La grande sintesi della Tradizione Esoterica – lezione 22a. – parte quarta

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La grande sintesi della Tradizione Esoterica

di Guido Da Todi

LEZIONE VENTIDUESIMA – (parte quarta)

– I sei schemi solari esoterici allineati al nostro sistema solare.
– Ancora sul segreto della stella Sirio, delle Pleiadi, delle 14 costellazioni zodiacali, dell’Orsa Maggiore e di altre Vite Cosmiche.
– La musica delle sfere.
–L’uomo ed il suono.
– Differenza tra suono e verbo.
– Il misterioso e magico rapporto tra il colore ed il suono.
– I mandala: scienza occulta e potere antico dei colori e dei disegni archetipici.
– Ancora sul mondo devico (o angelico).
– I deva in evoluzione di immersione nella materia e quelli in evoluzione di ascesi nello spirito.
– La gerarchia angelica nel regno vegetale, nel minerale, nell’animale, nell’umano.
– Le fate, gli elfi, le ondine e gli spiriti di natura.
– La magia nera in Atlantide

Il nostro Universo

Per universo, in tal caso, l’insegnamento esoterico intende il nostro sistema solare. Gli Adepti del sapere e del potere, che hanno incanalato, conosciuti dalla massa o meno, l’attuale evoluzione, secondo i binari di civiltà che calca, hanno sempre saputo che ogni religione, ogni pensiero filosofico, ogni pensiero umano che si interessasse all’origine delle cose e che la insegnasse si limitava a parlare dell’origine del nostro sistema solare, ed a null’altro. Quando il grande iniziato d’amore, Giovanni, disse – storicamente: “Al principio era il verbo”, intendeva parlare del principio del nostro sistema solare, non dell’inizio di tutto l’universale. Quando Helena Petrowna Blavatsky, l’Iniziata venuta, meno di cento anni fa, ad insegnare al mondo la vera struttura metafisica della vita scrisse i suoi volumi della Dottrina Segreta, convalidò, pienamente, il fatto ed affermò, in modo aperto, che il suo dire riguardava solo la nascita occulta del nostro sistema solare.

Ritrattici, quindi, dalla grande voragine che si spalanca per ogni dove, nell’universo, dobbiamo enucleare la nostra attenzione nel sistema che abitiamo e sentire, teoricamente, all’inizio, cosa affermano i Grandi del pensiero esoterico, in proposito. Ecco, quindi, una delle affermazioni che lo studente come precedentemente scrivemmo – non deve accettare come dato di fatto; ma, come tradizione. Tenga, comunque, egli, ben presente che tali nozioni gli vengono impartite, con il presupposto e la speranza che i frutti della sua intuizione interiore giungano a sfiorare quelli dell’Albero Originale ad ogni realtà, e che gli andiamo descrivendo. Secondo la progressione spontanea ed innata di un fluire energetico incessante, con le radici nell’universo celeste, la musicalità intrinseca allo Spazio-Uno dell’essere, si baricentrò – dopo eoni ed eoni di tempo umano – in un sistema di coordinate vitali, armonizzate in mondi precedenti il nostro. Superò lo stadio umano, trascese quello spirituale, e si inserì, definitivamente, nel divino (se, per divino, intendiamo l’autocoscienza portata ad un grado di estrema potenza, inimmaginabile allo stato attuale delle cose). Questa è la natura delle Stelle-Madri, che, tuttora, guidano l’evoluzione del nostro sistema solare, e che, secondo i dettami della scienza esoterica, hanno dato l’origine allo stesso. Questa è la ragione profonda, per cui esistono gli influssi astrologici, sulla nostra terra e sull’intero sistema solare; questa è la ragione del rapporto cruciale, per l’evoluzione terrestre, dei pianeti dell’intero sistema. Il lettore deve accettare, quindi, l’idea base della Fraternità Cosmica, come postulato a tutte le evoluzioni concepibili.

Altri cosmi hanno, già, calcato il Sentiero in cui procede il nostro e ne tutelano l’avvicendarsi delle ere, esattamente quanto essi stessi furono educati da forze precedenti ed esattamente quanto farà il nostro, giunto ad un livello simile a chi lo vigila, da tanta altezza. Come avviene tale fenomeno di incanalamento di energie Superiori verso l’inferiore, vedremo di seguito. Il numero sette è protagonista, in tutto ciò. Occultamente, il nostro sistema solare ha Sette Pianeti Sacri, in seno, che controllano l’evoluzione della terra; e ne possiede cinque non sacri. I Pianeti Sacri sono: Vulcano, Giove, Saturno, Mercurio, Venere, Nettuno, Urano. I non sacri sono: Plutone, la Terra, Marte e due esoterici (uno, celato dalla Luna e, l’altro, dal Sole). Nello stesso modo, a più alto livello, il sole è allineato ad altri sei schemi solari, o sistemi, di cui uno, il conduttore maggiore, è Sirio. Sirio, a sua volta, riceve gli influssi diretti della stella Alcione, centro occulto del sistema celeste, chiamato: le Pleiadi. Dalle Pleiadi, perciò, giunge un potente Richiamo-Guida, che, passando da Sirio, tocca i sei ulteriori sistemi solari, di cui uno è il nostro, e si inserisce fino nella terra, continuamente ritmandone ogni tipo di evoluzione. Altri poli guida ha il sistema solare, e sono le dodici (14) costellazioni, una delle stelle dell’Orsa Maggiore, e Vite Cosmiche. In tutto ciò, la musica emanata da Volontà Superumane raggiunge ogni scopo evolutivo. Le note delle Sette Sfere si manifestano, controllate ed asservite, sia dagli alti Cieli, che dai minori.

Queste, sono le nobili origini del mantram. Questo, il potere della Parola occulta, educata e sapientemente adoperata secondo il potere innato del suono. È necessario accettare, allora, la realtà base che, dalla coscienza diluita nell’etere galattico – sotto forma di musica astratta, ma contenente i postulati innati di una concretizzazione ad ogni forma manifesta (le idee archetipe) – tale concretizzazione sia avvenuta, e la coscienza potenziale nello spazio si sia concentrata in autocoscienza ordinata. D’altronde, il fatto è costantemente ripetuto lungo tutto l’arco di insegnamenti esoterici. Scopo dell’evoluzione è il trionfo della ragione, che conosce sè stessa. Una volta che la coscienza si scopre e realizza di essere la non nata, ma scaturita in manifestazione per dare un ritmo, a sua volta, a ciò che la sua stoffa intima rappresentava un tempo, e che le si mostra sotto forma di altra vita minore in espressione, destinata al suo medesimo futuro, inizia il viaggio del Dio. La Legge, da entità astratta, agente di per sè, viene addomesticata; l’autoconsapevolezza acquisita, da Musica Astratta, realizza il binomio e diviene musica concreta. L’uomo si accorge che egli è la Musica delle Sfere, ma si accorge, anche, di potersi staccare, sdoppiare da Essa, ed emanare, a sua volta, il Verbo-Motore-Immoto. Nasce la volontà, presupposto ad ogni forma mantrica. Nasce l’illuminata osservazione delle cose della natura; l’udito interno si risveglia e percepisce il Mantram Universale; inizia lo studio dell’occulto, lo studio per ripetere, in microcosmo, ciò che avviene nel macrocosmo. Ed è risalendo la scala dei Suoni Interni all’animo umano, i Suoni della Gerarchia Bianca, collegata ad altri Suoni ancora superiori, che l’uomo affina i sensi ed i poteri di riprodurli. Quali sono questi suoni?

L’uomo

Tutto è suono. La parola umana, e quella non umana; il sussurrìo di una fronda e la musica di un ruscello che gorgoglia; l’idea e la materia; il caos e l’ordine. Ma, il mantram è qualcosa di più di un suono. È la sintesi di un ciclo precedente dei suoni. Cerchiamo di fare degli esempi. Di fronte a tutte le opere musicali di un ciclo di tempo, mantram è l’opera migliore, che racchiude le minori e rivela un nuovo territorio di ispirazioni. Dentro un campo di fiori, mantram è il fiore più bello, più vivo, più colorato. Tra i laghi, mantram è il vasto mare. Mantram è il potere che, pronunciato, lambisce tutte le vite che supera, e proietta in un nuovo arco di esperienze chi lo pronuncia. C’è differenza quindi, tra suono e verbo. Suono è tutto; irrangiungibile, ma musicale; verbo è un tutto-sintesi. È coscienza stabilita, è potere in atto. Ed esistono vari gradi di coscienza; dall’inferiore alla maggiore, da quella umana a quella animale; dalla divina alla terrena. Ciò lo vedremo. Dove un qualsiasi ordine risulta costituito, in una panoramica di vite, di regni di natura, di ambienti, di razze, ecc., lì agiscono dei mantrams planetari, pronunziati da Entità di alto livello evolutivo, che si occupano del principio creatore, in un sistema di vita, sia esso planetario, solare o cosmico. Dove, invece, esiste solo vuoto, gas infrastellare, frammenti galattici, la vita è in embrione, e sta, in futuro, per ospitare la coscienza. Bisogna, però, analizzare nel profondo la natura della parola, per comprenderne i poteri ascosi. La parola, come abbiamo visto, è multiforme; è infinita e onniespansa, ma anche precisa e dettagliata. Può essere pronunciata da chi ne conosca il valore, e da chi ne sia schiavo. Le vite involute ne sono schiave. Gli Iniziati della Confraternita Bianca osano e sanno adoperarla.

COLORE E SUONO Non esiste suono che non sia accompagnato da colore. Lì dove esiste colore, nella controparte invisibile della vita, lo stesso si proietta, in linee squisitamente sottili e potenti, in suoni. Ed ogni suono che viene percepito da udito umano e non umano si traduce in colore, sempre nei piani invisibili. Questa è la precisa ragione per cui – secondo una scienza determinata e secolare – che ha tenuto conto, in tutti i particolari, dei rispettivi colori occulti di ogni nota, e delle rispettive note musicali di ogni colore, e, quindi, dei poteri che derivano da tale binomio, gli orientali hanno creato la scienza dei mandala, che si affianca a quella dei mantrams. Cioè, conoscono lo schema di composizione dei suoni archetipici e degli archetipici colori che costituiscono la base strutturale dell’essere. Dipingendo una determinata armonia geometrica di segni cosmici, essi fissano, nel tempo e nello spazio, una figura statica, che si perpetua in movimenti ed in situazioni ritmiche, magiche e sottili, capace di produrre risultati che l’occidentale chiamerebbe miracolosi. Ma è la scienza che agisce, nel nostro caso. La scienza dell’occultismo. E i mandala sono di infinita natura; tutti, però, allineati a quella del Mandala Centrale; il Logos Terrestre. L’occidente, sia consapevolmente, che inconsapevolmente, ha carpito il segreto degli orientali. In molti ospedali, al giorno d’oggi – specialmente nei psichiatrici – è in uso colorare le pareti delle stanze con tinte che hanno un effetto benefico, per gli ammalati. I quali, per mesi, curati e bagnati, nel loro corpo, ne escono ristorati. Quanto precede abbiamo detto per una sola ragione. Il mantram si lega, immediatamente, mentre viene pronunciato, ad un mandala ben specifico; le forme-pensiero che lo stesso mantram crea, nell’atmosfera, mentre viene affermato.

Queste forme pensiero hanno un duplice potere: a) costituiscono una carica di energie che – a seconda dell’abilità e del grado iniziatico dell’operatore – hanno durata più o meno lunga (il potere di un mantram pronunciato può persistere lungo secoli) ed effetti stabiliti; b) collega chi lo pronuncia alla tradizione ed al potere di tutti i mantrams che, in passato, lungo i millenni, furono costruiti, secondo tale genere di vibrazioni. Ecco, torniamo a ripetere, perché nel mantrams, tradizione ed originalità si fondono. Quindi, conoscendo la chiave, l’operatore si innesta in due forze ben precise: la sua e di tutti coloro che lo hanno preceduto nel compito. Una considerazione essenziale da farsi, in proposito, e che lo studioso non deve sottovalutare, è l’attività devica o degli angeli costruttori, che si allinea alla parola pronunciata dall’uomo. E, qui, bisogna fare una pausa per inquadrare l’argomento. Prima di proseguire, però, affermeremo che, durante l’Atlantide, da un milione a sette milioni di anni fa, il mondo devico era talmente a contatto con l’umanità, che la magìa, sviluppatasi fortemente nella classe sociale di allora, abusò di tale rapporto. Il mondo devico (o angelico) – e lo abbiamo già accennato in precedenza – è costituito da due linee, che convergono verso l’uomo: i deva in evoluzione di “immersione” nella materia, e quelli in evoluzione d’ascesi nello spirito.

Tutti sono allineati al chiaro senso di un ritmo generale, armonioso e costruttivo. I deva che si immergono nella materia, sono privi di autocoscienza. Costituiscono anime-gruppo che alimentano e vivificano tutti i regni della natura visibile, e i tre regni della materia cosmica, cioè: l’astrale, il mentale inferiore ed il causale. Essi sono guidati, in panoramica, da Maestose Potenze Angeliche, sulla strada del Ritorno, che ne controllano l’attività e la funzione costruttrice. Ogni Raggio ha i suoi deva, ed ogni Raggio ha le sue attività angeliche specifiche. Nel mondo della subiettività, i deva costruttori sono molto più vicini all’uomo, di quanto egli non sappia. Nel minerale, oltre alla fascia sostanziale di essenza devica e vivente, che dà un’espressione interna a tutto il regno, vi sono delle forze ben precise ed individuabili, che sono i cosiddetti spiriti di natura: gli gnomi, ecc.. Privi di una loro propria autocoscienza attiva, ma ricchi di carattere e sentimento, essi manipolano, sotto il potente influsso degli Arcangeli della forma (il regno, nel suo assieme), facendone assurgere la piramide dei valori, in quei fiori mirabili che sono le pietre preziose e la radianza.

Nel regno vegetale abbiamo, ad esempio, le fate, che moltissimi chiaroveggenti hanno spesso visto danzare nelle campagne assolate, tra i fiori. Esse costituiscono gli elementi evoluti da un dorato brulichìo di altri spiriti di natura, che sono i “costruttori” del regno vegetale. Nel liquido, abbiamo le ondine, che creano, in alchimia occulta, la catarsi dell’elemento acqua. Nello spazio, appaiono gli elfi. È di questi inferiori spiriti angelici che la magìa nera, in Atlantide, si servì, sino ad abusarne. Anche adesso, la cosiddetta schiera dei servitori neri adopera gli elementali, nelle sue funzioni esecrande, puntando l’attenzione, ad esempio, sulle fate di color bruno-rossiccio, diverse dalle giocose fate blu, o verdi, per i loro scopi satanici. Simili elementali sono adoperati con successo dagli stregoni negri, nei riti vudu. E dai tanti occultisti, miseramente occupati a cercare il potere personale, qui, in occidente. Tutti costoro si sono inimicati il regno devico; e mai il mondo delle vite interne dimentica chi ha spezzato lo stelo di un sia pur minuscolo deva, sporcandone la veste divina per scopi egoistici! Mentre mordete una mela, voi affondate i denti in una sostanza vivente e luminosa, la sostanza devica del mondo vegetale, che si unisce alla sostanza devica dei nostri tre corpi, perpetuando l’alchimia occulta dell’essere. Ora, il veicolo eterico di ognuno di noi è in coestensione – come abbiamo veduto – con tutto il piano eterico, sia del Logos Planetario, che di quello Solare, che di quello Cosmico. Ciò che dà un “sapore” occulto agli eteri ed un movimento interiore ad essi, è, appunto, la vita dei deva. E non esiste veicolo di natura più importante della parola per mettere in ondulazione il velo dell’etere, che separa forma da forma – sia quella invisibile, che la visibile – ma che, anche, unisce entrambe. Perciò, ogni parola (e non solo quelle pronunciate ad alta o bassa voce, ma le mentali, le emotive, ecc..) si congiunge ai deva ed aumenta, così, il suo potenziale attivo. Ecco, anche, perché esistono le invocazioni specifiche, per richiamare le ondine, o i silfi, o le fate, o gli spiriti del fuoco – le salamandre.

Il mondo devico è presente ovunque; in noi, fuori di noi. Coloro che sono abituati ad emettere suoni inarticolati, per ogni tipo di emozioni interne, si collegano ripetutamente con i deva dell’involuzione e vengono trascinati, da essi, verso il loro terreno, in immersione. L’iniziato, assuefattosi a padroneggiare la parola, con l’aureo silenzio appreso nell’anticamera del Tempio, quando era discepolo e neofita, tratta con i Deva Maggiori, che gli si presentano, quasi sempre, in Gruppo. Di tali Deva è bene dire che ne esistono di autorità pari ad un Maestro di Saggezza, ad un Logos Planetario, e più su ancora. Ogni classe di Deva è sotto uno specifico Raggio, possiede i suoi colori naturali, i suoi suoni, i suoi profumi. Esistono i Deva Maggiori, che sono a capo di ciascun piano dell’essere; quelli che sono a capo di ogni sottopiano; quelli che sono a capo di gruppi interi, e così via, sino a che si arriva alle propaggini del mondo angelico, che sono gli elementali, le fate, le salamandre, gli elfi e i silfi, ecc.. Badi bene un certo tipo di studioso a non manomettere l’ordine della natura angelica, con l’abusare delle vite minori, sia con mantrams, che con altro. Dietro alle spalle di ogni minimo elementale agisce l’immensa forza e l’immenso serbatoio di tutto il mondo angelico, che lo protegge e lo tutela. E se qualche abuso è stato, apparentemente, permesso, ciò era dovuto a profonde ragioni, di carattere karmico, umano e cosmico.

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