Il danno inflitto dalla rabbia e dall’odio

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Il danno inflitto dalla rabbia e dall’odio

del Dalai Lama

Invece può danneggiarci realmente la nostra rabbia. La vera rovina, la vera
violenza provengono dalla nostra rabbia. Quando ci sentiamo arrabbiati, la
mente si agita e si ammala. Il disagio che la rabbia causa alla mente
trasforma perfino la nostra espressione. Il volto cambia e diviene feroce,
il respiro si fa affannoso, muta anche il nostro modo di parlare e urliamo
parole spiacevoli e offensive. Questa è la vera violenza, quella che ci
causa la rabbia e che fa sì che causiamo anche danno agli altri. Ma la vera
responsabile è la rabbia.

Paragonato alla rabbia, il desiderio sembra quasi gentile e piacevole.
Perfino amichevole, ma in effetti è proprio il desiderio la causa di ira e
avversione.

È evidente che desiderio e aggressività non sono problemi solo dal punto di
vista spirituale. Essi causano ogni genere di guai sia a noi
individualmente sia alla società nel complesso. Non fa differenza dove una
persona viva, in un piccolo villaggio o in una grande metropoli, in
Occidente o in Oriente, o se sia ricca o povera. Se paragoniamo un
individuo sempre in preda all’attaccamento e all’avversione a uno meno
aggressivo e possessivo, vedremo che il secondo è senza dubbio più felice e
tranquillo. Coloro che sono «prigionieri» dell’attaccamento e
dell’aggressività non saranno mai veramente tranquilli e felici. Tutto
questo si comprende bene guardando come si svolge la vita famigliare. In
presenza di una persona rilassata, l’intera famiglia è più serena e
contenta e non ci sono litigi o discussioni. Ma se è presente una persona
irosa e piena di ostilità, tutti gli altri abitanti della casa ne
risentiranno e sorgerà un’infinità di problemi. Possiamo facilmente vedere
come tutto questo accada nella società in cui viviamo.

Pensateci bene e vedrete che è impossibile soddisfare tutti i desideri: non
finiscono mai. Oppure, prendiamo in esame la rabbia. Quando ne siamo
schiavi non possiamo distruggere ogni singola cosa e ogni singola persona
che ci irrita. Se un insetto ci infastidisce possiamo schiacciarlo e
sentirci meglio, ma le cose che ci causano risentimento e ci fanno
arrabbiare sono talmente numerose! Non possiamo distruggere tutto il mondo!
Non troviamo nessuno, in tutta la storia del nostro pianeta, che sia
riuscito a soddisfare completamente tutti gli impulsi suscitati
dall’attaccamento e dall’avversione.

Fintanto che sono questi sentimenti negativi a dominarci è assolutamente
impossibile essere felici. A parte gioia e benessere, c’è un altro
significato del termine felicità: appagamento. Quando siamo appagati ci
possiamo rilassare e riposare. Ma fino a quando ci sentiremo insoddisfatti
non potremo raggiungere la felicità. Che cosa ci impedisce di essere
appagati? L’attaccamento e l’avversione; più saranno presenti nelle nostre
vite più sarà per noi difficile essere soddisfatti. Potete vedere che a
livello personale sono proprio queste due emozioni a farci del male. E lo
stesso accade agli altri. Desiderio e odio sono la causa di ogni conflitto,
di ogni disputa, non le persone; è importante comprendere questa
distinzione. Come abbiamo osservato, le emozioni distruttive agitano e
disturbano le nostre menti e questo si ripercuote sulla condizione
fisiologica causandoci così anche problemi di salute. Spesso cito le
ricerche mediche che mostrano come le persone che più frequentemente nei
loro discorsi usano i termini «io» e «mio» – quindi i più egotici -corrono
maggiori rischi di avere problemi cardiaci. Si tratta di un elemento molto
significativo.

Quando siamo guidati dal desiderio e dall’odio, le nostre menti soffrono
profondamente. Immaginate, per esempio, di tornare a casa alla fine di una
giornata lavorativa. Quando arrivate finalmente potete prendervi una pausa
e rilassarvi. È un’occasione per rimettervi in sesto, potete sedervi
comodamente in poltrona senza nessuno che vi disturbi, un’ottima cosa; ma
se la vostra mente è agitata tutto questo sarà impossibile. Non potrete
rilassarvi e riposarvi e di notte vi girerete nel letto senza riuscire a
prendere sonno. Quando siamo disperati ricorriamo a pillole e tranquillanti
oppure ci facciamo del male usando superalcolici o droghe, anche se
sappiamo quanto possano essere dannose queste sostanze. Insomma, se la
mente è devastata dall’attaccamento e dall’avversione, le nostre esistenze
possono diventare proprio miserevoli.

C’è una storia che racconto spesso, un po’ per scherzo un po’ sul serio.
Immaginiamo di avere un vicino di casa che per qualche ragione non ci piace
e che è sempre pronto a litigare con noi. Se gli consentiamo di farci
arrabbiare, questo nostro sentimento su di lui non avrà alcun effetto ma su
di noi sì. Ci priverà della nostra tranquillità mentale e dopo qualche
tempo non riusciremo a pensare ad altro. Arriveremo al punto di perdere
l’appetito o, se continueremo ad avere fame, i cibi non avranno più lo
stesso sapore. Faticheremo a prendere sonno e quando ci verranno a trovare
gli amici non avremo alcuna voglia di vederli e penseremo: Perché vengono a
seccarmi? Poi la notizia del nostro stato si diffonderà tra i nostri
conoscenti che saranno sorpresi nel constatare che non siamo più una
piacevole compagnia, e alla fine smetteranno di cercarci e di venire da
noi. Ci ritroveremo soli a rimuginare i nostri cupi pensieri. Non avremo
più nemmeno voglia di uscire in giardino per goderci la vista dei fiori.
Chiusi nel nostro tetro livore, depressi e incattiviti, con i capelli che
diventano grigi, invecchieremo prima del tempo.

E invece il nostro vicino sarà felicissimo di tutto questo. Era proprio
quello che voleva: farci del male. Vedendoci in quello stato gioirà
pensando: è tutto merito mio!

Invece se, a dispetto dei comportamenti del nostro antipatico vicino,
fossimo rimasti sereni e calmi, avessimo seguitato a mangiare e dormire
bene, continuato nella nostra solita vita sociale e a godere dei piaceri
della vita? Sarebbe lui quello esasperato. Non solo noi staremmo bene, ma
il suo tentativo di danneggiarci sarebbe fallito.

Possiamo dunque concludere che l’unica cosa che la rabbia ottiene è
disturbare la nostra mente al posto del nostro avversario.

Quindi arrabbiarci è assolutamente inefficace. Prendete quest’altro esempio
veramente comico. Immaginate di avere un bastone in mano ed essere di
temperamento irascibile. Siete arrabbiati e volete colpire qualcuno, così
menate colpi in ogni direzione. Potreste colpire qualsiasi cosa, anche voi
stessi. Al contrario, se rimanete calmi, il volto aperto in un bel un
sorriso vincente, potete essere certi di cogliere l’obiettivo e non fare
tutta quella confusione!

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