La Via della Tranquillità 12f

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La Via della Tranquillità 12f

DALAI LAMA)

– LA VIA DELLA TRANQUILLITÀ –
(MEDITAZIONI PER UN ANNO)

– Novembre –

(parte dodicesima e fine)

°°°

1 DICEMBRE

L’ETICA è un codice che ognuno è in grado di seguire, a prescindere dall’essere religiosi o
agno­stici, dal credere in Dio o nel karma. Qualità umane come gli scrupoli morali, la compassione e
l’umiltà ci sono necessarie. A causa della nostra innata fragilità e debolezza, queste qualità sono
accessibili solo attraverso un energico sviluppo individuale in un ambiente sociale collaborati­vo,
in modo da realizzare un mondo più umano.

2 DICEMBRE

IO SONO SEMPRE piuttosto allegro: è il risultato, credo, della mia pratica e del mio esercizio. Nel
corso della mia vita, ho perduto il mio paese e mi sono ridotto alla totale dipendenza dalla buona
volontà altrui.

Ho perso anche mia madre, e la maggior parte dei miei maestri e guru sono morti, anche se ora ne ho
altri. Naturalmente, provo dolore al pensiero di questi tragici eventi, ma non mi lascio sopraffare
dalla tristezza. I vecchi volti familiari se ne vanno e nuovi volti fanno la loro comparsa, ma io
conservo ancora la mia felicità e la pace mentale.

3 DICEMBRE

SE UNA PERSONA è davvero profondamente interessata alla crescita spirituale, non può eliminare la
pratica della meditazione. Questa è la chiave! Soltanto una semplice preghiera o un desiderio non
contribuiranno a questo intimo mutamento spirituale.

L’unica via per lo sviluppo passa attraverso uno sforzo costante nella pratica della meditazione.
Naturalmente, in principio non è facile: si possono incontrare difficoltà, perdere l’entusiasmo
oppure provare un eccessivo trasporto che, dopo poche settimane o pochi mesi, potrebbe svanire.
Abbiamo bisogno di sviluppare un approccio costante basato su un impegno a lungo termine.

4 DICEMBRE

QUANDO PARLIAMO di violenza, dobbiamo capire che si tratta di un fenomeno del quale è pressoché
impossibile predire i risultati. Anche se la motivazione di chi perpetra l’atto può essere pura e
positiva, quando la violenza viene impiegata come mezzo, è molto difficile prevedere le conseguenze,
per cui è sempre meglio evitare situazioni che possano richiedere mezzi violenti. Tolleranza e
pazienzanon implicano tuttavia la sottomissione o l’arrendersi all’ingiustizia.

5 DICEMBRE

COLUI CHE POSSIEDE un’inverosimile scorta di pazienza e di tolleranza ha raggiunto un notevole grado
di tranquillità e pace. Tale individuo non solo è felice ed emotivamente più protetto, ma sembra.
anche godere di salute migliore, sperimentare meno malattie, possedere una forte volontà, un buon
appetito e dormire con una chiara coscienza.

6 DICEMBRE

SE AIUTI GLI ALTRI a seguito di una motivazione e di un interesse sincero, questo aumenterà la tua
prosperità, ti porterà più amici, più sorrisi e maggiore successo. Se dimentichi i diritti altrui e
trascuri il benessere del tuo prossimo, alla fine ti ritroverai molto solo.

7 DICEMBRE

DALLA PROSPETTIVA della più alta dimensione della pratica buddhista, il Supremo Yoga Tantra, non
esiste differenza tra i sessi. Perfino nella vita finale in cui si consegue la buddhità, è
indifferente essere maschio o femmina.

Nel sistema attuale ci si occupa maggiormente delle donne: abusare di una donna o guardarla con
disprezzo per un uomo è una delle principali cause di rovina. Se egli lo fa, è disastroso, ma non è
altrettanto grave se una donna guarda con disprezzo un uomo. Per tale ragione noi uomini siamo
gelosi.

8 DICEMBRE

NON BASTA ESSERE colmi di compassione, bisogna agire. Esistono due aspetti nell’azione: uno consiste
nel superare le storture e le affezioni della tua stessa mente, calmando o addirittura dissolvendo
l’ira. Questa è l’azione causata dalla compassione. Il secondo aspetto ha un risvolto maggiormente
sociale, pubblico: quando nel mondo deve essere fatto qualcosa per riparare gli errori, se una
persona è davvero impegnata nell’aiutare gli altri, ha bisogno di essere coinvolta.

9 DICEMBRE

NORMALMENTE raccomando ai praticanti buddhisti di non considerare nobile e divina ogni azione del
loro maestro spirituale. Le qualità che si richiedono a un mentore spirituale sono specifiche e
molto ardue. Non dire semplicemente: “È un comportamento giusto perché è del guru”. Questo non
accade mai. Devi riconoscere il male come male, cosicché si possa dedurre che vale la pena
criticarlo.

10 DICEMBRE

UNA COMPASSIONE molto profonda implica già un’intima connessione con un’altra persona. Nelle nostre
scritture si dice che dobbiamo coltivare un amore molto intimo, simile a quello di una madre verso
il suo unico figlio. La nozione buddhista di attaccamento non è quale la gente suppone in Occidente:
noi diciamo che l’amore di una madre per il suo unico figlio è libero da attaccamento.

11 DICEMBRE

LE PERSONE DEVONO restare nella società e svolgere la loro consueta professione: mentre danno il
loro contributo alla società, devono proseguire interiormente l’analisi e la pratica. Nella vita
quotidiana, si deve andare in ufficio, lavorare e tornare a casa. Varrà la pena sacrificare qualche
divertimento a tarda notte, andare a dormire presto e alzarsi presto l’indomani per praticare la
meditazione analitica.

12 DICEMBRE

DOBBIAMO DIVENIRE dei buddha pienamente illuminati per aiutare il nostro prossimo nel modo più
efficace. Perfino per aiutare gli altri in senso lato dobbiamo aver raggiunto uno dei livelli del
bodhisattva, avere, cioè, l’esperienza di una diretta, non-concettuale realtà di vuoto e aver
ottenuto i poteri della percezione extrasensoriale. Tuttavia, molti sono i gradi di sostegno che
possiamo offrire agli altri.

13 DICEMBRE

DA UN CERTO PUNTO di vista, potremmo affermare che, avendo corpi umani e praticando gli insegnamenti
del Buddha, siamo migliori degli insetti. Da un altra prospettiva, però, potremmo anche dire che gli
insetti sono molto innocenti e puri, mentre noi spesso mentiamo e diamo un’idea falsa di noi stessi
allo scopo di raggiungere i nostri fini o apparire migliori. Da questo punto di vista, siamo molto
peggiori degli insetti che si limitano a occuparsi dei loro affari senza fingere di essere
chicchessia.

14 DICEMBRE

IN QUEST’EPOCA di decadimento in cui ci si imbatte in ogni sorta di problemi e avversità, la pratica
di generare pensieri positivi si rivela molto efficace. Se qualcuno si sottrae ad essa, anche se è
un meditante molto serio, finirà per imbattersi in molte difficoltà e ostacoli.

15 DICEMBRE

ESAMINIAMO la natura dell'”io” o del “sé”. È chiaro che esso non esiste indipendentemente dal nostro
corpo e dalla nostra mente. E tra i due, è evidente che il corpo non può essere considerato come
“sé”. Anche i sentimenti non sono il sé, dal momento che esiste un “senziente” e un sentimento.
Inoltre, il modo in cui noi percepiamo naturalmente noi stessi, il modo in cui il senso del “sé”
sorge, è legato all’esistenza di qualcosa come l’agente o il soggetto in grado di sperimentare e
percepire. Così, alla nostra ingenua mente naturale ogni cosa appare avere un’entità indipendente,
solida, oggettiva o uno status oggettivo. È tuttavia altrettanto evidente che, quando incominciamo a
indagare, le cose si disintegrano, spariscono e sono introvabili.

16 DICEMBRE

TUTTI NOI VIVIAMO insieme su questo pianeta: siamo tutti fratelli e sorelle dotati di uguali facoltà
fisiche e mentali, con gli stessi problemi e gli stessi bisogni. Dobbiamo contribuire alla
realizzazione del potenziale umano e al miglioramento della qualità della vita nella misura in cui
ne siamo capaci. L’umanità ha molto bisogno di aiuto: il nostro è un tempo disperato e coloro che
hanno qualcosa da offrire devono farsi avanti. Il momento di farlo è adesso.

17 DICEMBRE

SE VIENI A SAPERE che qualcuno parla male di te alle tue spalle e reagisci sentendoti offeso, allora
distruggi la tua stessa pace mentale. Il dolore è una nostra creazione. Bisognerebbe trattare
situazioni simili come se fossero vento nelle orecchie. In altre parole, ignorarle.

In larga misura, il fatto che un individuo soffra o meno dipende dalla sua risposta a una data
situazione; ciò che fa la differenza è l’eccessiva sensibilità personale e la soverchia serietà
attribuita a fatti e situazioni.

18 DICEMBRE

IN MOLTI CASI, l’affermazione dell’ego conduce solo al disappunto oppure al conflitto con altri
ugualmente intransigenti, soprattutto quando il forte sviluppo dell’ego conduce a capricci e
pretese. L’illusione di un sé permanente nasconde un pericolo che giace in agguato per tutti noi che
ci fa dire: “Io voglio questo, io voglio quello”… e si può finire con l’uccidere qualcuno, come
sappiamo bene.

L’eccessivo egoismo conduce a perversioni incontrollabili che hanno sempre un esito negativo. Da un
altro punto di vista, un ego stabile e sicuro di sé può essere un elemento molto positivo. Devi
nutrire una genuina fiducia in te stesso.

19 DICEMBRE

L’AFFEZIONE di cui sto parlando non ha un fine, non si dà con l’intenzione di ottenere qualcosa in
cambio, non è una questione di sentimento. Nello stesso modo diciamo che la vera compassione è senza
attaccamento. Questo punto si scontra con il nostro abituale modo di pensare. Non diamo la nostra
compassione a questa o a quella persona in base a una scelta, ma la offriamo spontaneamente,
interamente, senza aspettarci niente in cambio, e la diamo universalmente.

20 DICEMBRE

SE MORIRÒ IN ESILIO e se il popolo tibetano desidererà continuare l’istituto del Dalai Lama, la mia
reincarnazione non avverrà sotto il controllo cinese.

21 DICEMBRE

CON QUELL’AMORE che è semplice attaccamento, il minimo cambiamento nell’oggetto, quale un lieve
mutamento dell’atteggiamento, immediatamente ti trasforma. Questo avviene perché le tue emozioni
sono basate su qualcosa di molto superficiale. Per esempio, prendi un matrimonio appena iniziato:
spesso, dopo poche settimane, mesi o anni i due diventano nemici e finiscono col divorziare. Si sono
sposati profondamente innamorati, dal momento che nessuno si sposa per odio, ma dopo un breve lasso
di tempo tutto è cambiato. Perché?

22 DICEMBRE

ALCUNI PSICOLOGI affermano che non dovremmo reprimere, ma esprimere la rabbia, dovremmo praticarla!
A tal proposito, è necessario distinguere tra problemi mentali che necessitano di essere espressi e
altri che non devono esserlo. A volte potresti venire davvero maltrattato ed è giusto che tu esprima
il tuo malcontento invece di lasciarti avvelenare dentro. Ma non devi esprimerlo con ira.

23 DICEMBRE

SE APPROFONDISCI la tua pratica spirituale, enfatizzando la saggezza e la compassione, ti imbatterai
sempre più nella sofferenza degli altri esseri senzienti e acquisirai la capacità di rispondere a
essa e di provare una profonda compassione, piuttosto che apatia o impotenza.

Quando contempli la sofferenza, non scivolare nel senso della tua importanza o nella presunzione.
Coltivare la saggezza ci aiuta a evitare queste trappole. Ma è difficile parlare in generale perché
il coraggio e la sopportazione di ogni persona sono uniche.

24 DICEMBRE

L’AMOR PROPRIO ci rende molto rigidi: pensiamo di essere estremamente importanti, nutriamo il nostro
fondamentale desiderio di essere felici e che ogni cosa vada bene, ma non sappiamo come ottenere
ciò. Infatti, agire solo per amor proprio non potrà mai renderci felici.

25 DICEMBRE

INDIPENDENTEMENTE dalle persone con cui ci troviamo in un certo momento, pensiamo: ‘”Io sono più
forte di lui'”, ‘”Io sono più bella di lei'”, ‘”Io sono più intelligente'”, ‘”Io sono più ricco’”,
‘”Io sono molto più qualificato'” e così via, generando molto orgoglio. Questo non è positivo; al
contrario, dovremmo sempre rimanere umili.

Perfino quando stiamo aiutando gli altri e siamo impegnati in attività caritatevoli, non dobbiamo
considerarci, in modo molto arrogante, come grandi protettori impegnati a far del bene ai deboli.

26 DICEMBRE

SE DEVI PROPRIO essere egoista, sii saggio e amplia le vedute del tuo egoismo.

27 DICEMBRE

CHIUNQUE ESCLUDA gli altri si troverà escluso a sua volta. Coloro che affermano che il loro Dio è il
solo Dio stanno facendo qualcosa di molto pericoloso e dannoso, perché sono sulla via di imporre le
loro credenze agli altri, con ogni mezzo possibile.

28 DICEMBRE

C’ERANO UNA VOLTA due monaci, un maestro e il suo discepolo. Per incoraggiare il suo discepolo, il
maestro disse: ‘”Uno di questi giorni andremo a fare un picnic'”. Dopo pochi giorni la cosa era
dimenticata. Il discepolo più tardi ricordò al maestro la sua promessa, ma costui rispose dicendo
che per un po’ sarebbe stato troppo occupato per fare il picnic. Passò molto tempo; ma ancora nessun
picnic. Quando gli fu di nuovo ricordato, il maestro disse: ‘”Non ora. Sono troppo occupato'”. Un
giorno il discepolo vide un morto che veniva portato via e il maestro gli chiese: ‘”Che cosa sta
accadendo?'”. Egli replicò: ‘”Ecco, quel pover’uomo sta andando a fare un picnic!'”.

Perciò, a meno che tu non dedichi del tempo a qualcosa a cui ti senti obbligato, avrai sempre altri
impegni.

29 DICEMBRE

ESSENZA DI TUTTA la vita spirituale è la tua emozione, il tuo atteggiamento verso il prossimo e, una
volta mosso da motivazione pura e sincera, tutto il resto seguirà. Puoi sviluppare questo retto
atteggiamento verso gli altri sulla base di benevolenza, amore e rispetto e sulla chiara
comprensione dell’unità di tutti gli esseri umani.

30 DICEMBRE

VORREI RINGRAZIARE sinceramente, a nome dei tibetani in Tibet e fuori dal Tibet, i nostri
sostenitori e amici. Stiamo attraversando difficoltà e sofferenze incommensurabili, senza precedenti
nella nostra storia. La simpatia, il sostegno e l’aiuto che la gente di tutto il mondo, l’India in
testa, ci ha accordato saranno ricordate per sempre e registrate dalla storia.

31 DICEMBRE

FINO A QUANDO rimarrà lo spazio, fino a quando ci saranno esseri viventi, fino ad allora possa
anch’io durare, per liberare il mondo dalla sofferenza.

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