Corpo Eterico – Leggi fondamentali 6

pubblicato in: AltroBlog 0
Corpo Eterico – Leggi fondamentali 6

Ogni particella dell’aspetto solido, liquido, gassoso, visti come un tutto uno, è galvanizzata, condotta, sorretta da una corrispondente massa invisibile di energia sottostante, più elastica e, perciò, più adatta a costituirne il sottostato vitale; l’insieme di queste masse è il corpo eterico planetario.

Esso si divide in quattro gradi di rarefazione progressiva, tanto che, sia il fiore, che la montagna, che ogni altro postulato tangibile del Pianeta possiede il suo corpo eterico; il quale è unico ed indissolubile, per tutte le componenti del creato.
Iniziamo a studiare, dal punto di vista umano, tale organismo sottilissimo e vitale.
Ad occhio del chiaroveggente, l’uomo appare inguantato da una luce fosforescente, che si staglia, a circa cinque centimetri dalla sua pelle; ma, in ogni caso, lo penetra, integralmente, sino alle più intime sfumature dell’apparato visibile (luce da non confondersi con l’aura luminosa degli altri organismi invisibili).

In ordine ritmico, sul corpo eterico sono posti settantasette punti nevralgici di energia fremente, esattamente là, ove l’energia del più vasto blocco planetario vi si unisce, per determinare le funzioni vitali alla biologia organica.
La più, o meno, avanzata evoluzione dell’uomo fa sì che i suddetti vortici (o chakras, in linguaggio hindu), siano sopiti, appena risvegliati, o, addirittura splendenti; quindi, portatori dei relativi poteri occulti innati, che da essi derivano.

Vi sono 49 chakras inferiori, 21 minori e 7 maggiori.

Noi ci occuperemo solo di questi ultimi, poiché gli altri riguardano unicamente chi si voglia specializzare nel ramo. Sono, difatti, il retaggio evolutivo che noi conserviamo, frutto dell’esperienza del sistema solare passato.
Cinque di essi sono visibili, a due pollici di distanza, lungo la spina dorsale di ognuno di noi; tre, si trovano nella testa.
Come il cervello è diviso in diverse zone di comando, le quali si occupano di una determinata e differente funzione essenziale, nei riguardi dell’intero apparato nervoso dell’individuo – tanto che abbiamo la zona dell’appetito, l’erotica, l’intellettuale, e così via, e tanto che, se ne lediamo una, cesserà la fame, la sete, si perverrà all’idiozia – così questi sette punti occulti sono legati ad altrettante funzioni ghiandolari dell’individuo.

Il corpo eterico si divide in tre parti:
– l’involucro propriamente detto;
– la sua composizione di milioni e milioni di segmenti energetici (chiamati “nadis”, o condotti vitali, dall’antichissima letteratura hindu);
– e l’essenza vitale che scorre attraverso di esso, aroma sostanziale dell’ampio TUTTO.

I cultori riconosceranno in questa essenza vitale il prana, che tanta importanza ha nella scienza della respirazione orientale.
Dal punto di vita biologico, il corpo eterico, propriamente detto, ha la sua materializzazione nell’organicità’ inerte dell’uomo; i nadis si oggettivano nella meravigliosa complessità del sistema nervoso; il prana ha la sua corrispondenza materiale nella corrente sanguigna.
Leggendo la descrizione di tali apparati, maggiormente per quanto si riferisce ai chakras, molta luce verrà fatta nella mente dello studioso che si interessi dei vari metodi di guarigione esoterica, quali, ad esempio, l’agopuntura cinese.

Chi abbia una certa esperienza in medicina sa quanto il sistema ghiandolare sia importante allo sviluppo dell’individuo, in seno alla società. Non solo la salute fisica dipende da un armonioso sistema endocrino, ma, anche, la psichica e la morale.
Ora, ognuno dei sette maggiori punti nevralgici occulti si manifesta e si esprime, materialmente, attraverso una delle ghiandole più importanti. E, dalla ghiandola, estende la sua nota dominante a tutto l’insieme degli organi che quella comanda.
Il rapporto tra il chakra e i tre corpi sottili dell’uomo, in più o meno sintonica fusione con l’anima, influenza i liquidi ormonici (secrezione ghiandolare), i quali, attraverso il sangue, raggiungono il sistema nervoso e l’organico, permettendo all’uomo di manifestarsi nel mondo, sia come genio, sia come idiota.

Helena Petrowna Blavatsky dice, a proposito, che la differenza tra un uomo dell’età della pietra e tra un Guru di Saggezza – se consideriamo, anche, le causali di profondo ordine metafisico – stanno, tutte, nel loro diverso sistema endocrino.
Ma, non dimentichiamoci dei rapporti strettamente metafisici che l’individuo può ottenere, quando egli è padrone di tale magica conoscenza del campo; non solo frutti, quindi, di carattere puramente fisiologico.

La piena coscienza dell’esistenza del proprio Guru la si ottiene, ad esempio, risvegliando i centri superiori al diaframma e trattando uno specifico di essi.
– Il chakra della testa (da mille petali) si ancora nel centro alla sommità del capo, materializzato, pochi centimetri in basso, nella ghiandola pineale. La Monade, attraverso il sutratma, o filo di vita, distribuisce le sue energie da questo punto; e tutto il sistema nervoso centrale dipende dallo stesso rapporto.
– Il chakra del cuore (da dodici raggi, o petali) si ancora nel centro tra le scapole, o del cuore, il quale ha la sua corrispondenza fisica nella glandola timo. Tutta la zona toracica dipende da essa; ma, anche, e principalmente, l’intera circolazione sanguigna.
– Il chakra della gola (da sedici irradiazioni), domina l’uomo attraverso il centro posto dietro di questa, e penetra nella sua struttura biologica dalla ghiandola tiroidea, con riflesso sulla trachea e sui bronchi.
– Questi sono i tre centri maggiori, tra tutti.
– Il potere irrefrenabile della Shakty perviene all’uomo direttamente dal centro posto alla base della spina dorsale (il chakra delle quattro pulsazioni nevralgiche, o petali), lì, dove giace (sonnecchiante e avvolto nelle sue spire) il fuoco occulto chiamato “kundalini” e che, trasformato da serpente che striscia nella polvere, in serpente che erge il capo, verso la luce della conoscenza, fa, del semplice uomo, un Adepto Bianco, quando egli lo abbia, in progressione ritmica, fatto salire, simbolicamente, sul capo, e trasformata la sua natura inferiore in superiore. Questo chakra si materializza nelle sue glandole surrenali.

– Il chakra delle 96 vibrazioni sovrane è posto tra le due sopracciglia (ecco, svelato il perché gli hindu di classe aristocratica, in quel esatto punto, tracciano un segno a matita). L’ipofisi è la glandola che ne fa fluire le energie sul piano fisico.
– Il chakra, chiamato plesso solare (dodici petali, o vibrazioni madri), è posto lungo la spina dorsale, quasi a mezza strada di essa. E’ l’unico che separi le forze sotto il diaframma, da quelle superiori. E il corpo astrale trova sbocco diretto, nelle sue essenze vitali, da questo “foro d’uscita”. La glandola corrispondente è il pancreas e gli organi ad essa legati sono lo stomaco, il fegato, l’apparato intestinale.
– Il chakra dai dieci raggi elettromagnetici è collocato sulla colonna vertebrale eterica, all’altezza dei lombi e si riflette nelle glandole genitali, occupandosi della natura sessuale dell’uomo.

V’è un ulteriore punto occulto, tra gli importanti, che, però, costituisce il ricettacolo, dall’esterno, e il diramatore agli altri di tutta l’energia che galvanizza il corpo eterico. E’ posto all’altezza della milza, ed e’ chiamato centro splenico.
Per finire, indichiamo il chakra della medulla (quel tratto di midollo spinale che collega lo spazio tra la prima vertebra superiore ed il cervello), che viene chiamato la “Bocca dell’Energia” per il rapporto che ha con le Forze Universali. Si trova all’altezza della prima vertebra superiore, appena sopra il chakra della gola.

Questo è l’elenco dei chakras maggiori.

Per ora, accontentiamoci delle avare informazioni, sin qui fornite su di essi. Più avanti le completeremo, integrandole con quanto ci rivelano, in proposito, le lezioni di Paramahansa Yogananda (vedi il primo capitolo); e studieremo, con molta attenzione, il rapporto tra i centri eterici, ed uno yoga come il Kriya.

Senza entrare in merito alla descrizione esatta di questa ultima tecnica, mostreremo quanto divenga essenziale un metodo che gestisca le correnti eteriche che scorrono lungo la colonna vertebrale ed all’interno, ed attorno ai centri.
Annotiamo un particolare che, solitamente, viene trascurato dallo studioso. Sia nelle meditazioni che abbiano per oggetto la visualizzazione dei chakras, sia nell’adoperare la Sostanza Cosmica che riverbera in essi, è utile sapere che ogni sforzo, in tal senso, viene, inizialmente, fatto su di una parte del corpo eterico che non è il chakra specifico, ma il suo rivestimento e la sua protezione.
Difatti, il corpo eterico separa l’uomo denso dai piani sottili che esistono, a partire da quello astrale.
E si avvale, in ciò, di un particolare tipo di sostanza, costituita da un fitto agglomerato di atomi ultimi eterici, misto a gas sottili)
Tale rete e’ chiamata: atomico-eterica. Codesta non si limita a proteggere l’organismo magnetico-denso dell’uomo, in senso generale, dai Piani Superiori (che, quando non sono percepiti e adoperati, in modo lineare, divengono pericolosi); ma, separa chakra da chakra, con linee costituite in maniera molto armoniosa, sì che, per impadronirsi compiutamente delle facoltà di un chakra, bisogna distruggere tale involucro.

Spesso gli studiosi confondono la rete atomico-eterica, e le sensazioni peculiari che essa risveglia, al contatto elettrico della propria volontà, con i chakras.
Sottile è la distinzione tra il chakra ed il suo rivestimento protettivo-eterico, ed e’ necessario che le proprie facoltà risvegliate sappiano farla.
A ciò, si perverrà con la pratica e con la prudenza.

La nostra, purtroppo, limitata descrizione non sarebbe completa se non aggiungessimo due particolari. Cioè, che al lettore non sfugga la possibilità di intuire quanto immenso sia tale campo di ricerca, il quale assomma in sé i presenti argomenti:
iniziazione, guarigione esoterica, astrologia esoterica, telepatia, struttura della Gerarchia Occulta Solare, in rapporto al Pianeta ed all’innesto che la medesima Gerarchia può avere nell’organicità viva di ogni anima; rapporto metafisico con il proprio Guru; liberazione dal giogo reincarnativo.

Possiamo paragonare l’uomo ad una piccola centrale telefonica, in cui sono allacciati degli spinotti di collegamento. Se egli fa ascendere le energie vitali, da sotto il suo diaframma, e le aggancia a quelle sopra il diaframma, in fase graduale, perverrà alle iniziazioni ed alla beatitudine inesprimibile che circonda i Maestri.
Le essenze del chakra lombare (o sessuali) debbono essere fatte defluire nel chakra della gola. E il sesso, quale è comunemente conosciuto (problema, a volte, molto acuto per gli spiritualisti) verrà trasformato in radiosità artistica e fuoco estetico.
Quelle del plesso solare – che, quando sono le più vitali, rendono l’individuo polarizzato nella propria instabile emotività e nel proprio egoismo oscuro – dovranno venir fatte assurgere al centro del cuore, e,, ivi, stabilizzate. La coscienza singola si trasformerà, allora, in coscienza di gruppo. L’amore personale, in amore universale.
Le energie alla base della spina dorsale, da quel centro, al centro della testa; e trasformeranno l’uomo, puramente materiale, in gigante spirituale; ove, per spirituale, intendiamo Adepto e Padrone delle forze nei tre mondi.

Nota Aggiunta

Diamo l’elenco, per pura conoscenza dello studioso, dei 21 centri minori. Con i 49 centri, ancora inferiori, ed i 7 maggiori si raggiunge la cifra perfetta del numero 77.
Rammentiamo che ogni centro è in diretto rapporto con una Gerarchia Occulta dei Poteri Planetari. I centri inferiori si riassumono nei minori; questi, nei maggiori; ed i maggiori, nel chakra brahmaranda, alla sommità del capo. Poiché esistono poteri occulti dell’involuzione e dell’evoluzione, l’esoterismo avvisa lo studioso di non adoperare, nei suoi esperimenti sui chakras, quelli collegati a sfere di vita che non appartengono alla solare e, tra i maggiori, lo educa a fargli acquistare la padronanza del centro alla sommità del capo.

Elenco dei 21 centri eterici minori

1. Due, davanti agli orecchi, vicino al punto dove si riuniscono le ossa mascellari.
2. Due, subito al di sopra dei seni.
3. Uno, nel punto in cui si uniscono le ossa del torace, presso la glandola tiroide. Questo centro e i due precedenti formano un triangolo di forza.
4. Due, nelle mani; uno per ciascun palmo.
5. Due, nei piedi; uno per ciascuna pianta.
6. Due, immediatamente dietro gli occhi.
7. Due, connessi con le gonadi.
8. Uno, vicino al fegato.
9. Uno, connesso con lo stomaco. Questo centro é in rapporto col plesso solare, pur non identificandosi con esso.
10. Due, connessi con la milza. In realtà, essendo sovrapposti l’uno all’altro, essi formano un solo centro.
11. Due, dietro i ginocchi.
12. Un centro potente é strettamente connesso con il nervo vago. Tale é la sua forza, che esso viene considerato da alcune scuole di esoterismo, come uno dei centri maggiori. Esso non é situato lungo la spina dorsale, ma si trova vicino al timo.
13. Uno é vicino al plesso solare e lo collega con il centro alla base della spina dorsale, formando così un triangolo, i cui vertici sono costituiti dal centro sacrale, dal plesso solare e dal centro alla base della colonna vertebrale. Questi due triangoli di forza cui si é accennato sono di grande importanza. Uno é al di sopra e l’altro al di sotto del diaframma.
I chakras – secondo la tradizione – sono il retaggio di antichissime esperienze reincarnative di massa. E la loro formazione, assieme ai significati che ne espone la struttura complessiva, risalgono alle razze umane passate.
Vediamone il perché….

(continua)

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *