IL LIBRO DEL RISVEGLIO 3

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IL LIBRO DEL RISVEGLIO 3

ovvero detti intuizioni poemi
che indicano la vera sorgente della vita

di Isabella di Soragna

CAPITOLO 3

pensiero – persona

Provate ad essere, unicamente essere. Concedetevi giornalmente abbastanza tempo per sedervi nella
calma e provare, solo provare a oltrepassare la personalità e le sue ossessioni. Perseverando in tal
modo non potete fallire. Quello che importa soprattutto è la serietà e la sincerità; bisogna proprio
che abbiate la nausea di essere la persona che siete e che vediate il bisogno urgente di essere
libero dalle identificazioni inutili a un fascio di ricordi e di abitudini.

Nisargadatta Maharaj

Nella traversata della vita, il senso dell’ego è la mosca cocchiera… che ronza di continuo, sia
che la diligenza si inerpichi su una salita, sia che non si muova.

Occuparsi dell’ego è occuparsi della mosca cocchiera:.. è… confermarle la sua importanza… LA
MOSCA COCCHIERA, SIAMO NOI… Essa pretende aspirarvi (alla pace), ma non può gioirne che cessando
di esistere: ecco… la contraddizione fondamentale… La coscienza (di sé)… non è che un
sotto-prodotto della memoria.

La conoscenza riflessa (“io so e so che so”) è solo una conoscenza di idee generali… del passato.
Conoscersi (sapere che si esiste) è solo un’idea generale disincarnata… un fatto di memoria che si
prende per un centro… di decisione, di azione, di vita.

L’uomo non è un centro di coscienza che ha dei progetti, dei desideri…. L’uomo è il “suo”
desiderio, il “suo” progetto… A parte loro, non c’è nulla… è il desiderio che esperimenta se
stesso…

Il senso dell’ego – questa “intuizione” della mia esistenza – è un effetto secondario… di questi
desideri, paure… che – facendo l’esperienza di se stessi -… scoprono la loro esistenza… è il
risultato di un processo, non ne è la causa.

La liberazione (dall’ego) è proprio ciò che l’ego desidera, mentre la liberazione non è altro che la
fine dell’ego: più esso la desidera, più esso si rinforza.

Noi siamo già liberi, MA VOGLIAMO SAPERLO, FARNE L’ESPERIENZA. Chi dice esperienza o conoscenza dice
idea riflessa,… cioè l’ego.

LO STATO NATURALE E’… QUALCOSA CHE NON PUO’ ESSERE CONOSCIUTO… È IMPOSSIBILE DA ESPERIMENTARE.

Jean Michel Terdjman

Egli (l’uomo) non può considerare la possibilità che CIÒ che è sempre stato eternamente presente,
non ha bisogno di una forma – visibile o invisibile, materiale o immateriale – per esser presente –
poiché egli non può rinunciare ad un “io”, all’idea cioè di un entità separata.

Il suo istinto di eterna presenza è giusto, ma il suo intelletto non può lasciar perdere il riflesso
condizionato di personalizzare questo principio eterno. Il risultato è che egli vede il principio
eterno come un “io”, che lascia il corpo esistente al momento della morte, ma che continua la sua
esistenza fenomenica altrove.

Ramesh Balsekar

Perché l’arte è esperita dalla cultura giapponese come “via”? Hisamatsu, sollecitato dalle domande
di Heidegger, ce lo spiega nella sua sintesi di buddismo zen e filosofia: -L’arte è una via con la
quale l’uomo è introdotto nell’origine, e trova senso nel fatto che l’uomo, una volta introdotto
nell’origine, ritorna alla realtà… L’origine della realtà è la vera vita originaria, il Sé, ed è
insieme il divino abbandono di ogni vincolo formale. Questo essere libero è chiamato anche Niente.-

Franco Volpi

… Nessuno può’ conoscere Dio se prima non conosce se stesso.

Tutte le creature sono un puro nulla. Non dico che valgano poco o che siano qualcosa: sono un puro
nulla. Quel che non ha essere è nulla. Le creature non hanno essere, perché il loro essere dipende
dalla presenza di Dio: se Dio si allontanasse un istante, le creature sarebbero annientate.

Non si deve pensare tanto a ciò che si fa, quanto invece a ciò che si è. Se tu sei giusto, anche le
tue opere sono giuste.

Non pensare che la santità si fondi sulle opere; la santità si deve fondare sull’essere, perché non
sono le opere che ci santificano, ma siamo noi che dobbiamo santificare le opere.

Meister Eckhart

… allo stesso modo in cui il tempo non esiste all’infuori del presente, ed in cui non esiste nulla
se non il tutto, non c’è nulla da guadagnare, nonostante il piacere del gioco stia nel far finta che
c’è.

Dal punto di vista degli occhi, la testa sembra essere un vuoto invisibile… immediatamente dietro
a qualsiasi cosa si osservi… l’intero campo che si apre davanti ai nostri occhi è una sensazione
che avviene nella parte posteriore-inferiore della testa, dove si trovano i centri ottici del
cervello… tutto ciò che si ascolta, si tocca… è un particolare tipo di vibrazione che agisce in
rapporto al cervello: è il cervello a tradurre la vibrazione in ciò che si presenta sotto forma di
luce, colore, suono… Separate dal cervello, queste vibrazioni sarebbero simili al suono di una
mano che applaude da sola.

Non cercate di liberarvi dalla sensazione dell’io: consideratela, finché dura, un aspetto o un gioco
dell’intero processo, come una nuvola o un’onda, il sentir caldo o… freddo… Liberarsi del
proprio io è l’ultima possibilità che rimane all’invincibile egoismo. Finirebbe col… rinforzare la
realtà di quella sensazione. Quando la sensazione di essere separati è vissuta come tutte le altre,
svanisce dimostrandosi il miraggio che è in realtà. Quando (gli “esercizi spirituali”) sono
praticati con lo scopo di raggiungere… il risveglio spirituale, rinforzano l’illusione che l’io
possa essere strappato e gettato da qualche parte.

Alan Watts

Potete osservare una cosa detta “io”? Sfugge. Osservatelo ora e ditemi. Come lo guardate? E cos’è la
cosa che sta guardando ciò che chiamate “io”? Ecco il nocciolo della questione…: quello che sta
guardando ciò che chiamate “io” è… l’ “io”. Sta creando un’illusoria divisione di se stesso, in
soggetto e oggetto, ed è grazie a questa divisione che continua … Ed è interessato solo a
continuare così… Finché vorrete capire questo “io” o cambiarlo in qualcosa di spirituale, o
santo… continuerà. Se lo lasciate in pace, non c’è più, se n’è andato.

U.G.

Storia sufi –

Vi è un banchetto in onore del re. Tanti invitati sono riuniti, ognuno seduto secondo il suo rango.
Vi è un solo posto libero per l’arrivo del re. Un discepolo sufi, vestito di stracci, entra e si
siede sulla sedia destinata al re. Il primo ministro è indignato, e avvicinandosi al sufi gli
chiede:

Come osi sederti sulla sedia riservata al re? Sei un importante ministro?

Sufi: No, non sono un importante ministro, ma molto di più.

Primo ministro: Sei il re?

Sufi: No, non sono il re. Sono molto più importante.

Primo ministro: Sei il Profeta?

Sufi: No, non sono il profeta. Sono molto più importante.

Primo ministro: Sei Dio?

Sufi: No, no sono Dio. Sono molto più importante.

P.M.: (indignato) Come puoi dire questo? Non vi è nulla di più di Dio.

Sufi: Sono quel “Nulla”.

E la rinascita?

C’è il karma e c’è la rinascita, ma non di un individuo. La confusione è causata dal prefisso -ri.
Ci sono nuove nascite, nuovi personaggi, nuovi organismi, non qualcuno che rinasce. La confusione è
stata causata dal collegamento tra il karma e la rinascita.

L’ Assoluto non è mai nato e non muore mai?

Esatto. L ‘attività procede.

Dovete sapere che come individui non siete gli agenti dell’azione, ma comportarvi nella vita come se
lo foste.

Ramakrishna

… devi agire perché‚ di fatto, non puoi non agire. L’organismo corpo-mente deve reagire agli
stimoli. Devi prendere decisioni, prendendole come se fossero tue.

Nel Bhagavadgita… il Signore Krishna, menziona chiaramente la “nullità” (situata prima del sorgere
della coscienza, simultanea al concetto di spazio-tempo, e la conseguente manifestazione fenomenale)
come la vera natura dell’uomo, benché la “nullità” sia in realtà la pienezza della totalità nello
stato noumenale. Ma nella Sua … compassione per l’individuo che invano cerca di concepire
l’inconcepibile, il Signore Krishna è pronto al compromesso di trattare con l’individuo nel contesto
della fenomenalità concettuale.

Ramesh Balsekar

La creatura umana è ancora un nome e una forma. Anche il fiore lo è. Lasciar andare la presa del
nome e della forma significa lasciar andare il corpo e la mente. Quello che rimane è la
consapevolezza senza tempo, e questo è ciò che lei ha in comune con il fiore. La creatura umana
appare in lei proprio come il fiore. Quando lei non pensa a se stesso come uomo, dov’è l’uomo?

Jean Klein

Parlo con tutte le lingue e ascolto con tutte le orecchie.

Strano, non ho tuttavia né lingua né orecchie.

Iraqui

Cos’è la vita? Il lampeggiare di una lucciola nella notte. Il respiro di un bisonte in inverno. La
piccola ombra che corre tra l’erba e si perde nel tramonto.

Capo Isapwo Muksika Crowfoot

Ho eletto domicilio nel cuore della montagna:

Sulla via degli uccelli, non vi è più traccia umana.

Sono anni che vivo in questi luoghi:

Quante volte ho visto fondere l’inverno in primavera.

Andate dire ai ricchi e alla gente della Corte,

Che un nome vuoto non serve a nulla!

Han Shan

L’Io è fatto di labirinti

ma io non sono che il mio essere sconosciuto.

Ho, non so perché,

un altro modo di vedere…

nella quale vedere è conoscere,

la cui vita è fede, afflizione

respinta dalla mano del dubbio.

Fernando Pessoa

Considera questo. Guarda la tua mano. Ora guarda alla luce che proviene dalla lampada vicino a te. E
al cane che riposa ai tuoi piedi. Tu non sei fatto solo di quelle stesse cose. Tu sei la stessa
cosa. Un’unica cosa.

Michael Talbot

D.: Che cos’è il Sé inferiore? E quello superiore?

P.: Nel Sé non c’è né superiore né inferiore.

D.: Molti credono a un “ego sano”. Una persona con un “ego sano” può aver fiducia in se stesso,
essere conscio del proprio valore e limiti… ecc. Esiste dunque un “ego sano”? E può portarci
all’Illuminazione?

P.: Una persona che ha fiducia e stima di sé (quello che gli psicologi occidentali chiamano un “ego
sano”) non è più vicino alla libertà di un altro. Questo tipo di persona sente che è felice e non ha
bisogno di cambiamenti nella sua vita. Una persona che ha capito che è il suo ego a procurargli i
problemi, sentirà più facilmente il bisogno di cercare una soluzione. Non esiste un ego sano quanto
non esiste una malattia sana. L’ego non può portare alla libertà, può solo impedirla. L’ego e la
libertà non possono coesistere. Quando l’ego sparisce, la libertà lo sostituisce.

D.: Nella mia vita, tutto – il momento e il modo in cui morirò – è determinato in precedenza?

P.: Tutte le attività del corpo sono predeterminate. La sola libertà che possiedi è quella di non
identificarti col corpo che esegue le azioni. L’illuminazione non avviene nel tempo. Avviene quando
il tempo si ferma.

Poonja

Quando un anacoreta entra in una bettola, la bettola diventa la sua cella e quando un cliente
assiduo delle bettole entra in una cella, quella cella diventa la sua bettola.

Hujwîrî

… Il termine “osservatore” dovrebbe essere sostituito dal termine “partecipante”. Questa
sostituzione potrebbe indicare il ruolo radicalmente nuovo della coscienza nella fisica… la realtà
soggettiva e oggettiva in un certo senso si creano l’un l’altra… E’ possibile che l’universo in
uno strano senso sia “portato alla luce” dalla partecipazione di quelli che partecipano?

John Wheeler fisico di Princeton

Siamo penetrati nella materia e abbiamo trovato un po’ di mâyâ – e intravisto qualcosa di noi
stessi.

Michael Talbot

Io non sono Nessuno! Tu chi sei?

Anche tu – sei – Nessuno?

Bene allora saremo in due!

Ma non dirlo a nessuno!

Ci caccerebbero – e tu lo sai!

Emily Dickinson

La vera percezione non è esclusivamente interna o esterna. Quando percepisci l’interno, puoi vedere
il cambiamento corrispondente nel mondo “obbiettivo”. Quando percepisci l’esterno che è sempre uno
stimolo, puoi vedere il cambiamento corrispondente in te stesso … Ma accorgersi di uno o
dell’altro è poco più che un gioco, poiché la percezione totale significa diventar consapevoli della
natura limitata di entrambi e dell’illimitata distesa in cui sorgono.

G. Bluestone

Possiamo contemporaneamente essere consapevoli della nostra esistenza fenomenica e della nostra
presenza, essere. Questo stato appare spontaneamente e all’istante cessano il proiettare e il
produrre.

Ogni tentativo di produrre questo non-stato ci immerge invece più profondamente nella relazione
soggetto-oggetto.

… rimanere in questa relazione soggetto-oggetto – che è tutto ciò che l’assenza di pensieri è – vi
impedisce di approdare a un silenzio più profondo. La presenza di uno stato neutro può persino
costituire un ostacolo: trattandosi di energia in movimento essa non può venire sostenuta in
continuazione. Il vero Silenzio non è né movimento né energia, ma tranquillità.

Jean Klein

Se volete essere un Figlio distaccatevi da ogni “no” perché il “no” cerca la distinzione. Come?
Fateci caso! Se “non” sei quell’uomo là, questo “non” crea una distinzione tra te e quell’uomo.
Perciò se volete essere senza distinzione, separatevi dal “no”.

Meister Eckhart

La mente non ha forma, né colore, né sostanza; questo per quanto riguarda il suo aspetto vuoto. Ma
essa può conoscere le cose e percepire una varietà infinita di fenomeni; questo è il suo aspetto
luminoso, cioè di conoscenza. L’unione inseparabile di questi due aspetti – vacuità e luminosità –
costituisce ciò che chiamiamo lo spirito originale immutabile. Per il momento la chiarezza naturale
della vostra mente è velata dai turbamenti della mente. Ma via via che questi veli si dissiperanno,
voi comincerete a scoprire il fulgore della coscienza risvegliata, fino al momento in cui i vostri
pensieri si libereranno al momento stesso in cui appariranno, come il segno fatto sull’acqua
sparisce appena lo si traccia. Quando si riconosce direttamente la natura dello spirito, è ciò che
si chiama nirvana.

Quando essa è velata dall’equivoco, lo si chiama samsara. Ma il samsara come il nirvana non sono mai
stati distinti dal continuum della natura assoluta.

La mente che divide le esperienze in soggetto ed oggetto, s’identifica dapprima con il soggetto,
l’io, poi con l’idea di mio, infine con il mio corpo, la mia mente ed il mio nome. Via via che
questo attaccamento aumenta, noi ci preoccupiamo sempre più del nostro benessere personale. La
nostra ricerca accanita del benessere, il rifiuto delle situazioni spiacevoli, la nostra
preoccupazione riguardo… alla critica e alla lode sono tutti dovuti a questa nozione di io…
Quando realizziamo che l’oggetto dell’attaccamento e la mente che vi si attacca non sono che
concetti vuoti, ci è facile vedere che gli altri non sono diversi da noi.

Dilgo Khyentse

Ogni desiderio è fondato sull’ “io”, l’identificazione con un’immagine oggettiva nella mente, e
quando questa identificazione è stata annientata, tutti i desideri spariscono anch’essi.

Ramesh Balsekar

Lo stato che chiamiamo realizzazione è semplicemente essere se stessi, non conoscere o diventare
qualcosa. Colui che si è realizzato… non può descrivere quello stato. Può solo esserlo…

Ramana Maharshi

Il recinto del cervo

Sulla montagna vuota l’uomo non ha forma,

Ove la voce sola vien dall’eco.

Le ombre del tramonto s’invertono nella foresta

Sul muschio, rinasce la luce.

Wang Wei

Se non riesci ad abbandonare l’idea che morirai, allora accogli questa rivelazione: tu sei l’insieme
della manifestazione.

La stabilità esiste solo nel senza forma.

Nisargadatta Maharaj

Che strana creatura l’essere umano:

brancola nel buio con espressione intelligente!

Kodo Sawaki Roshi

In un chicco di grano

l’intero universo.

Nella pentola

bollono montagne e fiumi.

Taisen Deshimaru Roshi

La verità è che hai dimenticato quello che sei: e ciò è il peggior delitto, il solo che non si possa
perdonare. Tu sei l’unico io… Non ci sei che tu… Ma soprattutto non dedurre niente! Sarebbe
pericoloso. Tu sei l’Unico.

La distruzione da compiere è enorme. Non si può affrontare il sogno a pezzetti. Quando ci si sveglia
la mattina, il sogno sparisce di colpo. Dunque bisogna… cavare gli occhi del pensiero, scoprendo
però allo stesso tempo che non hai mai visto da un occhio diverso dal pensiero.

Il cosmo non è che una bolla che l’anima sta soffiando… bisogna far scoppiare questa bolla… di
sapone. Lo stato di coscienza abituale non ha alcuna solidità e può scoppiare da un momento
all’altro… Tu sei solo di fronte alle tue produzioni mentali. Bisogna solo vedere l’irrealtà della
cosa e svegliarsi dal sogno. Lo stato di coscienza abituale è un “io” che si degrada in un “pensiero
di me”.

Stéphen Jourdain

Diciamo che lei vede una mosca nella sua stanza. Quando segue i movimenti della mosca nello spazio
il suo sguardo innocente, non calcolatore, perché non abbozza alcuna conclusione. Semplicemente
osserva la mosca. Se la sua attenzione è viva per lungo tempo, lei può arrivare a sentire se stesso
che osserva. Può sentire se stesso in osservazione. Questo eccita un senso di immensa libertà nel
quale si può sperimentare la presenza della corrente.

Il maestro non punta sull’assenza del processo mentale. Punta verso ciò che è dietro il processo
mentale, dietro il pensiero e la percezione. Egli non pone l’accento sull’oggetto osservato – la
mosca nello spazio – ma sull’osservazione stessa.

Generalmente vi è molta anticipazione nella vostra osservazione. Perché mentre osservate, proiettate
già un risultato e focalizzate l’attenzione sull’oggetto del pensiero. Ma l’osservazione reale è un
vedere senza che intervenga il pensiero di un risultato e perciò senza tensione tra osservatore e
cosa osservata.

Jean Klein

D.: Quando contemplo la mia vera natura, sono nell’ “io sono”. Un sentimento d’amore senza causa mi
invade allora. Questo sentimento è giusto, o è ancora un’illusione?

M.: È la felicità dell’essere. Sente la presenza “io sono”… È un’ esperienza elevata, ma fa parte
della mente. L’essere non prova né piacere né dispiacere. È senza l’io… senza l’esperienza. Se la
chiamano, lei risponde, “eccomi”, ma prima di dirlo, lei c’era. Il suo sentimento di esistere non
era là, ma quando la chiamano, questo sentimento sorge spontaneamente. Lei sente amore, ma dopo
tutto è ancora uno stato condizionato. Il non-condizionato è senza stato….È ed è sempre stato
così, ma voi non lo sapete, ecco la difficoltà. Non c’è un solo luogo, dove la realtà non risieda.
Poiché lei è la realtà, come può vederla? Per veder il suo viso lei ha bisogno di uno specchio. Non
mi domandi se può ottenere la realtà, lei è la realtà.

Ranjit Maharaj

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