La strada verso la guarigione – l’Essere Quantico

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La strada verso la guarigione

(l’Essere Quantico)

di Gaetano Conforto

L’essere umano è costituito da un cervello che gestisce gli inputs e gli
outputs sensoriali provenienti dai vari organi, dall’ambiente circostante e
da vari apparati che, oltre a funzionare individualmente, mandano e ricevono
informazioni sia fra di loro che alla centrale operativa cerebrale.

Questo cervello, costituito da luce congelata, è la sede dove avvengono
miliardi di continui rimaneggiamenti all’interno delle proprie connessioni:
i neuroni vanno incontro a salti quantici di energia tali che le sinapsi ( i
punti di smistamento delle informazioni ) si rimodellano in una danza
olografica simile a quella che avviene, in parallelo, nell’universo.

Se potessimo cogliere l’attimo creativo in fotogrammi, vedremmo che non vi è
mai lo stesso schema sinaptico. Il rinnovamento e l’evoluzione avvengono
alla velocità della luce. Ma dopotutto, cos’è l’Essere Quantico ( EQ ) se
non luce? Il cervello è lo strumento quantico della coscienza, non la sua
creazione e l’EQ non ha limiti perché avvolge nel suo seno tutto l’universo,
contenendo la memoria collettiva fin dalla sua comparsa.

Ogni struttura umana è costituita da cellule costituite, a loro volta, da un
intreccio di treni energetici trasportanti informazioni alla velocità della
luce ( quantum bits )! Ecco perché tutto il corpo umano viene informato in
tempo reale su ciò che accade dentro e fuori di esso!

Ogni suo più piccolo bit di informazione ( pensiero, immaginazione,
memorie ) conosce ciò che accade in un altro piccolo bit informativo situato
in un distretto corporeo distante.

Questa rete web di luce che viaggia per tutto il corpo, e da cui dipende la
scintilla di vita dell’uomo, costituisce l’Essere Quantico ( EQ ).

Poichè l’EQ non è separato dalla complessa rete web che costituisce
l’universo,
ogni sua parte racchiude tutta l’informazione e la memoria del cosmo
Continui scambi informativi avvengono fra i molteplici esseri quantici,
siano essi, secondo la vecchia classificazione, animali, vegetali e
minerali. Se quindi un nostro bit informativo può essere assimilato da una
pianta, da un altro essere quantico umano, o da un cristallo, anche l’EQ è
in grado di immagazzinare informazioni provenienti da chissà dove…

Concetti come il tempo e lo spazio non hanno più senso per l’EQ, che è in
grado di ” vedere ” a distanza ciò che è oggetto della sua attenzione, e di
trasmettere informazioni istantaneamente a qualunque unità quantica.

Il suo interesse è rivolto alla Grande Luce Universale che lo nutre, lo
protegge e lo guida. Sa che, se vuole evolversi e manifestare tutto il suo
potenziale, deve rispettare tutte le Sue leggi e, fra queste, una è sempre
presente ed è alla base della sua crescita: tutti gli esseri quantici sono
un solo Essere che si manifesta in forme diverse, ma la cui essenza è luce
pura.

Questo Essere fa esperienza di sé stesso tramite la rete di entità quantiche
create per amore e per evoluzione, e agisce attraverso complessi eventi
sincronici che si realizzano in modi e tempi meticolosamente precisi. Lo
stesso meccanismo si ritroverà in ogni sua amata creatura: uomo, galassie,
pianeti, stelle, cristalli, piante e animali. Questa considerazione ci
permette di parlare di “universo olografico”.

L’EQ, in quanto clonazione del suo Genitore, ne possiede gli stessi
caratteri ma, al fine di raggiungere la stessa altezza della Grande Luce,
viene affidato alle cure della Madre Terra, un EQ dalle grandi qualità
affettive e misericordiose. L’EQ intraprende la propria avventura terrena e,
pur dimenticando la sua vera natura, viene arricchito dal grande dono del
“libero arbitrio”.

Immerso nel meccanismo cosmico della creazione, tutta la sua produzione
creativa dipenderà dalle innumerevoli scelte a cui è costantemente
sottoposto.

Tutte le scelte risultano possibili, prima che intervenga la sua
osservazione. Sta alla propria determinazione e comunione con la Luce (
attraverso la preghiera e la meditazione, ossia facendo viaggi quantistici )
fare le scelte giuste liberandosi dalla schiavitù di un altro EQ. Tale
schiavitù, creata dal suo allontanamento dall’unità, può, se non controllata
e trascesa, condurlo alla disintegrazione: al suo Ego.

Ogni sua decisione dovrà mantenerlo sotto controllo, impedendo all’ego di
prevalere sulle scelte. Ogni sua programmazione dovrebbe rivolgersi ad una
visione ampia, non limitata alla fase materiale della vita. L’EQ non nasce e
non muore; conosciuta la propria missione e spogliatosi dal dominio
dell’ego,
potrà agire coerentemente a questa, integrando e sintonizzando ogni gesto e
ogni scelta a quelli dell’intenzione cosmica. Sarà strumento del grande
flusso luminoso eterno che in lui si rispecchia.

L’EQ riesce a vivere contemporaneamente un’esperienza apparentemente
immateriale, dove prevale il grande silenzio e la grande dinamicità cosmica,
e un’altra materiale, diversa sotto molti punti di vista. Sapere che la
materia è l’altra faccia di una stessa medaglia costituita da energia e bits
informativi, eviterà all’EQ di cadere nel tranello della separazione che
porterebbe agli attaccamenti, alla paura della perdita, al controllo e al
potere sugli altri EQs. In poche parole al campo di azione del proprio ego.

Queste riflessioni non sono racconti di fantascienza, ma esprimono una nuova
visione dell’universo. L’essere umano non può più considerarsi soltanto
realtà materiale, visibile, e sensoriale. L’illusione in cui è vissuto per
tanti anni ha fatto sì che venisse scambiata per realtà ciò che invece è
soltanto una costruzione della mente. Un grande abbaglio dunque, che ha
portato a scelte deleterie per sé stesso, per gli altri e per il pianeta;
una concezione ed una via non più praticabili, pena la sconfitta cosmica
dell’uomo.

Nel campo della guarigione si afferma una nuova fisica, concettuale e
pratica, che pone l’essere umano al centro della propria salute e malattia,
e che comprende come gli errori di percorso, sintomi e patologie varie,
stiano ad indicare l’allontanamento dell’uomo dalla sua vera identità e
missione.

Ogni essere umano deve essere considerato come un EQ. Bit quantistici
informativi ( emozioni ) influenzano il web energetico di ogni cellula: la
coscienza è in grado di modificare, equilibrare e rovinare il delicato
meccanismo sincronico della fisiologia umana, sia dello stesso EQ che di
altri EQs che orbitano nella sua mente .

Tramite frequenze ben precise, come quelle dei colori, dei suoni, della
parola, della natura, e attraverso le due caratteristiche più importanti
della coscienza, l’intenzione e l’attenzione, è possibile agire
sull’intelligenza
che permea la rete quantica. Questo può avvenire quando la coscienza agisce
sulla rete cerebrale in stato di rilassamento ( il famoso stato alfa ).

In questa condizione gli elementi quantistici del cervello sono in
comunicazione con l’oceano di luce, e ogni EQ è nelle condizioni di riparare
i propri circuiti fotonici ( fegato, milza, stomaco, ossa, calcoli,
ateromi ) e di accedere al grande web luminoso cosmico, dove può apportare
modifiche in altri circuiti di altri EQs ” distanti ” da lui.

La guarigione quantistica implica la consapevolizzazione di chi siamo e di
dove stiamo andando. Occorre allora sapere che non siamo mai soltanto nello
stato materiale, solido; occorre conoscere i meccanismi eterni che regolano
la componente luminosa ed intelligente di cui siamo costituiti e in cui
siamo immersi. Ed infine, occorre “aiutarci a guarire” intervenendo su tali
meccanismi.

” Siamo tutti viaggiatori cosmici; polvere di stelle, turbinanti e danzanti
nel grande oceano infinito. La vita è eterna, ma le sue espressioni sono
effimere, momentanee e transitorie.”

Il grande maestro Gotham Botha, il fondatore del Buddismo, una volta disse:

” Questa nostra esistenza è transitoria come le nuvole in autunno; osservare
la nascita e la morte degli esseri è come guardare le maree; un’intera vita
è come un bagliore di un fulmine nel cielo, scorre via in un attimo, come un
torrente che precipita dalla cima di un montagna.
Abbiamo cominciato per un momento ad incontrarci, a sorridere, a
condividere; questo è un momento prezioso, ma è transitorio, è una piccola
parentesi nell’eternità, che noi dobbiamo vivere amando, aiutando e
sostenendo. Ricreiamo abbondanza e gioia l’uno per l’altro, e allora questo
momento sarà stato ben vissuto”.

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