Nikola Tesla e le sue invenzioni

pubblicato in: AltroBlog 0
Nikola Tesla e le sue invenzioni

Energia del Futuro

>> bit.ly/3ibyefX

Genialità, stranezze e intemperanze di un ricercatore che con le sue invenzioni ha portato l’umanità
nel futuro tecnologico che oggi conosciamo

Massimo Teodorani – 20/10/2020

Parlare delle invenzioni di Nikola Tesla (Smiljan, Croazia, 1856–1943) senza cercare di interrogarsi
sulla sua mente sarebbe come parlare di un essere vivente di qualunque specie senza parlare del DNA
che lo governa. E al contempo non basterebbero le pagine di questo articolo per elencare con
completezza tutte le invenzioni di Tesla. Si trattava di una mente poliedrica, con moltissimi
interessi, non solamente relativi alla scienza e alla tecnologia. Eppure il suo operato si
estrinsecava praticamente sempre in invenzioni tecnologiche, tutte finalizzate all’utilizzo
dell’energia, soprattutto in campo elettromagnetico, ma anche in campo meccanico.

L’obiettivo di Tesla non era quello di fare soldi, ma di donare al mondo forme di energia che
semplificassero l’esistenza alla società e ne incrementassero il benessere. La sua premura per la
sana conduzione della società umana nel suo insieme era tale che egli arrivò perfino a parlare di
“eugenetica”: purtroppo questo aspetto fu totalmente mal interpretato da chi voleva vedere il male
nelle sue parole, dove invece c’era un puro desiderio di protezione degli esseri umani dalla
delinquenza e dalla criminalità.

Perché la scienza accademica non ha mai amato Tesla?

Il suo interesse per la scienza e la tecnologia era tale che Tesla, ad ogni sua nuova invenzione,
desiderava condividere le sue scoperte attraverso dimostrazioni pratiche di fronte al pubblico. Era
un modo pragmatico di fare divulgazione, e tutto questo aveva come unico scopo quello di
appassionare e stimolare intellettualmente le persone. Purtroppo Tesla non comprendeva che solo una
piccolissima parte del grande pubblico sarebbe stato in grado di recepire il suo pensiero in maniera
corretta.

Questa eccessiva apertura di Tesla alla gente comune, anche con spettacolari e roboanti esperimenti
pubblici, nonché attraverso articoli divulgativi spettacolarizzanti, non faceva che allontanarlo dal
mondo accademico, il quale, pur riconoscendone l’ingegno applicativo, gli imputava la mancanza di
una metodologia scientifica nella presentazione dei risultati.

E in questo il mondo accademico non aveva tutti i torti: Tesla non presentava mai tramite articoli
tecnici la struttura fisico-matematica che stava alla base delle sue invenzioni, e quindi, non
condividendo il suo operato coi colleghi, si poneva con gli stessi in una posizione completamente
autarchica e conflittuale.

Lo scetticismo dei fisici e degli ingegneri di quel tempo, oltre che la palese invidia e cinismo di
alcuni suoi competitori come ad esempio Thomas Edison, lo allontanarono ancora di più dalla scienza
ufficiale, con cui avrebbe dovuto comunque confrontarsi dal momento che il metodo scientifico impone
anche la condivisione dei dati con tutti i ricercatori, i quali devono essere messi in condizione di
replicare a volontà gli stessi esperimenti al fine di confermarne o confutarne la validità.

Ma i detrattori di Tesla, sia del suo che del nostro tempo, sapevano comunque che, in mancanza o
meno di pubblicazioni tecnico-matematiche che sostenessero il suo operato di fronte all’accademia, a
differenza del caso dei tantissimi cialtroni che si riempiono dogmaticamente la bocca di chiacchiere
e di speculazioni dal sapore pseudoscientifico, Tesla era uno che metteva sempre in pratica quello
che affermava.

Le mille invenzioni di Nikola Tesla

E infatti egli agiva producendo una catena di innovazioni tecnologiche che non solo funzionavano, ma
che hanno rappresentato un vero e proprio salto nel futuro per l’umanità. Il frutto di queste
invenzioni si avverte ancora oggi. Ad esempio la tecnica delle correnti alternate ottenuta
attraverso il famoso “motore a induzione” rappresenta l’unico modo possibile per trasmettere energia
via cavo a grandissime distanze e senza perdite, ed è in uso tutt’oggi: se dall’alto della stazione
spaziale ISS qualcuno ha il piacere di vedere la Terra così mirabilmente illuminata, questo lo
dobbiamo esclusivamente a Tesla.

Lo stesso discorso vale per tanti altri marchingegni, come ad esempio il tubo catodico, la lampadina
ad elevato rendimento, l’utilizzo dei raggi X per radiografia, i pannelli solari, l’iniettore
elettrico, la porta logica, la turbina senza pale, l’oscillatore meccanico, la radio, il radar,
l’aereo a decollo verticale, la robotica, i sistemi a radiocomando, i circuiti elettrici
sintonizzati, per citarne solo una parte. Moltissime delle attuali applicazioni della tecnologia del
tempo presente contengono in sé le basi poste proprio da Nikola Tesla.

Gli accademici di ieri e quelli di oggi, di fronte ad un caso peculiare come Tesla, rimangono
proprio per questo interdetti: come è mai possibile che un inventore sia in grado di passare
direttamente alla parte tecnico-pratica di un esperimento così mirabilmente senza aver fatto prima
quasi nessun calcolo di fattibilità, ma solo dei semplici schizzi sui suoi appunti, di cui andava
gelosissimo?

La scienza e l’ingegneria standard partono sempre da studi di fattibilità e da calcoli matematici
preliminari che costituiscono un po’ una simulazione teorica di un dato esperimento, procedura che,
oltre a permettere di controllarne il corretto funzionamento, consente anche ai vari ricercatori di
confrontarsi tra loro tramite pubblicazioni tecniche, al fine di ottimizzare i risultati di una data
scoperta.

Ma Tesla non desiderava condividere le sue scoperte con i colleghi e ciò potrebbe averne creato
l’idea di esasperato egocentrismo e individualismo. Egli desiderava solamente che i suoi esperimenti
funzionassero e che avessero un’immediata applicazione pratica, al puro e semplice beneficio di
tutta l’umanità e non per ottenere il beneplacito di una ristretta cerchia accademica, a tratti
ottusa.

Intanto i sistemi da lui messi in funzione andavano talmente bene da essere prodotti su scala
industriale, riempiendo le tasche dei magnati che lo avevano finanziato e solo molto parzialmente o
occasionalmente le sue. Tesla investiva praticamente tutti i fondi nelle sue ricerche, mentre a sé
stesso non dedicava sostanzialmente nulla. Era un personaggio brillantissimo e arguto, ma al
contempo poco incline alla vita di società. Aveva stranissime manie compulsive. Tutto questo lo
rendeva molto singolare ed enigmatico. Ma cosa lo rendeva così?

Probabilmente la chiave del “mistero Tesla” risiedeva nella sua mente, del tutto inconsueta e per
molti versi anomala. Aveva visioni delle sue scoperte tecnologiche già prima che esse fossero
realizzate e queste visioni erano talmente chiare nella sua mente che egli non aveva nemmeno bisogno
di metterle sulla carta in forma matematica, dal momento che dopo alcuni semplici schizzi passava
immediatamente alla fase applicativa.

Tesla, Lampo di Genio — Libro >> bit.ly/3ibyefX

La storia e le scoperte di un geniale scienziato

Massimo Teodorani

www.macrolibrarsi.it/libri/__tesla-lampo-di-genio-massimo-teodorani.php?pn=1567

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *