Tesla: lo scienziato contro – 8

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Tesla: lo scienziato contro – 8

di Edoardo Segato

– Parte ottava –

– Una Fisica per tutti

La via della Teoria della Grande Unificazione (GUT) verso una matematizzazione dell’Etere è già
tracciata. Le proposte abbondano e il loro valore è intrinseco alla loro reciproca somiglianza.
Ognuna di esse come abbiamo accennato è in qualche modo una riformulazione più o meno approfondita
dell’altra.

Il problema resta la terminologia. Essa è frammentaria per due motivi. La scissione della Piccola
Scienza (pre-nucleare) dalla Grande Scienza (post-nucleare) e la quantità di persone che hanno
proposto e continuano a proporre teorie del tutto. A questi due se ne aggiunge un terzo. Solitamente
chi propone i nomi sono gli scienziati scopritori o più raramente i giornalisti, come successe con
la particella di Dio. Con ciò purtroppo essi non fanno che contribuire a confondere ancora di più le
acque, battezzando fenomeni con termini che non spiegano né racchiudono in qualche modo la loro
natura, ma solo la loro apparenza superficiale o addirittura limitandosi ad aggiungere i nomi degli
scopritori. Stavolta però siamo di fronte a un caso unico, proprio ciò che ci si poteva aspettare da
una faccenda in cui c’entra Nikola Tesla.

Coloro che di solito detengono l’autorità di prendere queste “decisioni anagrafiche”, oggi sembrano
far finta di niente, nonostante le evidenze. La cosa interessante invece è che alcune delle varianti
della Nuova Teoria del Tutto provengono da persone che non detengono una formazione classica di
fisici (come abbiamo visto ad esempio con Renato Palmieri). Forse però è proprio questo ad aver
fornito il punto di vista oggettivo necessario agli ideatori per mantenere una posizione neutra
verso la realtà, non influenzata dalle nozioni che invece impediscono agli scienziati di trascendere
tutte le inconciliabilità della vecchia fisica.

Ogni cosa postulata e verificata da Tesla viene sempre riformulata e provata dalla nuova Scienza
Unificata dell’Etere, inglobando tutti quegli elementi che le vecchie teorie non hanno potuto ancora
dimostrare. Quella che aspettiamo da anni come la Nuova Scienza, talvolta chiamata anche Scienza
Naturale Superiore, sembra arrivare da ogni dove, ma, soprattutto, fuori dalle Università. Pare d’un
tratto che il cittadino comune, spinto da cocente passione e agitato da una ritrovata gnoseofilia,
si senta in grado di partecipare alla scoperta di quella scienza che caratterizzerà il nostro
immediato futuro. Per fortuna! Nessuno crede che i fisici continueranno a tenersi tutto all’interno
dei loro costosi laboratori privati vero?

Si spera perciò che tale frammentarietà possa presto riconciliarsi ufficialmente in una Nuova Fisica
vera e propria, empirica e senza troppe virgolette, integrativa pure di quelle Incognite a lungo
ignorate come la Coscienza umana, che finora la Ragione non ha potuto far altro che omettere dai
propri calcoli. Riuniamo dunque gli scismi prima che se ne crei un terzo, potenzialmente pericoloso
come ci dimostrano le previsioni e le speculazioni scientifiche sul problema del superamento della
Singolarità Tecnologia nel futuro prossimo, con lo sviluppo della Neurocibernetica.

L’errore più grande di Einstein nel ritrattare l’esistenza di un medium sottostante la realtà, fu
nel continuare a considerare lo spazio-tempo da lui ideato come se esso stesso fosse quel medium. In
realtà il cronotopo di Albert non è l’etere che intende Tesla.

L’etere è l’energia infinita nascosta dietro la fluttuazione quantistica del punto zero del “vuoto”,
a sua volta costituente la barriera che separa la materia dall’energia che la genera. L’Apèiron
greco, il Kundalini sanscrito.
Alcuni ancora sono convinti, come lo erano Michelson e Morley, che “l’etere luminifero”, questo
esotico concetto, sia un vettore statico e senza vita.

A volte purtroppo a causa del continuum spaziotemporale e delle analogie approssimative a cui
ricorre la relatività, può sembrare che anche lo spaziotempo di Einstein sia immobile. Come concetto
però, quello di una curvatura immobile in un grafico dinamico a quattro coordinate di cui una è il
tempo suona piuttosto strano. Infatti, nel tentare di unificare gravità e elettromagnetismo
all’interno di un sistema spaziotemporale, Einstein si rivolse a Élie Cartan per poter inserire la
torsione nelle sue equazioni. Proprio come nell’Ottocento alcuni erano convinti che l’etere fosse
immobile, analogamente la teoria dei campi torsionali nello spaziotempo di Cartan e Einstein
prevedeva delle torsioni statiche.

Altri scienziati, tra cui Kozyrev, dimostrarono invece che i campi torsionali devono essere dinamici
per poter esistere ad ogni scala nell’universo. Essi sono una caratteristica intrinseca della nostra
realtà e di come essa si crea e si evolve. Nikolai Kozyrev però precisò che questa torsione ha un
andamento eccentrico a spirale, e che tutta la materia -forme di vita incluse- seguono questi suoi
moti. Così, ad esempio, il lato del corpo umano che conterrà il cuore, la crescita del guscio delle
conchiglie o dei vari steli delle piante, nell’ottica dell’astrofisico russo sono tutti fenomeni
determinati e spiegabili dalla direzione di questo flusso

Secondo Kozyrev la torsione è generata da processi irreversibili, quelli cioè che producono
entropia. L’onda di torsione viene generata e si diffondendo fino ad incontrare un processo in grado
di riassorbirla. A detta sua l’evento che riassorbe l’onda di torsione emetterà quella che il fisico
quantistico austriaco Erwin Schrödinger chiamava negentropia, e che in Italia il matematico
viterbese Luigi Fantappié denominò sintropia. Una delle scoperte più importanti di Kozyrev,
identiche a quelle di Fantappié e dei suoi successori, è che nelle onde di torsione l’informazione
può viaggiare a velocità superluminali, perciò anche a ritroso del tempo.

Questa caratteristica, nel modello di Einstein-Cartan è detto teleparallelismo dello spazio
tempo,[110] in cui quest’ultimo viene descritto come un fluido la cui più piccola particella di cui
è composta è istantaneamente collegata con qualsiasi altra. Kozyrev a questo proposito affermò che
«il tempo non si propaga (come ad esempio le onde elettromagnetiche) ma appare contemporaneamente in
tutto l’Universo. Ecco perché la connessione attraverso il tempo dev’essere istantanea. (…) Questa
prospettiva non contraddice la teoria della relatività speciale perché quando abbiamo connessione
istantanea attraverso il tempo, non ci sono movimenti di oggetti materiali.»[111]

Molte sue osservazioni astronomiche sperimentali infatti riguardano la misura della posizione
apparente di alcuni corpi celesti (propagazione luminale) ma anche la loro posizione reale
(propagazione superluminale istantanea) o futura (propagazione a ritroso nel tempo). Oggi
effettivamente, si ipotizza che il fenomeno dell’entanglement – la connessione quantistica
istantanea di più sistemi a qualsiasi distanza – sia una delle caratteristiche principali della
trama dello spaziotempo stesso.[112]

L’energia che permette la torsione suscitò in Kozyrev dei ragionamenti sulla termodinamica. Sebbene
tutti siano convinti che il nostro universo segua una sola direzione temporale, quella entropica,
dall’ordine al caos, dal passato al futuro, Kozyrev notò che non solo nel cosmo non c’è traccia di
quel disordine e di quella perdita di potenza prevista dalla teoria della morte termica universale
(nuove stelle infatti nascono ovunque continuamente e altrettanto fanno i vari processi energetici
diffusi!) ma si rese conto inoltre, come molti biologi e chimici dell’epoca, che gli organismi
viventi sembrano sfuggire alle leggi dell’entropia. Se infatti tutti i processi tendono al
disordine, la biologia sembra saltare a piè pari questa legge, organizzandosi invece in forme
geometriche talvolta perfette, trasformando e riutilizzando l’energia che ricavano dall’ambiente in
informazioni ordinate. Da qui l’ipotesi di Fantappié e di Kozyrev che la vita abbia origine dalla
sintropia, quindi dal futuro, seguendo logiche ancora sconosciute alla fisica einsteiniana e
quantistica.[113]

Kozyrev capì quindi che comprendere come l’etere influenzava lo spaziotempo attraverso la torsione
significava prescindere dai meccanismi dell’entropia, o meglio ancora, inglobarli in una teoria più
ampia che comprendesse anche una pluri-direzionalità del tempo. Dovendo la quantità di entropia
nell’universo sempre conservarsi, ogniqualvolta viene emessa, da qualche parte deve essere
riassorbita. Realizzò che in effetti questa energia poteva essere definita proprio come la
variazione nella densità del tempo stesso, il modo cioè in cui l’etere immateriale si attua nella
materia o viene riassorbito dopo la sua distruzione. Si rese conto che esso dava proprietà fisiche
effettive al tempo oltre alla semplice nozione di durata in relazione alla velocità, come ad esempio
la possibilità di essere emesso, riassorbito o accumulato. Comprese che la densità del tempo implica
che anche lo spazio ha la proprietà di torcersi, e che se il tempo è asimmetrico allora anche lo
spazio deve esserlo.

Stephen Hawking pubblicò nel 1988 “Dal Big Bang ai buchi neri, breve storia del tempo”. La verità è
che oggi del Tempo non sappiamo proprio un bel niente. Nikolai Kozyrev invece sembra aver intuito
quale sia la vera natura dei suoi stessi movimenti, ormai inscindibilmente legati a quelli dello
Spazio grazie ad Einstein.

Oggi molti continuano ad ignorare l’importanza cruciale dell’etere nella costituzione di fondo del
nostro universo e della vita che nasce al suo interno. Molti altri invece iniziano a comprenderlo,
ad interiorizzarlo, nella propria vita quotidiana e nelle proprie ricerche. L’antropologo sociale,
filosofo economista norvegese Stein Erik Johansen ad esempio ha messo a confronto il lavoro
rivoluzionario del concologo Chris Illert e del fisico-chimico teorico Ruggiero Maria Santilli
(Matematica Adronica) sui processi morfogenetici delle conchiglie,[114] con le teorie della
Meccanica Causale di Kozyrev,[115] evidenziando come esse ricavino l’informazione sulla loro forma
completa direttamente dal futuro, grazie al modello di uno spaziotempo non euclidiano a più di tre
dimensioni, aprendo nuovi modelli d’indagine del fenomeno della Vita, accanto a quelli della
nascente Biologia Quantistica.[116]

Possiamo davvero solamente sperare che queste finestre, spalancate sulla comprensione totale e
profonda della Natura, aperte da scienziati come Nikola Tesla, si allarghino sempre di più oggi, in
questo momento così importante della nostra storia? Possiamo davvero solo sperare? Noi pensiamo di
no. Noi di Officine Tesla[117] crediamo che si debba fare qualcosa. Applicarsi, dimostrare, cambiare
il nostro paradigma di pensiero e le nostre azioni quotidiane. Parlare e raccontare ciò che
sappiamo. Incarnare il futuro che vogliamo creare. Come fanno le conchiglie.

Edoardo Segato
Officine Tesla, Milano, maggio 2015

[110] Riemann-Geometrie mit Aufrechterhaltung des Begriffes des Fernparallelismus, Albert Einstein,
Preussische Akademie der Wissenschaften, Phys.-math. Klasse, Sitzungsberichte, 1928, pp. 217–221;
Teleparallelism
[111] Kozyrev, 1976, Onde Anticipate e Meccanica Quantistica
[112] Entanglement, la sostanza di cui è fatto lo spaziotempo
[113] Le Origini della Vita, alla luce della legge della sintropia – Sintropia e Acqua –
L’Evoluzione della Vita, alla luce della legge della sintropia – Reazioni prestimolo della frequenza
cardiaca: retrocausalità e apprendimento
[114] Chris Illert e Ruggero Maria Santilli, Foundations of Theoretical Conchology, from
self-similiarity to non-conservative Mechanics (a pioneering monograph on conchoogy), Hadronic
Press, Second Edition, agosto 1992, 0911767541; vedi anche: Theoretical Conchology
[115] Basic considerations about Kozyrev’s Theory of Time from recent advances in specialist
Biology, Mathematical Physics and Philosophical Informatics, St. Johansen, 2008;
[116] Jim Alkhalili, La Fisica della vita, la nuova scienza della biologia quantistica, 27 Agosto
2015, Bollati Boringhieri.
[117] Officine Tesla

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