Struttura generale della Realta’ e fenomeni psi.

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Struttura generale della Realta’ e fenomeni psi.

di William Giroldini

(Presentato al X° Convegno di Parapsicologia, Bologna, 29-30 maggio 2004)

Pubblicato su “Quaderni di Parapsicologia”, 2004, pag. 95-116

Una delle critiche piu’ importanti rivolte alla parapsicologia riguarda la carenza di un quadro
concettuale in cui inserire in modo appropriato l’insieme dei fenomeni cosidetti “paranormali”.

Questa critica, sicuramente vera, quando viene unita all’altra comune contestazione, cioe’ che la
PP non fornisce un quadro di dati sperimentali sufficentemente riproducibili (cioe’ attendibili,
secondo la visione scientifica standard) produce quella cronica situazione che ben conosciamo di
“scienza in bilico” fra uno stato di “pseudo-scienza” e “vera scienza”, quello a cui i ricercatori
psichici vorrebbero arrivare.

La visione scientifica moderna ha da molto tempo creato un quadro teorico generale della realta’
avente come base la fisica, da cui derivano le altre scienze quali la cosmologia, la chimica, la
biologia etc etc. fino alle scienze piu’ umanistiche quali la psicologia e lo studio della
Coscienza.

Fino a che punto realmente il quadro teorico generale della scienza moderna non permette
l’inserimento dei fenomeni psichici “di frontiera”? E non e’ vero piuttosto che questo quadro
teorico generale ha gia’ perfettamente agibile al suo interno uno spazio in cui inserire senza
forzature anche i fenomeni psichici suddetti?

Lo scopo di questo articolo e’ mostrare come questo inserimento non solo e’ possibile, ma
perfettamente logico, e compatibile con le attuali conoscenze.

Per mostrare tutto questo, utilizzero’ un approccio che penso sia, almeno in alcune parti,
veramente originale, quanto meno non ho mai avuto modo di leggere articoli che espongano le stesse
idee in un insieme organico e strutturato.

Proviamo dunque a proporre un modello generale della Realta’ in cui anche i fenomeni Psi possono
trovare la lora naturale collocazione.

Partiamo quindi dall’inizio, e cominciamo a delineare un quadro di come e’ fatta la Realta’ cosi’
come emerge dalle conoscenze scientifiche piu’ aggiornate ed avanzate.

Possiamo per ragioni di convenienza e semplicita’ distinguere diversi livelli in cui la Realta’ e’
organizzata. Questa suddivisione in livelli e’ utile per facilitare la comprensione e la
descrizione delle idee, senza dimenticare che la Realta’ e’ comunque un “quid” unitario, in cui
tutto e’ interconnesso.

Il primo livello, il piu’ vasto e fondamentale, e’ quello fisico delle Particelle Elementari e delle
loro interazioni. Le particelle elementari che noi conosciamo sembrano moltissime, ma occorre
considerare che la maggior parte di quelle trovate coi grandi acceleratori, non sono altro che stati
eccitati, instabili, e che di fatto sono soltanto un numero molto limitato quelle che fanno parte
di tutta la realtà fisica ordinaria e di cui siamo fatti anche noi: sono gli elettroni, i protoni,
i neutroni, i quark, poi ci sono i fotoni (che sono le particelle della luce) ed altre particelle
che esistono in gran numero, come i neutrini, ma che interagiscono poco con la materia. A questo
livello, esistono poi almeno 4 grandi forze che determinano il comportamento delle particelle
elementari: sono la forza elettromagnetica, nucleare, gravitazionale e debole. E’ anche possibile
che ricerche future possano mettere in evidenza l’esistenza di altre particelle stabili, a bassa
interazione con la materia ordinaria, per esempio la cosidetta “materia oscura” che sembra permeare
lo spazio intergalattico.

Il secondo livello, immediatamente successivo è quello degli atomi: gli atomi costituiscono tutta
la materia “normale” di cui e’ fatto il nostro corpo, e gli oggetti che ci circondano: essi sono
costituiti da un nucleo molto piccolo che contiene protoni e neutroni, circondati da una nube di
elettroni (in numero pari ai protoni). Esiste circa un centinaio di tipi di atomi diversi, ed essi
prendono il nome di “elementi chimici”, per esempio l’ossigeno, l’idrogeno, il carbonio, il ferro
etc..

Gli atomi sono quindi una aggregazione strutturata in modo molto preciso di particelle del primo
livello, sono normalmente stabili (a parte gli atomi radioattivi, che possono decadere
spontaneamente), ed hanno un comportamento sostanzialmente ben compreso, descritto dalle leggi della
Meccanica Quantistica.

Il terzo livello, subito dopo, e’ quello delle molecole, distinguendo le molecole inorganiche (che
costituiscono le rocce, l’acqua, l’aria, etc) e le molecole organiche, cioe’ quelle che fanno
parte dei sistemi viventi, basate sull’atomo di carbonio. Tutte le molecole sono costituite da
aggregati di atomi, collegati fra di loro in modo preciso, ordinato, per esempio la molecola
dell’acqua è fatta di tre atomi: due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, infatti la sua formula
è H2O.

Esistono molecole fatte di pochi atomi, ma possono esistere anche molecole molto complesse fatte
di migliaia di atomi, per esempio le proteine, oppure la molecola del DNA che e’ costituita da
milioni di atomi disposti secondo una struttura ed un’ordine meraviglioso.

Le molecole esibiscono comportamenti gia’ molto complessi, esse possiedono (specialmente le molecole
organiche) l’importante proprieta’ di potere facilmente rompere legami chimici fra i loro atomi per
formare nuove molecole con nuove proprieta’, diverse da quelle delle molecole di partenza. La
chimica e’ la scienza che si occupa di come le molecole e gli atomi interagiscono fra di loro.

Quindi le molecole sono aggregati ordinati e precisi di atomi diversi o uguali tra di loro
appartenenti al secondo livello.

Il quarto livello e’ quello della materia vivente al livello piu’ semplice: alghe e batteri
unicellulari

Ed anche i virus, che sono ancora piu’ semplici dei batteri.

A questo livello, compare quel fenomeno straordinario che e’ la Vita, cioe’ la capacita’ per un
sistema fisico di autoriprodursi e nutrirsi, ed interagire con l’ambiente per sopravvivere,
riprodursi, e mutare per meglio adeguarsi alle condizioni ambientali. Anche i piu’ semplici
organismi possono entrare in competizione con altri organismi per assicurarsi le risorse per
sopravvivere. Queste sono le caratteristiche essenziali dei piu’ semplici organismi viventi.

Questi organismi sono fatti di molecole proteiche, di DNA e RNA ed altre molecole piu’ semplici
(zuccheri, grassi etc) . Le molecole del DNA e del RNA contengono le informazioni essenziali che
consentono all’organismo di avere una sua identita’, di funzionare, e di trasmettere le sue
caratteristiche alla discendenza. Questo livello della realta’ e’ studiato in modo specifico dalla
Biologia Molecolare.

Il quinto livello e’ quello degli organismi pluricellulari, dagli animali o piante piu’ semplici,
fino a quelli costituiti da milioni e miliardi di cellule, organizzate in un unico organismo vivente
dotato di una sua identita’ specifica (piante, anfibi, rettili, insetti, mammiferi, organismi
superiori).

In questo livello, le singole cellule viventi sono organizzate non piu’ solo come organismi viventi
individuali, ma come organismi che fanno parte di una organizzazione collettiva piu’ vasta, in grado
di produrre organi distinti (fegato, cuore, cervello, muscoli etc) che a loro volta interagiscono
in modo ordinato per determinare la vita di un organismo molto complesso, come gli animali
superiori.

Il sesto ed ultimo livello e’ quello degli organismi viventi dotati di elevata autocoscienza.

In questo livello, di cui conosciamo come esempio (per il momento) solo la specie umana, la
caratteristica nuova e’ appunto la Coscienza di se’, con tutto cio’ che ne consegue.

E’ in questo livello che noi collocheremo anche le facolta’ Psi e PK, come vedremo.

Dopo questa semplice e schematica rappresentazione dei vari Livelli in cui possiamo suddividere la
Realta’, dobbiamo tornare indietro per cercare di individuare quali sono le caratteristiche della
Realta’ che determinano questi vari livelli.

Per fare cio’, partiremo di nuovo dal livello piu’ basso, il livello fisico, e dal tempo piu’
remoto, quello della Creazione dell’Universo (cioe’ della Realta’).

Dopo circa 100 anni di indagine scientifica, oggi possiamo dire che l’Universo in cui viviamo ha
avuto inizio circa 13.7 miliardi di anni fa, con una esplosione primordiale chiamata Big Bang
(secondo la teoria Cosmologica piu’ accreditata).

Al momento del Big Bang, tutta la materia e l’energia dell’Universo era concentrata in un solo
punto, e nei primi attimi di vita l’Universo era costituito solo da particelle elementari ad
altissima temperatura (centinaia di milioni di gradi). Come possiamo affermare cio’? Perche’ dalle
osservazioni astronomiche si e’ visto che tutto l’Universo e’ in espansione, tutte le galassie si
stanno allontanando fra di loro. Percio’, se si calcola a ritroso la posizione delle galassie, si
trova che all’inizio tutta la materia doveva essere concentrata in un solo punto, a densita’ ed
energie infinite. Ma non dobbiamo pensare che l’Universo abbia avuto inzio in un punto preciso
dello spazio e del tempo: le leggi della fisica portano alla conclusione che nel Big Bang fu creato
contemporaneanente lo Spazio, il Tempo, la Materia e l’Energia.

Prima del Big Bang non esisteva nulla, nemmeno il tempo, dopo tutto ha preso vita e nel corso di
miliardi di anni, la materia in espansione si e’ raffreddata, e hanno cominciato a formarsi
aggregazioni della materia quali le galassie e le stelle. Ed attorno a molte stelle si sono formati
pianeti, in molti dei quali (presumiamo) si sono create le condizioni favorevoli per lo sviluppo
della Vita (al momento ne conosciamo un solo esempio sicuro, la Terra).

Tuttora l’Universo si sta espandendo alla velocita’ della luce, e questo fatto ha una profonda
influenza su tutte le leggi della fisica.

Per esempio determina il fatto che il Tempo avanza sempre e solo in una direzione, non puo’ tornare
indietro. Cio’ puo’ sembrare una affermazione banale: “il tempo non puo’ tornare indietro”, ma non
lo e’ se si considera che le leggi fisiche sono molto simmetriche rispetto al tempo, funzionano
allo stesso modo nel descrivere il comportamento delle particelle e degli oggetti avanti e indietro
nel tempo. Tuttavia l’Universo nel suo insieme (e la nostra esperienza individuale lo conferma)
evolve invariabilmente dal passato verso il futuro.

Ma questa caratteristica del Tempo rende possibile l’esistenza dei 6 livelli di realta’ che abbiamo
descritto in precedenza: i passaggi dal primo al sesto livello sono possibili solo perche’ c’e’
contemporaneamente una evoluzione temporale: l’Universo e’ passato dal livello Uno al Due nel giro
di qualche milione di anni, poi dal Due a Tre ancora dopo milioni di anni, il Quarto livello (quello
della Vita) ha richiesto diversi miliardi di anni (La Terra ha circa 4.5 miliardi di anni, la Vita
sulla Terra esiste da circa 2 miliardi di anni), il Quinto e Sesto livello hanno richiesto altri
centinaia di milioni di anni.

Quali sono le principali caratteristiche generali dei 6 livelli descritti in precedenza?

Abbiamo visto che ogni livello e’ fatto da una aggregazione di elementi del livello inferiore, e da
questo fatto possiamo allora proporre il seguente:

Principio 1: la quantita’ di informazione aumenta sempre piu’ salendo verso l’alto nei vari
livelli della realta’: si osserva un aumento reale, a livello esponenziale, dell’informazione
racchiusa in ogni livello .

Inoltre questa informazione che cresce con l’aumentare dei livelli, non e’ semplicemente la somma

dei suoi componenti del livello precedente: ad ogni livello c’e’ realmente una informazione nuova,
che si viene ad aggiungere, non derivabile completamente dalle leggi del livello precedente.

Un’altra osservazione molto interessante che possiamo fare e’ la seguente:

Principio 2: il passaggio da un livello al succcessivo avviene spontaneamente, mediante un processo
auto-organizzativo che si deve considerare insito nella Realta’.

Tutto cio’ sembra implicare un Processo Evolutivo di ordine generale della Realta’ (che non vale
quindi solo in ambito biologico) e nello stesso tempo, questo processo auto-organizzativo ed
evolutivo ha un’altra caratteristica molto importante:

Principio 3: il passaggio da un livello al successivo e’ di tipo non-deterministico (specialmente
dal livello tre in poi). Cio’ significa che il modo di evolversi da un livello al successivo non
e’ preordinato ed univoco: esiste una grande varieta’ di possibilita’ e modi particolari di
evoluzione.

Pensiamo ad esempio al “brodo primordiale” di molecole pre-biologiche che hanno popolato la nostra
Terra ai primordi della Vita: nulla vieta che molecole e cellule viventi avessero potuto evolvere
con caratteristiche diverse da quelle che poi effettivamente si sono evolute.

Allo stesso modo, le specie viventi che si sono succedute sul nostro Pianeta, avrebbero potuto
benissimo essere diverse da quelle che realmente si sono succedute: nessuna legge fisica o biologica
avrebbe vietato ad esse di esistere, molto e’ stato determinato da fattori casuali, imprevedibili,
non c’e’ determinismo nell’evoluzione biologica e nulla vieta, in effetti, che su altri pianeti la
vita biologica si sia evoluta in forme cosi’ diverse dalla nostra da sfidare la fantasia dei
maggiori scrittori di fantascienza.

Principio 4: nel passaggio da un livello al successivo, si osserva la conservazione e la necessita’
di esistenza di tutti i livelli precedenti, e delle loro proprieta’.

Questa affermazione e’ vera per tutti i livelli: e’ovvia e banale per i livelli atomici e
molecolari, ma anche per tutti i livelli delle forme viventi: l’esistenza delle forme viventi
superiori (uomo, scimmie antropomorfe) non implica affatto che le forme piu’ semplici (alghe,
batteri, virus) siano scomparse per evolvere verso le forme superiori. Le nuove forme di vita
vivono accanto a quelle meno evolute, anzi non potrebbero vivere senza la compresenza di quelle
meno evolute!

Basti pensare che nel nostro organismo vivono colonie di batteri che permettono la digestione degli
alimenti, che tutto l’ecosistema terrestre necessita di miliardi di tonnellate di microorganismi che
permettono il funzionamento di tutta la vita sul nostro pianeta (produzione di ossigeno, riciclo
della materia vivente e degli elementi nutritivi).

Principio 5: ogni livello della realta’ puo’ interagire direttamente o indirettamente con tutti gli
altri livelli

Illustriamo questa affermazione con un esempio, che considera una interazione fra il livello Uno
(particelle elementari) col livello Sei (Organismo AutoCosciente).

Un fotone, cioe’ una particella di luce, (livello 1) proveniente da una stella distante qualche
milione di anni-luce arriva all’occhio del signor Rossi, colpisce un atomo (livello 2) di una
molecola di rodopsina (livello 3) che cambia di forma ed attiva una proteina specifica di una
cellula visiva (cono o bastoncello, livello 4) che invia un piccolo impulso elettrico lungo una
delle migliaia di fibre del nervo ottico (livello 5) che giunge all’area visiva del cervello, che
elabora l’informazione e che infine culmina nella sensazione cosciente del signor Rossi di avere
visto un punto di luce nel cielo (una stella) .

Il tutto nell’arco di 200 millisecondi circa.

E’ perfettamente possibile anche il processo inverso:

Il signor Rossi con un atto di Coscienza e volonta’, (livello 6) attiva l’area cerebrale motoria
(posta nel lobo sinistro del cervello), che invia un impulso elettrico lungo un nervo fino ai
muscoli della mano (livello 5) che spinge un bottone di un interruttore che fa passare una corrente
elettrica in un circuito, che scalda un filamento di una lampada, (livello 3) che eccita numerosi
atomi di tungsteno, (livello 2) i quali finiscono coll’emettere fotoni (luce) (livello 1). Questo
processo termina quando il signor Rossi decide di spegnere l’interruttore. Da notare che di norma
queste interazioni passano attraverso i vari livelli, una interazione diretta per es. fra il
livello 6 e quello 1 o 2 non sembra possibile, ma su questo punto torneremo successivamente.

Riassumiamo quindi le nostre deduzioni: i vari livelli della Realta’ sono caratterizzati da 1)
aumento dell’informazione; 2) auto-organizzazione spontanea 3) processo non-deterministico 4)
conservazione e necessita’ dei livelli precedenti 5) interazione fra tutti i livelli

Il sesto livello: Informazione e Coscienza

L’uomo, che in questa descrizione sta in cima alla piramide dei 6 livelli, dal punto di vista
biologico non è molto diverso…anzi e’ praticamente identico al topo o persino al moscerino.

Per esempio, il moscerino della frutta chiamato Drosofila ha gli stessi meccanismi biochimici che
abbiamo noi, ha la stessa struttura del DNA che abbiamo noi, ha la stessa biochimica, tutto il DNA
del moscerino della frutta funziona con gli stessi identici meccanismi del nostro, non c’è
differenza tra un uomo, un topo, o un elefante visto dal DNA . Dove sta allora la differenza tra
l’uomo e un moscerino? Sono le informazioni che il DNA contiene. Il DNA è la sede delle informazioni
che dicono come è fatto l’organismo ma dal punto di vista di come è fatto a livello microscopico è
la stessa cosa, è fatto dagli stessi atomi e dalla stessa struttura in tutti gli organismi viventi.

Cio’ che sono diverse sono le informazioni in esso contenute, che portano alla “costruzione” di un
uomo piuttosto che un moscerino.

Queste informazioni sono quelle che si sono evolute nel corso di milioni di anni, e conservate e
trasmesse nel DNA da una generazione all’altra.

I primati sono gli organismi piu’ evoluti dal punto di vista intellettivo (per esempio le scimmie
antropomorfe), l’uomo è in cima alla categoria dei primati e considera se stesso superiore alle
scimmie se non altro perché le scimmie non contestano questo fatto.

Cio’ che rende l’uomo diverso dagli altri primati e superiore ad essi, e’ la piena e forte
coscienza di se’ unita ad elevate capacita’ intellettive.

L’uomo presenta una piena coscienza di se’ (Autocoscienza) e questo fatto diventa determinante
quando viene unito ad altre proprietà come le capacita’ logiche, immaginative, previsionali, le
capacita’ organizzative, la Volonta e la Finalita’ del suo agire, in una parola tutte le facolta’
superiori che determinano quel salto di qualita’ corrispondente al passaggio dal quinto al sesto
livello.

Le ricerche di psicologia animale portano alla conclusione che il fenomeno dell’autocoscienza sia
presente, seppure in grado inferiore, anche negli altri primati, anche in diversi uccelli.

E’ noto che le scimmie sono coscienti della loro individualità, e questo è stato dimostrato perche’
esse riconoscono se stesse nello specchio e sanno che quello che c’è di fronte è la propria
immagine riflessa e non un altro individuo .

Altri animali che sono ad un livello inferiore non riescono a fare questa distinzione: se vedono
l’immagine di se’ in uno specchio, attaccano l’immagine perché lo considerano un estraneo . Quindi
il loro livello di autocoscienza è più basso.

A questo punto entriamo in una questione importantissima ma ancora aperta come ricerca, cioè ci
possiamo chiedere: il fenomeno dell’autocoscienza ha origine in modo progressivo a partire da un
livello evolutivo quale quello del topo oppure esiste nella Realta’ un principio di autocoscienza
gia’ fin dal primissimo livello (quello delle particelle elementari)?

Non e’ una domanda oziosa: ma la risposta al momento non puo’ che essere speculativa ed ipotetica.

L’ipotesi che esista un livello minimo e non nullo di coscienza anche nelle particele elementari
è una cosa che è ancora da verificare, al momento e’ poco piu’ che una asserzione filosofica, e non
un fatto scientificamente accertato. Perché quello che noi sappiamo con certezza è che esiste
l’autocoscienza nell’uomo, che esiste ad un livello inferiore nei primati, ed esiste sempre a
livello più basso in altri animali, ma non sappiamo se questo grado di autocoscienza si azzera a
livello dell’insetto o dell’ameba oppure non scende mai a zero anche al livello fisico più basso
cioè quello delle particelle elementari.

L’ipotesi che le particelle siano dotate di un livello minimale di autocoscienza e’ gia’ stata
sostenuta da qualche fisico, per esempio dal francese Charon, anche attraverso equazioni
matematiche, ma la matematica in se’ non e’ sufficiente a dimostrare l’esistenza di qualcosa.

Il concetto base è che la struttura della realtà non solo è distinta in livelli crescenti di
complessità e di informazione, ma anche in livelli crescenti di coscienza di cui l’uomo in questo
momento rappresenta il massimo che noi conosciamo qui su questo pianeta. E che tutta l’evoluzione
dell’Universo sembra presentare il suo apice proprio nel fenomeno della Coscienza.

Possiamo dare ulteriore supporto a questa ipotesi, e se si’ , in quale modo?

Andando a vedere come vanno le cose nei vari livelli, osserviamo che c’e’ un aumento continuo ed
esponenziale dell’ informazione, e che dal quinto in poi possiamo gia’ trovare tracce di
coscienza. In linea di principo, potrebbe essere semplicemente questione che non vediamo coscienza
nei livelli precedenti perche’ non disponiamo di mezzi sufficentemente sensibili per rivelarla,
esattamente come se avessimo una bilancia che puo’ pesare oggetti dal grammo in su, ma non e’
sensibile per quelli che pesano 100 milligrammi o meno.

Un esponente del CICAP gia’ farebbe fatica ad ammette l’esistenza della coscienza nell’uomo,
probabilmente spiegherebbe che la coscienza e’ un fenomeno apparente, e che nella realta’ esiste
solo un mucchio di impulsi elettrici e mediatori chimici che viaggiano dentro i nostri neuroni nel
cervello.

E basta, tutto il resto sarebbero solo idee astratte e chiacchere senza senso.

Dal nostro punto di vista, possiamo tuttavia supporre che informazione e autocoscienza siano
fenomeni paralleli e concordi: all’aumento dell’ informazione aumenta il grado di autocoscienza di
un sistema qualsiasi, semplicemente e’ necessario che questa informazione-autocoscienza raggiunga
livelli molto elevati per diventare osservabile al nostro attuale grado di esperienza scientifica.

Esistono anche altre osservazioni che ci fanno pensare che l’autocoscienza possa essere non nulla
anche ai livelli fisici elementari, vediamo di cosa si tratta.

La scienza si occupa di ciò che è osservabile, di ciò che ricade sotto la nostra possibilità di
osservazione, essa non può occuparsi per esempio degli angeli perché non siamo in grado di vederli
con uno strumento fisico, gli angeli sono un concetto che riguarda un mondo che non è indagabile
dalla scienza, ma l’autocoscienza ha degli aspetti che sono indagabili dalla nostra conoscenza
scientifica, quindi noi ci limitiamo a ciò che è indagabile, lasciando il resto a filosofi e
teologi .

Ci sono caratteristiche dell’autocoscienza che sono sorprendentemente identiche o molto simili a
quelle del livello più basso, questa è una cosa che fa pensare .

Vediamo allora queste caratteristiche dell’autocoscienza e come esse possono legarsi alle facolta’
Psi e PK.

L’autocoscienza è il sapere di essere, e’ il “Cogito ergo sum”, è la consapevolezza di essere un
punto di coscienza che esiste, e’ difficile definirla perché per farlo bisogna usare il concetto
stesso di coscienza quindi è un po’ come il cane che si morde la coda, cioè non si può definire la
coscienza senza essere dentro di essa, cioè senza essere coscienti. Noi siamo coscienti di tutta la
realtà perché attraverso gli organi di senso riceviamo continuamente informazioni che il nostro
cervello integra in una visione coerente e ragionevole di come appare il mondo. Si potrebbe
obiettare che quindi il modello della realta’ costruito dal nostro cervello e’ arbitrario, al
limite fantasioso, percio’ non attendibile.

Tuttavia il nostro cervello ci da’ un modello della realta’ notevolmente attendibile (in condizioni
normali). Se cosi’ non fosse, noi tutti saremmo gia’ morti da un pezzo e la nostra specie estinta,
in quanto la nostra sopravvivenza e’ fortemente legata alla qualita’ ed attendibilita’ delle nostre
rappresentazioni mentali. Individui che soffrono di gravi distorsioni della rappresentazione della
realta’, come gli schizofrenici con le loro allucinazioni, hanno una probabilita’ molto piu’ bassa
della media di avere una prole e trasmettere ai discendenti le loro anomalie neurologiche.

Di norma il cervello, e quindi la coscienza, sono connessi al mondo esterno attraverso gli organi di
senso, che a loro volta sono costituti da cellule, molecole ed atomi.

Percio’ la Coscienza interagisce col mondo tramite la catena dei vari livelli precedenti.

E’ sempre cosi?

Prendiamo in considerazione la Telepatia: accettando come dimostrato il fenomeno, essa si presenta
come uno scambio diretto di informazioni fra due menti ovvero fra due stati di coscienza, quello del
soggetto A con quello del soggetto B, scavalcando i livelli inferiori al livello 6.

La Telepatia non è nient’altro, non è un oggetto fisico, non sono onde elettromagnetiche (e’ stato
dimostrato), ma è uno scambio diretto di informazioni fra due punti di coscienza senza mezzi
fisici, senza telefonini, suoni, posta o piccioni viaggiatori ecc….

Che cosa è la Psicocinesi? E’ l’azione diretta della mente sulla materia, ma noi come facciamo a
dire che c’è stato un fenomeno di psicocinesi se non abbiamo la coscienza che c’è stata una azione
che sembra implicare una influenza diretta della mente sulla materia? Quindi il fenomeno PK esiste
solo se esiste la coscienza: senza la coscienza non esiste nessun effetto PK .

La precognizione e la chiaroveggenza sono la stessa cosa: sono tutti fenomeni che esistono
primariamente (se esistono) come fenomeno associato alla coscienza. Solo la psicocinesi sembra
presentare una diretta interazione sul piano fisico, ma tutti gli altri sono fenomeni che
implicano solo ed esclusivamente un contenuto di coscienza. Quando io faccio un sogno precognitivo
e sogno un evento che dopo accade, in quel momento l’evento esiste solo nella mia mente, che è
venuta a contatto con una informazione che esisterà fisicamente in un prossimo futuro

Occorre tuttavia precisare che comunque questi fenomeni sono rari, di norma, come detto, la
Coscienza interagisce col mondo attraverso i livelli fisici sottostanti.

Inoltre questi fenomeni Psi e PK (non occorre dimenticarlo) hanno una importanza secondaria nella
vita pratica: si presentano come delle eccezzioni e non come delle regole ma l’importanza di questi
fenomeni rari e’ veramente notevole nel nostro modello della Realta’ e della Coscienza.

Anche se essi sono normalmente una piccola parte dell’intero fenomeno che riguarda la coscienza,
c’è una bella differenza ad essere una piccola parte e non esserci proprio, perché se esiste un
fenomeno come la telepatia che permette uno scambio di informazioni senza l’ausilio dei sensi tra
due cervelli, vuol dire che la coscienza ha comunque una proprietà straordinaria e non è poco il
fatto di poter superare la barriera della distanza o del tempo.

La Telepatia e la Precognizione ci suggeriscono che la Coscienza abbia una proprietà non–locale,
ovvero che possa scambiare informazioni in modo istantaneo senza l’ausilio di nessun mezzo fisico
noto, come una specie di “effetto tunnel” spazio-temporale..

E la cosa impressionante è che questa caratteristica non-locale ce l’hanno anche le particelle
elementari come dimostrato senza ombra di dubbio da numerose ricerche fisiche negli ultimi 20 anni
Il fenomeno conosciuto come “entanglement” che Einstein derise definendolo ‘una fantomatica azione
a distanza’ e’ oggi una realta’ scientificamente dimostrata.

Le particelle elementari hanno un gran numero di strane proprietà tra cui una in particolare
chiamata spin, che puo’ essere immaginata come la rotazione di una particella attorno a se stessa,
come una trottola. Basti dire che è possibile fare interagire due particelle A e B per esempio in
un modo particolare, questo e’ perfettamente possibile a livello sperimentale, quando hanno finito
di interagire una particella si allontana dal lato opposto rispetto all’altra.

E qui inizia un comportamento veramente curioso: se il mondo fosse fatto con delle caratteristiche
locali, allora ciò che accade localmente qui non può avere effetto da un’altra parte, lontana, se
non dopo il tempo che occorre perché una informazione transiti da qui a la’ alla velocita’ della
luce.

Ma sono stati fatti esperimenti in cui si dimostra che dopo aver creato una interazione specifica,
non una qualunque, ma specifica fra due particelle e fatte allontanare senza limiti, anche a
distanza infinita tra di loro, se si fa una certa azione sulla particella A questa di ripercuote
istantaneamente sulla B a qualunque distanza essa si trovi, ed in modo istantaneo. Le due particelle
si comportano come se non fossero completamente separate, addirittura questa interazione può
avvenire ai capi dell’Universo, la distanza e’ come se non esistesse più. Questo fenomeno si chiama
non-località, ed e’ stato previsto teoricamente dai fondatori della Meccanica Quantistica (fra cui
Einstein) fin dagli anni 20 del secolo scorso.

Vi faccio un esempio: le particelle immaginatele come palline che girano su se stesse, girando hanno
un asse di rotazione, supponiamo che la prima giri a destra (in senso orario), è possibile fare
interagire le particelle in modo tale che dopo che hanno interagito una si allontana dall’altra
girando con l’asse di rotazione a destra, l’altra si allontana nell’altra direzione con lo stesso
asse di rotazione, ma girando in senso opposto, cioe’ antiorario.

Allora la cosa straordinaria è questa: è stato dimostrato che è possibile far modificare l’asse di
rotazione (lo spin) della prima particella, e quando cio’ accade, si modifica istantaneamente
anche quello dell’altra particella in modo che la loro somma resti sempre identica come era
all’inizio, cioè sempre zero, e questo avviene a qualunque distanza esse si trovano, ed in modo
istantaneo. Questo è un fatto straordinario perché dimostra che la realtà ad un livello profondo è
una realtà non-locale, .cioè un evento che accade in questo momento qui, puo’ influenzare qualcosa
che sta enormemente lontano, è un fatto incredibile a pensarci bene, se visto nell’ottica della
nostra esperienza quotidiana, mentre e’ del tutto normale nell’ambito del mondo submicroscopico .

Ma tutte le particelle di cui noi siamo fatti (elettroni, protoni, neutroni, fotoni) possiedono lo
spin ed hanno proprieta’ non-locali. Ed anche le molecole possono possedere spin e quindi fornire
interazioni-non locali. E le molecole costituiscono le cellule viventi, e quest’ultime gli organismi
viventi……

Allora tutto questo porta a diverse conseguenze sul piano fisico: in particolare non è possibile
giustificare una azione a distanza di questo tipo semplicemente sulla base dei tre assi spaziali e
del tempo, occorre qualcosa in più. Le tre dimensioni spaziali (chiamate assi X, Y, Z) , più il
tempo che è la quarta dimensione, ci forniscono una rappresentazione del mondo “normale”, secondo la
fisica classica, ed anche secondo la Relativita’, ma con solo 4 dimensioni è semplicemente
impossibile giustificare un fenomeno non-locale, i fenomeni non-locali non sono descrivibili con
solo 4 dimensioni (questo’ e’ uno dei punti di discrepanza fra Meccanica Quantistica e Relativita’).

I fisici hanno calcolato che per poter giustificare questi fenomeni di interazione non-locali, ci
vogliono almeno 11 dimensioni Esisterebbero quindi diverse dimensioni che sono così dette
“nascoste”, cioè secondo l’interpretazione più attuale queste dimensioni sono molto piccole e come
arrotolate su se stesse, ma reali quanto le altre “visibili”.

Facciamo un esempio: cosa e’ necessario affinche due oggetti qualsiasi possano interagire fra di
loro?. Occorrono due condizioni: essi devono occupare quasi lo stesso spazio, ed inoltre
occorre che essi occupino quasi lo stesso tempo. Cioe’ gli oggetti devono essere molto vicini
contemporaneamente nello spazio e nel tempo.

Se una automobile passa in un certo punto oggi ed un’altra vi passa domani, non c’e’ interazione, va
tutto bene.

Va tutto bene anche se le due automobili passano nello stesso tempo ma in due punti sufficentemente
lontani. Ma se decidono di passare sullo stesso punto e nello stesso istante, allora c’e’
interazione e succedono guai….

Quindi in generale due particelle per poter interagire hanno bisogno di essere vicine nello spazio e
nel tempo…quando noi invece le allontaniamo e lo spazio e il tempo sono obiettivamente lontani e
queste possono allegramente continuare ad interagire, allora che cosa si conclude?

Che esistono altre dimensioni su cui le particelle continuano ad essere vicine, spazio e tempo sono
lontani ma su altre dimensioni esse continuano a restare vicine, per questo continuano ad
interagire, e per poter giustificare tutti i comportamenti noti delle particelle servono ben 7
dimensioni in piu’ oltre a quelle dello spazio e del tempo!

La realtà è data dall’insieme di tutte le dimensioni (visibili e non) che caratterizzano il mondo
fisico, diversamente determinati fenomeni fisici non sono spiegabili.

E come corollario all’ipotesi che abbiamo fatto in precedenza (il parallelismo fra Informazione e
Coscienza) allora diciamo che la loro interazione costituisce anche un quantum di coscienza, questa
potrebbe essere una interpretazione. Ma la cosa interessante è che noi normalmente abbiamo un
accesso diretto (tramite la Coscienza) solo alle 4 dimensioni standard, che sono le tre dimensioni
spaziali più quella del tempo, ma le dimensioni nascoste non le vediamo e non le percepiamo, ma
devono in un qualche modo esistere perché altrimenti non potrebbero esistere questi fenomeni che
abbiamo visto e che sono stati dimostrati con assoluta certezza a livello delle particelle
elementari.

Allora se le particelle elementari già a questo livello hanno queste dimensioni ulteriori che le
legano e che permettono l’interazione, non è forse ragionevole pensare che la Coscienza, che è ad
un livello molto più alto, possieda anch’essa queste proprietà non-locali?

E’ quindi altamente ragionevole che pure la Coscienza possieda proprieta’ non-locali, anche tenendo
conto del Principio numero quattro (conservazione e necessita’ delle proprieta’ dei livelli
precedenti).

Quindi in questo modello la Telepatia, la PK, ecc. sono e diventano una conseguenza naturale delle
proprieta’ generali della Coscienza, anche se non ne conosciamo ancora i dettagli, ne’
sappiamo quando e come la Coscienza accede a queste ulteriori dimensioni.

Anzi, sarebbe davvero molto molto difficile spiegare perche’ queste straordinarie proprieta’ cosi’
basilari della Natura si manifestino solo al livello piu’ basso, e nulla nei livelli intermedi o
in quello piu’ alto.

Nella fisica di 30 o 50 anni fa, i fenomeni Psi e PK erano totalmente esclusi: essi erano in
contraddizione coi principi noti della fisica dell’epoca.

Ma i progressi della ricerca fisica teorica e sperimentale hanno profondamente modificato questa
situazione: oggi questi fenomeni non sono piu’ incompatibili per principio, anzi una frazione
crescente di fisici li considera compatibili con le leggi naturali, anche se una loro completa
comprensione sembra ancora lontana.

La coscienza è qualcosa che è in continua evoluzione e che è in continua crescita, ma puo’ anche
temporaneamente diminuire indubbiamente.

Infatti, oltre ai 5 Principi descritti in precedenza, nell’Universo e’ presente un altro Principio
che e’ noto da molto tempo in fisica: si tratta del principo di Entropia.

L’Entropia puo’ essere approssimativamente descritta come la quantita’ di disordine contenuto in un
sistema.

Per quanto possa sembrare strano dopo i discorsi precedenti, l’Entropia ha un ruolo importante nel
comportamento dell’Universo: l’Entropia tende a crescere continuamente nell’Universo, e sembra
contrapporsi ai processi creativi di crescita dell’informazione, distruggendo informazione.

In effetti, nell’Universo i processi distruttivi dell’informazione e quelli creativi convivono
e sono in continua contrapposizione.

Il principio di crescita dell’informazione e’ stato anche chiamato da diversi autori Sintropia, in
contrapposizione appunto con l’Entropia che la distrugge.

Come possono esistere due principi opposti ed agire nello stesso tempo?

In Natura esiste una molteplicita’ di situazioni dove forze ed energie si contrappongo: per esempio
esistono le particelle elementari e le antiparticelle: quando una particella incontra una sua
antiparticella, esse si distruggono vicendevolmente in modo completo trasformandosi in energia.

Oppure, esistono forze attrattive ed altre repulsive, situazioni che creano particelle ed altre che
le distruggono, e cosi’ via: ad ogni livello della Realta’, ci sono processi che tendono a creare ed
altri che tendono a distruggere: cio’ che alla fine succede dipende dal bilancio fra questi processi
opposti. Il nostro stesso Universo fisico sembra essere la risultante di un lieve eccesso di Materia
rispetto all’Antimateria, tutto il resto e’ presente come Energia. In ognuno dei sei livelli della
realta’ descritti in precedenza possono accadere eventi che portano localmente ad una forte
distruzione di quel livello ed un ritorno accentuato al livello precedente. Per esempio, nulla
vieta che la Vita sulla Terra possa essere distrutta in larga parte da un enorme meteorite (sembra
sia gia’ accaduto) ed in questo caso le forme di vita che potrebbero sopravvivere sono quelle piu’
semplici, del quarto livello. Ma poi, col tempo, in condizioni favorevoli, l’evoluzione potrebbe
riprendere piu’ forte e veloce di prima.

La Sintropia è creatrice, l’Entropia con processo opposto tende a degradare, a distruggere, se
un corpo muore il corpo si dissolve e gli atomi che lo compongono vengono attaccati dai batteri e di
nuovo trasformati in sostanze semplici fino a diventare acqua, aria, anidride carbonica, sali
minerali, quindi a diventare sostanze più semplici, con meno contenuto informativo.

Il mondo è in continuo bilanciamento fra i processi di crescita dell’informazione e quelli di
degrado dell’informazione. Il fenomeno della vita e’ la espressione massima dell’aumento
dell’informazione ed in cima a questo massimo ci sta il fenomeno dell’autocoscienza, cioè questo è
il massimo livello che noi conosciamo di concentrazione dell’informazione strutturata ed organizzata
ed essa e’ quindi il fenomeno più importante che esiste.

Nel nostro modello, l’autocoscienza ha al suo interno in modo naturale tutti i fenomeni chiamati
paranormali, perche’ essi sono una conseguenza normale e naturale delle proprietà della coscienza e
della struttura fisica della realtà.

Una volta si diceva che la materia è contrapposta allo spirito, sopratutto perche’ si aveva una
conoscenza limitata delle proprieta’ della materia. Oggi possiamo dire che c’è una sola Realtà e
questa Realtà si differenzia, non c’è contrapposizione alcuna, esistono diversi livelli evolutivi,
esiste una auto-organizzazione in un tutto armonico, senza contraddizioni. Le contraddizioni sono
solo apparenti. Sebbene tutti i processi sintropici, quelli che creano informazione, sembrano
apparentemente in opposizione a quelli entropici che la distruggono, tuttavia la loro somma è
proprio la realtà, senza questo processo di creazione e distruzione dell’informazione la realtà non
esisterebbe. Esse sono come le due facce di una moneta, non puo’ esistere il lato A senza il lato
B della moneta altrimenti la moneta non esisterebbe proprio.

Questa descrizione e’ qualcosa che anche a livello filosofico ha delle conseguenze notevoli, come
non vedere in questi processi delle forti analogie coi concetti filosofici-religiosi di Male e Bene,
di Paradiso ed Inferno, di Giusto ed Ingiusto, di Creazione e Distruzione, di Bello e Brutto, e
cosi’ via….

In un certo senso, queste contrapposizioni sono solo concetti mentali, ma la Coscienza ha bisogno
di queste concettualizzazioni per descrivere la realta’ e cercare di comprenderla, al punto che
qualcuno potrebbe considerare il mondo dei concetti filosofici-religiosi come il Settimo livello
della Realta’, non meno reale dei livelli precedenti perche’ il Settimo livello puo’ agire sulla
Realta’ in modo assai concreto, con conseguenze fisiche di estrema importanza.

Basti pensare come concetti filosofici quali le idee marxiste o naziste hanno condizionato il
mondo negli ultimi 70 anni, agendo in seno a poche Coscienze individuali di personaggi quali Lenin,
Stalin, Hitler etc che sono stati in grado, a loro volta, di influenzare la mente di milioni di
persone, e causare eventi quali la costruzione di imperi, guerre catastrofiche ed esplosioni di
bombe atomiche.

Una marea di esempi si possono portare…andando da quelli più banali fino a quelli di grande
rilevanza storica.

Se la Coscienza e’ il punto di arrivo di un lunghissimo processo evolutivo che abbiamo distinto in 6
livelli, essa e’ anche il punto finale della realta’?

No, la Coscienza potrebbe ancora essere un punto intermedio, o un punto di partenza, per tutto ciò
che riguarda il mondo dello Spirito, un mondo non indagabile col metodo scientifico, ma in cui si
sostiene, per esempio, la sopravvivenza della coscienza individuale anche dopo la morte attraverso
un mondo spirituale. Quindi oltre questo livello osservabile di Coscienza potrebbe esistere un
altro livello superiore dove continua ad esistere una forma di Coscienza dopo la morte fisica, forse
una Coscienza Universale, con proprieta’ diverse e piu’ “sottili” della coscienza ordinaria ma qui
siamo nel campo della pura speculazione filosofica, noi ci dobbiamo fermare (per libera scelta) nel
campo che ancora possiamo indagare coi metodi della scienza.

Quindi abbiamo mostrato come la Realtà abbia una struttura complessa, ma sostanzialmente
comprensibile dalla mente umana, o almeno comprensibile nelle sue linee generali ed in molti
dettagli.

In questo quadro, abbiamo evidenziato il ruolo della Coscienza come base dei fenomeni Psi e PK.

Noi chiaramente la nostra esperienza di autocoscienza la viviamo come fenomeno immediatamente
percepito, non possiamo tuttavia “percepire” direttamente la coscienza di un altro individuo, ma
possiamo solo dedurre che deve vivere una esperienza simile alla nostra perche’ osserviamo
nell’altro individuo dei comportamenti che ritroviamo in noi stessi, quindi, per analogia, pensiamo
che viva una analoga esperienza cosciente.

Nello stesso tempo sappiamo che la coscienza individuale è associata alla attività cerebrale, alcune
strutture cerebrali sono determinanti per l’esistenza di un qualunque stato di coscienza, sono le
strutture encefaliche profonde. Si e’ visto studiando le lesioni prodotte da varie cause da
incidenti o malattie ecc. che alcune zone del cervello sono determinanti per l’esistenza della
coscienza e altre no…è possibile per esempio rimuovere ampie zone della corteccia senza perdita di
coscienza. Invece danni ad alcune strutture tipo il tronco cerebrale o altre piccole strutture sono
determinanti, c’è la completa perdita di coscienza, quindi il cervello è proprio intimamente legato
al fenomeno della coscienza, tuttavia alcune proprieta’ della coscienza non sono spiegabili solo
come interazioni bioelettriche e biochimiche nel cervello. Si tratta di un settore di grande
interesse scientifico che viene studiato da molti anni e che è difficilissimo da studiare, ma le
attuali tecnologie permettono sempre piu’ di comprendere come funziona la relazione mente-cervello.

In particolare, per cio’ che riguarda le interazioni Psi, per esempio la Telepatia, possiamo
legittimamente avanzare l’ipotesi che la comunicazione avvenga primariamente come interazione
diretta non-locale fra i due campi di Coscienza, i quali sono connessi individualmente coi
rispettivi cervelli, ed infine il risultato appare come una ordinaria attivita’ elettrica delle
aree cerebrali.

Lo scambio di informazioni (interazione) non e’ avvenuto sul piano fisico dei due cervelli, come
nella normale elaborazione sensoriale, ma e’ avvenuto primariamente sul piano dei campi di
Coscienza individuali, in quanto la Coscienza possiede proprieta’ non-locali, perché le
proprietà non-locali superano le barriere dello spazio e del tempo, superano le barriere del piano
fisico ordinario, e rendono possibile uno scambio diretto di informazione fra due Coscienze.

Da questo quadro concettuale che ho esposto, si puo’ dedure anche che significativi progressi della
Ricerca Psichica sono possibili solo nell’ambito di uno sviluppo complessivo della conoscenza
scientifica in generale, piuttosto che specificamente in ambito tradizionale parapsicologico.

Cio’ diventa evidente in base a quanto esposto: risultati scientifici appartenenti a campi
apparentemente lontani dalla Ricerca Psichica, per esempio la psicofisiologia, o la fisica pura,
possono portare a svolte decisive nella nostra comprensione di questi fenomeni, e per opera di
ricercatori che neppure hanno mai avuto a che fare con i concetti e le problematiche della
Parapsicologia.

Se non altro, questa considerazione e’ molto incoraggiante e ci dice che puo’ esistere un futuro
veramente importante per tutta la Ricerca Psichica, nonostante che siano pochissimi i ricercatori
impegnati direttamente su queste tematiche, ed i finanziamenti siano pressoche’
inesistenti.

Auguriamoci di poter assistere a questi progressi.

da www.elemaya.com/research/Paper2004.htm

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