La purezza delle nostre vibrazioni dipende da quello che mangiamo

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La purezza delle nostre vibrazioni dipende da quello che mangiamo

13 agosto 2012

L’ing. francese Andrè Simoneton (gravemente ammalato e senza speranza di guarigione, riacquistò la
salute con il vegetarismo) era un esperto in elettromagnetismo, e negli anni ’30 e ’40 collaborò
allo studio della vibrazione degli alimenti utilizzando i lavori di altri importanti ricercatori.
Ogni alimento, come ogni essere vivente, oltre ad avere un potere calorico (chimico-energetico) ha
anche un potere elettromagnetico (vibrazionale). Servendosi di apparecchiature scientifiche, misurò
la quantità di onde elettromagnetiche degli alimenti, classificandoli in base a queste.

PREMESSA Riassumiamo brevemente la costituzione delle cellule e la definizione del rapporto
acido/basico. Per maggiori dettagli rimandiamo il lettore alla lettera “La salute del Corpo” n. 3.
LE CELLULE Sono l’elemento fondamentale di cui sono composti tutti i tessuti di un organismo, sia
esso umano, animale o vegetale. È una singola unità di materiale vivente capace di autoriprodursi.

Una cellula assomiglia ad un uovo e si compone di:

1. Nucleo (es. il tuorlo): è la parte centrale adibita alla riproduzione e all’accrescimento della
cellula.

2. Citoplasma (es. albume): è l’elemento che consente alla cellula di contattare ed interagire con
l’ambiente esterno; è infatti in grado di irritarsi, contrarsi, assorbire, espellere e respirare.
Nel citoplasma si trovano corpuscoli di varia forma e volume che fanno parte del sistema vivente
della cellula (mitocondri, ecc.).

ACIDO/BASICO – IL COMPROMESSO VITALE Tutte le reazioni, che definiscono le condizioni essenziali di
un ambiente in cui la “vita” sia possibile, si svolgono nell’ambito di determinati valori, tra
questi il più importante è il rapporto acido/basico. All’interno del nostro organismo questo
rapporto dovrebbe sempre rimanere costante, si possono però creare delle condizioni troppo acide
(per eccesso di potassio) oppure troppo basiche (per eccesso di sodio). Per misurare il rapporto
acido/basico viene utilizzato un termine di paragone chiamato “pH”. Nel campo medico, il pH viene
utilizzato per misurare il liquidi organici ed in particolare il sangue, la saliva e l’urina.

Questi liquidi vengono definiti:

– ACIDI, quando il pH è compreso tra 0 e 7,06;
– NEUTRI, quando il pH è uguale a 7,07;
– BASICI o ALCALINI, quando il pH è compreso tra 7,08 e 14,14.

LE ENERGIE SEGRETE DEGLI ALIMENTI (1) La ricerca del Dr. A. George Wilson Intorno al 1960, il Dr.
Wilson completò lo sviluppo di un’apparecchiatura elettrica molto sensibile che chiamò
“Neuro-Micrometro”. Questo strumento, una volta collegato con elettrodi in contatto con la
superficie del corpo di una persona, è in grado di registrare il flusso di elettricità che scorre
nei suoi nervi.

Il Neuro-Micrometro è in grado di misurare:

– Rapporto acido/basico – Energia che scorre nei nervi
– Energia funzionale
– Ossidazione delle cellule
– Riserva di energia organica
– Tensione emotiva
– Tossicità organica

Con l’ausilio del Neuro-Micrometro, si può ottenere un’indicazione abbastanza approssimata della
condizione di alcuni organi interni oppure delle ghiandole endocrine. Queste misurazioni diventano
possibili in quanto vi sono sul corpo dei punti riflessi (probabilmente sono gli stessi utilizzati
nell’Agopuntura, N.d.T.). Cos’è la salute? Per definire la condizione di “buona salute”, la cosa
migliora da fare è esprimersi in termini di energia funzionale, una forma di corrente nervosa, anche
chiamata “bio-elettricità”, che fornisce gli impulsi necessari al movimento degli arti ed alla
vitalità di tutte le cellule che costituiscono il nostro organismo. Va sottolineato il fatto che
tale energia non potrà mai essere fornita da alimenti cotti, surgelati o provenienti da animali
morti.

L’elettricità è definita come “un’onda di elettroni che sono costretti a muoversi da atomo ad
atomo”. Vi sono molti modi per creare dell’elettricità, quella nel nostro organismo è causata da
reazioni chimiche (come quando si carica una batteria) che avvengono nelle cellule; tale processo
prende il nome di “ossidazione”. L’ossidazione avviene come conseguenza dell’assorbimento di
ossigeno e nutrimento da parte delle cellule. Nel momento che l’ossigeno e gli elementi nutritivi
giungono al loro nucleo e ne diventano parte integrante, viene a crearsi una minuscola corrente
elettrica che ammonta a circa un 50-milionesimo di Volt. Questa corrente, anche se appare assai
debole, è sufficiente per mantenere in vita una cellula e, quando si combina con quella di altre
cellule (come accade nel cervello), diventa sufficiente per causare un flusso di energia nervosa
che, qualora diretto verso una parte dell’organismo, prende il nome di “impulso nervoso” e può
produrre un’azione.

Siccome sono gli alimenti che assumiamo che permettono la generazione di questa energia, spetta agli
stessi il compito di mantenere l’integrità termica, chimica, strutturale e funzionale del corpo.
Questi quattro fattori sono ugualmente importanti ma, purtroppo, solo i primi tre sono stati presi
nella dovuta considerazione. Quanto il cibo, possa essere correlato alla generazione dell’energia
che mantiene le attività funzionali del corpo, è stato infatti un argomento alquanto trascurato.

Le nuove considerazioni nel campo della dieta La prima cosa da fare, nella ricerca di una dieta
ottimale, dovrebbe essere l’attenta considerazione dell’effetto che essa avrà sulle cellule
dell’organismo, sul rapporto acido/basico e quanto potrà aumentare o diminuire l’energia nervosa
disponibile.

Il Dr. Wilson enumera quattro modi nei quale una dieta scorretta può interferire nel buon
funzionamento delle cellule:

1. Incapacità di provvedere il giusto nutrimento alle cellule, sia per i processi di ossidazione che
per la creazione di nuove cellule.

2. Creazione di eccessiva acidità, che interferisce con i processi ossidativi delle cellule.

3. Incapacità di creare l’acidità sufficiente a creare la differenza di potenziale necessaria per
permettere il fluire dell’energia lungo i nervi del corpo.

4. Eccessiva assunzione di alimenti che può ostacolare la circolazione dei fluidi all’interno
dell’organismo. Se i fluidi non circolano liberamente i nutrimenti non possono giungere alle cellule
nella dovuta quantità e non vi potrà neppure essere un’adeguata eliminazione dei rifiuti dovuti alla
loro attività.

Entrambi questi fattori creano una malnutrizione delle cellule: l’unica fattore, secondo il Dr
Wilson, che sta alla base di molte malattie, specialmente quelle croniche. La ricerca dell’Ing.
Andrè Simoneton (2) L’ing. Simoneton, francese, ha speso ben 20 anni facendo ricerche sull’effetto
che gli alimenti possono avere sul corpo umano. Poiché tutto ciò che vive, compreso il nostro
organismo, emette radiazioni, egli si chiese quali radiazioni lo indeboliscono e quali lo
fortificano. Per portare avanti le sue ricerche usò un contatore Geiger, una camera ionizzante di
Wilson, il Biometro di Bovis (vedi La salute del Corpo n. 18, n.d.r.), che è graduato in Angstroms
(A) e può misurare anche le onde che sono lunghe solo un decimilionesimo di millimetro. Con tali
strumenti fu in grado di stabilire che ogni essere umano emette delle radiazioni attorno ai
6200/7000 Angstroms (questa lunghezza d’onda corrisponde al colore rosso dello spettro solare).

Constatò anche che al di sotto dei 6500 A l’organismo non può più mantenersi in buona salute e
compare la malattia. Colore Lunghezza d’onda in Angstrom Infrarosso: 7601-9000 Radiazioni
indispensabili per la vita Rosso: 6201-7600 Arancio: 5901-6200 Giallo: 5801-5900 Verde: 5201-5800
Radiazioni insufficienti per la vita Blu: 4501-5200 ma comunque utili Indaco: 4301-4500 Violetto:
3901-4300 Ultravioletto: 3001-3900 Raggi X: 600-3000 Radiazioni nocive per gli esseri umani.

Per mantenersi con vibrazioni ad una lunghezza d’onda superiore ai 6500 A (verso l’infrarosso) il
nostro organismo deve continuamente adattarsi all’influenza di ogni specie di radiazioni, siano esse
dovute a: pensieri, emozioni, alimentazione, medicamenti, radiazioni cosmiche, solari, terrestri,
ecc. Un ruolo assai importante, per il mantenimento della buona salute, viene pertanto rivestito
dagli alimenti, dalle bevande, dal modo di vita e dall’ambiente in cui si vive. Prove di
laboratorio, effettuate su animali, hanno dimostrato che gli alimenti sintetici, pur fornendo
un’alimentazione equilibrata dal punto di vista qualitativo e calorico, non è sufficiente per
fornire uno sviluppo normale.

Questo significa che oltre ai consueti elementi (proteine, carboidrati, ecc.) gli alimenti devono
anche possedere delle “vibrazioni energetiche”, capace di mantenere la vita. Una volta fatte queste
considerazioni, l’Ing. Simoneton controllò un gran numero di alimenti che suddivise nelle 4 grandi
categorie riportate qui sotto.

Le qualità vibrazionali e vitali dei cibi (3)

1 – ALIMENTI SUPERIORI con vibrazioni sopra i 6500 A: tutta la frutta fresca ben matura e relativi
succhi (fatti in casa e subito ingeriti), quasi tutti gli ortaggi ed i legumi crudi o cotti con
temperatura non superiore ai 70 gradi. Il grano, i farinacei, la farina ed il pane integrale; i
dolci fatti in casa, tutta la frutta oleaginosa ed i loro oli essenziali, le olive, le mandorle, i
pinoli, le noci, i semi di girasole, le nocciole, la noce di cocco e la soia, il burro freschissimo
di giornata, i formaggi NON fermentati, la crema del latte e le uova di giornata.

2 – ALIMENTI DI APPOGGIO, con vibrazioni da 6500 a 3000 A: il latte fresco appena munto, il burro
normale, le uova non di giornata, il miele, lo zucchero di canna, il vino, l’olio di arachidi e le
verdure scottate in acqua bollente.

3 – ALIMENTI INFERIORI, con vibrazioni dai 3000 in giù: la carne cotta, i salumi, le uova dopo il 15
giorno, il latte bollito, il the, il caffè, le marmellate, il cioccolato, il pane bianco, tutti i
formaggi fermentati. Questi alimenti sono quasi tutti proteici e basta una piccolissima deficienza
del fegato o dell’apparato digerente, affinché diventino intollerabili per l’organismo.

4 – ALIMENTI MORTI, senza alcuna vibrazione: le conserve alimentari, le margarine, tutte le
pasticcerie ed i dolci fatti con farina raffinata e prodotti industriali, i liquori e gli alcolici,
lo zucchero raffinato (bianco). Anche la freschezza degli alimenti è un fattore di primaria
importanza. Alcuni procedimenti, che normalmente vengono usati in cucina, alterano o distruggono
alcune qualità dei nostri cibi, un esempio ce lo forniscono le pentole a pressione e la cottura in
acqua bollente. I cibi cucinati a vapore conservano invece parte delle loro proprietà. Gli alimenti
conservati mediante la “pastorizzazione”, NON contengono quasi più nulla delle loro qualità
vibrazionali (irradianti); mentre quando sono trattati con processi disidratanti, le conservano in
gran parte.

Tutti i cibi che hanno un elevato potere vitaminico, hanno pure ottime vibrazioni e possono essere
classificati come “eccellenti”. Questi alimenti sono sufficienti al mantenimento della vita se
assunti con un’alimentazione VEGETARIANA intelligente. Fra gli alimenti superiori, i frutti maturi
hanno tutti una lunghezza d’onda tra gli 8000 ed i 10.000 A. Le loro vibrazioni vengono liberate
nello stomaco, dando una sensazione di benessere. Affinché le mucose ne traggano il maggior profitto
è opportuno mangiare la frutta a digiuno, cioè al mattino o nel tardo pomeriggio.

NON mangiate la frutta non matura, come spesso viene venduta, le sue vibrazioni non sono valide per
l’organismo; lo prova il fatto che sono di difficile digestione. Quanto detto per la frutta è valido
anche per le verdure. Le possibilità vibratorie degli alimenti non resiste oltre i 70 gradi,
qualsiasi cottura che superi questi valori rende il cibo povero di elementi vitali. L’unica
eccezione è la patata, che una volta cotta al forno o nell’acqua presenta ancora circa 6500 A. Ciò
accade anche con altri tuberi, salvo la barbabietola, la carota, il ramolaccio che, quando sono
maturi, misurano dai 7000 agli 8000 A. La stessa rilevazione si ottiene dai legumi freschi e maturi
(fagioli, fave, piselli, lenticchie).

Questi, però, una volta essiccati, già dopo qualche settimana presentano una debole radiazione che
scompare nel giro di qualche mese; ecco perché spesso sono indigesti. Il miglior modo di mangiare le
insalate è quello di prepararle con molte qualità di verdure, ad es. insalata, carciofi, asparagi,
carote, olive, barbabietole, cipolle, ecc. Gli spinaci, i carciofi, le zucchine ed i funghi possono
essere consumati anche crudi tagliati a fettine. Queste mescolanze, se condite con olio extra
vergine di oliva, forniscono ottime vibrazioni che vanno da 8000 a 11.000 A. Anche i funghi sono
molto importanti in quanto emettono onde di 8500 A. Simoneton, ha rilevato che i prodotti vegetali
venduti nelle città hanno già perduto da un terzo alla metà delle vibrazioni utili al corpo umano.
Se a tutto ciò si aggiunge la cottura per bollitura, in essi NON rimane più NULLA di valido.

Qualcuno ha osservato che le verdure gonfiano lo stomaco: ciò è vero solamente quando si mangiano
quelle con vibrazioni inadeguate; di quelle cotte nell’acqua, ad esempio, rimane solo la cellulosa.
La base del nutrimento dell’uomo è il grano, questi occupa una posizione importante nella scala
delle vibrazioni: 8500 A. Alcuni osservano che il grano è difficoltoso da masticare, basta macinarlo
a grana grossa ed ecco risolto il problema. Un piatto contenente grano (chicco o grano spezzato, non
farina) ha una vibrazione di 9000 o 10.000 A. Il grano germogliato rappresenta un alimento perfetto
con vibrazione molto energetiche, tra gli 8000 ed i 10.000 A. È anche possibile mescolarlo con altri
cereali preparando piatti assai gustosi. La pasta fatta in casa, cioè fresca, ha una radiazione
uguale a quella del grano, mentre in quella seccata venduta in commercio le radiazioni sono quasi
nulle. Gli oli hanno all’incirca le stesse vibrazioni del frutto da cui provengono. L’olio di oliva,
ad es., misura 8500 A e, dopo 6 anni, arriva a 7500 A. Attenzione che quando l’olio di oliva è
decolorato e deodorizzato, si abbassa a 4000 A circa e gli oli estratti con solventi dalle sanse,
NON contengono più nulla. Se possibile è preferibile utilizzare gli oli vegetali che, come si è
verificato, perdono solo dopo molti anni le loro proprietà. Sembra che nell’antichità il piatto base
fosse pane integrale o semintegrale intriso nell’olio di oliva, il resto era companatico.

Gli studi del Simoneton hanno dimostrato che il latte vaccino NON è un alimento adatto per la salute
dell’uomo. Alla mungitura presenta 6500 A; dopo 6 ore 6000; dopo 14 ore 5000; dopo 18 ore 4000; dopo
48 ore 2000; dopo 56 ore 1000 A e dopo la pastorizzazione quasi 0 (zero) A. Il burro perde di giorno
in giorno la sua vibrazione, dopo 40 giorni non ne ha più del tutto. Tuttavia la conservazione in
frigorifero rallenta questo processo. Le uova appena deposte danno 6500 A, sono perciò identiche
alle vibrazioni di una persona sana; la polvere d’uovo, invece, NON contiene più nulla: è solo
cenere morta!. Utilizzate prodotti integrali, non raffinati dall’industria, la quale toglie al
prodotto appena colto la parte migliore, per poi elaborarlo e rivenderlo nelle farmacie a prezzi
vertiginosi.

Tutto ciò potrà sembrare stupido ma sono cose che avvengono nella realtà. Ricordate che la Natura
produce tutto ciò di cui avete bisogno. Un detto antico, trasformato, vi aiuterà a regolarvi: “Cibi
e buoi dei paesi tuoi”. Limitate la carne (anche salumi, pollo e pesce sono carne), come facevano i
nostri nonni che l’assumevano solo a Natale, Capodanno, Pasqua, ai matrimoni, ai compleanni ed agli
onomastici. Essere quasi vegetariani significa tenere sotto controllo ogni problema. Buona norma, al
giorno d’oggi, è integrare una sana alimentazione, con prodotti naturali come le alghe, verdi o
brune, a seconda dei casi.

Esse contengono oltre a tutto anche la Niacina che scioglie i grassi dai tessuti; inoltre le alghe
aiutano l’eliminazione delle scorie in quanto equilibrano la flora intestinale, disinfiammano la
mucosa gastro intestinale ed aiutano la normalizzazione dell’equilibrio acido/basico. È anche
consigliabile utilizzare i seguenti prodotti: germe di grano, polline di fiori, propoli, miele,
lievito di birra, yogurt naturale, acidulato (aceto) di mele, argilla per via orale, limone spremuto
in acqua.

Sono anche assai validi: estratto di ortica, fieno greco grattugiato e mescolato ad un po’ di miele.
In certi casi può anche essere benefica 1 punta di cucchiaino da the, di Cloruro di Magnesio sciolto
in mezzo bicchiere di acqua da bere al mattino a digiuno. Questo sale è contenuto in notevole
quantità nel sale marino integrale, è un ottimo rinforzante del sistema immunitario e tonico del
sistema nervoso e muscolare. È adatto in tutte le malattie cosiddette infettive in quanto aumenta
notevolmente la potenza fagocitaria dei globuli bianchi. I Vegetali Frondosi (1) Fra le scoperte più
importanti, emerse dalle ricerche con il Neuro-Micrometro, si pone la conoscenza dei grandi benefici
ottenibili dalle fronde dei vegetali. Mentre è da sempre conosciuto che questi sono “cibi
protettivi”, non si è mai considerato il loro apporto all’energia vitale dell’organismo. Tali
vegetali, oltre a possedere un altissimo livello di energia, sono gli unici alimenti in grado di
bilanciare in modo soddisfacente i pasti a base di proteine, facendo in modo che il corpo possa
assimilare le medesime senza dover attingere alle energie di riserva.

Le misurazioni fatte, hanno mostrato come le foglie dei vegetali abbiano un valore energetico
maggiore di quello dello stelo e delle radici. Ciò è dovuto al fatto che le fronde sono più
interessate dai raggi del sole. Siccome la cottura riduce la vitalità dei vegetali il Dr. Wilson
consiglia di assumere almeno due vegetali crudi insieme ad uno cotto. La barbabietola rossa, sedano,
senape, kale, lattuga, indivia, rapa, carota ed erba medica offrono le foglie più cariche di
energia.

CONOSCERE LE CALORIE

Cosa sono e come si misurano La dietologia ufficiale insegna che quando un cibo viene ingerito,
viene dapprima triturato nella bocca, poi scomposto nei suoi elementi fondamentali e quindi
assorbito dall’organismo. A questo punto subisce, ad opera dell’ossigeno, un’ulteriore
trasformazione chimica (ossidazione) che produce calore, come se l’organismo “bruciasse” in tanti
piccoli fuochi i prodotti ingeriti. Il calore (energia termica o calorie), che un alimento è in
grado di produrre, può essere misurato con una speciale apparecchiatura di laboratorio. Tale misura
viene espressa in “calorie” (unità di energia termica). Una caloria corrisponde alla quantità di
calore capace di far aumentare di 1° C la temperatura di 1 litro d’acqua.

Le calorie fornite dai principi nutritivi sono le seguenti:

1 grammo di proteine produce circa 4,5 calorie, 1 grammo di grassi produce circa 9 calorie,

1 grammo di carboidrati produce circa 3,75 calorie,

1 grammo di alcool etilico produce circa 7 calorie.

Il concetto di caloria è incompleto ed ingannevole

Come abbiamo visto più sopra le calorie vengono misurate facendo bruciare gli alimenti in
laboratorio. Questa misura, pertanto, NON prende affatto in considerazione l’energia che il corpo
deve utilizzare per digerire ed assimilare gli alimenti. In altre parole la dieta ufficiale ci dice
quante calorie vengono fornite da un certo alimento ma NON ci informa affatto di quante calorie il
corpo deve consumare per poterlo digerire, assimilare e liberarsi dalle tossine derivate da tali
processi.

Pertanto il concetto di caloria è incompleto e molto ingannevole. Un pezzo di carne, ad esempio, che
teoricamente fornisce circa 4,5 calorie al grammo, ne consuma probabilmente altrettante nelle tre
ore necessarie per la sua digestione ed assimilazione. Questo spiega perché alcune diete si basano
sulla carne per far dimagrire. Il Dr. Wilson, ha verificato che un alimento introdotto nel corpo
umano, si trova in un ambiente assai diverso da quello in cui viene “bruciato” per valutarne le
calorie.

Questa verifica è stato fatta misurando il flusso di energia nervosa nel corpo prima e dopo pasti
composti di vari tipi di alimenti. Si è così riscontrato che certi alimenti (vedi più sopra la
classificazione per vibrazioni vitali) costringono il corpo ad un grande dispendio di energia per
poterli utilizzare. Questa manifestazione energetica ha portato a credere che gli alimenti in
oggetto accrescano l’energia corporea, mentre è vero il contrario: terminati i processi digestivi ed
assimilativi il corpo si ritrova con le riserve energetiche diminuite.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1) Dr. A. George Wilson, A New Slant to Diet, Standard Research Laboratories, 10th, Ave. and Jersey
St., Dencver, Colorado (U.S.A.), 1960.

2) André Simoneton, Radiations des Aliments, Le Courrier de Livres, Paris.

3) A. Taum, G.P. Vanoli, Guida alla salute naturale, pagg. 243-246, Guide Vanoli, via A. Cesalpino
26/a, 20128 Milano, 1991.

Fonte: disinformazione.it
Tratto da: “Progetto caduceo”

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