RESPIRAZIONE OLOTROPICA – Matrici Perinatali e Astrologia

pubblicato in: AltroBlog 0

RESPIRAZIONE OLOTROPICA – Matrici Perinatali e Astrologia –

di Maria Luisa la Barbera

All’inizio degli anni ‘50 Carl Gustav Jung, il celebre psichiatra dell’analisi del profondo, confidò
a un collega che era solito studiare il cielo natale dei suoi pazienti; riconoscendo che
l’astrologia era proprio all’estremo limite dei parametri della scienza tradizionale, si può
immaginare l’imbarazzo con il quale Jung rivelava la sua fiducia in una disciplina che la sua
cultura rifiutava, alla quale per altro proprio le sue ricerche e le sue intuizioni sul mondo degli
archetipi e sulla natura dell’Inconscio Collettivo hanno fornito preziosi supporti teorici.

A mezzo secolo di distanza qualcosa è cambiato: l’evoluzione del pensiero e della coscienza ha
aperto nuovi ambiti di esplorazione alle scienze umanistiche e ha indicato la dimensione spirituale
come terreno di espansione dell’esperienza umana.
Nel campo della psicologia in particolare si è affermata la Psicologia Transpersonale, che estende
la sua indagine a quella sfera che trascende i limiti dell’ego e che vede l’individuo immerso in una
realtà più vasta , in intima connessione con la totalità ,e aperto alla consapevolezza unitaria e
globale del suo esistere. Proprio dalla Psicologia Transpersonale, e da uno dei suoi più importanti
rappresentanti, lo psichiatra Stan Grof, giunge un significativo riconoscimento della validità
dell’astrologia , come strumento di ricerca sulle dinamiche psichiche che regolano la nostra
esistenza.

La visione “olotropica” (rivolta verso la totalità) che Grof propone si amalgama con naturalezza
alla visione astrologica che vede nella grande orchestrazione cosmica riflessa dal movimento dei
pianeti l’unione tra micro e macrocosmo. E da questa visione olotropica è scaturito anche lo
sviluppo delle modalità terapeutiche messe a punto dall psichiatra.
Ma procediamo con ordine. Per molto tempo, a partire dagli anni ‘60, S.Grof ha condotto ricerche
ed esperienze con i pazienti, utilizzando anche le sostanze psichedeliche, sugli stati di coscienza
non ordinari, ossia i livelli di coscienza non controllati dalla mente razionale, come ad esempio
quelli indotti da una profonda meditazione, da uno stato di trance ecc.
Questo gli ha permesso di ricavare una sorta di “cartografia” della psiche, nella quale venivano
individuate aree di esperienze legate alla biografia personale e che abbracciava anche la nascita e
la vita prenatale, e altre di natura transpersonale, in cui confluivano i contenuti più vari:
identificazione con altre persone o forme di vita, contatto profondo con figure archetipiche, con
entità spirituali, residui di vite passate ecc.

I due ambiti di esperienze presentavano in genere delle correlazioni tra loro. Grof, elaborando
alla luce delle sue ricerche le scoperte della psichiatria tradizionale, ha riconosciuto
determinante il “processo perinatale”, l’insieme di esperienze che hanno preceduto e accompagnato
la nostra nascita e che si sono fissate saldamente nella nostra psiche.

Le esperienze e soprattutto i traumi emotivi e fisici che hanno caratterizzato la nascita hanno
prodotto una sorta di imprinting di base, intorno al quale si sono poi raggruppate tante successive
esperienze accomunate dalla stessa qualità emotiva. In pratica si crea una sorta di tema centrale,
che si ripropone nelle nostre risposte alla vita.
Per esempio, se c’è stato un rischio di soffocamento durante il parto, nella psiche si è impresso un
modello energetico che può portare poi a soffrire di claustrofobia, a vivere sentimenti di
oppressione o limitazione, a rispondere in un certo modo a immagini di potere e di autorità:
l’emozione originaria continua ad amplificarsi e riprodursi a vari livelli di esperienza e di
coscienza, compreso quello simbolico e transpersonale..

Grof ha individuato nel processo perinatale quattro fasi, in relazione ai quattro momenti successivi
del parto biologico, caratterizzate da emozioni e sensazioni fisiche specifiche, da lui definite
”programmi psicospirituali individualizzati” che influenzano il nostro rapporto con l’esistenza e il
nostro percorso evolutivo.

Alla 1.a fase attribuisce la definizione di “Universo amniotico”, la 2:a è la “Precipitazione nel
cosmo e impossibilità di uscita”; la 3:a é la “Lotta di morte e rinascita: la 4:a è “Morte e
rinascita”.

Ogni fase possiede specifici aspetti biologici, psicologici, simbolici e spirituali.

L’associazione simbolica con i pianeti lenti dello Zodiaco è scaturita facilmente per Grof, che
ha riferito l’insieme dei fenomeni della 1:a fase alla sfera archetipica di Nettuno, della 2:a a
quella di Saturno, della 3:a a quella di Plutone e della 4:a a Urano.
Se abbiamo vissuto, per esempio, una fase plutoniana problematica , è probabile che si sia costruita
dentro di noi una gamma di risposte “plutoniane “ all’esistenza, che ci porta a reprimere o
enfatizzare l’aggressività e la sessualità, a provare attrazione per gli aspett oscuri della vita, a
vivere con intensità emotiva ogni processo di trasformazione. Un’esperienza positiva della fase
nettuniana, invece, può produrre sentimenti di amore universale, di religiosità, di contemplazione
estatica ecc.
Il valore dell’esperienza perinatale nel panorama psichico di una persona viene sottolineato nella
sua carta astrale , a seconda del “gioco” dei pianeti lenti. “Al momento della nascita-sottolinea
Grof- tutte le forze transpersonali ( collettive, karmiche) sono canalizzate, attraverso il nostro
essere, nel corpo, e agiscono come una forza che spinge a uscire.”

Dunque è anche sulla traccia del cielo natale che possiamo provare a ricostruire il nostro processo
perinatale e individuare quali energie e quali risonanze simboliche definiscono le nostre modalità
di risposte alla vita.

I transiti dei pianeti sul cielo natale sono poi determinanti perchè possono riattivare e
riproporre la dinamica dei nostri “programmi di base” e coinvolgerci ogni volta in nuovi processi
di “morte e rinacita”

Possiamo anche comprendere perchè viviamo situazioni interiori di costrizione o deprivazione
affettiva durante un passaggio pesante di Saturno che coinvolge un Saturno problematico nel cielo
natale, o perchè sperimentiamo impellenti esigenze di libertà e cambiamento se Urano stimola il
nostro Urano di nascita; e possiamo anche comprendere perchè durante quei transiti planetari
affiorano dall’inconscio, in particolari situazioni meditative, in stati di trance, immagini ed
emozioni associate simbolicamente a Saturno o Urano: una situazione di prigionia e di lotta, per
esempio, o l’identificazione con un gabbiano in volo.
dentro di noi, originata anche dalle modalità del processo di nascita, simboleggiate dai pianeti
lenti, è già impressa la relazione con i valori , le esperienze e gli eventi , a cui rimandano quei
pianeti. E così si rinnova di continuo sullo scenario interiore della nostra esistenza il nostro
ri-nascere, quel processo di trasformazuione che appare in stretta correlazione con le dinamiche
celesti.

E che sia un famoso psichiatra a confermarlo, dopo anni di ricerche e verifiche con metolodologia
scientifica, è indubbiamente un fatto significativo; i tempi sono mutati, forse l’era dell’Acquario
è davvero iniziata.
Chi conosce il proprio cielo natale può individuare facilmente quale tra i quattro pianeti lenti
definisce l’ impronta psicofisica e archetipica di base e quindi anche le qualità energetiche che
vengono attivate nei suoi transiti importanti.
La posizione di Nettuno, Saturno, Plutone e Urano di nascita in una delle Case Cardinali( 1:a,
IV:a; VII: e X:a) e i loro aspetti più forti ( soprattutto quelli difficili, quadrato, opposizione
e in parte congiunzione) con il Sole, la Luna , Mercurio, Venere e Marte possono richiamare la fase
perinatale più incisiva e quindi delineare le implicazioni che ne derivano.

NETTUNO
Nel processo di nascita. Intima connessione con la madre,, stato di abbandono totale, simbiosi e
beatitudine, ma anche estrema permeabilità ai fattori nocivi: emozioni e malesseri materni,,
sostanze tossiche, rumori ecc. E’ l’esperienza del “grembo buono” o del “grembo cattivo”in cui si
sperimenta felicità o disagio.

Il suo imprinting Grande sensibilità e ricettività, consapevolezza dell’unità cosmica,
ispirazione, fantasia, capacità di identificazione con gli altri, ma anche fuga dalla realtà,
volontà e individualità deboli.
Nei transiti Risveglia l’intuizione più sottile, il sentimento religioso, la compassione, il
bisogno di trascendenza e di sintonie spirituali con gli altri. Nei passaggi difficili può
predisporre ad esperienze destabilizzanti, suggestioni negativi, sentimenti illusori e smarrimento.

SATURNO
Nel processo di nascita Inizio delle contrazioni uterine, stato di allarme, sensazione di
oppressione e schiacciamento, sofferenza. Anche se positivo nel cielo natale, Saturno, per i suoi
stessi valori, richiama comunque quel” trauma della nascita” che tutti abbiamo sperimentato.

Il suo imprinting La necessità di accettare il dolore e la solitudine come parte della realtà,
riconoscimento dei limiti, valutazione delle proprie forze. A un Saturno problematico si ricollegano
il senso di colpa, l’insicurezza, l’introversione, la paura di vivere
Nei transiti Fa affiorare debolezza o rigidità, a livello fisico e psicologico; risveglia sentimenti
negativi, vittimismo e senso di impotenza, visione di una realtà costrittiva e limitante, Nei
transiti positivi spinge a strutturare meglio le proprie forze, a maturare e ad affrontare con
fermezza le varie situazioni.
PLUTONE
Nel processo di nascita Fase di massima tensione e sforzo; si sperimenta la lotta per la
sopravvivenza, la forza dell’energia esplulsiva, l’aggressività e l’eccitazione, anche di tipo
sessuale.

Il suo imprinting E’ una forte energia istintuale, il lato più selvaggio e oscuro della nostra
natura, che può scatenarsi violentemente o agire come pulsione distruttiva, negli aspetti
dissonanti. Se positivo può alimentare un forte potenziale creativo e la capacità di passare
attraverso tante “morti e rinascite”
Nei transiti Se interessa un aspetto natale in cui è coinvolto Plutone attiva potentemente il
processo di trasformazione, da cui possono scaturire forze nuove o, nei passaggi negativi, fasi di
crisi interiore e di esperienze caratterizzate da violenza o intensa emotività.
URANO
Nel processo di nascita Si conclude il faticoso viaggio verso la vita autonoma e interrompe il
legame biologico con la madre; con il primo respiro nasce l’Io. Urano nel cielo natale mostra se
questo passaggio ha lasciato sicurezza e fiducia dentro di noi, o tensione, paura e impatto negativo
con il mondo esterno.

Il suo imprinting E’ la forza propulsiva che spinge ad affermare la propria individualità e
libertà, è la capacità di cogliere ogni germe di mutamento, di aprire vie nuove . Può esasperare
queste qualità, negli aspetti difficili, producendo anarchia, insofferenza per ogni forma di
stabilità, esasperazione dell’originalità.
Nei transiti Rappresenta un punto di svolta, attivando l’esigenza di rinnovamento e sollecitando
ad attuare mutamenti significativi nell’esistenza. Può dare una spinta evolutiva ai rapporti o, nei
transiti problematici che interessano l’Urano natale, esasperare i conflitti e provocare drastiche
rotture.

Maria Luisa la Barbera

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *