La Via illuminata: compendio sull’iniziazione – di Giuseppe Filipponio – Parte terza

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Giuseppe Filipponio – Parte terza

LA VIA ILLUMINATA
compendio sulla iniziazione

Tratto da: “La via della luce” di G. Filipponio
edizioni fuori commercio

lista Sadhana > it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana

Sommario:
La trasmutazione delle energie
Il ritorno alla casa del Padre
Il processo iniziatorio
Azione di volontà e le nove iniziazioni

(Parte terza)

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2.a Iniziazione

la 2.a Iniziazione costituisce la crisi del dominio dell’emotività; infatti
le difficoltà che si presentano sono proprio nel dominio del corpo astrale
il quale, con i suoi impulsi, desideri, emozioni e fascino, genera in noi
reazioni che si alternano con ragionamenti logici.

Però, a mano a mano che la mente si afferma e guadagna in ascesa, le nebbie
dell’illusione svaniscono ed emerge la chiarezza di visione. Col distacco
delle cose materiali che ci stanno a cuore, e col liberarci dal dominio
delle emozioni, il corpo astrale diventa limpido e calmo come le acque di
uno stagno, essendosi esaurita la carica della natura inferiore. Perciò la
2.a Iniziazione è realmente lo stadio della liberazione e della
purificazione emotiva.

Nell’iniziato di 2° grado viene intensificata l’aspirazione a servire, a
rinunziare al proprio punto di vista che implica anche dominio sulla mente
inferiore da parte dell’Ego. Il Centro creativo della gola viene vivificato
di energie che consentono di servire per mezzo della parola, utilizzando il
patrimonio della mente concreta. Si sviluppano i poteri psichici col solo
scopo di poter aiutare il Maestro invisibile , e con la possibilità di
abbandonare coscientemente il corpo fisico per lavorare nei mondi
invisibili, riportando poi nella coscienza di veglia il ricordo del lavoro
compiuto.

Le due prime Iniziazioni servono ad unificare il triplice sé, in quanto l’
Anima e la personalità preparano il corpo attraverso cui fluirà l’energia al
tempo della 3.a Iniziazione. Questa unificazione va sotto il nome di Ponte o
Antakarana, diamo qui un cenno.

Costruzione dell’Antakarana

L’Anima viene in incarnazione per compiere la sua parte di servizio al Piano
Divino. Per immettersi nei veicoli della personalità Essa, al filo di
energia che proviene dalla Monade; aggiunge il suo filo (sutratma). Il primo
va ad ancorarsi al cuore e forma la Vita, il secondo si fissa alla testa e
forma la Coscienza. Ora il Discepolo, per liberarsi dall’influenza dei
veicoli della personalità e acquisire coscienza della Realtà, deve fare l’
opposto, deve, cioè, costruire con sostanza mentale un ponte tra la
personalità e l’Anima e poi un proseguimento, con sostanza di Luce, che
colleghi l’Anima con la Triade Spirituale. Deve cioè divenire il pontefice
di sé stesso (costruttore del ponte).

La costruzione del ponte

Questo è l’inizio della vita inclusiva, della cosciente unità con le altre
anime. La simbologia del Ponte la troviamo un po’ dovunque: nella mitologia
Giapponese col nome di Ponte oscillante del cielo che gli Dei usavano per
scendere ad ispezionare la terra; nel Buddismo col nome di Via Orientale
dello Zen; nella Antiche Scritture Bibliche col nome di Scala di Giacobbe
che veniva adoperata dagli Angeli; nella Chiesa Cattolica corrisponde alla
Via, la Verità, la Vita, e al Principio Cristico in noi.

La costruzione del ponte ha inizio quando l’essere entra sul sentiero della
prova e viene ultimato alla fine della 3.a Iniziazione. Per chi intraprende
il Sentiero, le energie dell’Anima diventano sempre più attive, e l’uomo
cerca di usare la sua mente più consapevolmente e di manifestare l’
Amore-Saggezza nel mondo fisico. Quando poi le energie cominciano ad essere
usate per il servizio, si viene a formare fra l’Ego e la personalità un
campo magnetico di attrazione reciproca.

Arriva un momento in cui l’Anima si apre una via e si proietta nel mondo
della personalità, lungo un filo di energia, formando un primo fugace
contatto; in seguito, quando questo contatto diviene stabile, si ha l’
integrazione della personalità con l’Anima.

Lo sforzo continuo e l’esercizio della volontà portano poi ad un costante
flusso di energie e di forze fra la Personalità integrata e l’Anima, per
giungere, in fine, alla fase di personalità infusa di Anima.

L’Anima con il suo argenteo filo di vita è come una calamita permanente che
influenza e attira la personalità, quando questa viene portata
coscientemente nel suo campo magnetico. L’individuo risponde allora a questo
richiamo o attrazione, lanciandosi coscientemente verso i mondi superiori
con una corrente di forza ascendente; così i fili di energia della vita e
della coscienza che scendono e quello della personalità che sale formano un
ponte.

Questo collegamento parte dal centro della gola e va al centro della testa,
dopo aver ricevuto le energie purificate provenienti: dal corpo fisico,
tramite il centro splenico eterico e quello del cuore, dal corpo astrale,
tramite il plesso solare e il centro del cuore; dal corpo mentale,
attraverso il centro intercigliare. La costruzione di questi tre minifili di
energia costituisce la risposta dell’uomo all’energia dell’Anima. La
costruzione si viene formando a mano a mano che l’uomo domina la natura
inferiore, facendo del plesso solare l’anticamera del cuore; del cuore il
santo tabernacolo della Vita, della mente il riflettore della Luce dell’
Anima. Tutto questo processo ci conferma che non è nel mondo della forma, ma
nella nostra sostanza mentale che lo sviluppo creativo deve essere compiuto.

L’Arcobaleno

Ogni volta che noi cerchiamo di elevarci dalla personalità all’Anima
mediante l’allineamento nella meditazione, costruiamo con sostanza mentale
una via di luce individuale e contribuiamo anche alla formazione di quella
collettiva che è l’insieme di tutte le luci che compongono la Grande Via
Illuminata, L’Arcobaleno della settemplice luce che unisce l’Umanità alla
Gerarchia Spirituale dei Maestri e alle altre Entità di Luce ancora
Superiori. Questo collegamento rappresenta la coscienza della continuità
della vita.

Sentiero dell’Iniziazione

Il sentiero dell’Iniziazione vera e propria, dal punto di vista della
Gerarchia, comincia al 3° grado in cui il Discepolo viene a contatto col Re
del Mondo, il Grande Iniziatore. Preludio per ciascuna iniziazione di questo
sentiero è la cecità occulta che corrisponde, in una certa misura, a quella
che i Mistici Cristiani chiamano “notte oscura dell’anima”.

Questa cecità è indotta spiritualmente, cioè è imposta dall’anima, affinché
le lezioni dell’esperienza cosciente del Discepolato possano essere
assorbite ed espresse correttamente. Così il Discepolo sulla soglia della
Iniziazione si trova solo nell’oscurità e deve contare soltanto sulle
proprie risorse.

Superata la crisi della Soglia, egli si trova in una continua effusione di
luci che gli consentono di vedere innanzi più profondamente, più
inclusivamente.

3.a Iniziazione

Alla 3.a Iniziazione si perviene dopo che, dominato il corpo mentale, fra la
personalità e l’Anima si è formato il canale di collegamento che colma la
lacuna esistente fra la mente concreta e quella astratta. A questo stadio si
sviluppa la capacità di usare la sostanza mentale e di venire a conoscenza
delle leggi relative alla costruzione di forme pensiero creative. La
conoscenza conseguita consente all’iniziato di dominare i quattro sottopiani
del piano fisico cosmico e cioè fisico, eterico, astrale e mentale. Giunti
alla 3.a Iniziazione cessa il cielo delle rinascite, però si può tornare
sulla terra per libera scelta, per compiere una missione.

Nella preparazione per l’Alto conseguimento, l’anima pervade,in modo sempre
più crescente, la personalità fino a dominarla e fondersi con essa,
eliminando tutto ciò che è separativo e che cela la Divinità nell’uomo,
perciò questa Iniziazione costituisce la maggiore emersione dalle
limitazioni della forma in cui lo Spirito è celato e rappresenta il punto
culminante di una sequenza di dualità superate, di spostamenti graduali da
un punto di tensione ad un altro, da una intenzione ad tiri proposito, da
una espansione di coscienza, ad un’altra di maggiore ampiezza.

In tutto questo contesto l’Anima, già fusa con la personalità, completa, con
sostanza di luce, il ponte che la collega alla Triade Spirituale (A tma –
Buddh i – Manas.) A questo stadio, ciascun aspetto della Triade reperisce
nell’organismo eterico dell’Iniziato un punto di contatto per riversare la
Vita della Monade. Più precisamente:

1) Il Centro della Testa diviene il punto di contatto per la Volontà
Spirituale, Atma.

2) Il Centro del Cuore diviene lo strumento dell’Amore Spirituale, Buddhi.

3) Il Centro della Gola diviene l’espressione della Mente Universale, Manas.

In tal modo l’intera personalità viene inondata di Luce che fluisce dall’
Alto e la trasfigura; perciò la 3.a Iniziazione è stata chiamata della
Trasfigurazione. Conseguita la 3.a Iniziazione, il Discepolo si prepara a
dimostrare l’Aspetto Vita.

4.a Iniziazione

A questo stadio il Grande Discepolo depone il desiderio della vita nella
forma e di quella senza forma, depone l’orgoglio della vetta raggiunta e
rinunzia al suo Corpo Causale che viene rimpiazzato dalla consapevolezza
dell’Anima, tutte le forze e tutte le cose obbediscono al suo comando. La
4.a Iniziazione è perciò chiamata della Grande Rinunzia, essendo la suprema
espressione della Volontà di liberazione dai tre mondi fisico, emotivo e
mentale, con lo scopo di poter aiutare, in grado elevato, l’umanità,
trasmettendole energia e vita nuova.

Queste parole possono essere meglio comprese se pensiamo a Gesú che fece la
Grande Rinuncia sulla Croce. per salvare l’umanità fu allora che Egli prese
la 4.a Iniziazione.

La rinunzia del Corpo Causale o Egoico è la somma totale di tante rinunzie
piccole e grandi, lungo le età, influenzate dall’energia del 4° Raggio dell’
Armonia attraverso il Conflitto: il lungo conflitto fra lo Spirito e la
materia giunge alla fine.

Il Corpo Causale, quale veicolo dell’Anima, si dissolve gradualmente per Lui
atto di volontà spirituale, non essendo più necessario come intermedio, dato
che, con la avvenuta fusione della mente inferiore con la superiore, l’
intero ponte collega la Personalità infusa d’Anima direttamente cori la
Monade

La nota dominante nella preparazione alla 4.a Iniziazione è la Volontà di
resistere, di soffrire con distacco, sapendo che l’Anima non soffre.

Il Discepolo che ha raggiunto la 4.a Iniziazione, essendosi liberato dalle
limitazioni dei mondi fisico, emotivo e mentale e avendo spezzato i legami
del karma ha la visione molto più ampia, per cui diviene consapevole del
Proposito e del karma planetario in tutta la vastità. Egli dirige tutte le
proprie energie verso la cooperazione planetaria che si attua mediante due
grandi evoluzioni: la devica e l’umana.

5.a Iniziazione

La 5.a è l’Iniziazione sulla Via della Santità, essa è una realtà
trascendente, un rapporto fra microcosmo e macrocosmo, rapporto che si
stabilisce durante le cinque Grandi Iniziazioni, in quanto ciascuna
focalizza, a guisa di evento planetario, una energia dei sette centri del
Sistema Solare dirigendola ai corrispondenti centri del corpo del candidato
all’Iniziazione. Nel Trattato sul Fuoco Cosmico si legge: “Quando il Fuoco
latente della personalità, o inferiore, si fonde coi Fuoco della Mente o Sé
superiore, ed entrambi, alla fine, si compenetrano con la Fiamma Divina, l’
uomo prende la 5.a Iniziazione ed ha compiuto uno dei suoi più grandi cicli”
.

Liberatosi dal piano buddhico (percezione spirituale), il Choan si incammina
verso il piano atmico, al culmine dell’ascesa iniziatica egli vede più alte
mete da raggiungere: qui la Visione si trasforma in Rivelazione che è la
Sintesi del Piano Divino. Perciò la 5.a Iniziazione è chiamata della
Rivelazione.

A questo stadio l’Iniziato ha a disposizione l’energia di tutto il Pianeta
essendo un punto di luce avanzato, Egli funziona da ponte nell’irradiare l’
energia monadica e nel manifestare intelligenza e amore che in Lui sono
divenuti istintivi. Nella preparazione per questa Iniziazione, molta parte
ha la Volontà trascendente di cui uno dei fattori è la Cecità occulta. Al
riguardo è da ricordare che la stessa Luce di Dio, nella sua più limpida
purezza, è oscura. Ciascun contatto con l’Unico Iniziatore porta il
Discepolo più vicino al Centro della più pura oscurità.

Il Tibetano dice: “La Cecità occulta è indotta spiritualmente ed oscura la
gloria, il conseguimento e la ricompensa”. Con questa culminante esperienza
il Maestro dimostra la propria capacità di stare solo nella Volontà di Bene,
senza aiuto delle luci dei passati conseguimenti.
6.a Iniziazione

Il Choan della 6.a Iniziazione depone ogni rivestimento dei piani al di
sotto del monadico. Egli ha la visione dell’intero Sistema Solare e la
Rivelazione del Proposito del Logos Solare, Per la prima volta vede i piani
come un sol piano in tutte le sue suddivisioni. Egli è un Signore della
Legge che opera a tutti i livelli della Catena Planetaria. avendo realizzato
in sé l’unità di tutta la vita e di tutta la manifestazione.

Questa Iniziazione è chiamata della Decisione poiché il Grande Discepolo
deve scegliere per il ciclo futuro della Sua Vita uno dei Sette Sentieri sul
quale proseguire; ma è anche chiamata Iniziazione dell’Ascensione perché l’
Iniziato passa dalla giurisdizione della Gerarchia Spirituale a quella di
Shamballa, a meno che Egli non scelga il sentiero del Servizio sulla Terra.
Quale Maestro della 6.a Iniziazione egli partecipa ogni sette anni al
Conclave dei Maestri per decidere su tutte le forme di vita relative a tutti
i regni di natura nei tre mondi fisico, emotivo e mentale e il loro
progresso evolutivo. Queste decisioni vengono poi riguardate ogni cento anni
dal Re del Mondo e dal Suo Consiglio, per vedere fino a qual punto il volere
della Gerarchia si conforma al Volere Divino.

7.a Iniziazione della Resurrezione

Tutti i gradini della scala iniziatica sono la preparazione per la 7.a
Iniziazione che è l’ultima planetaria e la 1. a della Via Eccelsa Chi
raggiunge questo elevatissimo grado è un Signore del Sistema Solare e viene
spinto verso altre vie extra planetarie, per cui la 7.a Iniziazione viene
considerata come una specie di lancio fuori del piano fisico cosmico e ciò
costituisce la vera finale Resurrezione.

Giova ricordare che il Signore Cristo prese la 7.a Iniziazione della
Resurrezione simultaneamente al risorgere dalla tomba del Maestro Gesù, dopo
che era stato crocefisso. Fu allora che Gesù prese la 4.a Iniziazione della
Rinunzia.

Il Grande Iniziato del V grado, essendo libero dai tre mondi fisico, astrale
e mentale, ha il potere di funzionare nel Corpo eterico del Logos
Planetario. La Sua visione va oltre i confini del Sistema Solare che è
soltanto uno dei tanti centri di forza mediante i quali si manifesta una
Entità Cosmica superiore al Logos Solare. Sotto questa visone vi è un
grandioso Proposito: La Rivelazione dell’Unità Essenziale.

Questa ultima Grande Iniziazione Planetaria è disgiunta da ogni
considerazione di forma, per cui l’Iniziato diventa un punto concentrato di
Luce vivente, un Conoscitore della Vita nella Sua reale pienezza, che fa di
Lui una parte di quel Grande Tutto che sta al di fuori della Vita
Planetaria.

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