Cenni scientifici sui Chakra

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Cenni scientifici sui Chakra

di Devika A. Camedda

Il sistema nervoso

È interessante esplorare le curiose corrispondenze tra la scienza occidentale e l’antica scienza
dello yoga. Esiste, infatti, una stretta connessione tra l’anatomia e la fisiologia del sistema
nervoso e l’anatomia energetica dei chakra e delle nadi. Per comprendere queste connessioni, occorre
conoscere qualche elemento del sistema nervoso umano.
Il sistema nervoso è la rete di comunicazione tra le varie cellule nervose. È co­stituito dal
sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), dal sistema nervoso periferico e dal sistema
nervoso enterico (che controlla il tubo digerente).
Il cervello integra le varie attività dell’organismo e le armonizza con le richieste dell’ambiente.
È utile sapere che all’interno del cervello, in una par­te molto antica, si trova il sistema
viscerale emotivo, una struttura che controlla il sistema endocrino e comunica con il sistema
nervoso enterico ed è coinvolta nella regolazione delle emozioni. Si inizia, quindi, a notare come
il funzio­namento delle viscere e le emozioni abbiano un legame importantissimo nell’uomo.
Il midollo spinale è quella formazione cilindrica che corre all’interno della colonna vertebrale; è
il centro di coordinazione dell’attività dei nervi che colgono le sensa­zioni dall’esterno e
dall’interno, e dell’attività motoria sia dei muscoli scheletrici che muovono il corpo, sia dei
mu­scoli lisci che consentono alle viscere di funzionare. Il mi­dollo consente la comunicazione tra
la periferia e il cervello.

Il sistema nervoso periferico

La periferia è controllata dal sistema nervoso periferico, che si distingue in somatico (che governa
i muscoli scheletrici garantendo all’uomo di guidare volontariamente la macchina corpo) e autonomo
(responsabile dell’istinto e del funzionamento degli organi). Il sistema nervoso autonomo è quel
complesso sistema di cui non siamo direttamente consapevoli. Tutte le nostre funzioni vitali, come
il battito del cuore, la respirazione o la digestione, sono svolte indipendentemente dal nostro
controllo diretto. Praticando lo yoga degli asana e le pratiche energetiche, possiamo però agire in
maniera indiretta. Il sistema energetico dei chakra, infatti, è in grado di consentire la
comunicazione tra la nostra consapevolezza e il nostro corpo fisico ed emozionale

Il sistema nervoso enterico

Torniamo alla terza parte del sistema nervoso, il sistema nervoso enterico. Esso regola le funzioni
del tratto gastro-intestinale, anch’esso in maniera involontaria e addirittura potenzialmente in
maniera autonoma dal sistema nervoso centrale, come se fosse un secondo cervello. Anche il numero
enorme di neuroni che lo com­pongono lo rende un vero e proprio cervello.
Per comprendere l’importanza di questa specificità, si pensi che i primi organi­smi multicellulari
possedevano una struttura tubolare: una parte del sistema ner­voso si occupava di ricevere le
informazioni dall’esterno del tubo (pelle) e un’altra parte si occupava di regolare l’interno del
tubo (digestione): una parte doveva co­municare con l’altra.
Così, in tutti gli organismi multicellulari con colonna vertebrale è presente un sistema nervoso
centrale che riceve le informazioni dall’esterno e coordina il movimento e le funzioni cognitive, e
un sistema nervoso enterico che riceve le informazioni dalle viscere.
Questi due grandi sistemi sono messi in comuni­cazione dal sistema nervoso autonomo.

Il sistema nervoso autonomo

Il sistema nervoso autonomo è costituito da due parti con funzioni e anatomia differenti: il sistema
nervoso simpatico e il sistema nervoso parasimpatico.
Il sistema nervoso simpatico si attiva nelle situazio­ni di stress, ancestralmente la lotta o la
fuga, mentre il sistema nervoso parasimpatico si attiva durante il riposo e consente la
rigenerazio­ne. Questa dualità ha non poche assonanze con le caratteristiche di ida e pingala.
Il simpatico è detto anche toraco-lombare, per­ché per arrivare a innervare i tessuti, i suoi nervi
fuoriescono dal tratto del midollo corrisponden­te al torace fino alla terza vertebra lombare.
An­cora più interessante è che per arrivare ai tessuti, esso usa coppie di nervi. La prima coppia,
detta pregangliare, è costituita da nervi corti che crea­no una corda parallela al midollo spinale,
da cui partono poi i secondi nervi della coppia.
Il parasimpatico è detto invece cranio-sacrale, perché è da questi tratti del midollo (midollo
al­lungato e sacro) che fuoriescono i nervi che in­nervano tutti i tessuti e gli organi a cui arriva
anche il sistema simpatico. Anche questo sistema funziona con coppie di nervi, ma in questo caso i
primi neuroni della coppia sono lunghi e arrivano in prossimità di tessuti e organi, che innervano
con i secondi neuroni della coppia.
Il centro di coordinazione dell’attività parasimpatica è situato non in una cor­da, come nel caso
del simpatico, ma in plessi, per l’appunto i plessi di nervi (o gan­gli) che costituiscono quel
secondo cervello che è il sistema nervoso enterico.
Questi plessi sono situati nei punti in cui classicamente sono posizionati i chakra. Ci sono moderne
ricerche che hanno sottolineato come l’esperienza del risve­glio di Kundalini abbia a che vedere con
la fisiologia del sistema nervoso enterico.

Corrispondenza con l’anatomia sottile

A questo punto, non stupisce che l’anatomia dei tre sistemi descritti ricordi incredibilmente
l’anatomia sottile.

Il grosso canale sushumna nadi sembra il midollo spinale; il sistema nervoso dell’eccitazione
corrisponde a ida nadi (l’energia del risveglio, dell’eccitazione, la corrente che sale); quello
parasimpatico corrisponde a pinga/a (la calma, la corren­te discendente). Il sistema dei chakra,
collegati al funzionamento degli organi ma anche dell’emotività, sarebbe il sistema enterico, con i
suoi cervelli sparsi lungo il corpo, allineati verticalmente.

Il sistema della calma, il parasimpatico, è legato alla parte più alta e più bassa del midollo
spinale: una parte è legata alle funzioni del quinto e sesto chakra e un’altra al primo chakra e al
risveglio di Kundalini. È interessante notare come il Maestro spirituale Paramhansa Yogananda
dicesse che le pratiche che consentono un pro­fondo rilassamento vigile portano al risveglio di
Kundalini, che tuttavia, una volta risvegliata, è come un fulmine che sale verticalmente, il che
ricorda la corda paral­lela al midollo spinale, che è invece il canale del sistema nervoso
simpatico.

Questa interruzione del sistema nervoso parasimpatico a livello del centro del corpo ricorda il
concetto di Void o vuoto o Bhavasagara (oceano delle illusioni), che non consente una spontanea
risalita di Kundalini se non attraverso pratiche spirituali, di purificazione e di controllo
dell’energia.
Le stesse tecniche di pranayama, che inizialmente si fondano sul controllo del respiro, quando
vengono portate a una profondità adeguata consentono il control­lo del sistema nervoso e dei flussi
in ida e pingala, cioè non più respiro, ma vera e propria energia, vale a dire
quell’elettromagnetismo che i nervi veicolano.

I plessi gangliari dell’enterico non corrispondono comunque materialmente ai chakra, che non sono
specifici plessi o parti del corpo, ma vortici di energia. Il loro fulcro, tuttavia, potrebbe
corrispondere a questi plessi, in quanto esiste una forte corrispondenza a livello di funzioni
organiche ed emotive. enterico, infatti, comunica alla parte del cervello detta viscerale-emotiva il
funzionamento degli or­gani, ma anche l’emozione che viene, appunto, elaborata nel cervello. Non ci
sarà certo bisogno di spiegare questo concetto, in quanto è esperienza comune localiz­zare emozioni
come la rabbia o l’amore nell’addome o nel cuore.

L’esperienza spirituale, dunque, non è esclusivamente trascendentale, non è un qualcosa a cui
credere per cieca fede, ma si concretizza in un’esperienza empirica, percepibile dentro di noi.

>> www.amadeux.net/sublimen/dossier/chakras_onde_e_risonanza.html

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