Le cinque leggi biologiche e la malattia

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Il cancro non ha bisogno di essere vinto, esso deve solo essere capito.

Le cinque leggi biologiche e la malattia

del Dott. C. Capozza

Le cinque leggi biologiche su cui si fonda la nuova medicina ci mostrano i criteri secondo i quali
ogni malattia si genera e si sviluppa contemporaneamente ai tre livelli: psichico, cerebrale ed
organico.

Hamer le definisce leggi in quanto verificabili sempre, in ogni paziente preso a caso e ovunque,
sostenendo che se esse non trovassero conferma anche in soli due pazienti su cento, sarebbero da
scartare (“clausola” che la medicina ufficiale non mette in ballo mai).

1a Legge (legge ferrea del cancro)

Ogni cancro, o malattia oncoequivalente, è generato da uno choc estremamente acuto, inaspettato,
drammatico e vissuto nell’isolamento. Non conflitti normali, come quelli che tutti noi abbiamo, ma
conflitti inattesi, traumatici, che non ci lasciano il tempo di reagire: quelli che Hamer chiama
conflitti biologici. Esso si verifica contemporaneamente ai tre livelli: psichico, cerebrale ed
organico. Nell’istante dello choc, cioè, contemporaneamente si localizza nello stato psicoemotivo
della persona, nel cervello (focolaio di Hamer visibile con una TAC) e nell’organo. Anche il decorso
della malattia è sincrono. Lo si può seguire contemporaneamente sui tre livelli sopradetti.

Per comprendere questa sincronicità mettete le vostre mani giunte come quando si prega: poi chiudete
una delle due a pugno. Essa rappresenta il cervello, e l’altra il corpo. Immaginate ora le due mani
come se si guardassero allo specchio: quando si verifica lo choc ciò che accade nell’uno accade
anche nell’altro.

Questo fatto comporta due conseguenze importanti:

1) i mutamenti che si verificheranno durante la malattia avverranno contemporaneamente sui tre
livelli;

2) conoscendo bene uno dei tre, si potranno determinare esattamente gli altri due: ciò significa che
nel cervello, attraverso la lettura della TAC, troviamo sia il fotogramma che il filmato
dell’evoluzione della malattia (un modo di leggerla, questo di Hamer, che ce ne ricorda altri, quali
la riflessologia, l’iridologia, l’auricoloterapia, il massaggio zonale della mano e tanti ancora,
tanti quanti sono i microcosmi di un organismo vivente, se è vero che nella più piccola cellula si
può, o si potrà, leggere la storia dell’intero macrocosmo che la comprende).

2a Legge (decorso bifasico delle malattie, a condizione di arrivare alla soluzione del conflitto)

Lo choc interrompe il ritmo normale dell’alternarsi giorno/notte (normotonia). Dopo lo choc c’è un
periodo di conflitto, di stress, in cui il tumore è attivo (ma di solito non ci si accorge): si
dorme poco e male, non si ha fame non si suda, si fa poca pipì, si perde peso, piedi e mani sono
freddi (simpaticotonia). Quando per una qualsiasi ragione, il conflitto finisce, segue la fase di
riparazione chiamata anche di rilassamento, in cui si dorme tantissimo, si suda molto, si fa molta
pipì, si mangia, si riacquista peso e si hanno piedi e mani calde (vagotonia). E’ a questo punto che
ci si accorge della “malattia”. Nel mezzo di quest’ultima fase la vagotonia è interrotta dalla
cosiddetta crisi epilettoide (infarto, embolia polmonare e l’ittero) che rappresenta la “virata di
timone” verso il ritorno alla normalità. Da questo momento se la crisi epilettoide viene superata
positivamente, l’organismo inizia lentamente a ritornare al ritmo normale (normotonia).

3a legge (sistema ontogenetico dei tumori e delle malattie oncoequivalenti)

Il cancro (e la malattia) sono una risposta biologica ad un ordine sensato del cervello: la malattia
è un programma speciale, biologico e sensato della natura. A seconda del tipo di choc subìto vengono
interessate parti del cervello e relativi organi. Ogni conflitto, cioè, ha un suo preciso contenuto,
che si definisce nell’istante dello choc. La diversità di questo contenuto è quella che determina o
l’accrescimento dei tessuti o la piaga, l’ulcera. Ogni organo è collegato ad un ben preciso “relè”
nel cervello: nell’istante dello choc questo relè si attiva e la malattia si manifesta
contemporaneamente a livello psichico, cerebrale e organico.

Nella fase attiva del conflitto (simpaticotonia), il cervello recente produce necrosi o ulcere nei
tessuti, mentre il cervello antico produce tumori compatti con proliferazione cellulare. Invece,
nella fase di soluzione del conflitto (vagotonia) succede il contrario: il cervello recente colma le
necrosi e le ulcere (tramite virus, batteri, gonfiori e produzione di cisti) mentre il cervello
antico riduce i tumori per necrosi (tramite funghi e micobatteri).

4a Legge (sistema dei microbi condizionato ontogeneticamente)

Ora i microbi assumono la funzione di eliminazione del tumore che, avendo esaurito il suo compito,
non è più necessario e quindi ha smesso di proliferare. Dopo la soluzione del conflitto infatti
inizia la fase di riparazione: saranno funghi e micobatteri che renderanno i tumori masse necrotiche
senza più alcuno sviluppo, saranno invece virus e batteri che attiveranno la “cicatrizzazione” di
piaghe e ulcere.

La medicina ufficiale riconosce questa fase come l’aggravamento della situazione e non come la fase
verso la guarigione.

5a Legge (buonsenso biologico)

Il cancro, la malattia, è dunque una parte di un programma speciale, biologico sensato della natura.
Non è (nel caso del tumore) una crescita casuale, dissennata e selvaggia di cellule impazzite, bensì
un processo del tutto comprensibile e addirittura prevedibile che si attiene ai dati dell’evoluzione
ontogenetica(1).

INTERVENIRE… DOLCEMENTE

Una volta si diceva: lasciate che la malattia faccia il suo corso. Secondo Hamer bisogna acquisire
la lucidità necessaria per capire in quale fase ci si trova, prima di decidere alcunché. Se si è
raggiunta la consapevolezza di questo percorso, ci si servirà di interventi clinici e farmacologici
atti alla attenuazione dei sintomi fisici eccessivi o mal tollerati.

Intervenire con chemioterapia o radiazioni significa interrompere, alterare, squilibrare un percorso
biologico, sensato e utile, che la natura ha stabilito che deve essere compiuto fino in fondo. Viene
alla luce che terapie dolci come: l’ascorbato di potassio, il cloruro di magnesio, gli
immunostimolanti atossici, l’aloe ecc possono dare spesso risultati positivi. Sono terapie che
portano aiuto all’organismo affaticato durante il suo percorso biologico e sensato che chiamiamo
malattia, che lo sostengono senza squilibrare, senza avvelenare, e senza creare panico eccessivo.

Se il cancro e la malattia sono dunque la risposta biologica ad un ordine sensato del cervello, non
esiste nessuna sostanza cancerogena che lo provoca (2), nessuna cellula impazzita, nessuna malattia
incurabile che crea metastasi(3): conoscendo l’intero decorso della malattia e dei suoi processi
ognuno di noi può essere il regista/protagonista della propria malattia.

Consigli:

1) razionalizzare che nulla è casuale.

2) capire quale choc ha dato origine al tumore.

3) capire in che fase della malattia ci si trova.

4) alla luce dei punti 1) e 2) riflettere su quanto sia ancora necessario fare, e quanto invece vada
assolutamente evitato.

(1) Ontogenetica: l’evoluzione delle singole specie fino a quella umana si trova riproposta nella
fase embrionale. Noi conosciamo nello sviluppo embrionale tre differenti foglietti da cui derivano
tutti gli organi: l’endoderma (interno), il mesoderma (in mezzo), l’ectoderma (esterno). Ogni
cellula dell’organismo ed ogni organo del corpo si può ricondurre per la sua formazione istologica
ad uno di questi tre foglietti.

Endoderma (ed organi collegati) hanno il loro “relè” nel tronco cerebrale (la parte più antica) del
cervello; in caso di tumore si avranno tumori solidi.

Mesoderma (le cellule del gruppo più antico) hanno il loro relè nel cervelletto e (le cellule del
gruppo più recente) nel midollo cerebrale; in caso di tumore si avranno tumori solidi nel primo caso
e necrosi o buchi nel secondo.

Ectoderma: ha il suo relè nella parte più recente del cervello, la corteccia cerebrale; in caso di
tumore si avranno piaghe ulcerose.

(2) Sostanze cancerogene? Secondo Hamer non esiste alcuna prova dell’esistenza di sostanze
cancerogene. Le argomentazioni a sostegno di questa tesi sono:

1) non è possibile provocare tumori su organi le cui connessioni nervose con il cervello sono state
tagliate (organi trapiantati)

2) le sostanze inoculate agli animali per indurre il cancro non inducono nulla se non c’è
l’intervento del cervello. Esse possono distruggere, avvelenare ma non indurre il tumore. La
sperimentazione del fumo di sigaretta sui criceti e sui ratti conferma tutto questo:

* 6000 criceti esposti al fumo giorno e notte per sei anni hanno vissuto in media più a lungo dei
loro confratelli non sottoposti al trattamento (secondo Hamer poiché abitano sottoterra non hanno
codificato nel cervello un segnale di allarme per il fumo, e quindi non hanno acquisito, durante la
loro evoluzione, “il programma speciale, biologico e sensato del pericolo fumo”).

* Per i topi domestici avviene esattamente il contrario. Alla più piccola emanazione di fumo vengono
presi dalla paura/panico di morire e fuggono perché, lungo il loro cammino evolutivo il fumo ha
acquisito un segnale di allarme. Ne consegue che sui topi si può indurre un carcinoma alveolare al
polmone provocato da un conflitto di paura della morte (ed è proprio per queste considerazioni che
Hamer considera un’inutile tortura la sperimentazione su animali che si suppongono privi di psiche e
di emozioni!).

Stesso discorso vale per la radioattività. Le radiazioni distruggono le cellule ma non provocano i
tumori.

Per quanto riguarda l’alimentazione Hamer sostiene semplicemente che un organismo ben nutrito è in
grado di reagire meglio ai conflitti.

(3) Metastasi: secondo Hamer le metastasi sono nuovi conflitti provocati da nuovi choc conflittuali,
provocati cioè dallo choc di diagnosi e prognosi mediche apparentemente ineluttabili. Il paziente
cui viene diagnosticato il cancro, cioè viene preso dal panico del “brutto male che prolifera in
modo anarchico e dal quale apparentemente non c’è scampo”, e “questo panico” sarebbe il nuovo choc
all’origine di quelle che vengono chiamate metastasi.

Tratto da Nexus New Times ed. italiana n.26

Riferimenti: Comunicat Andromeda n. 77/2000

Internet:

www.multimania.com/biologie/english/booklet/booklet.htm (inglese)

web.tiscalinet.it/gicis/cancro.htm (italiano)

Dott. C. Capozza

visto su www.omeonet.info/articoli/5leggi.htm

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