Oltre il pianeta Mente: alla conquista dello spazio-consapevolezza

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Oltre il pianeta Mente: alla conquista dello spazio-consapevolezza

Scienza e Fisica Quantistica

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La nostra esperienza mentale del mondo è incompleta e necessita di essere integrata da un’esperienza
consapevole in cui diventiamo pienamente coscienti del fatto che la nostra mente agisce come un
“prisma” che devia le informazioni che percepiamo.

Davide Fiscaletti – 04/04/2023

La consapevolezza è la “direttrice naturale della mente”, che la guida verso invenzioni che sono
favorevoli alla natura e all’uomo. La mente senza la consapevolezza è come una lanterna senza
l’olio. La convinzione che la mente sia di per sé intelligente è erronea. Se l’uomo non è in
contatto con la consapevolezza può arrivare a creare armi di distruzione di massa che possono
ucciderlo. Se si vuole porre fine alla violenza e alle guerre che devastano il nostro pianeta, il
passo fondamentale da attuare è quello di mettere insieme ragione e consapevolezza.

La scoperta della consapevolezza permetterà all’uomo di unire i lati materiale e spirituale del
mondo e di sviluppare le tecnologie più appropriate. L’uomo è, fondamentalmente, un essere
costituito da tre elementi: corpo, mente, e consapevolezza, che possiamo chiamare anche l’“essenza”.

Più una persona è connessa con la consapevolezza, più forte è la sua coscienza personale, il suo
sentimento del bene, la sua intelligenza emozionale, la salute corpo-mente. L’uomo consapevole ha un
senso di responsabilità altamente sviluppato e non è incline alla manipolazione. L’esperienza
consapevole costituisce l’unica strada che può consentirci di uscire dalla situazione di crisi in
cui ci troviamo oggi. Una società di “individui consapevoli” non sarà né comunista né capitalista,
ma piuttosto una società che funzionerà ai massimi livelli con leggi minime. Più debole è la
consapevolezza, più leggi e regole sono necessarie; più forte è la consapevolezza, meno leggi sono
necessarie e più libertà ci sarà. L’uomo consapevole non è religioso nel senso di avere una credenza
in certi dogmi religiosi, bensì conosce ed è consapevole del fatto che Dio e l’universo sono uno e
lo stesso. Egli non ottiene profitto a spese di una contaminazione della natura; il suo motto
nell’economia è: “Ogni profitto che provoca un inquinamento della natura è in realtà una perdita”.
Le basi fisiche della consapevolezza

Le ricerche di Penrose e Hameroff considerano la consapevolezza come risultato della forza di
gravità quantistica che agisce sulla massa dei neuroni cerebrali; in altre parole, la consapevolezza
non è solo il risultato dei processi biochimici del cervello ma è profondamente correlata allo
spazio cosmico. L’autore di questo articolo è andato un passo avanti sviluppando, assieme allo
scienziato sloveno Amrit Sorli, il seguente modello della consapevolezza: la consapevolezza è la
vibrazione fondamentale dei quanti di spazio, i mattoni elementari che costituiscono lo spazio
universale. I quanti di spazio sono molto piccoli (hanno una grandezza dell’ordine del volume di
Planck) e modificano la propria carica elettrica da positiva a negativa nel tempo di Planck.

Questa frequenza fondamentale dei quanti di spazio è la consapevolezza. Questo modello è consistente
con l’esperienza di molti, in particolare dei monaci Buddisti, i quali praticano l’osservazione
della mente da molti anni. La loro esperienza è che la consapevolezza è uno spazio vuoto in cui
esiste ogni cosa. Tutti i fenomeni nell’universo hanno luogo al suo interno, essendo questa il mezzo
di energia in cui galassie, sistemi solari, e pianeti esistono. Alan Wallace, uno dei maggiori
esperti nel campo della ricerca interdisciplinare del Buddismo e della fisica teorica sostiene che
ci sia un parallelismo tra il concetto di spazio vuoto nella scienza occidentale e la visione
(buddista) del vero vuoto, chiamato anche consapevolezza primordiale. La consapevolezza primordiale
viene realizzata nell’uomo come la capacità di essere consapevoli dei processi di pensiero e delle
emozioni presenti ad ogni dato momento, il respirare, i movimenti del corpo, ecc…

La consapevolezza è la proprietà fondamentale dello spazio e funziona allo stesso modo in tutte le
persone, indipendentemente dalla religione, dall’affiliazione politica e dal colore della pelle.
Essa mostra chiaramente che le diverse visioni del mondo sono semplicemente il risultato di
differenti menti (cattolica, musulmana, hindu, buddista, ecc…) mentre il mondo è e rimane uno. Lo
sviluppo della consapevolezza nell’intera popolazione umana sulla Terra consentirà lo sviluppo di
una “società planetaria” dove le differenze religiose e culturali diventeranno di secondaria
importanza, mentre il significato primario sarà dato al fatto che siamo tutti abitanti dello stesso
pianeta. La consapevolezza ci permetterà anche di comprendere che la nostra sopravvivenza sul
pianeta richiede una vita in armonia con la natura. Essa è un canale d’informazione diretto. Per suo
tramite due particelle comunicano istantaneamente in tempo reale. Anche gli esseri umani riescono a
comunicare direttamente senza che la mente interferisca.

In particolare, l’idea che la consapevolezza possa essere l’elemento che trasmette l’informazione
getta nuova luce sull’esperimento di “Einstein-Podolski-Rosen” (EPR), in cui due particelle atomiche
o subatomiche, prima unite e poi separate e portate a grandi distanze l’una dall’altra, possono
“comunicare” tra di loro istantaneamente. La connessione istantanea tra due particelle quantistiche
anche quando sono a grande distanza è un effetto dello spazio fisico atemporale (in cui il tempo
esiste solo come ordine numerico del movimento irreversibile della materia). E’ lo spazio fisico
atemporale che trasmette l’informazione tra le due particelle: in un esperimento EPR (e più in
generale in un processo atomico o subatomico) lo spazio fisico atemporale assume lo stato speciale
rappresentato dal potenziale quantico (il termine che, nella versione di Bohm della meccanica
quantistica, consente di spiegare la nonlocalità dei fenomeni quantistici) e questo produce una
comunicazione istantanea tra quelle particelle.

Affinché un’informazione venga trasmessa da una particella quantistica A ad una particella
quantistica B non è necessario alcun tempo: questa informazione non ha velocità. La ricerca
dell’autore prevede che lo spazio fisico atemporale – l’entità che trasmette l’informazione tra due
particelle quantistiche in un esperimento EPR – è composto da quanti di spazio che hanno grandezza
dell’ordine della lunghezza di Planck e vibrano alla “frequenza fondamentale”. La consapevolezza in
quanto “frequenza fondamentale di vibrazione” dei quanti di spazio può essere considerata la vera
entità elementare che trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche, che spiega la
nonlocalità dei fenomeni quantistici. Mediante questa interpretazione della consapevolezza,
l’esperimento EPR può essere appunto spiegato come un “canale d’informazione diretto” (di frequenze
di quanti di spazio) che trasmette l’informazione istantaneamente.

La comunicazione consapevole

La mente appartiene al cervello, la consapevolezza appartiene allo spazio cosmico. E’ la stessa
consapevolezza che osserva la mente di una persona in America e la mente di una persona in Europa.
Essa come canale d’informazione diretto apre la possibilità per una “comunicazione consapevole”. Due
o più persone appartenenti a culture e religioni diverse possono comunicare direttamente senza
l’interferenza della mente. La comunicazione dell’uomo ha due direzioni: esteriore (comunicazione
con gli altri) ed interiore (comunicazione con noi stessi). La qualità della comunicazione esteriore
dipende dalla qualità di quella interiore. Più chiara è la comunicazione con noi stessi, più chiara
è la comunicazione con gli altri.

Possiamo comunicare con noi stessi e con gli altri sia attraverso la mente sia attraverso la
consapevolezza. Quando comunichiamo attraverso la mente, l’esperienza di una relazione con un’altra
persona viene prima elaborata dalla mente e poi vissuta.

Questa elaborazione contiene diversi concetti ed emozioni propri delle persone coinvolte nella
situazione. Quando l’elaborazione mentale di due persone è molto diversa, anche la loro esperienza
della situazione é diversa. La consapevolezza ha la capacità di osservare e di farci diventare
consci delle modalità con le quali la mente elabora le informazioni del mondo che sono entrate nei
sensi. La comunicazione consapevole è diretta, sintetica e libera da emozioni. Un individuo vive una
determinata situazione con un altro individuo direttamente, senza elaborazione mentale. Basandosi
soltanto sulla comunicazione della mente è difficile trovare soluzioni nelle situazioni di
conflitto. Non c’è nessun terreno che potrebbe aiutare a vivere una data situazione in modo simile.
Comunicando mediante la mente la persona A e la persona B saranno sempre lontane l’una dall’altra.
La comunicazione consapevole costituisce invece un terreno comune. Due persone si capiscono l’un
altra senza la necessità di parlare in quanto si incontrano ad un livello più profondo, comunicano a
un livello che è oltre la mente.

Nella comunicazione consapevole l’interpretazione della mente non influenza l’esperienza. In questo
tipo di comunicazione, due persone A e B sperimentano una determinata situazione in modo simile, non
ci sono incomprensioni. Si vive la situazione in modo pulito, oltre i pregiudizi o i condizionamenti
culturali. La consapevolezza è “un canale d’informazione diretto”. Con lo sviluppo della
comunicazione consapevole è facile trovare soluzione al livello della mente nelle diverse aree della
vita umana: nella famiglia, negli affari, nella politica.

La persona A e la persona B diventano entrambe consapevoli della loro “diversità mentale”. Esse
riconoscono la comunicazione della mente come elemento secondario e la comunicazione consapevole
come elemento primario. E’ facile trovare soluzioni al “livello mentale”. In armonia con
l’evoluzione dell’universo.

La ricerca del mio gruppo considera l’universo come un sistema in auto-rinnovamento, senza un inizio
né una fine. L’evoluzione della vita, della civilizzazione umana e della consapevolezza dell’uomo
sono parti integranti dell’evoluzione dell’universo. In tutto l’universo la materia ha tendenza a
svilupparsi nella vita e poi nelle specie consapevoli. L’evoluzione dell’uomo oltre la mente verso
la consapevolezza è la parte consistente, la continuazione dell’evoluzione dell’universo.
Considerando il sistema universo, si possono prendere in esame i suoi seguenti sottosistemi: il
sistema solare è un sottosistema 1, la Terra è un sottosistema 2, la natura della Terra è un
sottosistema 3, la società è un sottosistema 4, l’uomo è un sottosistema 5. Come sottosistemi, 1, 2
e 3 sono in armonia con l’evoluzione dell’universo; ne deriva allora che anche i sottosistemi 4 e 5
devono entrare in armonia con l’evoluzione dell’universo.

L’uomo per entrare in armonia con gli altri sistemi deve scoprire la consapevolezza. Per smettere di
fare la guerra e creare una società senza tensioni sociali, in armonia con la natura, la specie
umana deve crescere oltre tutte le identificazioni della mente. Rimanendo immersi nella mente
rischiamo l’auto-distruzione. La storia ed il momento attuale confermano che la mente umana non è in
grado di portare pace e giustizia sociale. La mente umana non è in grado di comprendere appieno la
vera posizione dell’uomo nell’universo. La consapevolezza è la vibrazione fondamentale dello spazio
universale e pervade tutto l’universo. Lo spazio cosmico non finisce dove comincia il nostro corpo,
si estende anche al suo interno. Guardando all’interno (meditando) scopriamo dentro di noi questa
vibrazione dello spazio che porta pace e serenità. Una persona consapevole può solo creare cose che
proteggono la vita.

La comunicazione consapevole come forza d’integrazione

Lo sviluppo della comunicazione consapevole in qualsiasi gruppo di persone (in una coppia, in una
famiglia, in un team di uomini d’affari, in un team di ricercatori, in un partito politico, ecc…)
rappresenta la più importante forza d’integrazione: le divergenze tra le persone diventano
secondarie mentre l’obiettivo del gruppo diventa primario. L’energia di ogni persona viene
canalizzata nella stessa direzione e questo crea molta energia nel gruppo. L’individuo non viene
messo da parte in nome del gruppo, le sue qualità personali vengono realizzate nel processo di
realizzazione dell’obiettivo comune. La comunicazione consapevole va oltre le convenzioni personali,
le divisioni sociali, religiose e nazionalistiche; ci permette di trovare soluzioni nei momenti
difficili e di vivere in pace ed in armonia.

La meditazione: l’unica via verso la pace

Nella meditazione tu puoi ripercorrere all’indietro l’evoluzione della vita che esiste come memoria
in una mente globalmente inconsapevole. E’ lì che scoprirai la tua aggressione animalesca e la tua
paura di essere attaccato. Sul nostro pianeta l’uomo si sta ancora comportando come un animale nella
giungla in quanto agisce sulla base di una mente inconsapevole. Il caos in cui stiamo vivendo in
questo pianeta è il risultato della proiezione inconsapevole dei pensieri nella nostra vita. Tutto
quello che esiste è stato prima elaborato dalla mente e poi vissuto nella vita. Noi sperimentiamo la
vita attraverso la mente e non siamo consapevoli di quanto tale mente inconsapevole influenzi la
nostra esperienza e determini la nostra situazione di vita. La meditazione è l’unico modo per
andare oltre il passato, per trovare uno spirito di armonia con la natura e con gli altri esseri
umani. Accettando la meditazione come un “metodo di ricerca individuale”, la scienza avrà un utile
strumento per superare le barriere religiose e culturali che stanno dividendo la civiltà umana
attuale. Abbiamo bisogno di un’educazione scientifica a livello planetario che possa includere la
meditazione come sua parte consistente. Una tale educazione permetterà agli individui di crescere
liberi da ogni estremismo religioso e culturale, instradati verso il sunyata, cioè lo spazio
atemporale, che è l’identità cosmica dell’uomo, la sua “vera faccia”.

La meditazione porta quella trasformazione interiore che è l’unica via verso la pace e l’armonia.
Lama Geshe Gedun Tharchin dice sull’argomento: “In definitiva, per stabilire la pace e la sicurezza
sul nostro pianeta bisogna basarsi su una trasformazione interiore nelle vite degli individui. Come
afferma la costituzione dell’UNESCO “Poiché le guerre sono entrate nelle menti degli uomini, è nelle
menti degli uomini che le difese della pace devono essere costruite. Un senso di responsabilità,
cercare di sviluppare il nostro potenziale per creare un’azione positiva nella società è
l’arricchimento personale e l’inizio di una più ampia trasformazione del pianeta”.

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Universo Iperconnesso >> bit.ly/3Gi5ikG

Dalla non-località a una visione unificantedi spazio, materia, mente e vita

Davide Fiscaletti

www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebook-universo-iperconnesso-pdf.php?pn=1567
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