Athanasios Dritsas, un cardiologo in musica

pubblicato in: AltroBlog 0

Athanasios Dritsas, un cardiologo in musica

05 luglio 2011

Recenti scoperte scientifiche dimostrano che luso della musicoterapia in cardiologia aiuta i
pazienti nella riabilitazione post ictus. Intervista al Dottor Athanasios Dritsas Cardiologo presso
lOnassis Cardiac Surgery Center di Atene e Compositore, Membro della Società Internazionale di Musica in Medicina (ISMM),

Spesso nei momenti di stress e nelle giornate difficili lascolto della musica riesce a calmarci
rendendoci più rilassati e distesi. Di recente invece alcune scoperte e ricerche hanno contribuito a
gettare una nuova luce sulla musicoterapia sia in ambito neurologico che cardiologico. Tra i
pionieri e luminari europei nel campo della cardiologia e della musicoterapia troviamo il Dottor
Athanasios Dritsas Cardiologo presso l Onassis Cardiac Surgery Center di Atene e compositore,
Membro della Società Internazionale di Musica in Medicina (ISMM), che nel 2010 in una suo studio
dimostrò gli effetti dellascolto della musica durante la fase operatoria che porta allestubazione
dei pazienti. Dai dati pubblicati dal cardiologo greco, si evince che i livelli di alcune proteine
cofattore (ad esempio lSBP1) coinvolte nella realizzazione della fase della diastole cardiaca
mutano la loro concentrazione grazie alluso della musica aiutando così il soggetto nella fase
operatoria. In esclusiva per LiberoReporter lintervista allautore di questa importantissima
ricerca il quale ci aiuterà a comprendere meglio la potenza che la musica ha sul corpo umano ed in ambito cardiologico.

Giuseppe Verdi disse: Adoro larte, quando sono solo con le mie note, il mio cuore batte e il
flusso delle lacrime scorre dai miei occhi, le mie emozioni e le mie gioie sono troppe da sopportare.

In che modo ascoltare musica può dare effetti sulla pressione sanguigna?

Il nostro sistema nervoso autonomo segue il profilo musicale e vi sono correnti evidenze
scientifiche che dimostrano come le dinamiche musicali ed il profilo stimolano il nostro tono
simpatico. Per esempio un tempo musicale veloce o un momento crescendo tende ad aumentare la
frequenza del battito cardiaco aumentando la nostra pressione sanguigna. Il contrario avviene con un
tipo di tempo musicale lento rilassante che tende a rallentare invece il battito generando un calo pressorio.

In una delle sue composizioni musicali le parla di Guarigione naturale- Healing natural.Qual è secondo lei una musica ideale per i pazienti cardiopatici?

Il titolo di uno dei miei video musicali che circolano su Youtube è Guarigione naturale e con quel
titolo intendo dire che la Natura è la guaritrice ideale. Nel video che lei cita è possibile ascoltare una delle mie composizioni per pianoforte e violino incluse nel mio
CD-Ydatografies/Watercolors unito a foto rilassanti che ho ricavato da paesaggi greci e da isole
dellEgeo. La musica ideale per un cardiopatico deve essere rilassante, sognante e meditativa per
trascinare il cuore in una sorta di basso livello di stato energetico, lavorando a frequenze
cardiache lente (60-65 battiti al minuto). La Medicina della musica deve essere adatta alla
tipologia culturale a cui appartiene il soggetto,quindi la musica classica( per esempio lAdagio di
Bach, Mozart, Vivaldi ecc) può essere ideale per gli Europei ma non per altre culture. Il soft jazz
o tipologie di musica etnica rilassante può essere ideale per gli asiatici africani o per le persone
appartenenti a culture non europee. Le composizioni strumentali (pianoforte ad esempio) sono
particolarmente consigliate rispetto alle canzoni. Le canzoni contengono testi, parole che a volte possono stimolare reazioni indesiderate e questo deve essere evitato.

Quali sono le tendenze future nella ricerca riguardante la musicoterapia?

Ci sono stati significativi sviluppi negli studi condotti da neuro scienziati cognitivi che tramite
lutilizzo della scansione PET(Tomografia ad emissioni di positroni) e della MRI (risonanza
magnetica per immagini) hanno voluto studiare come il nostro cervello reagisce e percepisce la
musica e come il nostro cervello si comporta in seguito ad uno stimolo derivante da musica allegra o
non allegra. Questo tipo di ricerca ha permesso di individuare centri cerebrali avanzati
responsabili delle nostre emozioni musicali. Ora possiamo usare la musica in modo sistematico per
aiutare i pazienti reduci da ictus, applicare la musicoterapia come medicina complementare nei
pazienti oncologici, in pazienti in post-intervento chirurgico di recupero, ci sono molte
applicazioni cliniche della musica in varie specialità mediche. C’è anche una tendenza ad utilizzare
la musica dal vivo, eseguita da musicoterapisti specializzati in terapia intensiva. Penso che nel
prossimo futuro saranno assunti più musicterapisti negli ospedali e cliniche al fine di collaborare con i medici per fornire un approccio olistico alla cura dei nostri pazienti.
Secondo il Maestro Claudio Abbado: “La musica è necessaria per la vita, è possibile modificarla,
migliorarla e in alcuni casi è anche possibile salvarla. Per questo motivo uno degli obiettivi
dell’Orchestra Mozart è quello di portare la musica al più gran numero di persone possibile “.

In che modo secondo lei la musicoterapia può aiutare lo sviluppo del bambino durante la gravidanza?

L’embrione è in grado di ascoltare la musica dalla sedicesima settimana di gravidanza ed i primi
stimolanti utilizzati per sviluppare il cervello dell embrione in questa fase iniziale sono di tipo
acustico. L’embrione non ha sviluppato la visione in questa fase quindi gli stimoli fondamentali per
sviluppare i neuroni del nostro cervello provengono dal suono e dalla musica.I suoni fondamentali
sono il battito cardiaco della madre, i suoni respiratori della mamma e la voce ed i suoni del
flusso arterioso placentare. Il canto della madre e le ninne nanne sono molto utili in questa fase e
sono altamente raccomandate per ridurre lo stress e mantenere l’embrione rilassato. Anche la musica classica di Bach, Mozart, Vivaldi ha mostrato un effetto favorevole.

In che modo la musicoterapia è coinvolta nell Onassis Cardiac Surgery Center ad Atene?

Ho iniziato il mio lavoro con la medicina musicale presso il Onassis Cardiac Surgery Center nel
1997. Nel 2001 abbiamo istituito un sistema centrale di riproduzione di musica tramite una centrale
multi-lettore CD in tutte le unità di terapia intensiva sia in cardiologia (CCU) che in
cardiochirurgia (pazienti ascoltavano tramite cuffie altoparlanti). Abbiamo pubblicato numerosi
studi su riviste scientifiche internazionali in varie branche e materie. Alcuni di questi
riguardavano ad esempio gli effetti della musica durante l’attività fisica con tapis roulant,
l’influenza della musica nei pazienti con sincope vasovagale, effetti della musica durante il
recupero post-operatorio dopo interventi di by-pass ecc Recentemente sono stato invitato dalla
Società Europea di Cardiologia come opinion leader a tenere una conferenza sulle applicazioni
cliniche della musica in cardiologia durante la conferenza internazionale. EUROPREVENT a Ginevra,
tenutasi dal 14 al 16 aprile 2011, questo invito è stato un grande riconoscimento del mio lavoro e una grande onore per me.

Con la sua musica lei va dentro lanima della gente ma con le sue mani lei va dentro il corpo dei suoi pazienti. Come si sente con così tanto potere?

I miei studi sulla medicina musica mi ha aiutato molto a concludere che in futuro dobbiamo
impegnarci per un approccio olistico nel trattamento dei nostri pazienti. Non dobbiamo più separare
mente e corpo, che è stato un errore della filosofia cartesiana che ha operato una tale divisione.
Mente e corpo nel corso di una patologia si comportano come vasi comunicanti ed a questo punto la
musicoterapia ha un impatto importante: quando il nostro corpo soffre cerchiamo,mediante un
intervento musicale creativo , di rinforzare la nostra mente al fine di mantenere la nostra integrità di persone.

La musica è il punto daggancio tra mente ed esercizio fisico per una buona riabilitazione dopo una
malattia cardiaca. In che modo linnovazione può rendere più forte questo legame e come?

Lattuale orientamento per un approccio integrato nella riabilitazione cardiaca è quello di formare
non solo il nostro corpo tramite l’esercizio fisico, ma anche di intervenire a livello psicosociale.
Il farmaco ideale è lapplicazione nell’esercizio fisico per far rispettare il tuo corpo e la musica
per far rispettare la nostra mente, questo è il concetto principale di un approccio olistico alla salute.

Giorgio Mammoliti

liberoreporter.it

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *