Tranquilla, mamma. Guarda
che io così mi concentro meglio». E via così, un giorno dopo l’altro. E se avesse ragione lui, il
figlio adolescente che sostiene addirittura di non riuscire a concentrarsi se spegne la musica?’ E’
quanto sostiene Dean Burnett, blogger del Guardian e talento multiforme: Burnett è un
neuroscienziato che tiene lezioni a Cardiff ma anche autore satirico e stand-up comedian. Un mix di
talenti che si riflette anche nel titolo di un suo saggio divulgativo sul funzionamento del
cervello: «The idiot brain».

Attenzione conscia e inconscia

Ebbene Burnett sostiene che ci sono buone ragioni per pensare che effettivamente la musica aiuti la
concentrazione. O meglio: ostacoli le distrazioni. Sì, perché per quanta strada l’uomo abbia fatto
dalla scimmia in poi, il nostro cervello non è ancora evoluto al punto da poter stare a lungo
concentrato su una sola cosa. Colpa del fatto che abbiamo due sistemi dell’attenzione, spiega
Burnett. Uno è quello conscio, che appunto ci rende capaci di fermare la nostra attenzione su
qualcosa; l’altro è quello inconscio: più elementare ma anche più profondo e più veloce del primo,
scatta appena senti un rumore mentre sei solo in casa. Ben prima di capire di cosa si tratti. E’
quello che ci fa letteralmente impazzire quando stiamo lavorando a qualcosa e un collega nella
stessa stanza continua a tirar su col naso o si attacca rumorosamente al telefono.

Bach o heavy metal?

Ebbene: la musica è molto utile in queste situazioni, in ufficio come a casa, perché aiuta a
neutralizzare il nostro sistema dell’attenzione inconscia e la sua straordinaria capacità di
distrarci in continuazione, ad ogni minimo sussulto. O meglio gli dà qualcosa su cui concentrarsi,
un po’ come quando per distrarre un cane gli diamo un un osso da spolpare. Certo, meglio la musica
classica dell’heavy metal. E comunque sempre meglio una musica che non abbia un testo capace di
confonderci, nota Burnett. Ma non tentate di imporre a vostro figlio le Variazioni Goldberg di Bach
eseguite da Glenn Gould. Perché il giochino funziona solo con la musica che gli piace. E qui viene
il colpo di grazia per noi genitori. Perché sapete qual è un tipo di musica ideale per non distrarre
i nostri ragazzi dallo studio? La musica dei videogame. Certo, spiega Burnett: la colonna sonora dei
videogame è concepita apposta per creare un ambiente immersivo, che ci attira e ci tiene
intrappolati nel gioco. Una musica piacevole, che intrattiene senza distrarre.

28 agosto 2016

da corriere.it

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