Ipnosi: la visione spirituale

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Ipnosi: la visione spirituale

VISIONE SPIRITUALE

In tale visione l’Ipnosi, e soprattutto l’autoipnosi, appaiono dei modi attraverso i quali l’uomo
può comunicare con una dimensione spirituale: a questa visione appartengono l’utilizzo delle
tecniche ipnotiche fatto dagli sciamani delle tribù primitive, che entrano in trance per comunicare
con un’altra realtà, ma anche tecniche complesse e antichissime come lo Yoga e le tecniche
corrispondenti in occidente, che vedono l’Ipnosi come strumento per avvicinarsi alla realtà
spirituale contenuta in ogni uomo.

Notevole è l’utilizzo delle parole nelle varie pratiche: un esempio può ad esempio essere la
recitazione di un mantra o di un inno. Specifici mantra e incantamenti sono in tali sistemi
utilizzati per la preghiera, per la speranza, per l’armonia, per il successo. Molti mantra hanno la
forma di induzioni ipnotiche.

Attualmente la nostra conoscenza scientifica dell’ipnosi include anche l’utilizzo delle parole per
autodirigersi tramite autosuggestioni.

Di particolare interesse appare il confronto tra meditazione e autoipnosi. Nella pratica della
meditazione, le suggestioni sono date sotto la forma di inni, istruzioni, ed espressioni verbali
prima dell’effettiva pratica della meditazione, che è una esperienza del singolo soggetto. Le più
antiche radici dell’autoipnosi possono essere trovate nelle pratiche di meditazione. Molti affermano
che meditazione e ipnosi sono la stessa cosa. Tuttavia, nella meditazione il contenuto dei pensieri
non è importante; la maggiore attenzione è sulla meditazione stessa (esperienza personale). Le più
antiche pratiche meditative rappresentavano una maniera di comunicare con gli Dei, oppure con sé
stessi. Nell’autoipnosi tuttavia, il contenuto dei pensieri (immagini, sogni, simboli, etc.) è molto
importante. Le ricerche odierne hanno tentato di trovare distinzioni chiare tra autoipnosi e
meditazione senza però arrivare a conclusioni definite. Una possibile maniera per comprendere la
meditazione può essere nel riconoscerla come uno stato di trance ottenuto con tecniche ipnotiche,
nella quale non vengono date però espresse suggestioni.

Connessa con tale visione è anche l’utilizzo dell’autoipnosi per scopi particolari: i fachiri
indiani, inducevano trance ad esempio per non sentire dolore o affrontare prove fisiche molto ardue
e rafforzare così anche il loro spirito. La visione spirituale dell’ipnosi è forse la più antica
nella storia dell’uomo, anche se spesso è stata confusa con la visione religiosa dell’ipnosi.

tratto da: www.miltonerickson.com/

Approfondimento sul sito www.sublimen.com

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