Il mondo delle vibrazioni

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Il mondo delle vibrazioni

di Claudia Bonfanti

da lista_sadhana@yahoogroups.com

Cari amici,
condivido volentieri con voi alcuni studi che sto portando avanti sull’alimentazione e sulle
vibrazioni del cibo che mangiamo.

Un abbraccio, Claudia

GLI ANGSTROMS
Lo scienziato francese Andrè Simoneton ha studiato gli Angstroms (lunghezze d’onda che esprimono le
radiazioni dei cibi) degli alimenti scoprendo così l’azione energetica degli alimenti sull’organismo
umano e le radiazioni in essi contenuti per aumentare l’energia vitale umana.

Lo scienziato scoprì che un corpo sano emette delle radiazioni di 6500 Angstroms di conseguenza per
conservarsi in uno stato di buona salute occorre mantenere costante tale livello di vibrazioni.

Egli definì:

ALIMENTI SUPERIORI radiazioni che vanno dagli 6.500a 10.000 angstroms la frutta fresca, matura e non
cotta, verdure crude, frutta oleosa (noci mandorle ecc…)

ALIMENTI INFERIORI con radiazioni inferiori a 3.000 Angstroms, carne, salumi, formaggi, latte
bollito, uova non fresche, pane bianco, marmellate, cioccolato

ALIMENTI MORTI i cibi conservati, margarine, pasticcerie industriali, alcool, liquori, zucchero
bianco e anche grezzo.

Alla luce di queste scoperte devo dire che l’ alimentazione vegan è in sintonia con il pensiero
dello scienziato, personalmente devo solo vincere un pò di pigrizia e mangiare più verdure crude …
gli angstroms sono un motivo in più per vincere questa pigrizia…cosa ne dite?….Eccovi ulteriori
informazioni :

OSCILLAZIONI, VIBRAZIONI E FREQUENZA
Nella fisica, si intende con “oscillazione” un movimento lento (ad es. quello di un pendolo), e con
“vibrazione” un movimento assai veloce (ad es., quello delle onde elettromagnetiche: radar, radio,
TV, ecc.).

Per misurare la velocità di una oscillazione (o vibrazione) si contano quanti cicli vibratori
avvengono in un secondo. Questa misura viene chiamata “frequenza” ed è misurata in Hz (Hertz) in
onore di Enrico Hertz che spese molti anni sperimentando con i fenomeni oscillatori. Una frequenza
di 100 Hz indica un’oscillazione che si ripete 100 volte al secondo.

In acustica si studiano le oscillazioni che risultano udibili dall’uomo; ovvero quelle che vanno da
16 Hz a circa 20.000 Hz.

Nei computer e nelle radiotrasmissioni, si usano onde elettromagnetiche con frequenze molte alte,
che possono arrivare a miliardi di vibrazioni al secondo; perciò nella loro misura, si utilizzano i
multipli di Hertz, ovvero: i Khz (chilohertz = 1000 Hz al secondo), i Mhz (megahertz = un milione di
Hertz al secondo) ed i Ghz (Gigahertz = 1 miliardo di Hertz al secondo).

In ottica si studiano delle vibrazioni ancora più veloci che vengono percepite dal nostro occhio
come colori.

Le onde elettromagnetiche e quelle della luce viaggiano nella spazio all’incredibile velocità di
circa 300.000 chilometri al secondo.

I Circuito oscillanti
Per aiutare i lettori, che non hanno fatto studi scientifici, cerchiamo ora di spiegare cos’è un
“circuito oscillante”, in modo che l’importante contenuto di questo articolo possa essere compreso
con più facilità.

Se colleghiamo una batteria ad un cavo elettrico, steso tra due paletti, la corrente circolerà nel
cavo solo in una data direzione che dipende da come sono stati collegati i poli della batteria. Se
stacchiamo e ricolleghiamo la batteria in modo velocissimo, scambiando i poli ad ogni volta, la
corrente circolerà nel cavo una volta in una direzione e la volta successiva nella direzione
opposta.

Il cavo dell’esempio rappresenta un “circuito oscillante” in quanto la corrente al suo interno
“oscilla” in un senso o nell’altro. Se, continuando nell’esperimento, potessimo scambiare i poli
della batteria 300.000.000 volte in un secondo, realizzeremmo un circuito oscillante ad “alta
frequenza”. Tecnicamente si direbbe che oscilla a 300 MHz (Mega=1.000.000, Hertz=cicli al secondo).

La lunghezza di un’onda elettromagnetica
Se potessimo attaccare un pennello ad un pendolo in movimento, in modo da tracciare le sue
oscillazioni su un nastro di carta, e facessimo scorrere il nastro, potremmo vedere la forma delle
onde generate (solitamente una sinusoide). La distanza che intercorre tra l’inizio di un’onda e la
successiva, misurata in metri o frazioni di metro, viene definita “lunghezza d’onda”.

Per conoscere la lunghezza di un’onda, misurata in metri, basta dividere 300.000.000 per la sua
frequenza in cicli al secondo. Per misurare le lunghezze d’onda molto corte si utilizza il micron
(un millesimo di millimetro) e per quelle cortissime l’Angstrom che equivale a un decimilionesimo di
millimetro (10-10 metri).

La radio e la televisione utilizzano delle onde elettromagnetiche che vanno da 30 Mhz (10 metri) a
3000 Mhz (1 cm). I radar e i ponti radio utilizzano delle onde elettromagnetiche con una frequenza
ancor più alta che vanno da 3.000 Mhz (1 cm) a 300.000 Mhz (1 mm). Ogni colore ha la sua propria
lunghezza d’onda e la propria frequenza oscillatoria, riportiamo di seguito la freqenza e la
lunghezza d’onda approssimata dei colori dell’arcobaleno.

Antenne trasmittenti e riceventi
Se realizzassimo l’esperimento di cui sopra, il cavo percorso dalla corrente oscillante irradierebbe
nello spazio delle onde elettromagnetiche della lunghezza di 1 metro, sarebbe perciò definito
“antenna trasmittente”.

Se stendessimo un altro cavo lungo un metro, mentre l’antenna trasmittente di cui sopra è in
funzione, la corrente in questo secondo cavo inizierebbe a muoversi in un senso e nell’altro
esattamente come accade nel primo. Avremmo così realizzato un'”antenna ricevente” utilizzando il
fenomeno chiamato “risonanza elettro-magnetica”.

Questo secondo cavo, essendo percorso da corrente oscillatoria, diventerebbe a sua volta un circuito
oscillante a 300.000.000 cicli al secondo (300 MHz).

I canali della televisione
Avendo compreso i suaccenati concetti basilari dovrebbe apparir chiaro perché per ricevere più
canali della televisione sono necessarie delle antenne di dimensioni diverse. Quello che più conta,
per l’argomento che tratteremo in questa lettera, è capire che noi siamo continuamente circondati da
onde elettromagnetiche di tutti i tipi, pertanto ogni conduttore elettrico steso nell’aria diventa
un’antenna ricevente e quindi un circuito oscillante. Siccome i raggi cosmici sono delle onde
cortissime questo fenomeno avviene anche per i cavi cortissimi.

Nel capitolo che segue, avremo modo di vedere come Giorgio Lakhovsky sia riuscito a dimostrare come
anche i minuscoli elementi che compongono le nostre cellule, siamo in effetti dei minuscoli circuiti
oscillanti.

Colori e vibrazioni
La teoria elettromagnetica del Maxwell, sostiene che le onde dei colori sono di tipo simile a quelle
elettromagnetiche, pertanto anche i colori rientrano nella categoria dei “fenomeni oscillatori”.
Oggi l’energia luminosa viene descritta come un’energia radiante che, con la sua azione sugli organi
della vista, permette a questi di esercitare la loro funzione.

Ogni colore ha la sua propria lunghezza d’onda e la propria frequenza oscillatoria, La lunghezza
d’onda viene generalmente misurata in Angstrom che equivale a un decimilionesimo di millimetro.

Tabella dei colori
Colore Cicli al secondo Lunghezza d’onda
Rosso 384.615.380.000.000 7800 Angstroms
Arancio 476.190.476.190.500 6300 Angstroms
Giallo 500.000.000.000.000 6000 Angstroms
Verde 517.241.379.310.300 5800 Angstroms
Blu 588.235.294.117.600 5100 Angstroms
Indaco 652.000.000.000.000 4800 Angstroms
Violetto 789.473.684.210.500 3800 Angstroms

Vi sono anche dei colori invisibili, l’ultravioletto che vibra più velocemente del violetto e
l’infrarosso, che vibra più lentamente del rosso; nella banda dell’infrarosso rientra il calore.

Vibrazioni e salute
Un fatto molto interessante ci viene rivelato dalle ricerche fatte dal Dr. Wilson, egli ha stabilito
che ogni persona “sana” emette delle vibrazioni che vanno dall’arancio al rosso (attorno ai
6200/7000 Angstroms). Una ammalata, invece, emette delle onde ancora più corte di 6200 Angstroms.

La creazione, le antiche cosmogonie e le figure di Chladni (1)
Le cosmogonie dell’Antico Egitto, della Grecia, dell’Ebraismo, dell’Induismo e del Cristianesimo, ci
presentano Dio come il creatore di mondi mediante la potenza creatrice del suono. Nel Cristianesimo
ci viene detto: “In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”. Poi Dio
parlò e per mezzo della Sua Voce, quindi ovvero una vibrazione che per noi umani è paragonabile al
suono della voce, creò tutti i mondi e tutti i regni di natura e tutti gli esseri in sei ere o
“giorni” della creazione, seguite ognuna da un periodo di stasi o “notte”. Il settimo “giorno” si
riposò.

La dottrina del Logos o Divino Creatore, che crea mediante la Parola, trova un sostegno scientifico
nella capacità del suono fisico di produrre forme. Un esempio di ciò ci viene fornito dalle figure
di Chladni. Il fisico tedesco Ernst Lorens Friedrich Chladni (1756-1827) produsse infatti delle
figure geometriche “acustiche” formatesi con la sabbia cosparsa su una lastra, posta in vibrazione
mediante un archetto di violino.

Allorché une lastra di vetro, o di metallo, entra in vibrazione ed emette un suono, l’energia sonora
agisce sulla sabbia e ne modifica l’assetto disegnando su di essa delle figure geometriche
caratterizzate dalla simmetria e dalla armonia delle linee. Possiamo allora dire che ogni nota
musicale plasma la materia con un disegno corrispondente.

Vedendo questo fenomeno è spontaneo pensare a possenti Accordi Creativi, risuonanti in tutti i
livelli, con i quali e dai quali è modellato l’Universo fisico. La “Parola” del Creatore, passa ai
mondi inferiori dove echeggia e riecheggia così da plasmare tutte le svariate forme di natura.
Poiché l’Artefice divino crea perennemente, la sinfonia creativa continua ad essere composta ed
eseguita. Le Gerarchie Celesti e gli Uomini vivono in mezzo ad armonie celestiali, armonie che
possono essere udite solo dalle coscienze illuminate dalla luce dello Spirito, da pochi iniziati,
armonie di cui ci parla Platone come dell’eterna “musica delle sfere”.

Il mondo dell’infinitamente piccolo
Gli atomi Gli atomi che compongono il nostro mondo materiale sono formati da un nucleo centrale,
composto da protoni (+) e neutroni (neutri), circondato da una “nuvola” di elettroni (-) in perpetuo
movimento. Queste tre particelle sono dotate di massa. Vi è anche una quarta particella, il fotone,
che è priva di massa e costituisce l’unità di radiazione elettromagnetica. Il protone, l’elettrone e
il fotone sono tutti particelle stabili, il che significa che essi vivono per sempre, a meno che non
vengano coinvolti in un processo d’urto, nel quale possono essere annichiliti. Se il numero dei
protoni nel nucleo e degli elettroni orbitanti è uguale l’atomo non ha una carica elettrica. Se
l’atomo perde uno o più elettroni diventa positivo e viene definito “ione positivo”, se invece li
acquista diventa negativo, in questo caso viene chiamato “ione negativo”. Gli atomi hanno un
diametro complessivo medio di meno di un centimilionesimo di pollice; il nucleo centrale è diecimila
volte più piccolo. Vale a dire che fra il nucleo e la “nuvola” di elettroni vi è un grande spazio
vuoto, popolato solo di campi; si potrebbe paragonare il nucleo al Sole, e l’atomo intero al sistema
solare.

L’universo non è mai in quiete (2)
Tutti gli oggetti materiali nel nostro ambiente sono costituiti da atomi che si legano l’uno
all’altro in vari modi per formare un’enorme varietà di strutture molecolari che non sono rigide e
immobili, ma oscillano secondo la loro temperatura e in armonia con le vibrazioni termiche del loro
ambiente.

Negli atomi in vibrazione, gli elettroni sono legati al nucleo atomico da forze elettriche che
cercano di tenerli più vicino possibile, ed essi reagiscono a questo confinamento roteando
tutt’intorno ad altissima velocità. Nei nuclei, infine, i protoni e i neutroni sono compressi in un
volume minuscolo dalle intense forze nucleari e di conseguenza si agitano con velocità
inimmaginabili.

I mistici orientali hanno una visione dinamica dell’universo simile a quella della fisica moderna, e
di conseguenza non sorprende che anch’essi abbiano usato l’immagine della danza per comunicare la
loro intuizione della natura. Un bell’esempio di quest’immagine di ritmo e danza è fornito da
Alexandra David-Neel nel suo libro Tibetan Journey, in cui descrive l’incontro con un Lama il quale
alludendo a se stesso come a un “maestro del suono” le descrive con le seguenti parole la sua
concezione della materia: “Tutte le cose… sono aggregati di atomi che danzano e con i loro
movimenti producono suoni. Quando il ritmo della danza cambia, cambia anche il suono prodotto…
Ciascun atomo canta perennemente la sua canzone, e il suono, in ogni istante, crea forme dense e
tenui” (3).

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