Yoga e longevità

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Yoga e longevità

di P. de Méric

tratto da: P de Méric, Yoga per tutti, Vallardi

La gioventù si accompagna sempre a una certa prodigalità, che disperde ai
quattro venti le sue ricchezze e non di rado la fa apparire come uno scialo,
o, addirittura, uno sperpero.

I giovani si sentono raramente felici. Il tumulto dei desideri, le
aspirazioni contraddittorie, i necessari sforzi di adattamento per imporsi
al mondo dominato dagli adulti accentuano la “difficoltà di vivere” che si
prova a vent’anni.

Solo più tardi la serenità diviene apprezzabile, necessaria, possibile,
quasi raggiungibile. Raggiunti i quarant’anni, l’uomo ha dietro di sè un
passato, coi suoi successi, le sue esperienze, i suoi fallimenti. Ha
imparato a conoscersi e a utilizzare meglio le sue capacità. Insomma, ha
costruito la sua esistenza, più o meno bene.

La maturità è l’età dei piaceri, più raffinati e selezionati di quei
godimenti momentanei che la gioventù si concede. L’uomo e la donna di
quarant’anni sono sicuri di sè, fiduciosi nell’ascendente che esercitano
sugli altri. Essi sono più pacati e disincantati, e mostrano una maggiore
indulgenza verso le proprie e le altrui debolezze. L’intransigenza
appassionata della gioventù, con l’aggressivo cinismo che spesso
l’accompagna, lasciano il posto a una disponibilità nei confronti del mondo
esterno.

A quarant’anni si scopre la felicità di disinteressarsi un po’ di sè e di
interessarsi a mille cose nuove.

Ma, l’età matura è la soglia della vecchiaia. Il giovane ha tutto il tempo
che vuole; l’uomo maturo sa il tempo che passa…

Insidiosamente, comincia il processo di deterioramento, il tono si abbassa,
l’elasticità diminuisce, i riflessi si fanno meno sicuri; si scopre il primo
capello bianco, la prima ruga, la pinguedine che avanza.

L’angoscia di invecchiare è un pesante fardello. Noi riteniamo che sia un
peso inutile e vi invitiamo perciò a sbarazzarvene.

Nel XIX secolo, si passava obbligatoriamente, a partire dai trenta, o
trentacinque anni, nella categoria degli anziani. La transizione era
brutale: ci si vestiva di scuro, si adottava un’aria grave e sentenziosa; si
fingeva d’esser diventati saggi e di aver rinunciato ai piaceri; oppure,
peggio ancora, ci si rassegnava a non ispirare più l’amore.

Oggigiorno, si ha l’età delle proprie arterie, il che significa che chi
riesce a mantenersi nelle condizioni di salute e di agilità che sono proprie
dei giovani, si sente in diritto, e lo è anche per gli altri, di appartenere
a quel mondo pieno di vita che è la giovninezza.

La gioventù dura a lungo, per chi sa amministrare la propria salute.

La paura d’invecchiare non è forse una specie di richiamo alla decrepitezza?

Molti inconvenienti ritenuti inevitabili non derivano in realtà da processi
naturali, ma solo dalla vita malsana e sedentaria che conduciamo.

La pratica dello Yoga non farà certamente tornare indietro la lancetta del
tempo: dedicandovi ad essa, però, potrete prolungare notevolmente il periodo
fecondo e produttivo della vostra vita, rimanere forti e sani anche nell’età
più avanzata e invecchiare serenamente e con dignità.

Le ghiandole endocrine hanno una funzione importantissima nell’equilibrio
della nostra salute. Da esse dipendono l’elasticità delle articolazioni e
dei vasi sanguigni, nonchè lo svolgersi armonioso delle nostre funzioni
organiche.

Lo Yoga vi mette in condizioni di non “invecchiare male”. Passerete senza
difficoltà da un’età all’altra, evitando le infermità, i dolori e la maggior
parte di quegli acciacchi a torto ritenuti amaro frutto della vecchiaia.

La vita è un ciclo composto di periodi successivi, ciascuno dei quali
comporta un suo ritmo di attività e un diverso orientamento del’essere.

Lo Yoga vi rende capaci di vivere pienamente ogni stagione della vostra
esistenza.

Esso rappresenta una ricerca della felicità attraverso lo sfruttamento di
tutte le nostra possibilità e l’abbandono dei fardelli inutili. In ciascuna
fase della nostra esistenza, l’organismo ci mette a disposizione delle
energie proporzionate alle nostre esigenze.

Il rallentamento che l’età impone all’attività fisica è naturale e dobbiamo
rispettarlo senza preoccuparcene. L’allenamento al lavoro mentale conferisce
una grande longevità al pensiero e ai nostri poteri spirituali. E’ a questo
proposito che si può parlare della superiorità del vecchio, la cui
meditazione si è arricchita dell’esperienza di una vita intera. Le abitudini
imposte dallo Yoga sono altrettanti segreti di giovinezza.

La meditazione, l’allenamento a una disciplina di concentrazione e
l’acquietarsi di ogni nostra emozione conducono alla serenità e alla pace
interiore.

L’abitudine di eliminare gli elementi negativi per far posto alle forze
positive, dà luogo a un ottimismo che costituisce un’arma insostituibile
nella battaglia della vita

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