Il monastero e la montagna

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Il monastero e la montagna

(di Giacomella Orofino per ASIA-ONLUS)

Fondato nell’XI secolo, è ancora oggi una delle mete di pellegrinaggio più
importanti sia nel mondo tibetano, sia nel mondo indiano. Il luogo, infatti,
è sacro non solo per i buddisti, ma anche per gli induisti in pellegrinaggio
verso il Kailash, la montagna più sacra di tutta l’Asia.

Il monastero di Khorjak, situato a pochi chilometri dalla contea di Purang
al confine con il Nepal, rappresenta uno dei centri monastici più importanti
del periodo medievale tibetano, noto come la “grande rinascita buddista
dell’anno 1000″.

Gli edifici sono due, il tempio principale e uno minore, detto anche del
Lotsawa. Entrambi sono di interesse particolare per la storia dell’arte
tibetana, poiché nelle varie cappelle del tempio principale sono conservati
affreschi antichi di notevole importanza.

Il Kailash è una delle meraviglie della terra. La sua forma, così
particolare, sembra quasi quella di una sfinge che si staglia tra le altre
cime della catena montuosa. La sua bellezza è così assoluta che si ha la
sensazione che da quella vetta, sempre innevata, che assume ad ogni ora del
giorno, tutti i colori dell’iride, si levi un suono.

Un suono forte, potentissimo e pur segreto. Durante il viaggio, si
incontrano camion pieni di pellegrini che, da ogni parte del Tibet e
dell’India, si recavano a compiere la circoambulazione rituale del sacro
monte.

La strada è piuttosto buona fino alla località di Lhatse, ma subito dopo il
percorso non è più nemmeno definibile con il nome di strada. Si tratta di
una serie di piste nell’altopiano tibetano, per lo più a 5000 m di
altitudine, spesso interrotte dal fango o da blocchi di roccia.

Ma le continue difficoltà del viaggio sono compensate dall’assoluta
meraviglia dei paesaggi.

In queste terre la forza della natura irrompe in modo maestoso e selvaggio.
Gli altopiani tibetani sono di una bellezza indescrivibile. Ad ogni ora del
giorno le variazioni della luce creano campi luminosi e giochi di colori
difficili pure da immaginare. Al tramonto e all’alba la purezza dei cieli e
le sfumature dello spazio su quelle valli, su quei monti altissimi, su
quelle distese verdi o, a volte, viola, o di un giallo intenso, creano
momenti di autentico e sublime incanto.

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