Radionica. Tra Scienza e Magia

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Radionica. Tra Scienza e Magia

di Alessandra Previdi

Nata 100 anni fa in seguito agli studi di un brillante neurofisiologo americano, la radionica conta
oggi numerosi specialisti in tutto il mondo, e in Inghilterra è addirittura riconosciuta dall’Ordine
dei Medici. Viene ufficialmente definita un “metodo di diagnosi e cura a distanza che utilizza
particolari strumenti congiunti alla facoltà radiestesica dell’uomo”, ma è molto di più.

UNA SCIENZA DI CONFINE

Ha qualcosa di sacro nell’uso che fa dei numeri e dei disegni geometrici, qualcosa che l’avvicina
alla filosofia e alla religione, come anche alla scienza e alla magia. De la Warr, uno dei suoi
pionieri, la definì “la scienza che studia le relazioni tra la mente e la materia”, allargandone i
confini al di là della semplice terapia, che in fondo è solo l’applicazione della sua conoscenza, e
indicando un campo completamente nuovo di indagine.

E’ una scienza di confine, empirica, che dimostra, con il solo fatto di esistere, la presenza di
leggi e proprietà del nostro universo ancora da comprendere. Possiamo perciò solo ipotizzare e
spiegare parzialmente, poiché le nostre conoscenze nel campo delle energie sono ancora limitate,
come funziona la radionica.

La Fisica ha dimostrato che la maggior parte dell’Universo si trova sotto forma di energia, e ciò
che noi guardiamo come sostanza solida e materiale non è in realtà che un conglomerato vorticoso di
atomi tenuti insieme da invisibili campi energetici.

Nel 1930, Saxton Burr propose quella che è conosciuta come la teoria elettrodinamica della vita.
Secondo questo scienziato, tutte le forme fisiche, umane, animali, vegetali o minerali, sono tenute
insieme e controllate da campi di energia elettromagnetica, allo stesso modo in cui, se spargiamo
della limatura di ferro su un foglio sottoposto all’azione di un magnete, gli aghi di ferro si
disporranno secondo le linee di forza del campo magnetico.

Questi campi vitali sono organizzati da campi mentali, campi che recano informazioni su come deve
strutturarsi la materia; è questo campo prefisico che può essere contattato dallo specialista
radionico.

COME AGISCE LA RADIONICA

La radionica perciò non è una terapia che invia energia come la pranoterapia, è una terapia che
lavora a monte, sui campi organizzativi dell’energia: “informa” il campo energetico del paziente
(chiunque esso sia, un uomo, una pianta, un animale) con le informazioni originali, andate perse in
seguito a squilibri di varia natura.

Nell’analisi radionica ogni distorsione del campo vitale che precede o è substrato di malattia può
essere identificata e misurata: lo specialista ottiene così un quadro completo del paziente:
energetico, mentale, emozionale, e fisico. Anche i pensieri e le emozioni sono infatti forme di
energia, identificabili con specifiche frequenze, e come tali possono influenzare positivamente o
negativamente il nostro campo vitale.

La terapia viene fatta, come l’analisi, generalmente a distanza, utilizzando un testimone del
paziente (ciocca di capelli), e si avvale dell’uso di svariati strumenti radionici su cui vengono
fissate le “rate” o frequenze equilibratrici specifiche, insieme, se richiesto, a quelle di rimedi
omeopatici, fiori di Bach, pietre, colori.
Le rate sono migliaia, nel manuale dello specialista è riportato tutto il corpo umano in dettaglio,
le malattie, i minerali, gli stati psicologici, le vitamine, gli ormoni, le tossine, i veleni, e
così via.

ESEMPI DI TERAPIE

Il grande vantaggio della terapia radionica è che può essere fatta a distanza, senza aver neanche
mai visto il paziente. Diventa così possibile per uno specialista radionico italiano trattare una
persona che soffre di ansia che si trova in Australia utilizzando solo qualche suo capello.

Gli potrà così inviare, ad esempio: Calma nel subconscio, Elimina stress nervoso, Elimina ansia e
shock emozionale, Coraggio e sicurezza, Aspen nel corpo astrale e nell’eterico, ecc. Oppure, ad un
paziente fisicamente esaurito e anemico residente in America invierà Vitamina B12, Energia vitale,
Energia nei surreni, Elimina stanchezza, Assimila ferro, Aumenta globuli rossi, Gioia nel chakra del
cuore, e così via.

E’ facile capire l’importanza della radionica nei casi di emergenza, per fermare ad esempio una
emorragia, eliminare uno shock fisico o emozionale, disinfiammare un organo o un nervo, dare energia
vitale, riparare una frattura o uno strappo, il tutto senza neanche vedere il paziente, che può
trovarsi nella stanza accanto come dall’altra parte del mondo. E che può sentire spesso
immediatamente un beneficio, come molti sperimentano soprattutto in caso di fratture, distorsioni,
stiramenti, dolori articolari.

Molte malattie possono essere risolte o alleviate dalla radionica. I bambini reagiscono generalmente
molto bene, non solo per tutti quei problemi fisici comuni come l’asma o le bronchiti, ma anche solo
per alleviare il loro stress di “bambini moderni”, emozionalmente confusi e instabili. Rapidamente
ritrovano la calma e la chiarezza, sono meno aggressivi e più socievoli. E senza assumere nessun
veleno!

UN PO’ DI STORIA

Storicamente, l’eminente neurofisiologo Albert Abrams è riconosciuto come il padre della radionica.
All’inizio del ‘900 stabilì che tutta la materia emette radiazioni rilevabili con semplici
apparecchiature elettroniche. Con queste ultime era possibile identificare gli squilibri energetici
e quindi le malattie, e così, in pratica, pose le basi di quella medicina di biorisonanza di cui
oggi si comincia appena a parlare.

Dopo la sua morte la ricerca venne portata avanti da una chiropratica americana, Ruth Drown, che
scoprì che sia la diagnosi che il trattamento potevano essere fatti a distanza, utilizzando come
testimone una goccia di sangue del paziente: “Tutti noi viviamo immersi in un grande campo di
energia che circonda e permea la Terra, quindi, tramite esso, siamo tutti connessi uno all’altro”.

La Drown inventò anche una macchina fotografica radionica capace di fotografare l’interno del corpo.
Sia Abrams che la Drown, come molti pionieri, dovettero scontrarsi con i portavoce della medicina
ufficiale del tempo, che ridicolizzarono e boicottarono in tutti i modi le loro ricerche.

Curtis Upton, Howard Armstrong e William Knuth sperimentarono la radionica per diagnosticare e
curare le malattie delle piante e dei raccolti, con risultati più che incoraggianti. Inutile dire
che questi risultati non furono visti di buon occhio dalle grandi ditte produttrici di insetticidi e
pesticidi, e i tre americani furono costretti a chiudere l’attività.

Tra i pionieri della Radionica merita una menzione speciale l’ingegnere inglese George de la Warr,
fondatore con la moglie dei Delawarr Laboratories a Oxford. Le loro ricerche spaziarono in tutti i
campi, dalla cura degli uomini e degli animali a quella dei campi, dalla ricerca di minerali o
persone scomparse allo sviluppo di fotografie radioniche, alla cura con suoni e colori, alla
produzione di numerosi strumenti terapeutici.

Più recentemente altri ricercatori hanno inventato strumenti radionici chiamati “potentizzatori”,
con i quali è possibile preparare rimedi omeopatici e vibrazionali in genere. Chiunque quindi può
con un tale strumento prepararsi comodamente a casa una medicina omeopatica con pochi soldi.

LA RADIONICA IN ITALIA

In Italia ho fondato molti anni fa la Società Italiana di Radionica, branca italiana della Radionic
Association, con lo scopo di promuovere la conoscenza e la ricerca in questo campo affascinante, e
la formazione di operatori qualificati. Per questo pubblichiamo un Giornale dedicato alle ricerche
radioniche che spediamo a tutti i soci, e organizziamo la Scuola per operatore radionico.

La radionica, come abbiamo visto, ha innumerevoli possibilità e non è indirizzata solo alla cura
delle persone. Molti operatori oggi si specializzano nel campo veterinario e prediligono la cura dei
cani, dei gatti o dei cavalli. Altri si dedicano all’agricoltura, altri ancora a riequilibrare le
energie ambientali delle case. Tutto il pianeta può beneficiare in effetti da questa terapia sottile
ma potente, che sicuramente giocherà un ruolo sempre più importante nel futuro.

Copyright © 2001 Alessandra Previdi

Per approfondire l’argomento, un buon libro in italiano sulla Radionica è “Il sapere in esilio: La
radiestesia e la radionica dal pensiero primitivo alle scienze d’avanguardia” di D. Iero e A.
Pesante, ed. Sugarco

L’AUTRICE

Alessandra Previdi

Romana, laureata in biologia, ha seguito vari corsi di medicina alternativa prima di scoprire la
Radionica.

Dopo aver frequentato per 3 anni la scuola di radionica della Radionic Association, diventandone
l’unico membro italiano qualificato, ha fondato nel ’95 (e ne è tuttora presidente) la Società
Italiana di Radionica, dedicata alla divulgazione, alla sperimentazione e alla preparazione di
professionisti, attraverso il Giornale di Radionica, quadrimestrale dell’associazione, la produzione
di strumenti radionici, corsi (la Scuola di Radionica) e conferenze.

In qualità di terapeuta, ha numerosi pazienti, non solo in Italia ma anche all’estero, e non solo
esseri umani ma anche cani, gatti, cavalli, e piante.

In qualità di studiosa, invece, è autrice di un libro sulla radionica di prossima pubblicazione.

Per contattare la Società Italiana di Radionica
Via R.R.Pereira 118
00136 Roma,
tel. 06 – 35.49.16.96
fax: 06 – 35.49.82.11

www.radionica.it

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