I fenomeni di sincronismo secondo la Fisica Quantistica

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I fenomeni di sincronismo secondo la Fisica Quantistica

25/01/2018

Quando si verificano coincidenze sorprendenti, ci sembra di essere connessi con il mondo intorno a
noi in modo misterioso.

Ad esempio, mentre pensi a una canzone che non senti da anni, in quel preciso istante la danno alla
radio. In questo caso, la tua mente sembra connessa con il mondo che ti circonda, la coincidenza si
verifica cioè tra uno stato mentale e uno stato fisico. Le coincidenze si verificano però anche tra
la psiche di due persone. Ad esempio: tu e un tuo amico comprate nello stesso momento
involontariamente la stessa camicia.

«I fenomeni di sincronismo sono caratterizzati da una coincidenza significativa che si verifica tra
uno stato mentale (soggettivo) e un evento del mondo esterno (oggettivo)», spiegano il dottorando
Francois Martin, del Laboratorio di fisica teoretica dell’Università di Parigi e Federico Carminati,
dottorando in Fisica dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (Cern), in un articolo
intitolato “Syncronicity, Quantum Information and the Psyche”(1) (Il sincronismo non può essere
spiegato dalla fisica classica. Sincronismo, informazione quantistica e la psiche), pubblicato sul
Journal of Cosmology nel 2009.

Martin e Carminati affermano che il sincronismo non può essere spiegato dalla fisica classica.

Si rivolgono perciò all’entanglement quantistico per spiegare la connessione tra la mente e la
materia e tra le menti di tante persone. Utilizzano la fisica quantistica per esaminare il
collegamento tra la mente cosciente e quella inconscia, e per studiare il concetto di libero
arbitrio.

Come la Mente Cosciente interagisce con l’Inconscio

Nella fisica quantistica, un elettrone esiste in forma di onda oscillante: non è in uno stato fisso
finché non viene misurato. La misurazione fa crollare la funzione ad onda. In questo caso, Martin
considera la mente inconscia simile ad un elettrone. Si trova in vari stati potenziali, e la mente
cosciente fa da strumento di misurazione che la blocca (almeno momentaneamente) in uno stato
particolare. La mente cosciente fa crollare la funzione onda della mente inconscia.

«Il libero arbitrio ha un ruolo fondamentale nel passaggio da forma potenziale a forma reale e
viceversa», scrive in un altro articolo intitolato “Quantum Psyche: Quantum Field Theory of the
Human Psyche”(2) (Psiche quantistica: la teoria del campo quantistico della psiche umana),
pubblicato nel 2005, su NeuroQuantology.

Quindi, secondo questa teoria, un processo quantistico si verifica tra le varie parti della tua
mente. Ma questo processo si estende oltre la mente di una persona, fino a eventi di sincronismo.
Martin e Carminati si chiedono, inoltre, se la mente di un individuo sia connessa all’inconscio
collettivo attraverso l’entanglement.

Come due o più persone potrebbero essere collegate

L’entanglement quantistico è un fenomeno per cui coppie o gruppi di particelle che sono state in
contatto, sembrano rimanere connesse anche a grandi distanze. Quando si agisce su una delle
particelle, si possono osservare cambiamenti corrispondenti anche nelle altre.

«L’analogia, per spiegare lo stato di legame per la psiche umana, è il nucleo familiare, in cui
tutti i membri di una famiglia sono ‘tenuti’ insieme da interazioni costanti, siano esse interazioni
emotive, finanziarie, o sociali che nascono dalla convivenza nella stessa abitazione», ha scritto
Martin nel suo articolo del 2005. «L’analogia del collegamento tra due persone è, ad esempio, il
legame continuo tra i figli che sono adulti e i loro genitori che invecchiano; in un caso del
genere, non c’è più un’abitazione in comune e nessuna dipendenza finanziaria o di qualsiasi altro
tipo; ma il collegamento può continuare ad esistere anche a grandi distanze di spazio e tempo. Il
collegamento tra queste persone apparentemente non connesse, rappresenta bene il concetto del
collegamento di due o più psiche».

Trasferimento di informazioni quantistiche

Martin riconosce che le sue ipotesi necessitano di ulteriori ricerche e che c’è ancora tanto da
scoprire nel campo della fisica quantistica applicata alle particelle, figuriamoci nel campo di
quella applicata alla psiche umana. Garret Moddel, professore di ingegneria dell’Università del
Colorado, che ha lavorato molto con la meccanica quantistica, spiega a “Epoch Times” quanto possa
essere facile semplificare eccessivamente l’entanglement. «L’effetto è molto sottile. Non è un
effetto causale, è un effetto correlazionale. Per capire quale sia la distinzione tra le due parti
ci vuole una spiegazione abbastanza paziente e dettagliata».

«Le persone tendono a pensare che entanglement quantico significhi che se io scuoto una particella
potrò vedere l’effetto su un’altra particella, ma non è così», ha dichiarato. Niente indica che
un’informazione possa essere comunicata attraverso l’entanglement, o almeno, non per come noi
pensiamo a ‘un’informazione’ nell’ottica della fisica classica.

Per l’informazione tradizionale, c’è un sistema binario composto da bit, che accetta solo due
valori: 0 o 1. «Un bit quantico (abbreviato in qubit) può considerare nello stesso tempo i valori 0
e 1», spiegano Martin e Carminati. I qubit sono nella superposizione di entrambi gli stati nello
stesso tempo.

Un primo passo avanti verso la raccolta dei dati è stato fatto nel 2008, quando gli scienziati hanno
trasferito lo stato di superpotenza di un qubit(3) a un altro. Martin e Carminati scrivono:
«Supponiamo che i sistemi mentali inizialmente proposti da Freud, come l’inconscio, il preconscio,
la coscienza, siamo formati da qubit mentali. Sono serie di qubit mentali. Questi livelli di
coscienza sono legati in modo quantistico».

Il legame della mente cosciente con l’inconscio collettivo (delle persone con le quali abbiamo un
legame affettivo, ecc.), potrebbe spiegare le coincidenze in cui la psiche di due o più persone
sembrano collegate. Ma la mente cosciente è anche legata alla materia, dicono, spiegando così le
coincidenze che vedono il mondo fisico comportarsi come uno specchio dei nostri pensieri.

«Si potrebbe vedere il sincronismo tra la sfera mentale e quella materiale, come una conseguenza
dell’entanglement quantistico tra mente e materia. Per noi la sfera mentale e quella materiale della
realtà saranno gli aspetti, o le manifestazioni, di una realtà sottostante in cui mente e materia
non sono separati». I due studiosi ritengono che l’esistenza del sincronismo rigetti il punto di
vista strettamente materialistico: «La proiezione della nostra soggettività nell’ambiente in cui
viviamo (cioè i fenomeni di sincronismo), secondo la meccanica quantistica, respinge l’ipotesi
locale (‘ogni persona è un pezzetto di spazio-tempo’), e anche l’ipotesi realistica (‘l’oggetto ha
una realtà ben definita e indipendente dal soggetto che lo osserva’)».

Martin e Carminati concludono con un riferimento al condensato di Bose-Einstein (Bec).
L’Enciclopedia Britannica definisce(4) il Bec come «uno stato di materia in cui atomi separati o
particelle subatomiche, ad una temperatura vicina allo zero… si fondono in una singola unità
quantistica». Martin e Carminati scrivono: «Per finire, lasciateci menzionare l’effetto quantistico
che può avere un’importante conseguenza nei fenomeni mentali, per esempio la consapevolezza (per la
comparsa della coscienza). È il condensato di Bose-Einstein, in cui ogni particella perde la sua
individualità a favore di un comportamento collettivo, globale».

Riferimenti:

(1) Syncronicity, Quantum Information and the Psyche

(2) Quantum Psyche: Quantum Field Theory of the Human Psyche

(3) Solid-state quantum memory using the 31P nuclear spin

(4) Bose-Einstein condensate

Articolo originale: Quantum Physics Explains Coincidences?
Fonte: epochtimes.it

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