la Bhagavad Gita di Yoganandaji – 3

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la Bhagavad Gita di Yoganandaji – 3

< LA BHAGAVAD-GITA >

(CON IL COMMENTO DI PARAMAHANSA YOGANANDA)

PREFAZIONE EDITORIALE

Ed. Vidyananda

(Parte terza)

BHAGAVAD GITA
(Il Canto dello Spirito)

CAPITOLO PRIMO

Verso 1°

La mente cieca disse, o chiese a se stessa in introspezione: “I miei figli, le cattive, seducenti
tendenze mentali e dei sensi opposte alle pure tendenze mentali discriminative, radunatisi sulla
sacra pianura del campo di battaglia della Vita desiderosi di darsi battagli psicologica o morale,
che cosa fecero?”.

Interpretazione Spirituale

La mente cieca consultò dentro di sé l’introspezione, il giudice imparziale di tutti gli stati
di coscienza: “I miei figli, le malvage tendenze mentali (Kaurava), e le pure facoltà discriminative
(i puri Pandava), desiderosi di diverse battaglie psicologiche, che cosa fecero?”. La tempestosa
mente cieca voleva che la facoltà introspettiva gli rivelasse le battaglie tra le tendenze mentali
inclini ai sensi e le pure e sagge facoltà amanti di saggezza e disciplina, e che sviluppano
l’autocontrollo.

Interpretazione Spirituale Elaborata

Nella prima stanza la Bhagavad Gita parla della chiara verità di come la vita è una serie di
battaglie tra spirito e materia, conoscenza ed ignoranza, anima e corpo, vita e morte, salute e
malattia, immutabilità e mutamento, autocontrollo e tentazione, discriminazione e sensi. Nel grembo
della madre il bambino deve combattere con la malattia, l’oscurità e l’ignoranza. Ogni bambino deve
pure combattere la battaglia dell’ereditarietà. L’anima deve vincere molte difficoltà ereditarie, e
deve anche lottare contro l’influente effetto autocreato del Karma prenatale e delle azioni passate.

Le Molte Battaglie che l’Anima del Bambino Deve
Affrontare Inconsciamente

L’anima del bambino deve combattere la battaglia biologica, batteriologica, sociologica,
fisiologica, climatica, politica, internazionale, psicologica, metafisica ed etica che si presentano
nella vita. Le battaglie dell’infanzia sono generalmente le battaglie dei genitori, ma le battaglie
batteriologiche del bambino sono svolte in uno stato inconscio dalla vita stessa. E’ quando il
bambino diventa più grande che comincia a riconoscere le sue battaglie con l’ambiente interno delle
cattive tendenze istintive e l’ambiente esterno della vita familiare, sociale, nazionale,
internazionale, economica e psicologica, e con le abitudini.

La Prima Battaglia Cosciente del Bambino

La prima battaglia che affronta il bambino è tra il suo desiderio di giocare e la necessità
imposta di lavorare e studiare. Quando diventa più grande cominciano le vere battaglie dentro di
lui, risvegliate dai cattivi istinti interiori o dalla cattiva compagnia esterna.

Impreparazione Psicologica e Suoi Risultati

Le tentazioni d’avidità, di sesso, di far soldi con facili mezzi dubbi, di menzogna, ed altre
cose simili prorompono nella sua coscienza con improvvisa impetuosità. Spesso, egli si trova
impreparato a combattere queste prove con la spada della saggezza. Quando improvvisamente scoppiò la
prima guerra mondiale, molte nazioni scoprirono che il settanta per cento della loro popolazione era
fisicamente e completamente impreparata alla guerra. Ci volle molto tempo perché le nazioni
istruissero i civili nelle tattiche militari adeguate. Pochissimi individui sono consapevoli che nel
regno del loro corpo, mente ed anima esiste uno stato costante di guerra. Generalmente, è solo
quando la devastazione delle cattive abitudini è colossale o completa che essi realizzano
impotentemente il loro deplorevole stato.

La Preparazione Psicologica è Necessaria per Vincere nella Vita

La prima stanza della Bhagavad Gita dice al giovane e all’adulto, entrambi abbastanza coscienti
della vita, di essere responsabili di tutto ciò che accade loro, poiché è meglio essere preparati
alle guerre psicologiche prima che i ribelli delle cattive abitudini invadano la fortezza
dell’autocontrollo.

L’introspezione Quotidiana Necessaria per Prepararsi al
Successo nelle Guerre Psicologiche

La Gita dice che alla fine di ogni giorno è necessario vedere se la discriminazione e i suoi
soldati hanno vinto la battaglia sull’ignoranza, o se la saggezza è stata presa prigioniera dai
soldati dell’errore. Ogni giorno bisogna combattere con successo le battaglie per la salute, la
prosperità, l’autocontrollo e la conoscenza, per poter avanzare piano piano nei territori della
cattiva salute, del fallimento e dell’ignoranza. La Gita dice che molte persone che vivono
inconsapevolmente trovano il regno del proprio corpo devastato dagli insorti di malattia, fallimento
ed ignoranza. Perciò, prima d’andare a dormire la sera, la mente cieca ed inconsapevole deve
chiedersi: “Radunati sul sacro campo d’azione del corpo, i miei figli, le malvage e seduttrici
tendenze mentali e il gruppo opposto dell’autodisciplina e dell’autocontrollo, che cosa fecero?”.

Perché è Usato il Passato in ‘Che Cosa Fecero?’

Il saggio Vyasa usò il passato ‘Che cosa fecero?’ Per descrivere il tempo passato implicito in
tutte le battaglie psicologiche che devono essere autoesaminate. Storicamente, re Dhritarashtra deve
aver chiesto a Sanjaya: “I miei figli, i malvagi Kaurava e i puri Pandava, che stanno facendo?”. Il
tempo passato è usato particolarmente per attirare la profonda attenzione dello studente della Gita
sul fatto che il saggio Vyasa si riferisce alla guerra storica solo incidentalmente per illustrare
la battaglia psicologica, che è sempre terminata quando viene il tempo d’essere rivista mentalmente.

Rivelazioni dell’Introspezione

Spesso alla fine del giorno, quando un uomo analizza le battaglie del giorno passato nel campo
degli affari, egli pensa dentro di sé: “Oggi Giuda è venuto nel mio ufficio per allettarmi in un
affare losco, tentandomi di guadagnare facilmente centomila dollari. La mia mente decise che era
possibile farlo, finchè la mano della giustizia non poteva toccarmi. I miei sensi consentirono coi
desideri sconsiderati della mente e del pensiero: ‘Non sarebbe splendido diventare ricchi
velocemente e facilmente? Potremmo fare bellissime passeggiate in una nuovissima auto fuoriserie
pagata in contanti, e dentro potremmo godere i piaceri e la felicità di una bella casa con splendidi
tappeti e morbidi cuscini, ed avere del buon cibo, se solo possiamo fare acconsentire la nostra
cocciuta e fastidiosa ragione morale e l’aiutiamo fare facilmente questi centomila dollari'”.

Osservando, però, l’attacco dell’avidità economica con le armate camuffate di verità della
ragione illusoria, la discriminazione divina riesce a sconfiggere la falsa ragione e i ribelli
miseramente armati dell’avidità, buttandoli giù con la spada acuminata della saggezza; allora
quest’uomo d’affari dice e se stesso:

“Sono così felice che quando il signor Avidità Economica, lavorando tramite Giuda col falso
ragionamento, pensava di farmi cadere nella trappola, nelle difficoltà e nelle sofferenze della
coscienza turbata, della notorietà e del disonore, allora il signor Puro Autocontrollo con le sue
forti armate d’autodisciplina è avanzato sconfiggendo le forze dell’errore”. Queste sono ciò che
nell’introspezione egli pensa siano state le sue vittoriose esperienze del giorno. Per questo aveva
chiesto nell’introspezione: “Radunati nel sacro luogo del cervello, che cosa fecero la malvagia
avidità economica e il suo cattivo esercito e i battaglioni dell’autocontrollo?”. E scopre che
l’Autocontrollo aveva vinto la battaglia, e che re Avidità e le sue forze erano state sconfitte.

Se però l’uomo si fosse indebolito e avesse abboccato all’esca lanciata da Giuda, la sua
risposta alla fine del giorno sarebbe stata differente. Sarebbe così andato velocemente verso i guai
e il disonore, e quando la sera avrebbe chiesto alla sua imparziale introspezione: “Radunati nel mio
cervello, desiderosi di combattere, che cosa fecero le pure armate dell’autocontrollo e le forze
dell’avidità e le sue cattive tendenze, che volevano guadagnare centomila dollari con mezzi
disonesti?”. In quest’ultimo caso avrebbe dovuto ammettere che il malvagio re Avidità aveva vinto, e
che le forze del principe Autocontrollo erano state sconfitte.

Battaglia Contro l’Ingordigia

Molte persone perdono inconsciamente nella battaglia quotidiana contro l’ingordigia di cibo. Il
bambino è inconsapevolmente attirato fuori dalla trincea delle abitudini del giusto mangiare e viene
colpito dai proiettili degli allettamenti del gusto; e, quindi, si trova a soffrire da ferite
d’indigestione. La gente che non ha cura di guarirsi è colpita costantemente dall’ingordigia. Le
loro ferite d’indigestione si trasformano in serie malattie d’opulenza, problemi di cuore, ed altri
mali.

Ogni libbra di carne aggiunta al corpo necessita circa un miglio di arterie perché il cuore la
irrori di sangue. Le persone ferite costantemente dalle armi da fuoco dell’ingordigia non
sopravvivono a lungo. Dopo aver trascorso una misera e dolorosa esistenza, sono vittime di morte
prematura a causa di disordini intestinali cronici. Molti sono caduti preda dell’ingordigia e hanno
perso la vita.

Molti milioni di persone sin dall’inizio del tempo hanno perso la battaglia contro l’ingordigia
e hanno trascorso le loro vite prigioniere dell’indigestione, ed infine sono perite. Ricordate che
ogni mattina, mezzogiorno, e soprattutto la sera, quando le leccornie sono messe davanti ai vostri
occhi, il senso del gusto con tutte le armate di memorie di mangiare incontrollato, di masticare
veloce, e di altre cattive abitudini, si uniscono per darvi battaglia e sconfiggere le vostre armate
di mangiare moderato, giusta scelta dei cibi, buone abitudini di masticazione, e così via.

Ricordate che se ogni giorno lascerete avanzare gradualmente le armate dell’ingordigia nel
territorio delle vostre giuste abitudini dietetiche, allora vi troverete gradualmente circondato
dagli eserciti delle malattie. Il re generale Avidità mira ad attirarvi nei guai d’ingannare il
vostro fortificato autocontrollo sussurrando: “Mangia un po’ di più oggi; che t’importa cosa ti
succederà tra un anno”. – “Mangia di più solo oggi, e compenserai dopo, domani” – “Non badare alla
risoluzione di ieri; mangia oggi, non è niente” – “Che importa il piccolo dolore d’indigestione di
ieri, pensa solo a quanto sarà buono il cibo fatto in casa adesso”. – “Mangia adesso, abbandonati al
gusto e non pensare al domani, perché potresti non soffrirne affatto”. – “Mangia quanto vuoi e
quindi usa un lassativo”.

Ricordate, ogni volta che il generale Ingordigia invade la vostra vita moderata e vi sconfigge, egli
lascia segni di danno nel regno della vostra salute, non importa quanto voi cerchiate di riparare la
perdita aggiustando la dieta e digiunando.

Consultate Ogni Giorno il Vostro Generale

Ogni giorno, prima di ciascun pasto, lasciate che l’introspezione chieda alla vostra mente:
“Il re Ingordigia e i suoi agenti del gusto impegnati in battaglia con il re delle abitudini del
Giusto Mangiare, che cosa hanno fatto negli ultimi mesi e settimane? Quale lato è stato
vittorioso?”.

Se trovate che state perdendo la battaglia con l’Ingordigia, rivolgete un infuocato discorso mentale
a tutte le vostre armate di resistenza spirituale, educatele nell’arte dell’autocontrollo e
comandate loro di combattere furiosamente i minacciosi soldati della tentazione del cibo e delle
malattie che vogliono portarvi alla distruzione. Se le vostre abitudini di giusto-mangiare vincono,
gioite, perché il regno della vostra salute durerà in pace fino al termine dei vostri giorni.

Ricordate questo passo della Gita e non mangiate mai senza prima accertare dentro se sta
vincendo il re Ingordigia e l’imperatore dell’Abitudine del Giusto Mangiare.

La Battaglia Contro la Tentazione

L’istinto della creazione è uno degli impulsi più forti nell’uomo, rendendo in lui
irresistibile il desiderio di creare. Senza questo istinto, la propagazione della specie umana
arriverebbe al termine. All’inizio Dio materializzò ogni cosa con un diretto e speciale comando
creativo, e l’uomo, essendo fatto a Sua immagine, ha lo stesso potere. Cedendo alla tentazione del
tatto, prima di fondersi nell’Infinito, l’uomo ha perso il potere dell’immacolata creazione per
mezzo del quale era capace di rivestire d’energia e volontà le sue immagini mentali e materializzare
figli dall’etere come faceva Dio. All’inizio Dio dotò l’uomo con questo potere.

Da quando l’originario stimolo fuorviato di Adamo ed Eva di perseguire la creazione attraverso
la carne è stato trasmesso all’uomo, questo potere inferiore è stato una tentazione. Questo metodo è
una legge creativa inferiore della materia, se paragonata alla legge superiore della creazione
immacolata mediante il potere della volontà.

Perché Esiste la Tentazione

L’istinto creativo è il segno della nostra eredità mentale risultante dall’originaria sconfitta
psicologica dei nostri antenati, quando il loro desiderio di creare con la forza di volontà Divina
fu sopraffatto dal desiderio di creare mediante la carne. Da allora, creare fisicamente ha preso il
posto di creare per mezzo della volontà. Un originario errore avito di creare con la carne è
diventato l’attuale legge dell’imperfetta creazione di figli indesiderati, imposta all’uomo dalla
legge protoplasmica dell’ereditarietà.

Nella creazione mentale i figli potevano essere creati su comando, proprio come Dio creava esseri
perfetti dotati di libero arbitrio. Essendo bambini divini, ereditarono il libero arbitrio e quindi
fecero cattivo uso della libertà, allontanandosi dalle leggi perfette di Dio. Perciò il germe
dell’errore originale di Adamo e Eva, di sostituire la creazione fisica alla creazione per mezzo
della volontà, è presente in tutti gli esseri umani come la prima tentazione della carne contro le
leggi immacolate dello Spirito. Sin d’allora ogni individuo ha dovuto impegnare la sua anima in
battaglia contro la tentazione cosmica.

La persecuzione, il pettegolezzo, gli ordini e i tabù non possono curare gli errori morali.
Questa tentazione non è solo il risultato dell’eredità metafisica trasmessa da Adamo e Eva, ma è
anche il risultato delle abitudini prenatali che tendono a influenzare l’ereditarietà a formare le
abitudini post-natali dell’individuo. Ecco perché molti bambini nascono impotentemente con desideri
supereccitati. L’eccessivo mangiare, la mancanza d’igiene personale, i consigli malsani,
l’istruzione poco scientifica, i libri immorali e la mancanza d’esercizio rinforzano le abitudini
prenatali.

Probabilmente, il fattore più influente che rinforza le abitudini post-natali del bambino è il
cattivo ambiente. Queste abitudini, una volta formate, lo portano inevitabilmente all’eccessiva
indulgenza nella vita coniugale, abitudine che s’introduce nel territorio dell’autocontrollo,
cacciando l’abitudine della moderazione e portando le pestilenze di vecchiaia prematura, malattie, e
perdita di ambizione e felicità nel regno del corpo e della mente. Ricordate che svegliandosi e
prima di dormire, il giovane e l’adulto si devono chiedere in introspezione: “Che cosa hanno fatto
il mio autocontrollo e le mie abitudini di moderazione, impegnati in battaglia contro i miei
desideri fisici prenatali e la mia brama post-natale? Quale è stato il risultato del loro conflitto?
Ha vinto oggi la parte giusta?”.

Se siete facilmente vittoriosi sulla brama fisica, o se avete acquisito l’autocontrollo con
strenui sforzi, non avete niente di cui preoccuparvi; ma, se scoprite che venite preso pian piano
prigioniero dalla tentazione, allora dovete addestrare le vostre armate dell’autocontrollo, cercare
buone compagnie, mangiare meno, e meno carne, mangiare abbondanza di frutta e vegetali, fare
energici esercizi e tenere i vostri pensieri occupati nel miracolo e nella pace di Dio.

Fare pettegolezzi sulle debolezze morali degli altri è il più brutto di tutti i crimini
spirituali; e genera e sviluppa l’ipocrisia nella vita sociale e individuale. Ricordate ciò che dice
il Signore:

“Colui che tra voi è senza peccato scagli la prima pietra” – “Non giudicate per non essere
giudicati”. Non tenete la vostra mente occupata con l’empio interesse delle debolezze altrui,
risvegliando e stimolando così i vostri dormienti pensieri sessuali prenatali.

Impegnatevi a pulire la vostra anima dalla tentazione originaria ereditata da Adamo e Eva.
Pulite la vostra sporcizia mentale prima di perdere tempo a parlare dell’impudicizia morale delle
altre persone. O lasciate l’individuo afflitto da solo e lasciate che trovi il suo rimedio
spirituale, oppure – se siete vittorioso su voi stesso – cercate d’aiutarlo, mostrandogli un esempio
migliore o dandogli un saggio consiglio, se il consiglio viene chiesto. Ci sarebbe molta meno
ipocrisia nel mondo se, invece delle persecuzioni verbali, ai bambini fossero insegnate delle cure
morali, come metodi d’autocontrollo, di giusto vivere e d’igiene adeguata, prima che essi divengano
vittime del male per la cattiva compagnia.

Chiunque s’accorge che il suo autocontrollo decresce, ogni perdente nella battaglia con la
tentazione, deve ricordare che l’arrendersi lo spingerà verso le trappole della malattia, della
vecchiaia prematura, dell’insoddisfazione mentale, della mancanza d’ambizione, della noia,
dell’infelicità e dell’infelice morte prematura.

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