IL LIBRO DEL RISVEGLIO 6

pubblicato in: AltroBlog 0

IL LIBRO DEL RISVEGLIO 6

ovvero detti intuizioni poemi
che indicano la vera sorgente della vita

di Isabella di Soragna

CAPITOLO 6

Spazio – tempo – illusione

Immagina che crolli un grande edificio. Alcune stanze sono distrutte, altre intatte. E lo spazio? È
stato distrutto o è rimasto intatto? È solo la struttura che ha sofferto, e la gente che è stata
colta lì dentro. Ma niente è accaduto allo spazio in sé. Analogamente, nulla accade alla vita quando
le forme crollano e i nomi si disperdono.

Nisargadatta Maharaj

Vento

Al mormorar del paesaggio nasce una frescura

Che lava i boschi della mia valle:

Galoppo di fumi dalla porta del burrone,

Spirali di nebbia oltre le colonne delle cime.

Va libera e senza traccia

Come il moto della vita.

Declina il sole, pace del paesaggio,

La voce dei pini si risveglia.

Wang Po

Ho fatto il mio rifugio nella sfera degli umani

Ma la città è per me senza tumulto.

Vi sembra impossibile questo?

Per lo spirito distaccato, tutti i luoghi sono lontani.

Han Shan

Dov’è lo spazio? Ci sarebbe lo spazio se non ci fossero anche queste quattro pareti? Come fate a
sapere che esiste qualcosa chiamato spazio? Senza il pensiero, quello che sperimentate o che potete
sperimentare, è un’illusione.

Il pensiero, per sua natura, è passeggero. Ma ogni volta che nasce un pensiero, nascete anche voi.

U.G.

Non abito da nessuna parte,

Dormo nell’Assoluto,

Mi arrampico sul Nirvana:

Al tempio del legno d’incenso

Suono.

Il più’ sovente, faccio senza fare.

Fortuna e fama? Bolle d’illusione.

Anche se l’oceano si vestisse di gelsi,*

Le nostre menti non potrebbero incontrarsi.

______

[*”Gelsi nell’oceano” è come dire “alle calende greche”]

Che-To

L’Io anteriore

Avevo un io ed una vita

Prima di questa vita e questo io.

Quando la luna popola i boschi

Di elfi e di fate probabili,

Allora sorge in me un sogno

Luminoso come una luce

In uno spazio in me lontano,

In seno ai mari che conobbi

E di paesi non estesi inondati

Da un altro tipo di giorno.

Fernando Pessoa

Il mondo è il mio corpo, e ciò da cui guardo è quello che sto guardando.

… La memoria mi dà la conoscenza dell’effettivo passato… (ma) conosco solo le memorie del
passato, e quelle memorie esistono solo come esperienze presenti.

Allo stesso modo, non conosco mai il futuro, conosco solo le anticipazioni… che sono esse stesse
parte dell’esperienza presente.

Vedere che sia il passato come memoria che il futuro come anticipazione sono fatti presenti,
significa vedere che tutto il tempo esiste o r a .

Ken Wilber

L’uroburos, il serpente che si morde la coda, è il simbolo dell’infinito spaziale e temporale.
L’uroburos, è anche il simbolo del paradosso logico… l’uroburos, il serpente con la coda in bocca,
è il prototipo del circolo vizioso. Cos’è più “vizioso” del mordere sé stessi, con l’idea
presumibile di mangiar sé stessi. Il che è in fondo impossibile. La mascella non può divorar la
mascella, lo stomaco non può digerire sé stesso… una buona definizione del paradosso…

Il “serpente infinito” rappresenta un uroburos che si è riunito con sé stesso. È caduto nel segno
matematico dell’infinito.

Wendy Doniger O’ Flaherty

Tutti discutono e emettono

Categorie dei contrari.

Vorrei ascoltare un discorso

Che non entri in nessuna categoria.

Se esiste l’inizio del mondo

Allora esiste un tempo prima di questo inizio

E un tempo prima di questo tempo di prima.

Se l’esistenza esiste,

Allora esiste anche la non-esistenza

E un tempo prima del nulla.

Non c’è nulla di più vasto sotto il cielo

Che la punta di una spiga autunnale

E una grande montagna

È una piccola cosa di fronte al firmamento.

Nulla è più vecchio di un bambino morto.

Una piccola conoscenza non si può paragonare

Ad una grande conoscenza.

Una vita corta non è paragonabile

Ad una lunga esistenza.

Come possiamo sapere questo?

Il fungo d’un mattino non conosce

L’alternarsi del giorno e della notte.

La crisalide non conosce l’alternarsi

Della primavera e dell’autunno.

Se il vostro corpo è simile

A un ramo secco

Se la vostra mente è simile

Alla cenere spenta,

Come potreste essere toccati

Da una catastrofe?

Chuang Tzu

Luce abbagliante: l’anima secca, la più saggia e la migliore.

Eraclito

“L’anima secca” è quella in cui è evaporata ogni traccia d’ignoranza o di compromesso con una
rappresentazione del reale, sotto i raggi solari della Conoscenza. Ciò che è secco possiede la
qualità di trascendenza e d’indipendenza. “L’anima umida” è debole,… snervata dai piaceri dei
sensi.

Jean Bouchart D’Orval

Il tempo procede attraverso la causa ed effetto, come un interminabile telenovela scritta da Dio.

La natura della Coscienza è tale che essa pervade simultaneamente il passato, il presente e il
futuro e può esperimentare infinite varietà di universi. Ma tutto ciò è solo il gioco della
Coscienza.

Ramesh Balsekar

… perfino il presente è mera immaginazione, poiché il senso del tempo è puramente mentale. Lo
spazio è similmente mentale. Perciò la nascita e la rinascita, che avvengono nel tempo e nello
spazio, non possono essere altro che immaginazione.

Ramana Maharshi

Il Profeta ha detto:

-Morite prima di morire.-

– Ho paura della morte- dicevano gli uccelli.

-La morte può esister per colui

Il cui cuore è unito a Dio?-

Rispondeva l’upupa.

-Il mio cuore è unito a Lui,

Cosi’ il tempo e la morte

Non esiston più per me.

Chè la morte spezza il tempo

Ed il tempo nasce dal legame

Con ciò che perisce.-

Attar

.

Se ci rendiamo conto che la realtà del passato è … che le nostre menti in realtà vi partecipano,
non può esistere un ulteriore studio storico come potevamo intenderlo prima. Poiché noi non siamo in
fin dei conti separati dagli oggetti che osserviamo, e ad un certo livello siamo un “continuum” con
essi, non possiamo interagire con essi. In un certo strano senso noi siamo gli oggetti.

Michael Talbot

Siamo talmente presi dagli stati di eccitazione e di depressione, dai sogni e dalle paure, da non
vedere che il nostro compito non è l’immortalità, ma il momento presente.

Charlotte Joko Beck

Prima della vita la memoria

Che cos’è la memoria? Una funzione psichica, sì, ma particolare, perché permette di conservare…
idee, immagini acquistate anteriormente. È dunque un ritorno all’indietro nel tempo, l’espressione
di un tempo negativo che si sarebbe accumulato…. ogni memoria implica una retroazione cioè una
reazione in senso inverso dal tempo positivo a cui siamo abituati. Come se il tempo rifiutasse di
scorrere totalmente nello stesso senso.

La coscienza non è che una retroazione esclusivamente psichica, obbligata a guardare questa somma di
memorie, e memorie di memorie accumulate nell’inconscio – non solo l’inconscio degli psicanalisti –
ma quello dei geni che riunisce l’uomo ai suoi antenati più antichi, quello delle molecole – non
solo il D N A, ma quelle del mondo non vivente, del mondo delle particelle che sono l’intero cosmo.

Non dimentichiamolo, l’uomo è fatto delle stesse particelle delle stelle. E tutto è collegato. Si
può pensare che la psiche umana rifletta in qualche modo come uno specchio, quando prende coscienza
dell’unità cosmica, la totalità del cosmo. Come se d’un tratto la coscienza si fondesse con
l’inconscio totale, che sarebbe in fondo un universo potenziale!

“L’universo comincia a presentarsi più come un gran pensiero che una grande macchina”: dice James
Jeans fisico di rinomanza mondiale.

Significa che la nostra psiche è fatta degli stessi elementi dell’universo, che l’energia psichica è
capace di retroagire con tutta la sua cerchia che non è altro che l’insieme dei campi psichici. Se
con la logica possiamo capire il movimento delle stelle è perché le stelle seguono in qualche modo
la nostra logica. L’approccio del “Summum energetico” previsto da Lupasco, memoria assoluta
dell’equilibrio, ma integralmente potenziale, fa stranamente pensare a quell’Assoluto che
intravedono i mistici e che chiamano Dio quando ne percepiscono la trascendenza e l’onnipotenza –
Brahman se l’immanenza e l’interiorizzazione – Tao quando ne vedono gli antagonismi paradossali – e
Nirvana se si rendono conto della sua non-attualizzazione assoluta! Si tratta di una sorta di ESSERE
– NON-ESSERE, somma e sorgente del Tutto, allo stesso tempo infinito e vuoto… quel “vuoto-pieno”
scoperto in fisica quantistica: ‘Il vuoto fluttua in maniera aleatoria tra essere e non-essere! Su
scala quantica il vuoto è pieno!” (Basarab Niculesco)

Ida Rabinovich

Il “vuoto”, come noi lo concepiamo normalmente, è uno spazio completamente vuoto. I diagrammi del
“vuoto”, tuttavia, dimostrano graficamente che una cosa simile non esiste… Nel mondo subatomico il
“vuoto”, ovviamente non è vuoto. E allora da dove è venuta la nozione di uno spazio … desolato e
sterile? L’abbiamo costruita noi! Nel mondo reale non esiste una cosa come lo “spazio vuoto”. È una
costruzione mentale, … che abbiamo presa per vera… Vuoto e pieno sono “false distinzioni” che
abbiamo creato noi, come la distinzione fra qualcosa e niente. Sono astrazioni dell’esperienza che
noi scambiamo per l’esperienza stessa… crediamo che siano il mondo reale.

Gary Zukav

Sta a te vedere se sei pieno o vuoto. Il vuoto non può essere che una valutazione dell’intelletto. E
ciò che può essere descritto dall’intelletto fa parte del conosciuto, che non può aver nulla a che
fare con la Realtà.

Nisargadatta Maharaj

Togli “l’ora” del tempo, e sei dappertutto e possiedi la totalità del tempo. Essere questo o quello
non significa essere tutto; infatti finché sono questo o quello e ho questo o quello, non sono tutto
e non ho tutto. Togli il tuo essere questo o quello, il tuo avere questo o quello, e sarai tutto e
avrai tutto.

L’attimo in cui Dio fece il primo uomo e l’attimo in cui l’ultimo uomo scomparirà, e l’attimo in cui
sto parlando, sono un attimo solo in Dio, in cui c’è soltanto l’adesso.

Meister Eckhart

-Su! Su! gridava la Regina. Più in fretta! Più in fretta! – E andavano con tale rapidità, che alla
fine sembrava volassero, sfiorando appena il suolo con i piedi, finché‚ all improvviso, proprio
quando Alice si sentiva sfinita, si fermarono ed ella si trovò seduta per terra senza fiato e tutta
stordita.

La Regina l’appoggio’ contro un albero e gentilmente le disse:

-Adesso puoi riposarti un poco.-

Alice si guardò attorno sbalordita. – Ma come… direi che in tutto questo tempo non ci siamo mai
mosse di qui. Non c’è nulla di cambiato attorno a quest’albero!-

-Naturalmente,- disse la Regina.- Che cosa avresti voluto?-

-Ma nel nostro paese – fece Alice ancora un po’ ansimante – generalmente si arriva in un altro
luogo… dopo aver corso così presto e per tanto tempo come abbiam fatto noi.-

-Dev’essere un paese molto pigro! – disse la Regina. – Qui invece bisogna correre più in fretta che
si può, se si vuole restare nello stesso posto.-

Lewis Carrol

In apparenza io sono una cosa che si muove nello Spazio. In realtà sono quello stesso Spazio
immoto… Guidando l’automobile, guardo avanti e il mio corpo umano è la stessa Immobilità in cui
l’intera campagna viene mischiata come il mazzo di carte di un gigante…:(esso) crede di correre.
(In realtà) non si è mai spostato di un passo. Tutta la sua agitazione è illusoria. Non ha bisogno
né può fare qualcosa per calmarla, se non smettere di ignorare il luogo in cui è sempre in riposo,
in cui la Pace che è aldilà di ogni comprensione è così vivamente autoevidente. Scopre che la sua…
tranquillità… è nel suo stesso centro e(d)… (essa) lo implora di notarla!

Douglas E. Harding

(Stephen Albert dice:) “Il giardino dei sentieri che si biforcano è un enorme indovinello o parabola
in cui il tema è il tempo. Il giardino dei sentieri che si biforcano è un’immagine incompleta, ma
non falsa, dell’universo che concepiva Ts’ui Pên. A differenza di Newton e di Schopenauer, il vostro
antenato non credeva ad un tempo uniforme, assoluto. Egli credeva ad una serie infinita di tempi, ad
una rete crescente e vertiginosa di tempi divergenti, convergenti e paralleli. Questa trama di tempi
che si avvicinano, si biforcano, si tagliano o si ignorano per secoli, abbraccia tutte le
possibilità. Nella maggioranza di questi tempi noi non esistiamo; in qualcuno voi esistete ed io no;
in altri, io sì e voi no; in altri, esistiamo entrambi. In questo tempo che un caso favorevole mi
concede, voi siete arrivato da me; in un altro, traversando il giardino, mi avete trovato morto; in
un altro, dico queste parole, ma sono un errore, un fantasma”

-In tutti – articolai non senza un brivido – venero la vostra ricostruzione del giardino di Ts’ui
Pên e ve ne ringrazio.

-Non in tutti – mormorò con un sorriso. Il tempo si biforca in numerosi futuri. In uno di essi io
sono il vostro nemico.’

Jorge Luis Borges

Scettico: Vedo il tempo come un fiume che scorre e porta eventi futuri verso di me.

Fisico: Il movimento è illusorio! Come può muoversi il tempo? Se si muove deve avere una velocità.
Che velocità? Un giorno al giorno? È un’assurdità. Un giorno è un giorno è un giorno.

Sc.:Ma se il tempo non passa, come fanno a cambiare le cose?

Fis.: Il cambiamento avviene perché gli oggetti si muovono nello spazio e nel tempo. Il tempo non si
muove… La teoria quantica rivela che a livello atomico, gli avvenimenti accadono spontaneamente
senza previa causa.

Sc.: Lei non mi ha ancora spiegato perché sento il fluire del tempo.

Fis.: Non sono un neurologo. Ha probabilmente a che fare con i processi della memoria a breve
scadenza.

Sc.: Pretende forse che è tutto nella mente – un’illusione?

Fis.: Sarebbe insensato se si rivolgesse ai suoi sentimenti nell’attribuire qualità fisiche al mondo
esterno. Ha mai avuto dei giramenti di testa?

Sc.: Sì, certo.

Fis.. Ma non cerca di attribuire i suoi giramenti alla rotazione dell’universo, anche se sente il
mondo ruotare attorno a lei ?

Sc.: No. Chiaramente è un ‘illusione.

Fis.: Così sostengo che il vortice del tempo è come il vortice dello spazio – un tipo di vertigine
temporale – a cui il nostro confuso linguaggio dà una falsa impressione di realtà, con la sua
struttura di tempi, le sue frasi insignificanti sul passato, presente e futuro.

Sc.: Mi dica di più.

Fis.: Non ora. Non ho più tempo!!!

Ci viene il sospetto allora, che il tempo, non scorre per niente: è tutto nella mente.

Il tempo è fondamentale alla nostra esperienza del mondo… la nostra stessa nozione di identità
personale – il Sé, l’anima – è collegata strettamente alla memoria e all’esperienza durevole.

Paul Davies

Il tempo è mente. La paura è tempo. Ogni volta che c’è paura c’è il tempo. Ciò di cui stiamo
parlando non è tempo, né mente, né paura. Lì non troverai né il tempo, né la mente, né la paura. La
paura è solo nella dualità. Dove ci sono due, là c’è paura. Ma se sei solo te stesso non ci può
essere paura, sei unicità. Non puoi trovare nient’altro. Il tempo non ti tocca, la mente non ti
tocca, non c’è più desiderio, la tua mente è vuota. Questo vuoto che ti rende felice.

Non c’è differenza tra desiderio e samsara. Nessun desiderio, nessun samsara.

Poonja

… Come l’infinito è completamente presente in ogni punto dello spazio, così tutta l’eternità è
completamente presente in ogni punto del tempo. Così, dal punto di vista dell’Eternità,
assolutamente tutto il tempo è ADESSO, così come per l’Infinito, tutto lo spazio è QUI… Poiché
tutto il tempo è adesso, ne segue che il passato ed il futuro sono proprio delle illusioni…

… lo spazio non può esistere senza gli oggetti, poiché ..è ciò che li circonda… Lo spazio e gli
oggetti – in questo senso – sono una cosa sola. Per di più gli oggetti, per poter esistere, devono
durare; cioè il tempo, la durata è necessaria per l’esistenza degli oggetti, poiché senza durata non
ci sarebbe nulla di durevole. Perciò spazio, tempo e oggetti sono vicendevolmente indipendenti e
inseparabili, e perciò l’irrealtà di uno di essi implica l’irrealtà degli altri due.

BOHM: Si, lo spazio e il tempo sono costruiti da noi per nostra convenienza. La parola “conveniente”
viene da “venire con”, convenire, venire insieme. Ebbene le nostre convenzioni sono secondo la
nostra convenienza, non sono solo una scelta arbitraria fatta per farci piacere,… ma.. coincidono
con la materia qual è. Ora diciamo che la nozione di spazio e di tempo è un ordine che ci conviene
per una certa gamma di scopi.

WEBER: Nel manifesto?

B.: Nel manifesto.

W.: Ma in realtà nel non-manifesto, voi dite che la coscienza o lo spirito dell’umanità non è che
una cosa sola.

B.: … è in effetti una sola coscienza, potete averne una prova nel fatto che i problemi
fondamentali dell’uomo sono un’unità. La stessa paura, gelosia, speranza, confusione, il senso di
isolamento, ecc…. i problemi sono sempre gli stessi. E … l’origine del caos è nel nostro
pensiero, frammentato e atomistico.

W.: Nell’olomovimento (=il presente contiene passato e avvenire), se capisco bene, lei ha detto che
la totalità è contenuta in ogni parte e ciò si applica sia a ciò che si chiama spazio, “il mondo in
un granello di sabbia” sia a ciò che chiamiamo tempo, l’atemporalità di un dato momento.

B.:… si può vedere che nella memoria il passato è contenuto nel presente,… ecco un esempio di
olomovimento.

… se noi consideriamo la prospettiva dell’olomovimento con questa vasta riserva di energia e di
spazio vuoto, allora potremmo dire meglio che lo spazio nel suo insieme (partendo dallo spazio in
generale) è il fondamento dell’esistenza e che noi vi siamo dentro. Lo spazio non ci separa dunque,
ci unisce.

Ken Wilber

Nella fisica quantistica, la materia e lo spazio-tempo vuoto diventano tutt’uno.

I cosiddetti “materiali di base della realtà” non sono oggetti nel senso che noi conosciamo, ma..
(piuttosto) queste bolle nella schiuma quantica assomigliano a dei wormholes*, piccoli vortici
attraverso la fabbrica dello spazio-tempo… (essi) possono collegare due regioni diverse dello
spazio.

I nostri cervelli costruiscono matematicamente la realtà obbiettiva, interpretando frequenze che
sono in fondo proiezioni da un’altra dimensione, un ordine più profondo di esistenza che è al di là
sia dello spazio che del tempo.

Il cervello è un ologramma avvolto in un universo olografico.

Pribram dice: -Non è che non ci siano tazze da tè e granelli di sabbia là fuori. Significa solo che
una tazza da tè ha due aspetti ben diversi della propria realtà. Quando è filtrata dalla lente del
nostro cervello, si manifesta come tazza. Ma se fosse possibile liberarci dalle nostre lenti, noi
potremmo sperimentarlo come un modello d’interferenze. Quale è reale e quale un’illusione?-

-Entrambi sono reali per me,- continua Pribram, – o se volete, nessuna delle due è reale.-

… Possiamo considerarci come una massa confusa interamente avvolta nell’ologramma cosmico…
Considerarci come un cervello/mente olografico che osserva un mondo olografico, è di nuovo
un’astrazione, un tentativo di separare due cose che in fondo non possono essere separate.

Michael Talbot

… se esiste un presente lei non può sperimentarlo: lei può solo sperimentare ciò che conosce del
presente e questa conoscenza è passato. L’adesso è un concetto.

Il pensiero è riuscito a crearsi un destino separato. È riuscito molto bene a crearsi un’esistenza
parallela, separata. Inventando l’ignoto, I’al di là, I’immortalità, si è procurato il modo di
continuare. Non esiste l’eternità, esiste soltanto il tempo. Quando il pensiero crea il tempo, viene
creato uno spazio. Così il pensiero è anche spazio. E il pensiero ha creato anche la materia. Senza
pensiero non c’è materia.

Il pensiero è una manifestazione, un espressione della vita; ma quando lo si fa diventare un
qualcosa di separato dalla vita, quando gli si conferisce una vita propria e gli si consente di
creare un futuro in cui possa continuare indisturbato, è una tragedia.

Da solo e per conto mio, ho scoperto che tutto quello che ci hanno raccontato sulla libertà, su Dio,
sull’illuminazione, è falso. Nessun potere al mondo può scalfire questa certezza, che tuttavia non
fa di me un essere superiore. Affatto. Per sentirvi superiori o inferiori, dovete separarvi dal
mondo. Io non considero il mondo come qualcosa di separato da me, come fate voi.

U.G.

Nulla e in Nessun luogo.

-Dove stiamo andando?- disse Pooh, correndogli dietro…

-Da nessuna parte- disse Cristopher Robin.

E così cominciarono a dirigersi là, e dopo aver percorso un tratto di strada, Cristopher Robin
disse:

-Qual-è la cosa che ti piace fare di più , Pooh?-

(Naturalmente, ciò che a Pooh piaceva più di tutto, era di andare a mangiare da Cristopher Robin, ma
poiché l’abbiamo già detto è inutile ripeterlo qui)

Piace anche a me- disse Christopher Robin- ma ciò che mi piace soprattutto fare è … Niente.-

-Come fai a non far Niente?- chiese Pooh dopo aver riflettuto a lungo.

-Ebbene,… è quando le persone ti chiamano al momento che stai per farlo tu. -Cosa stavi pensando
di fare Cristopher Robin?- e tu rispondi, -Oh niente-e poi vai e lo fai.-

-Ah! vedo.- disse Pooh.

-Questo è un tipo di cose da Niente, quello che stiamo facendo.-

-Oh! vedo- disse Pooh di nuovo.

-Significa proseguire, ascoltando le cose che non puoi udire, senza preoccupartene.-

Benjamin Hoff

Proprio come un bimbo crea nella sua fantasia una città immaginaria e gioca con essa, né si
rattrista o gioisce perché realizza che è solo una costruzione fittizia – così colui che capisce il
significato più alto, non è ingannato. Il bimbo vede veramente; considera il suo gioco come un
gioco, così come il saggio sognatore dice a sé stesso, “Questo è solo un sogno”

… il Yogavashista dice..:l’uomo, … che mette in atto il suo incubo di solipsismo, non lo sa:
crede che le sue creazioni mentali siano reali e che il suo corpo sia reale.

Wendy Doniger O’ Flaherty

Il più grande mago (dice Novalis) sarebbe quello che stregasse se stesso fino al punto di accettare
le sue fantasmagorie quali apparizioni autonome. Non è forse il nostro caso? Credo di si. Noi
(quell’indivisibile divinità che opera in noi) abbiamo sognato il mondo. L’abbiamo sognato durevole,
misterioso, visibile, onnipresente nello spazio e stabile nel tempo; ma abbiamo consentito a tenui
ed eterni intervalli di illogicità nella sua architettura così da poter sapere che è falso.

Jorge Luis Borges

A volte la mente è calma, a volte agitata… ma ricadere in ciò che è cosciente di tutti questi
stati, è star quieti, sia che il pensiero si manifesti o no; esser tranquilli anche se c’è
agitazione.

G.Bluestone

Va senza cammino

È – ma nessuno sa cosa

È qui, è là,

È lontano, è vicino,

È profondo, è alto;

È così:

Non è né questo né quello.

È luce, è chiarore,

È tutta oscurità,

È innominato,

È sconosciuto,

Senza inizio né fine;

È un luogo silenzioso

Che scorre, indefinito.

Chi conosce la sua casa?

Che ne esca quello là,

E ci dica che forma ha!

Diventa come un bambino,

Diventa sordo, diventa cieco!

Quel poco che è tuo

Deve diventare nulla;

Qualcosa o nulla: tutto va aldilà.

Lascia il luogo, lascia il tempo,

Lascia anche l’immagine!

Va senza cammino

Sul sentiero stretto:

Così vieni sulla traccia del deserto.

Meister Eckhart

Dov’è il tempo e … lo spazio, separati da noi? Se noi siamo i corpi, saremmo avvolti in tempo e
spazio. Siamo i corpi? Noi siamo lo stesso, adesso, dopo e sempre; lo stesso qui, li’ e ovunque…
noi siamo; tempo e spazio non sono; noi siamo.

Ramana Maharshi

Ciò che crediamo accadere in una struttura temporale orizzontale, sta accadendo sempre in questo
momento. Non solo le tue azioni, ma ciò che accade in tutto il mondo in qualsiasi momento presente.

… Einstein era dovuto arrivare alla conclusione secondo cui questo spazio-tempo non è reale, …..
(ma) un meccanismo concettuale necessario al prodursi di questa manifestazione in cui oggetti
tridimensionali vengono proiettati nello spazio e percepiti nel tempo.

Ramesh Balsekar

ll vero problema è che noi siamo abituati a guardare il mondo in maniera semplicistica. Siamo
abituati a credere che qualcosa o è in un posto, o non lo è. La nostra esperienza ci dice che il
mondo fisico è solido, reale, e indipendente da noi. La meccanica quantistica dice semplicemente che
non è affatto così.

Chi sta osservando l’universo? O in altre parole, in che modo l’universo diventa realtà?

Con la risposta torniamo al punto di partenza. Noi rendiamo l’universo reale. Dato che ne facciamo
parte, ciò rende l’universo (e noi) auto-realizzante.

Ciò che è “là fuori” apparentemente dipende, da un punto di vista rigorosamente matematico e
filosofico, da quello che noi decidiamo “qui dentro”.

Gary Zukav

Dove abita Dio?

Da bambino Ytzhak Mèir fu portato una volta da sua madre dal Maggid di Kosnitz. Qualcuno si prese
gioco di lui, dicendogli: -Mio piccolo Ytzhak, ti do’ un fiorino se mi dici dove abita Dio. – E
io-rispose il bambino- te ne do due, se mi dici dove non abita.-

Anonimo

Nel mio cuore, tante cose…

Che vadano secondo

il muoversi del salice.

Bâsho

Come in un sogno è la nostra stessa volontà che inconsciamente appare come un inesorabile destino
oggettivabile; tutto procede da noi stessi e ognuno di noi è il manager teatrale segreto dei nostri
stessi sogni. Il fato può essere il prodotto del nostro io più profondo, o delle nostre volontà,
ossia noi realmente produciamo ciò che sembra capitarci.

Thomas Mann

M.: Causalità significa il succedersi, nel tempo, di eventi nello spazio, il quale è fisico e
mentale. Tempo, spazio e causalità sono categorie della mente, che sorgono e tramontano con la
mente.

D.: Nei limiti del funzionamento mentale, la causalità è valida.

M.: La cosiddetta legge di causalità è un prodotto della mente e, come tale, è contraddittoria.
Niente di esistente ha una causa particolare, e l’universo nella sua globalità provvede fino
all’ultimo granello; niente potrebbe essere com’è, se l’universo non fosse quello che è.

Nisargadatta Maharaj

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *