IL LIBRO DEL RISVEGLIO 16

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IL LIBRO DEL RISVEGLIO 16

ovvero detti intuizioni poemi
che indicano la vera sorgente della vita

di Isabella di Soragna

CAPITOLO 21

il sogno

… ora ci deve venire il sospetto che ogni punto del cervello umano è connesso – attraverso la
“schiuma quantica”, ad ogni altro punto dell’universo. Spesso ciò è paragonabile ad una realtà di
sogno.

Possiamo sognare di vasti spazi, di stanze a tre dimensioni con sedie, tavoli e gente. Ma la
dimensionalità del sogno non ha presenza al di fuori del sognatore.

Michael Talbot

D.: Cosa sono i sogni? Perché sogniamo?

P.: I sogni sono proiezioni mentali, la notte li proietti all’interno della testa, durante il giorno
li proietti fuori dalla testa. Sognate questi mondi, perché avete un gran desiderio di goderli.

Poonja

Nel Libro tibetano dei Morti (vi sono)… alcune frasi che descrivono la natura illusoria delle
proiezioni mentali che l’anima nel limbo prende per vere e che gli provocano una rinascita nel
mondo. L’uomo morente diventa un embrione, mentre assiste alla copulazione dei suoi futuri genitori,
e può meditare così:

– Ahimè… il padre e la madre… tutti questi apparenti fenomeni sono illusori nella loro vera
natura… Sono tutte proiezioni della mia mente, e poiché la mente è essa stessa illusoria e
non-esistente da principio, da dove viene tutto questo?… Ora sì vedo, sono tutti come sogni, come
illusioni, come echi, come miraggi… come la luna riflessa nell’acqua; non sono reali, neanche per
un momento…-

Wendy Doniger O’Flaherty

D.: Che cosa risponderebbe se le dicessero: “Ho una famiglia, dei figli. Troppe responsabilità. Che
possibilità ho di risvegliarmi?”

P.: Costui dovrebbe risvegliarsi dal sogno di avere una famiglia. Si è sempre liberi, e si è sempre
soli. Ma la mente sogna. Mi addormento e sogno di avere moglie e figli, in sogno inizio a
preoccuparmi di non avere tempo per meditare o per chiudermi in una grotta. Tutte cose sostenute da
chi sta vivendo in sogno. Non è meglio svegliarlo dal suo sogno? Niente lo ha mai toccato, è sempre
stato solo. Ogni volta che vedi nomi o forme, è solo un sogno.

Poonja

E che succederebbe se la nostra vita nello stato di veglia, come il nostro sonno, non fosse che un
sogno in questa vita eterna, in cui noi non ci sveglieremo che al momento della morte?… E tutta
questa scena di teatro della nostra vita sulla terra, ove noi sembriamo essere degli attori così
occupati, e i ruoli che interpretiamo non hanno più sostanza che l’ombra di un’ombra, e il fatto di
sognare non è che un sogno all’interno di un sogno!

Pedro Calderon de la Barca

P.: Supponiamo che tu stia dormendo. Nel sogno vedi tantissime persone che aspirano alla
liberazione. Seguono varie pratiche ed esercizi. Tu gli spieghi che cos’è la libertà… mentre gli
stai parlando della libertà, improvvisamente ti svegli. Quando ti svegli dal sogno in cui sognavi
persone che aspiravano alla libertà , che ne è di loro?

D.: Sono ritornate alla sorgente.

P.: Svegliandoti, non hai lasciato nessuno in catene. La schiavitù è soltanto una nostra
immaginazione. Siamo tutti liberi. Coloro che sono schiavi stanno dormendo, sono tutti tue
proiezioni…Quando ti risvegli, dove sono gli “altri”?

Poonja

Gli stati di sogno e di veglia non sono molto differenti l’uno dall’altro. Quando ci rendiamo conto
che tutta l’esistenza è come un sogno, il divario fra il dormire e lo stare svegli non esiste più.

Una volta che ci rendiamo veramente conto che tutto è come un sogno, l’ego cambia con naturalezza.
Non è necessario combattere con l’ego, poiché non ci identifichiamo più con esso.

Quando ci rendiamo veramente conto di ciò, non è più l’ego che agisce. Diventiamo l’energia stessa,
in modo che ogni tipo di gioco non è personale.

La coscienza è molto simile a un sogno. Un sogno non c’è in realtà. Appare semplicemente, senza un
fondamento o una causa. Nello stesso modo, anche se sperimento questa apparenza, in realtà non
accade nulla.

E’ solo dopo che mi sono svegliato al mattino che mi rendo conto che l’intero programma del sogno
era una parte di me. La stessa cosa accade quando si diventa illuminati: in quel momento ci si rende
conto che l’intero samsara è parte della propria creazione, che noi creiamo le nostre esperienze.

Tarthang Tulku

D.: Lei mi dice: “Svegliati”‘ dato che sto sognando in questo momento. Quando vado a dormire la
notte non ricordo nulla finché non mi sveglio l’indomani, e a volte ho dei sogni che sembrano veri
quanto lo stato di veglia, come quello di esser qui seduto. Come sapere quello che è reale e quello
che non lo è?

P.: Tutti i sogni sono irreali anche quello dello stato di veglia, la sola realtà è lo schermo in
cui appaiono. Quando ti identifichi con lo schermo e non con le immagini, saprai cosa è reale e cosa
non lo è.

Poonja

Una volta io Ciuang-tsu, sognai

Ch’ero una farfalla che volava di qui e di là,

Bottinando, soddisfatta della mia sorte e ignara

Del mio stato umano.

Bruscamente mi svegliai e mi ritrovai

Sorpreso di essere me stesso.

Ora non so più se fui un uomo

Che sognava d’esser una farfalla

O se sono una farfalla che sogna d’esser un uomo.

Tra la farfalla e me esiste una differenza:

Si chiama la mutazione costante.

Come potrei sapere se l’amor della vita

Non è un’illusione? Come potrei sapere se colui

Che teme di morire

Non è come un bimbo che ha perduto la strada

E piange, incapace di trovar la sua casa?

La signora Li, figlia dell’ufficiale di frontiera Ai Feng,

Pianse finché il fondo della sua veste fu inzuppato

Quando il duca di Tsin la portò con sé.

Ma quando arrivò al palazzo,

Ebbe condiviso il talamo e mangiato a sazietà,

Rimpianse di aver versato tante lacrime.

Come potrei sapere se,

Da morti non si ride dell’attaccamento alla vita?

Chuang Tzu

Castaneda in “Tales of Power” vede il proprio doppio, un’immagine spettrale di sé stesso, e domanda
a don Juan se sta sognando o no. (Don Juan dice:) – Se tu non ti fossi perso in tutto ciò che ti
procura piacere, avresti potuto sapere che tu stesso sei un sogno, che il tuo doppio ti sta
sognando, così come l’hai sognato l’altra notte.-

Michael Talbot

Aveva in testa un alto berretto rosso con la nappa e se ne stava tutto raggomitolato come un
mucchietto di cenci polverosi, russando così sonoramente da far temere “che gli scoppiasse la
testa”, come osservò Piripipò.

Ho paura che prenderà il raffreddore a stare cosi sdraiato sull’erba umida,- disse Alice che era una
bambina molto giudiziosa.

-Egli sogna adesso,- disse Piripipù. -E cosa credi che sogni?

-Nessuno lo può indovinare,- rispose Alice.

-Ma come, sogna di te, – esclamò Piripipù battendo le mani con aria di trionfo. – E se smettesse di
sognare di te, dove credi che saresti tu?

-Dove sono ora, naturalmente,- ribattè Alice.

-Niente affatto,- disse Piripipù sprezzante; – non saresti in nessun luogo. Perché tu sei soltanto
una cosa dentro il suo sogno.

-Se il Re dovesse svegliarsi, – aggiunse Piripipò, – tu ti spegneresti. ..puf… proprio come una
candela.

-Non è vero! – esclamò Alice indignata. – E poi se io sono una cosa dentro il suo sogno, mi
piacerebbe sapere che cosa siete voi.

-Idem, – disse Piripipò.

-Idem idem! – esclamò Piripipù.

– Dunque, micino, vediamo un po’ chi è stato a sognare. E’ una questione seria, mio caro, e tu non
dovresti continuare a leccarti la zampa a quel modo… come se Dinah non ti avesse lavato questa
mattina! Vedi, micino, o sono stata io o è stato il Re Rosso. Egli era parte del mio sogno,
naturalmente, ma io ero parte del suo sogno anche. E’ stato il Re Rosso micino?…-

E voi chi credete che fosse?

Lewis Carrol

Nei sogni la mente soltanto crea il mondo. La stessa cosa avviene nello stato di veglia: non c’è
differenza.

Shankara

Siamo fatti di quella materia

di cui sono fatti i sogni e la nostra breve vita

è circondata da un sonno.

Shakespeare ( La tempesta)

C’è un sogno che ci sta sognando.

Un boscimano del Kalahari

Che veniamo su questa terra per vivere non è vero: veniamo solo per dormire, per sognare.

Poesia azteca, anonimo

Il problema nasce proprio perché “lo spettacolo è cosi’ affascinante”. Il mondo è un incantesimo…,
dalla trama così magnificamente intrecciata che le sue maglie ci attirano in uno stato di
coinvolgimento tale da farci dimenticare che sia un gioco.

Dopo aver capito questo si può tornare al mondo degli affari concreti con nuovo spirito. Si è capito
che il mondo è alla radice un’illusione magica, … dalla quale “tu” non sei separato e in grado di
portare via qualcosa, come se la vita fosse una banca da cui si può rubare. L’unico vero “tu” è
quello che viene e che va, manifestandosi e ritirandosi in e da tutti gli esseri coscienti.

Alan Watts

Lo stato naturale… non ha niente a che vedere con l’estasi, la beatitudine… che sono ancora
esperienze. Sono stati ancora indotti dal pensiero, vengono e poi se ne vanno. La Coscienza di
Buddha… di Cristo… sono viaggi nella direzione sbagliata: sono nel campo del tempo. Il senza
tempo non potrà mai essere esperimentato, né afferrato… ancor meno espresso da nessuno. Questo
sentiero battuto non vi porterà da nessuna parte. Non c’è oasi laggiù, siete bloccati in un
miraggio.

U.G.

D.: Chi è Dio?

P.: Quando proietti un mondo di sogno per te e ci vivi dentro, allora proietti un Dio che se ne
occupa. Quando smetti di proiettare, sia il mondo che Dio spariscono.

Poonja

Quel sonno che si alterna con la veglia non è il vero sonno. Quella veglia che si alterna con il
sonno non è la vera veglia. Sei sveglio ora? No. Ciò che devi fare è svegliarti al tuo vero stato.

Perché pensi alle nascite future? La verità è che non c’è nascita né morte. Alla morte e ai suoi
palliativi ci pensi colui che è nato.

Ramana Maharshi

C’è una differenza tra la veglia e il sogno?

La veglia ha un senso di durata, il sogno è evanescente, non c’è altra differenza per il fatto che
tutti gli avvenimenti che appaiono durante la veglia “sembrano” reali, e così i sogni appaiono come
veri al momento del sogno. Nel sogno la mente prende un altro corpo.

Michael James

B.: C’è un’illusione primaria e un’illusione secondaria. L’esempio classico del Vedanta è la corda
scambiata per un serpente. Scambiare una corda per un serpente è l’illusione secondaria, che
svanisce quando la luce ci rivela che non è un serpente. Ma la corda stessa è l’illusione primaria.
L’illusione primaria è scambiare la corda per un oggetto.

D.: Per il fatto che invece è impermanente?

B.: È un apparizione nella Coscienza. Non possiede un’esistenza indipendente. Cammini nel sole e si
produce un ombra. L ‘ombra c’è. È reale perché la puoi vedere, ma è un’illusione perché non ha un
esistenza indipendente. Perciò l’ombra è un’illusione secondaria. Il tuo stesso corpo, che sembra
così solido, è l’illusione primaria all’interno dell’illusione globale della manifestazione.

Non c’è sostanzialmente differenza tra lo stato di veglia e quello di sogno, a parte il fatto che…
l’uno sembra più stabile dell’altro. Solo dopo il risveglio dell’illuminazione, il mondo dello stato
di veglia appare solo come un lungo sogno che proviene da una disposizione mentale – un movimento
della Coscienza, nel quale ciò che sembra un solido corpo e le sue sofferenze sono realmente
un’illusione.

Ramesh Balsekar

È una coscienza di sogno. Tu sei irreale, quindi anche il mondo. La coscienza è illusione – mâyâ.

… viene il sonno. Sono io che vado a dormire o è l’inavvertenza, tipica del sonno, che viene a me?
In altre parole, siamo svegli perché siamo addormentati, e lo stato a cui ci destiamo non è
veramente di veglia… Non facciamo che sognare… Sogniamo di essere desti, sogniamo di essere nel
sonno. Le tre condizioni non sono che varianti dello stato di sogno. Prendere tutto come un sogno,
libera.

D.: Mi piacerebbe sapere che differenza c’è tra il sogno e la veglia.

M.: Sono la stessa cosa. La loro unica differenza consiste nella durata. Il mondo del sogno e quello
della veglia provengono dalla stessa sorgente.

Voi soffrite perché siete coscienti.

ll credere che il mondo sia reale è la causa stessa delle vostre sofferenze.

Quando si sogna, c’è da principio il ricordo del senso di essere. È questo senso di essere che
produce un universo per te reale e autentico. Quando questo universo scompare, ti ritrovi in questo
mondo di sogno da sveglio. E allora dici: – Oh, era un sogno! Non era vero niente! -. E non ti
sfiora nemmeno l’idea che il mondo in cui ti trovi da sveglio, possa essere ancora un mondo di
sogno.

Con quali materiali hai costruito il mondo del sogno? Il ricordo “io sono” è apparso, e
istantaneamente la sua comparsa ha provocato il sogno. Hai visto montagne millenarie, saggi ed
eremiti centenari, e così via. Il sogno è durato una frazione di secondo, eppure ha compreso in sé
la durata delle montagne, l’età centenaria dei saggi. Come puoi conciliare questi fatti? Nel sogno
tu ti trovi sulla vetta di un’alta montagna, quando tutt’ad un tratto nel tuo letto un insetto ti
punge e ti svegli. Dove sono finite le montagne, i saggi e tutto il resto? Questo mondo è sorto
nella tua coscienza e anche se contiene cose grandiose e molto antiche, è fiorito soltanto nello
spazio della tua coscienza. Si tratta semplicemente di una illusione.

Per quanto tempo mantiene la sua realtà? Finché tu sei cosciente; quando la tua coscienza scompare,
anche il mondo scompare.

È necessario che tu consideri la coscienza come una soglia. In India c’è un detto: “Un’estremità è
in strada, I’altra è in casa”. La coscienza – pur non essendo la realtà – è l’unico strumento che ti
permetta di scoprire che cosa sei veramente; senza questo strumento non ti resta alcuna possibilità
di capire. Quindi da una parte la coscienza è in contatto con la realtà e daIl’altra è in contatto
con l’illusione, con mâyâ.

Tutti i nostri studi riguardano cose che stanno all’estremità che è in contatto con mâyâ. Questo
rende totalmente impossibile la scoperta di qualsiasi cosa che abbia a che fare con l’altro estremo.

Nisargadatta Maharaj

Tutti dicono, tutti credono: risvegliarsi, è emergere dal sogno notturno, strofinarsi gli occhi…
io so per esperienza che questa evidenza è una bugia… Ciò che chiamiamo lo stato di coscienza
abituale è una specie di svenimento…

Non contenti di sognare, sognamo all’interno del sogno…

… la vera follia consiste nel non riconoscere le proprie creazioni personali per quello che sono.
Di natura immaginaria e fondamentalmente irreali.

Stéphen Jourdain

Siamo fatti di morte. Questa cosa che consideriamo vita, è il sonno della vita reale, la morte di
ciò che siamo veramente. I morti nascono, non muoiono. I due mondi per noi sono invertiti. Mentre
crediamo di vivere, siamo morti; cominciamo a vivere quando siamo moribondi. Esiste lo stesso
rapporto tra il sonno e la vita che tra ciò che chiamiamo vita e ciò che chiamiamo morte. Siamo
addormentati, e questa vita è un sogno, non in senso metaforico o poetico, ma in senso vero…

Fernando Pessoa

L’estinzione è uno dei tuoi attributi. Tu sei già estinto, fratello mio, prima di essere estinto e
niente prima di essere annientato. Tu sei un’illusione in un’illusione e una nullità in una nullità.
Quando mai hai avuto un’esistenza così che tu possa essere estinto? Tu sei come un miraggio nel
deserto che l’uomo crede sia acqua, finché arriva lì e si accorge che non è nulla, e dove credeva ci
fosse (acqua), là trova Dio.(Q’ran 24,39)

Anche se tu ti esaminassi, troveresti che non sei niente, e là troveresti Dio; cioè, troveresti Dio
invece di trovar te stesso, e non rimarrebbe niente di te tranne un nome senza forma.

Al Alawi

D.: Non si sogna nel suo mondo?

U.G.: Tutta la vita non è che un grande vasto sogno senza alcuna realtà quando la struttura
dell’esperienza non manipola la coscienza…. Lei dà realtà a ciò che esiste, non solo agli oggetti,
ma alle sensazioni, alle esperienze e li crede reali. Quando lei non li traduce in termini di
conoscenza accumulata, dice che non è reale, cioè lei non sa di cosa si tratta.

Ciò che lei sa di quel che chiama sconosciuto, non può essere lo sconosciuto… ciò che lei chiama
sconosciuto sulla base dell’esperienza non può essere lo sconosciuto poiché fa parte di ciò che
conosce. Può lei aspirare a ciò che non conosce, di cui non sa niente? Adesso qui supponiamo che lei
è illuminato, lei non potrà saperne niente, “quello” non farà parte del conosciuto.

U.G.

Esser coscienti è forse dimenticanza,

pensare forse è sogno, o sonno,

e il dormire forse, per un istante

il nostro spirito che riprende possesso di se stesso.

Fernando Pessoa

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