Il linguaggio segreto del nostro inconscio

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Il linguaggio segreto del nostro inconscio

di Vincenzo Fanelli

Cos’è la comunicazione non verbale? Si potrebbe definirla come tutti quegli atti comunicativi non
rientranti nel normale linguaggio logico. Infatti, il nostro cervello è costituito da due emisferi:
uno destro e uno sinistro. Non sono separati (altrimenti non saremo vivi!) ma si tratta di una
suddivisione di comodo in quanto nella parte destra vi sono la maggior parte delle funzioni del
nostro inconscio (creatività, emozionalità, sogni, intuizione ecc.) mentre in quella sinistra vi
sono quelle adibite alla parte razionale (logica, matematica, valutazione, capacità sequenziale,
parola ecc.). Mentre la parte razionale utilizza il linguaggio informativo per comunicare (il tipo
di comunicazione maggiormente conosciuta), l’inconscio utilizza un altro genere di comunicazione: la
comunicazione non verbale. Si tratta di gestualità, tono di voce, gestione degli spazi territoriali
e “toccamenti” (ad esempio, dare una pacca sulla spalla, o toccare se stessi come accarezzarsi i
capelli). Si tratta di un vero e proprio mondo sommerso di cui ignoriamo l’esistenza o a cui non
diamo troppa importanza. La società occidentale è essenzialmente basata sulla logica e la
razionalità (emisfero sinistro) e per questo tendiamo a dare importanza in maniera esclusiva al
linguaggio informativo. Badiamo più alle parole che al modo in cui sono espresse.

Se, ad esempio, chiediamo ad un nostro amico di prestarci l’auto e questo ci risponde che lo farà,
prestiamo ascolto solo alle parole dette. Non notiamo, ad esempio, se mentre asserisce scuote la
testa (come a indicare un “no”), abbassa inconsciamente il tono di voce (quasi a non voler
pronunciare quelle parole) o tende ad allontanarsi da noi (quasi a “prendere le distanze”
dall’affermazione). In questo esempio, riscontriamo una serie di incongruenze tra comunicazione
logica e inconscia. E non dovremo meravigliarci se il nostro amico ci chiamerà dopo un paio d’ore
per dirci che a causa di un impegno imprevisto, non potrà mantenere la parola data. Ma vorrei farvi
un esempio ancora più semplice: quante volte è accaduto di incontrare qualcuno che, da un punto di
vista logico ci ha fatto discorsi ineccepibili, seri e pieni di buone intenzioni ma, quando poi se
ne andato, dentro di noi ci siamo detti: “Questo non mi convince?”. Eppure, ha fatto dei bei
discorsi! La spiegazione è semplice: il nostro inconscio decodifica i segnali non verbali del nostro
interlocutore (conosce la comunicazione non verbale!) e filtra le incongruenze. L’unico modo per
avvisare la parte logica consiste nell’inviargli una sensazione (che spesso ignoriamo). Infatti,
quello che faremo qui è rendere logica la comunicazione non verbale, ricodificare un linguaggio
ormai perso in quanto da piccoli usavamo solo questo (non sapevamo usare il linguaggio informativo).

Ma, a questo punto, si potrebbe affermare che questo è un sistema per smascherare le bugie. Non è
proprio così. Tornando all’esempio del nostro amico che vorrebbe prestarci l’auto, potrebbe darsi
che lui sia convinto logicamente di potere soddisfare le nostre richieste ma forse ha completamente
dimenticato che l’auto gli serve per una commissione. Ma il suo inconscio non lo ha dimenticato e lo
comunica. Ma perché è importante conoscere il linguaggio del nostro inconscio? Forse, la domanda non
è corretta: quanto il linguaggio dell’inconscio influenza la comunicazione? E quanto conta quello
logico?
A tal proposito sono stati effettuati degli studi e delle ricerche il cui risultato è a dir poco
sconvolgente: il 93% della comunicazione è gestita dall’inconscio. La parte razionale influenza il
7%. Questo non vuol dire che il linguaggio informativo non è importante, anzi, provate a parlare con
qualcuno solo gesticolando e senza esprimere un significato logico: probabilmente vi scambierà per
pazzi. Anche se ha solo il 7%, ha un’importanza fondamentale in quanto tutta la nostra cultura si
basa su comunicazione di tipo informativo.

Conoscere la comunicazione non verbale è un ottimo sistema per decodificare la comunicazione del
nostro interlocutore in tempo reale, sapere se chi abbiamo di fronte gradisce o rifiuta i nostri
argomenti, potendo leggere in lui come in un libro aperto sollevando il velo dei convenevoli logici!
È un sistema per capire da cosa è stimolato il nostro interlocutore, qual è l’argomento che ama e
utilizzarlo per creare un rapporto empatico. Infatti, ho suddiviso i segnali in tre categorie:
Gradimento, Rifiuto e Specifici. Il nostro inconscio si esprime in maniera semplice e comunica
gradimento o rifiuto verso un argomento, una parola o una persona. I segnali Specifici sono una
variante di rifiuto e gradimento ma con qualche significato in più.
Alcuni segnali

1. Bacio dato a se stessi.
Il nostro interlocutore esprime un specie di bacio inconscio, un “arricciamento” delle labbra.
Questo segnale significa che l’argomento o la parola espressa lo stimola e che dovremmo approfondire
quanto detto. Si sta creando in lui un interessamento positivo. Spesso questo segnale è appena
accennato e poco visibile.

2. Pressione della lingua all’interno delle guance.
Questo segnale è visibile come un rigonfiamento delle guance e viene espresso rarissime volte.
Significa che l’interesse verso l’argomento a la parola espressa è molto alto (anche se non si è
raggiunto il massimo del gradimento). Infatti è precedente ad un altro segnale (il linguino –
esposizione della lingua). Si potrebbe dire che siano collegati. È come se la lingua accarezza
internamente le guance per poi esporsi.

3. Accarezzamento delle labbra con le dita o il dorso della mano.
Il nostro interlocutore si accarezza le labbra utilizzando le dita o il dorso della mano. Può essere
espresso anche utilizzando, ad esempio, una penna. In genere tutti gli atti concernenti
l’accarezzamento, esprimono gradimento. Questo segnale significa che il nostro interlocutore è
coinvolto emotivamente verso la parola o argomento espresso.

4. Linguino.
Si tratta del massimo segnale di gradimento. In percentuale potremmo affermare che è pari al 100%.
Si tratta di una breve esposizione della lingua sulle labbra come per umidificarle. Questo segnale
esprime il massimo dell’empatia. Se il vostro interlocutore tende a fare spesso e volentieri questo
atto, a prescindere dall’argomento, vuol dire che il gradimento è nei vostri confronti.

Bibliografia consigliata:

– “Come interpretare i messaggi del corpo” di Marco Pacori – De Vecchi

– “I Poteri Segreti della Comunicazione Empatica” di Vincenzo Fanelli – Editrice Proto

www.vincenzofanelli.com/30.htm

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