La Mala – Lama Ole Nydahl spiega il simbolismo buddista

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La Mala – Lama Ole Nydahl spiega il simbolismo buddista

di Lama Ole Nydahl

Una mala ha 108 grani

La mala e’ un filo di grani che molti buddhisti usano quando recitano i mantra. E’ uno strumento
pratico e allo stesso tempo pieno di simbolismo. Di solito una mala consiste di 108 grani piu’
piccoli e di un grano molto piu’ grande che assomiglia ad uno stupa. In realta’ questo grano e’ uno
stupa, e porta il significato di uno stupa. La sua forma appuntita rappresenta lo “Stato di Verita’”
che e’ stato raggiunto realizzando che non e’ possibile trovare un ego o un “io”. Nello “Stato di
Verita’” tutte le qualita’ della mente possono manifestarsi liberamente. La parte rotonda del
“grano-stupa” mostra la gioia che appare quando l’illusione di un ego scompare e tutte le energie
che solitamente sono legate da speranza e paura, tutte le idee rigide, e tutti i pensieri inerenti a
passato e futuro vengono lasciati. Simbolizza anche l’enorme gioia che si manifesta quando si e’
liberi da qualsiasi tipo di gioco o di artificiosità.
Quando realizziamo che non c’e’ alcun ego, e abbiamo sperimentato la grande gioia che la
realizzazione porta, allora le qualita’ che otteniamo si mostrano in modo pratico, sotto forma di
diverse azioni di Bodhisattva e di attivita’.

Quando si usa una mala si dice un mantra per ogni grano. Si gira il pollice in senso orario su ogni
grano e, quando si arriva al “grano-stupa” si gira e si torna indietro per il verso opposto. Questo
rende l’uso della mala più semplice perche’ i grani non saranno cosi’ stretti sul filo quando li si
muove.

Durante la meditazione e’ meglio essere totalmente consapevoli della visualizzazione del Budda
davanti o sopra a noi. Allora si puo’ usare la sensazione della mala e la ripetizione del mantra per
rafforzare l’esperienza dell’essere nel campo consapevole del Budda e nel campo di benedizione. In
questa meditazione completa la mente e’ con il Budda, la parola con il mantra e il corpo con la
mala. Quando a volte capita, e capita spesso, che la mente non e’ focalizzata o che la parola perde
qualche mantra, una parte della mente sara’ ancora in meditazione grazie al movimento della mala
nella mano. In questo modo la mala puo’ veramente essere di beneficio.

Ci sono diverse spiegazioni sul perche’ la mala ha 108 grani. Ci sono otto diversi tipi di
consapevolezza. Primo, ci sono cinque tipi di consapevolezza dei sensi: gusto, olfatto, vista, tatto
e udito. Il sesto tipo e’ come una “consapevolezza poliziesca” che tiene un occhio su cio’ che
accade. Il settimo tipo e’ la “consapevolezza dell’immagazzinamento” e l’ottavo e’ la consapevolezza
che elabora la lingua, i simboli e gli oggetti all’interno di questo reame. Dopo aver raggiunto la
Buddhita’, questi otto tipi di consapevolezza sono trasformati in una nona “super consapevolezza”
dove tutto e’ conosciuto intuitivamente. Con questa consapevolezza le cose non sono sperimentate
attraverso i sensi, ma direttamente attraverso le vibrazioni di ogni atomo del nostro corpo. Questa
condizione e’ possibile perche’ lo spazio dentro e’ di per se’ consapevole. Lo spazio non e’ un buco
nero o un separatore, ma un collegamento con l’informazione che contiene. Quando gli otto tipi
ordinari di consapevolezza diventano il nono, “la consapevolezza che conosce tutto e realizza
tutto”, cento Buddha si risvegliano dentro di noi in forma di 42 Buddha pacifici e 58 irati. Quindi
il numero rappresenta gli otto tipi di consapevolezza prima dello stato totalmente realizzato e i
cento Buddha che si manifestano grazie alla condizione illuminata della mente.

Quando si fanno le prostrazioni, si raccomanda l’uso di una mala piu’ piccola, detta “di 1/4”, che
ha 27 grani. Questa grandezza va bene piu’ o meno per tutte le mani.

Molte persone estendono la funzione della mala aggiungendo degli altri “contatori”. Nella nostra
Tradizione Kagyu li appendiamo dopo il decimo grano e, se ne usiamo due paia, li mettiamo dopo il
decimo e dopo il ventesimo grano.

Mala di vari materiali

Le mala possono essere fatte in molti materiali diversi, che vanno bene per diversi Buddha. Sia il
seme di loto che l’albero della bodhi sono i materiali adatti per recitare tutti i mantra. Il seme
di loto e’ un nome romantico per i semi di un pero cinese. Queste mala sono solitamente fatte in
Cina ed esportate via Nepal e Hong Kong. Le mala fatte dall’albero della bodhi sono fatte dallo
stesso tipo di albero sotto il quale il Buddha stava seduto quando raggiunse lo stato di piena
realizzazione della mente. La forma e la grandezza di questi grani varia un bel po’. Ci sono
generalmente due tipi di grani fatti con l’albero della bodhi: un tipo ha “il sole e la luna”,
mentre l’altro ha un triangolo intagliato nei grani. Quelli con i triangoli vanno particolarmente
bene per le pratiche dei protettori. L’albero della bodhi e il seme di loto possono trattenere
l’energia di tipo pacifico, di protezione, di arricchimento e di fascinazione, cosi’ come pure tutti
i tipi di mantra. Entrambi sono anche materiali piacevoli perche’ non si scaldano ne’ si raffreddano
e sono relativamente leggeri.

Tra gli altri materiali usati per le mala, ambra e legno di sandalo sono particolarmente popolari.
Le mala di legno di sandalo non sono tra le piu’ durature perche’ il legno e’ tenero, ma la loro
fragranza e’ molto piacevole. Le mala fatte di osso o di ematite, una pietra molto pesante, sono
fatte appositamente per le pratiche dei protettori.

Se si vuole essere sicuri di avere una mala di buona qualita’, i materiali raccomandati sono
l’albero della bodhi, il seme di loto, e l’ambra. Altri materiali possono naturalmente andar bene lo
stesso. Si puo’ scegliere il colore della mala per farlo combaciare con l’aspetto buddhico sul quale
si sta praticando, per esempio nero o blu/nero per Mantello nero, verde per Tara Verde, bianca per
Occhi Amorevoli, blu per il Budda della Medicina, etc.

Si dice che e’ segno di buon stile se la propria mala ci sta nel pugno. Se e’ troppo grande puo’
essere un segno di orgoglio. Per quel che riguarda il filo, e’ una buona idea avere un filo tirato
stretto per i mantra brevi ed uno piu’ sciolto per quelli piu’ lunghi. Spesso le mala sono fatte di
una misura che ci sta intorno al polso. Generalmente, la sensazione della mala e’ migliore se e’
fatta con un filo spesso e morbido.

www.buddhism.it/teaching/mala.htm

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