PRINCIPI, CONSAPEVOLEZZA E CRESCITA PERSONALE – 1

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PRINCIPI, CONSAPEVOLEZZA E CRESCITA PERSONALE – 1

da “Enciclopedia olistica”

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

ORIGINI STORICHE E CULTURALI DEL MOVIMENTO PLANETARIO
PER L’EVOLUZIONE UMANA

Il tempo della scelta globale

Abitiamo su un pianeta che oggi sta vivendo un periodo di tremenda crisi ecologica e politica, ma
anche di trasformazione e crescita umana e spirituale. In questo momento stiamo assistendo in ogni
continente del mondo a guerre e conflitti che nascono da fanatismi etnici e religiosi ma,
fortunatamente, assistiamo anche ad un radicale cambiamento di valori in cui le vecchie regole, che
da millenni hanno condizionato i comportamenti, i pensieri e le vite umane, stanno crollando sotto
il peso della loro stessa età.

Un pianeta malato è l’evidente risultato di una umanità malata che ha creato una cultura di
distruzione e disprezzo. Un nuovo pianeta può nascere solo da un nuovo essere umano, sano, integro e
ispirato da una nuova coscienza globale. E’ necessario scegliere con determinazione e consapevolezza
da che parte schierarsi; tacere o non agire significa solamente lasciare il potere alla
devastazione. I tempi tuttavia sono cambiati, non è di un partito o di un movimento intellettuale
che la Terra ha bisogno, ma di una nuova coscienza planetaria che nasce da una trasformazione
individuale. Siamo nati in un’epoca di materialismo e divisione, siamo pieni di condizionamenti
mentali e comportamentali che ci portano a riprodurre i vecchi errori, ma possiamo cambiare,
trasformarci coscientemente e ritrovare la nostra vera natura, cambiare la direzione in cui la
società sta muovendosi e usare la nostra creatività in ogni momento della nostra vita. Pochi sanno
che questa possibilità esiste ed è alla portata di chiunque. Le vecchie culture hanno negato e
spesso represso ogni tecnica di trasformazione e di evoluzione che inducesse cambiamenti e risvegli
nell’essere umano. Rivoluzionari della coscienza come Cristo, Pitagora, Bruno, Socrate, Mansur,
Reich, Osho e innumerevoli mistici di ogni paese sono morti per questo.

Breve storia del movimento di crescita umana

Dagli anni settanta in poi sono nate numerosissime terapie individuali e di gruppo per aiutare
l’essere umano a ritrovare se stesso, la sua sensibilità perduta, il suo equilibrio tra istinti,
emozioni, sentimenti e pensieri, la sua naturalezza e spontaneità. La totalità di questi nuovi
approcci si basa sulla constatazione che, per via dei condizionamenti a cui siamo stati sottoposti
dal concepimento in poi, ci troviamo tutti in uno stato di costrizione, di inconsapevolezza, di
ipnosi collettiva più o meno profonda che si manifesta con una mancanza di gioia e di pienezza del
vivere. Questa mancanza cronica di libertà, intesa nella sua accezione più ampia come il più
fondamentale dei valori umani, si esprime anche nelle inibizioni fisiche, energetiche e
comportamentali, nelle paure inconsce, nelle angoscie, nelle chiusure psicologiche e nella
trasformazione dei reali bisogni interiori di amore, comprensione, amicizia in desideri superflui ed
esteriori come una macchina, una posizione o un riconoscimento. I condizionamenti creano così dei
blocchi psicosomatici che, col tempo, da semplici disturbi energetici o psichici, diventano sempre
più fisici e generano malattie e patologie di ogni tipo.

Il capostipite della moderna psicosomatica e della crescita umana attraverso un’educazione libera e
globale fu certamente Wilhelm Reich, allievo di Freud, che, staccandosi dalla psicoanalisi,
testimoniò sperimentalmente l’esistenza di un’energia vitale, erotica da lui chiamata “energia
orgonica” e sviluppò le basi teoriche e pratiche delle tecniche di liberazione dai condizionamenti e
dai relativi blocchi caratteriali. Il suo modello era già fondamentalmente completo: l’essere umano
era visto come un’unità psicosomatica in cui l’energia sessuale (orgonica), portatrice di piacere e
sensibilità, basi della gioia di vivere, era in costante stato fluido, senza blocchi di sorta. Reich
considerava l’energia in modo spirituale, per lui era una sorta di sostanza sacra che permea
l’intera esistenza e le dona intelligenza e vita, esattamente come i tantrici parlano di Shakti,
l’energia vitale cosmica, gli induisti del Prana o i taoisti del C’i.

I blocchi psicosomatici

La nostra società tuttavia è profondamente ancorata a logiche contro natura che inibiscono questa
libera e fluida energia vitale causando così la formazione di una serie enorme di blocchi. Ogni tipo
di inibizione, a cominciare dalle inibizioni al piacere sessuale, alla mancanza di affettività della
madre, al mancato riconoscimento della propria individualità, fino alla negazione delle aspirazioni
creative più elevate e spirituali, causa un arresto o un blocco di questo flusso di energia e
informazione. Reich aveva osservato che i blocchi psichici si riflettevano costantemente sul corpo e
che quindi ogni blocco nel corpo era causato da un preciso problema psichico. Ignaro delle antiche
tradizioni yogiche e tantriche dell’India Reich identificò nel corpo umano sette tipi di blocchi che
si accordano perfettamente con il modello dei sette chakra.

Reich riconobbe che ogni blocco si manifesta con una contemporanea sospensione o limitazione della
respirazione dovuta ad una contrazione dei muscoli che a sua volta dipende da un’azione inibitoria o
contrazione del sistema nervoso originata da un’inibizione psicoemotiva. Reich provò che era
possibile sciogliere un blocco aumentando il flusso dell’energia bloccata; attraverso una attenta
riapertura della respirazione o del movimento muscolare l’area del corpo bloccata si sbloccava e
riemergeva la causa psichica originante. Oppure andando a sciogliere il blocco sul piano
psicoemotivo intervenendo sul preciso evento causante, e provocando così la riapertura delle
emozioni e delle aree del corpo da esso bloccate. Questo sblocco psicosomatico spesso dava origine
ad una “catarsi”, ossia un evento intenso in cui si liberano emozioni represse e antiche, pianto,
ferite interiori, rabbia, paure.

Da Reich in poi si sono sviluppate moltissime scuole terapeutiche come la Bioenergetica, la Gestalt,
i gruppi di Encounter, la Primal Therapy, il Respiro Globale, l’Emotional Release, il Tantra, il
Voice Dialogue e molti altri che operano per aiutare il processo di liberazione dai condizionamenti
in modi e in ambiti specifici.

Dall’energia orgonica alla coscienza sacra

Reich e l’intera tradizione psicosomatica pur considerando teoricamente l’energia vitale come
intelligente, mancavano tuttavia quasi completamente dell’esperienza spirituale diretta e quindi
fino agli anni Sessanta la grande maggioranza di tecniche psicoterapeutiche fu di fondo un processo
del tutto privo di una dimensione sacra. Le tradizioni spirituali con le loro tecniche di
meditazione classica erano completamente divise culturalmente dal lavoro psicosomatico. Dalla fine
degli anni Sessanta e in particolare dal 1975 si venne a creare un incredibile processo di sintesi
in Occidente e in Oriente catalizzato negli USA dalla famosa comunità terapeutica di Esalen in
California, dove di fatto nacque lo Human Potential Growth Movement, dove si svilupparono tecniche
di grande profondità come la Gestalt di Fritz Perls, la psicologia transpersonale, le tecniche
somatiche del Rolfing e del Feldenkrais, in Europa dalla comunità scozzese di Findhorn più orientata
ad un’evoluzione sottile e collettiva, e in India dall’Ashram di Poona del maestro spirituale Osho
Rajneesh, che creò una grande sintesi tra terapie psicosomatiche, tecniche di crescita e meditative
fortemente orientate all’evoluzione spirituale, inventando una serie di tecniche di meditazione
dinamica studiate espressamente per l’uomo moderno. Negli anni Ottanta e Novanta questo lavoro
evolutivo si moltiplica in ogni parte del pianeta e specialmente nelle nazioni più industrializzate.
Oggi questa direzione di sviluppo umano e spirituale sembra aver raggiunto il consenso più unanime,
quasi tutte le grandi scuole di terapia seguono una parallela evoluzione spirituale e praticano
meditazioni di ogni scuola del mondo. Oggi molte riviste sulla salute o la bellezza pubblicano
regolarmente articoli e informazioni sui gruppi per la crescita umana. Lo stesso Dalai Lama ha
recentemente ribadito che le terapie e i gruppi di crescita rappresentano un grande aiuto
all’evoluzione spirituale dell’umanità moderna.

Oggi questo movimento di nuova coscienza raggruppa in sé tutte le antiche e recenti culture
minoritarie orientate alla pace, alla spiritualità, ai diritti umani e animali, all’ecologia, alla
nuova medicina, all’uguaglianza tra sessi e razze, all’alimentazione naturale, alla nuova educazione
e al benessere globale. Da questa incredibile fusione di yoga e psicosomatica, di filosofie naturali
e nuove tecnologie non inquinanti nasce la nuova cultura olistica.

Lo sviluppo del potenziale umano, cioè la crescita umana globale, è un concetto moderno, inesistente
fino a pochi decenni fa, che presuppone un modello olistico di essere umano alquanto differente da
quello oggi inconsciamente utilizzato dalla grandissima maggioranza delle persone sul globo.

L’uomo nuovo: il modello olistico di essere umano

Olos in greco significa il tutto, l’intero.

Il modello della nuova cultura olistica è unitario e globale. Esso considera l’essere umano una
organica e indissolubile unità formata da innumerevoli dimensioni e livelli. Non vi è tuttavia
divisione tra le parti, esattamente come non vi è separazione tra i sistemi cardiaco, nervoso e
digerente del corpo ma una profonda, indivisibile interconnessione. La complessità delle strutture
psicofisiche indica infatti la grande unità di coscienza e di intelligenza che coordina e dà vita al
tutto. Nel modello olistico non vi sono solo il corpo e lo spirito, ma una serie di livelli di
coscienza e di energie dai più fisici-energetici ai più elevati e sottili, chiamati normalmente
corpi. Le antiche filosofie indotibetane, come lo yoga e il tantra, contemplavano normalmente sette
corpi, anche se alcune scuole buddhiste o induiste le riducevano a cinque. Questo modello di essere
umano nasce da un’esperienza spirituale individuale grazie alla quale ogni aspetto dell’esistenza e
di se stessi è percepita come sacra e unita alla coscienza del Tutto.

Questo modello si ritrova praticamente in quasi tutte le antiche tradizioni spirituali del mondo,
dagli Huna delle Hawaii, ai Rosacroce, dagli antichi egiziani ai teosofi della prima metà del
secolo. Secondo questa visione l’essere umano è innanzitutto una coscienza che si incarna di vita in
vita e che “sceglie” i suoi genitori per ritornare sulla Terra e progredire sul suo cammino
evolutivo fino a realizzarsi pienamente. In questa differente ottica il processo dell’educazione
diventa uno dei punti più importanti e articolati. Grazie ad una corretta educazione si possono
sviluppare pienamente i potenziali latenti dell’essere umano, la sua umanità, la sua sensibilità, la
sua creatività, e soprattutto ci si può evolvere spiritualmente ritrovando in sé l’esperienza sacra
dell’unità che ci fa sentire parte integrante di quell’infinito organismo cosciente e intelligente
che è il Tutto, Dio.

Il “salto quantico”

Il modello olistico di trasformazione umana è basato su una serie di concetti o colonne della
concezione olistica universalmente accettate dalla nuova cultura emergente. Uno di questi è il salto
quantico, concetto chiave della fisica moderna, secondo cui ogni elettrone può ruotare intorno al
nucleo atomico solo in precise orbite concentriche, esattamente come fanno i pianeti ruotando nelle
loro orbite intorno al Sole. Ogni orbita corrisponde ad un livello di energia, tanto più un
elettrone gira distante dal nucleo, tanta più energia è necessaria. Il salto quantico avviene perché
non esistono possibilità di sostare tra i vari livelli; un elettrone, quindi, può stare o su un
livello a bassa energia o su un livello ad alta energia: non ci sono vie di mezzo!

Riportato su un piano umano questo modello ci mostra come sia possibile, anzi necessario, un salto
quantico da uno stato a bassa energia vitale, caratterizzato da bassa consapevolezza di sé, scarsa
stima personale, poca gioia di vivere, ad uno stato di più alta energia in cui vivere pienamente con
creatività, valori e autoconsapevolezza. A livello planetario questo salto quantico può essere visto
come la trasformazione dal vecchio modo di intendere il pianeta (come una massa di materia da
acquistare, depredare e rivendere) ad un concetto di rispetto e sacralità.

Queste logiche possono e devono essere insegnate/apprese. Da esse dipende il prossimo salto
evolutivo. Mentre in passato la crescita dell’essere umano era considerata un processo del tutto
automatico e spontaneo, in cui vi poteva essere solo una minima parte di intervento determinato e
consapevole, oggi si può rovesciare questa concezione e investire tutta la nostra conoscenza e
sensibilità in questa ottica di sviluppo del potenziale umano, per favorire l’opportunità di questi
salti evolutivi in ogni individuo e società.

La coscienza planetaria

Mentre fino agli anni Cinquanta e Sessanta le terapie erano essenzialmente individuali, dagli anni
Settanta si è assistito ad un incredibile incremento delle tecniche di gruppo. Questo incremento
coincide con l’inizio dell’era dell’Acquario, la Nuova Era, la cui caratteristica di fondo è appunto
quella della cooperazione, della riunione, della fratellanza spirituale.

Da un punto di vista più attuale possiamo considerare questa come l’epoca della cultura e della
coscienza planetaria. Stiamo iniziando un processo irreversibile di fusione delle razze e delle
culture e della spiritualità che durerà millenni. In questo momento di crisi, tuttavia, non possiamo
aspettare, occorre essere creativi e intelligenti nel preparare l’avvento di questa nuova coscienza,
organizzando gruppi di crescita che diventeranno sempre più numerosi e diffusi. Questi saranno la
matrice del nuovo cambiamento.

Recentemente scienziati come James Lovelock hanno iniziato a considerare il nostro pianeta come una
coscienza viva, autonoma e immensamente creativa: una organica unità chiamata Gaia, dal nome della
antica dea greca della Terra. Gaia come immenso individuo planetario si bilancia, si adatta e si
evolve attraverso le infinite specie viventi. Secondo l’ipotesi Gaia l’umanità può essere
considerata come il sistema nervoso del pianeta, la componente che gestisce e organizza le intere
informazioni del sistema Terra in modo intelligente e consapevole. Il motivo per cui attualmente
l’umanità si sta comportando in modo distruttivo e irresponsabile dipende proprio dalla mancanza di
una consapevolezza planetaria e da un insufficiente sviluppo della coscienza spirituale.

Gaia, la luminosa rete delle coscienze

Molti maestri e scuole spirituali da tempo descrivono la Nuova Era come un allargamento della
coscienza individuale alla coscienza planetaria. In questa visione ogni essere umano viene
considerato un punto di luce della grande rete delle coscienze che abbraccia tutto il pianeta. La
luminosità di ogni singola coscienza è proporzionale al suo grado di sviluppo spirituale, alla sua
più o meno intensa connessione con il Tutto che la circonda; per questo i grandi maestri sono stati
chiamati illuminati. Questa rete planetaria è una conquista recente, creata dalla parte più matura
della famiglia umana con grandi sacrifici e amore impersonale. Essa rappresenta il frutto di tutti
coloro che hanno creato ponti umanitari e spirituali tra le culture e le religioni della Terra, ed
hanno sentito veramente di essere parte di una coscienza planetaria e vi hanno dedicato una vita o
comunque tutte le loro risorse. Questa rete oggi è sostenuta, sui suoi livelli più mentali, da tutti
i gruppi che operano per l’ecologia, i diritti umani, i soccorsi umanitari, e sui livelli più
spirituali, da tutti i gruppi che praticano meditazione, in modo ecumenico e non settario, e per la
coscienza e la pace globale. Entrambi i livelli sono essenziali. In questo momento, la rete fino ad
ora costruita con grande amore è ancora debole e fragile, l’intensità luminosa del pianeta viene
considerata ancora largamente insufficiente al grande salto quantico che l’umanità si appresta a
compiere. Occorre quindi molta più energia e coscienza. La rete di luce in molti punti del mondo è
largamente lacerata dalle guerre, dalle mafie, dagli abusi di ogni tipo, dalla mancanza di amore, di
valori e di gratitudine per l’esistenza sacra. Da millenni questa è la situazione imperante, creata
dalla vecchia cultura considerata ormai dalla grande maggioranza degli uomini come la legge stessa
della natura.

(I sette livelli della rete di Gaia: materia, vegetali, animali, umani, spiriti, angeli e maestri,
Gaia )

La formazione dei Buddhafields

Una delle strategie della coscienza di Gaia, per accelerare la sua evoluzione, è quella di operare
sulla coscienza collettiva attraverso la formazione di gruppi. Dal punto di vista spirituale, ossia
considerando i partecipanti ad un gruppo come delle coscienze in evoluzione, un gruppo è una sfera
di energia e coscienza collettiva, che noi chiamiamo “Buddhafield”. Buddhafield deriva dal temine
sanscrito buddhi che significa mente spirituale o superiore o energia mentale illuminata, da cui
deriva buddha, l’illuminato e dall’inglese field che significa campo, area. Un Buddhafield è un
campo di energia illuminata, spirituale. Questo termine, originariamente utilizzato per indicare la
comune di un maestro illuminato insieme ai suoi discepoli, viene utilizzato per ogni gruppo di
ricercatori spirituali che decidono coscientemente di unirsi per ritrovare la loro natura sacra.

Formare un Buddhafield è un’esperienza di grande importanza, dove i normali parametri di giudizio
utilizzati nella società perdono valore e dove ognuno ritrova, con un po’ di fortuna e tanto lavoro,
la vera saggezza e spontaneità con se stesso e con gli altri.

Nell’ambito della rete delle coscienze planetarie il buddhafield rappresenta un nodo di grande
importanza. L’energia totale di un buddhafield è fortemente superiore alla somma delle energie dei
singoli individui che la compongono; la sua luce è estremamente più intensa e chiara della semplice
somma delle luci delle coscienze individuali, in particolare quando le persone si mettono a meditare
in cerchio. Recenti esperimenti fatti con il Brain Olotester, un elettroencefalogramma
computerizzato per analisi psicosomatiche, provano che può crearsi una fortissima sincronizzazione
cerebrale tra persone che si sentono vicine, partecipi di uno stesso progetto comune o che entrano
insieme in meditazione. Quindi dal punto di vista del salto quantico planetario la formazione dei
gruppi di crescita globale, come buddhafields, sono un elemento di estrema importanza, essi possono
concretizzare la naturale spontanea tendenza evolutiva umana, accorciando i tempi di crescita e
favorendo enormemente la comprensione e la sensibilità spirituale tra le persone.

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