PRINCIPI DELLA SALUTE GLOBALE 6

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PRINCIPI DELLA SALUTE GLOBALE 6

da “Enciclopedia olistica”

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

Nuovi approcci della medicina olistica

Introduzione alle nuove prospettive della medicina olistica
Di Nitamo Montecucco

Uno degli elementi che ci hanno permesso un grande cambiamento è stata la traduzione dei grandi
testi medico-spirituali dell’antichità, che si sono così diffusi nel mondo. Questo tipo di
informazione è una bomba ad orologeria, perché nelle Università occidentali si acquisisce una
visione meccanicista, materialista, positivista dell’essere umano: non c’è un solo esame di medicina
che parli di emozioni, o ci dica che cos’è l’essere umano sano, la psiche, la malattia
psicosomatica. C’è solo un meccanismo in cui le parti si muovono e possono anche essere sostituite
con la moderna chirurgia! Quando un medico occidentale legge i libri che trattano le tradizioni
antiche, acquista una visione totalmente diversa dell’essere umano, come unità vivente, formata di
energie.

Anche se noi medici facciamo il giuramento ippocratico, la medicina di Ippocrate, che risentiva
degli influssi orientali, è ormai dimenticata… oggi abbiamo dimenticato la matrice unica della
medicina spirituale, quella indo-tibetana, che contiene grandi spinte di trasformazione. Ci permette
di vedere nel malato una serie di livelli più sottili di cause della malattia, e diventa una spinta
ad evolvere.

L’uomo di medicina subiva un training di istruzione ma anche di trasformazione e conoscenza del
proprio spirito, tramite il contatto con un Maestro, che insegnava la percezione delle qualità
sottili dell’esistenza, il vero ritmo, l’equilibrio intrinseco della Natura e ciò permetteva poi di
riconoscere nel malato cosa non fluiva perfettamente. La malattia è l’ignoranza della legge della
Natura, che in Oriente veniva chiamata Dharma, Tao, Dio nel senso di coscienza universale. Se una
persona altera il sottile equilibrio della Natura, e va contro le sue leggi, si ammala. Il medico
dell’antichità ristabiliva questo equilibrio.

Oggi la medicina ufficiale più avanzata ha cercato di aprire dei varchi alla medicina nuova,
studiando il sottile meccanismo fluido, circolare dell’esistenza. Ora la medicina ufficiale può
avanzare verso una lettura più profonda e olistica dell’uomo e della malattia.

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Malessere globale e cura globale
Di Nitamo Montecucco

Citando il tema della mattinata, “malessere globale” significa che siamo arrivati a un momento in
cui ad ogni livello del nostro essere, mentale, emozionale, psicologico, eccetera abbiamo una serie
di noxe patogene, cioè di elementi che disturbano il nostro essere.

I cibi sono pieni di sostanze nocive, così l’aria e l’acqua, poi c’è il malessere dovuto ai campi
elettromagnetici, computer, telefonini, televisori… e questo arriva al corpo fisico energetico;
poi c’è la mancanza delle energie vitali, perché vivendo in città non ci sono abbastanza ioni
negativi, né abbastanza ossigeno, nei cibi manca la vitalità che li rende pulsanti e saporiti.

Abbiamo un corpo scomponibile nella sua unità in diverse dimensioni e ciò ci permette di analizzarlo
in maniera più precisa. Tutte le tradizioni parlano di corpo fisico, energetico, delle emozioni,
della coscienza; se non interpretiamo l’essere umano con tutti i suoi corpi, abbiamo una visione
limitata.

I cibi sono inquinati, ma nel nostro corpo non entra solo il cibo fisico… vediamo film tremendi,
informazione negativa e violenta, la nostra mente è trattata come un computer in cui vengono gettate
tutte le informazioni. Eppure nel giro di poche settimane dimentichiamo gran parte delle cose
studiate, perché bisogna imparare il metodo, al di là delle singole nozioni che a volte sono anche
sbagliate. Fino a cinquant’anni fa i libri di storia, scienza, filosofia, religione, eccetera erano
scritti in modo da condizionare, dare delle verità per scontate. Ad esempio, oggi la scienza è molto
cambiata, non è più newtoniana ma c’è tutto l’apporto della nuova fisica quantistica.

Dovremmo insegnare ai bambini un modo di imparare che sia congruo con la nostra esperienza,
un’epistemologia flessibile. I corpi bassi si riempiono di cose negative, mentre quelli più sottili
hanno delle carenze enormi, c’è mancanza di creatività, di visione, di desiderio di un futuro
migliore; la scienza moderna va trasmessa con codici comprensibili per tutti, per dare il suo
apporto a un popolo impoverito spiritualmente.

Esiste un malessere globale, per cui dobbiamo trovare delle forme di guarigione globale, un concetto
molto vicino a quello di Villaggio Globale, dove mangi bene, hai rapporti diretti con altre persone
motivate da una visione del futuro, un tentativo collettivo di migliorare sé stessi e l’ambiente, da
una coscienza spirituale, planetaria.

La cura non avviene solo nel momento terapeutico, ma nel vivere, perché l’intero ecosistema in tutti
i suoi livelli coopera o per la salute o per la malattia, e quindi un ambiente equilibrato ci aiuta
a raggiungere il benessere globale.

Ora proietto una serie di diapositive.

Se un essere umano attinge alla forza vitale ed eleva le energie sul proprio asse interiore,
portandole alla parte più elevata del proprio essere, porta a maturazione i frutti della conoscenza
e della vita eterna. Il compito di ogni essere umano è usare la propria energia di saggezza ed
elevare le energie fino a portarle ad un livello di spiritualità.

Immaginiamo la colonna vertebrale e questa energia che fa salire e scendere la saggezza fino ad
aprire le due ali, come emisferi del nostro cervello, e ci apre ad una coscienza più elevata.

Immaginiamo ogni essere umano come unità di coscienza, come una sfera con un centro di coscienza
dove vengono conosciute in maniera unitaria tutte le informazioni del sistema. L’essere umano nella
sua verticalità può essere diviso in tre zone; una zona bassa istintivo-metabolica, connessa con il
foglietto interno, l’endoderma, una parte media emozionale del sistema circolatorio, muscolare
eccetera, di derivazione mesodermica, e una parte elevata, di derivazione ectodermica, che è
connessa al sistema nervoso.

Nel cervello abbiamo tre strutture, evidenziate dai diversi colori; la parte rossa, chiamata
cervello rettile, è la più antica e gestisce la parte metabolica e istintiva, la parte media, verde,
gestisce la parte muscolare e circolatoria, e la parte blu più elevata che gestisce soprattutto le
informazioni mentali. Dall’equilibrio di queste tre parti abbiamo la salute globale dell’organismo.

Ora vediamo dei quadri di Olotester dove le diverse onde sono evidenziate da diversi colori. Siamo
stati uno dei primi istituti a parlare di sincronizzazione; se due onde blu, provenienti
dall’emisfero sinistro e destro, sono esattamente uguali, la sincronia è al 100%. Se invece le onde
sono uguali ma di segno opposto, avremo -100. Se le onde sono completamente diverse, la
sincronizzazione sarà zero.

A volte i due emisferi sono disarmonici, in uno stato di coscienza normale c’è poca coerenza. In uno
stato di armonia interiore e meditazione si registra un ampliamento delle onde alfa, quelle del
cuore, e una grande coerenza: le onde formano delle sinusoidi quasi perfette, come quelle degli
strumenti musicali.

Ho fatto esperimenti anche sulla meditazione collettiva: normalmente, all’inizio le persone hanno
onde cerebrali diverse, man mano con la meditazione tutti gli emisferi destri si sincronizzano e
così i sinistri, e le bande del cuore diventano molto simili.

In due persone innamorate si registrano onde uguali ma invertite di polarità. L’esperimento più
importante è quello eseguito su dodici persone, ognuna con un elettrodo al centro della fronte: dopo
un po’ di meditazione si sono sincronizzate perfettamente, come se i dodici elettrodi fossero su una
stessa testa.

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Psicoterapia Transpersonale
Di Mario Betti

Tanti psicotici non riescono a realizzare un modo di essere nuovo perché gli viene inibito non solo
dai farmaci ma da tutto il contesto sociale e culturale che li circonda.

Ho deciso di entrare in sintonia con i loro sintomi, invece di inibirli, aiutandoli a diventare
consapevoli del loro stato, e proseguire nel loro cammino. Non è facile, perché occorre comunicare
con un linguaggio non verbale; occorrono tecniche diverse come la musica, la bioenergetica, la
meditazione, usate in modo adeguato. Ad esempio, se un paziente tende a vivere in uno stato
depressivo, si cerca di capire quali sono i parametri che corrispondono allo stato depressivo.

Partiamo da noi stessi: per cambiare il nostro stato mentale con la meditazione dobbiamo capire come
siamo presenti nel mondo, nel nostro ordinario stato di coscienza. Siamo presenti essenzialmente
attraverso due parametri: lo spazio e il tempo. Se li modifichiamo produciamo un cambiamento, e ciò
avviene nella meditazione, con la musica, e anche nelle forme di psicosi. Immaginate il tempo che
ognuno di noi vive, che può essere accelerato o rallentato a seconda degli stati d’animo. Immaginate
una croce in cui l’asse verticale è il tempo, in alto quello accelerato, in basso quello rallentato.

L’accelerazione del tempo interiore è un sintomo tipico dell’eccitamento maniacale ma è anche una
forma di meditazione dinamica: pensate alle fasi delle meditazioni di Osho, o alle danze
dionisiache, o alle musiche dei Dervisci che accelerano il ritmo interiore del tempo… negli stati
maniacali questo avviene spontaneamente. Utilizzando una sorta di psicoomeopatia, facciamo eccitare
pazienti già eccitati e li rendiamo consapevoli del loro stato; il sintomo non è più un sintomo ma
un ampliamento di coscienza, del proprio stato esperienziale. Lo stesso si può fare col
rallentamento tipico della depressione: pensate alle tecniche del Qi Gong, alla Nadabrahma, alla
Vipassana.

Lo spazio è l’altro parametro con cui ci rapportiamo. Possiamo avere due modi per cambiarlo: o
fissarci in un punto, su un mandala, concentrandoci, come quando si fa ipnosi, e questo ci richiama
le ossessioni, la paranoia.Oppure al contrario dissociarci dallo spazio come avviene nella
schizofrenia.

Ascoltiamo alcune musiche. Pensiamo all’asse dello spazio, immaginiamo al di là l’entrata in un
mondo diverso, come quando in certe meditazioni ci si stacca dal corpo e ci si lascia fluttuare,
proviamo ad entrare in questa sensazione.

Quest’altra musica tibetana ha in sè l’inquietudine del vissuto schizofrenico, le paure che non si
possono eliminare. Attraverso la musica della prima fase della meditazione Nadabrahma, che produce
un distacco dallo spazio, si sono ottenuti degli sblocchi di schizofrenie catatoniche, di pazienti
già destinati all’elettrochoc. La fase successiva invece produce un rallentamento motorio, e quindi
temporale, la parte bassa dell’asse della croce.

Mentre la prima ci portava nell’aria, questa ci porta in acqua, è come se gli elementi fossero
riscoperti attraverso gli stati psichici. Questo ci ricollega alle medicine tradizionali che usano
erbe, profumi.

E’ interessante vedere che diverse musiche o meditazioni creano stati diversi in noi, portandoci a
contatto con stati depressivi o maniacali. Ad esempio, una persona depressa viene aiutata a entrare
in sintonia con il suo stato, attraverso una musica che rallenta il tempo e apre il cuore e le
emozioni. Con questa musica aborigena si sente la connessione con le forze della terra; è ossessiva
ed ha avuto effetti su pazienti paranoici. Pensate a cosa prova un paziente che sente una musica in
sintonia col suo stato d’animo, e altre persone che meditano con lui in modo analogico.

Adesso sentiamo una musica che riproduce la musica greca antica, inizia ossessiva ma poi, come in un
vortice che sale, il tempo si accelera e dalla terra si risveglia il fuoco; la seconda fase della
meditazione dinamica è invece un esempio di ritmo maniacale. Vorrei unire la mia ricerca a quella di
Nirodh Fortini.

Le musiche delle meditazioni di Osho sono state prodotte apposta per creare determinati stati
d’animo; per usarle con pazienti di un certo tipo serve una cornice di contenimento, ma poi la
persona diventa consapevole del suo stato e degli altri attorno a sé. Il miglioramento è stato
attestato anche da colleghi che hanno fatto test di valutazione per vedere come si evolvono i casi.
Si potrebbe introdurre anche una diagnosi attraverso l’Olotester, e una cura con la musicoterapia.

Ho provato proprio a far meditare alcuni pazienti, accordandomi con gli infermieri; ho ricevuto
molte critiche dai colleghi, ma l’esperimento ha avuto risultati positivi.

Un ragazzo con un arresto catatonico destinato all’elettrochoc ha provato a fare la Nadabrahma; non
riusciva nemmeno a stare seduto, allora l’abbiamo messo sdraiato, ed emettendo la vibrazione è
riuscito a sbloccarsi. Ha attraversato poi varie fasi in cui abbiamo rielaborato nuovi tipi di
intervento per contattarlo. Dopo questo episodio anche i colleghi hanno fatto meno ostruzionismo.

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Medicina e meditazione
Di Nitamo Montecucco

Durante un convegno di psichiatria a Torino, una decina di anni fa, ho sostenuto che siamo tutti
malati mentali, solo che abbiamo più controllo e autocompensazione, e reprimiamo ciò che loro non
riescono a tenere a freno.

Per dimostrare ciò ho presentato un video molto shoccante che mostrava un’esperimento, svolto al
Centro Civico di Pordenone, durante un convegno su “meditazione e medicina”, dove ho coinvolto i
partecipanti in un’intensa esperienza di due ore di tecniche di meditazione. La prima era un’ora di
respirazione intensa, la seconda una “meditazione dinamica”. La meditazione dinamica è intelligente,
perché attraverso una respirazione caotica di un quarto d’ora abbassa il livello di funzionamento
della corteccia che è connessa al super-io, e quindi al giudizio, all’autocontrollo. Sommando la
prima tecnica, abbiamo fatto un’ora e un quarto di respirazione, perciò nella seconda fase, quella
del tirare fuori, della catarsi, le persone sono esplose emozionalmente, e hanno dimostrato tutte le
patologie psichiatriche, dalla depressione, alla catatonia, all’isteria… Ho chiesto ovviamente
l’autorizzazione a filmare, e quando ho presentato la prima parte del filmato al congresso di
Torino, questo ha suscitato negli psichiatri una grande reazione, ha provocato un grande fermento:
mi hanno accusato di aver scatenato delle psicosi.

Allora ho spiegato loro che dopo la catarsi c’è la fase dello “Hu” in cui si salta innalzando
l’energia lungo la colonna vertebrale, per arrivare finalmente allo “stop”, alla meditazione, che
accade da sola, in maniera del tutto spontanea. A questo punto ho presentato la seconda parte del
filmato, che mostrava le stesse persone realmente rilassate, in totale silenzio e pace interiore. Il
pensiero positivo serve, ma se una persona trattiene al proprio interno delle vere forme
patologiche, è assolutamente necessario liberare la mente attraverso le tecniche catartiche. Il
malessere non può e non deve essere represso e rimosso. Bisogna diventare consapevoli del nostro
lato d’ombra, della nostra parte oscura, e iniziare un processo di crescita attraverso
l’integrazione armonica e cosciente

Per quanto riguarda le cura naturali, da quando lavoro al Villaggio Globale di Bagni di Lucca ho
apprezzato l’efficacia delle cure termali, e ho deciso di insistere sugli usi precisi delle acque in
associazione alle terapie olistiche e psicosomatiche. Ad esempio queste acque hanno poteri curativi
in campo ginecologico; in alcune stazioni termali, i fanghi si usano dopo pochi mesi di immersione
nelle acque termali, qui vengono lasciati anni, acquistando così capacità curative molto più forti.
Preparata ha parlato dell’infinita intelligenza dell’acqua; abbiamo anche scoperto che le onde
cerebrali di persone nella stessa vasca termale, si trasmettono e si sincronizzano tra di loro.
Bisogna lavorare per rendere note le proprietà di queste acque; ad esempio alcune sono sulfuree e
quindi depurative per il fegato, o per l’intestino, altre sono calciche, ricche di elementi anche
radioattivi che danno la carica e quindi aiutano le ossa,e integrano gli oligoelementi. La parte
termale è indispensabile per condurre il nostro lavoro di sintesi delle medicine.

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