Spettegolare: cosa dice la scienza

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Spettegolare: cosa dice la scienza

Secondo la scienza, le persone spettegolano in media circa 52 minuti al giorno. Perché lo fanno? Che
bisogno soddisfano parlando degli altri? Quali sono le conseguenze?

Il pettegolezzo è come il fumo tossico che invade buona parte dei nostri ambienti sociali. Voci,
critiche, commenti fuorvianti su persone che non conosciamo bene e che non sono presenti… Perché si
ha l’abitudine di spettegolare? Cosa spinge l’essere umano a mettere in atto questo comportamento da
sempre e in qualsiasi luogo?

Parlare di qualcuno e giudicarlo quando non è presente è diventato qualcosa di “normale”, ma molte
persone portano all’estremo questo comportamento.

La psicologia sociale ci dice che si tratta di una sorta di moneta di scambio per acquisire potere.
Chi sfugge al pettegolezzo degli altri creando false storie acquisisce una certa posizione
all’interno di un gruppo.

Allo stesso modo, vale la pena notare un aspetto sorprendente e contraddittorio: sappiamo tutti che
questo comportamento è dannoso e irrispettoso.

In qualche modo, comprendiamo molto bene la classica teoria dei tre setacci di Socrate secondo cui
prima di parlare dobbiamo valutare se ciò che sta per uscire dalla nostra bocca è “vero”, “buono” e
“necessario”. Nonostante ciò, si pettegola giornalmente. Cosa ci dice la scienza al riguardo?

“Bisognerebbe imporre questa regola: mai ripetere una dichiarazione malevola senza verificarne il
contenuto. Anche se è vero che così non parleremmo mai di niente”.

-André Maurois-

Motivi per cui si ha l’abitudine di spettegolare

Prima di approfondire il motivo per cui le persone pettegolano, dobbiamo ammettere l’ovvio:
l’abbiamo fatto tutti. A ogni modo, i pettegolezzi non sempre sono negativi. Come scopriremo, in
molti casi svolgono un ruolo informativo volto a ridurre l’incertezza.

A scuola, al lavoro, in famiglia e nei gruppi WhatsApp il gossip è all’ordine del giorno. Scoprire
che il nostro collega in ufficio tradisce la sua ragazza, vedere che l’insegnante si è appena
tatuato, che il vicino di casa ha improvvisamente comprato un’auto sportiva, etc.

Ci sono molti fattori scatenanti che incoraggiano i pettegolezzi, ma il motivo principale è il
semplice desiderio di scambiare delle informazioni tra di noi.

Alcuni studi condotti presso l’Università della California (Stati Uniti) indicano che uomini e donne
spettegolano allo stesso modo. Tuttavia, mentre le donne tendono ad avviare scambi di informazioni
neutrali, gli uomini sono più inclini a fare uso dei pettegolezzi a valenza negativa.

Siamo “programmati” per spettegolare

La psicologia evoluzionistica spiega che il pettegolezzo è una scappatoia ereditata dai nostri
antenati preistorici. La preoccupazione o la curiosità per la vita altrui risiedono nel nostro
cervello.

Come spiega l’antropologo Robin Dunbar nel suo libro Grooming, Gossip, and the Evolution of
Language, condividere pettegolezzi e voci facilita l’unione del gruppo.

Oltre a rafforzare i legami tra un piccolo gruppo di persone, permette di ottenere informazioni da
altri gruppi sociali per essere al corrente di ciò che accade intorno a noi.

Inoltre, questo scambio di informazioni ha ulteriormente facilitato lo sviluppo del linguaggio.
Potremmo dire, pertanto, che questa condotta ha facilitato la sopravvivenza e lo sviluppo
psicosociale della specie umana.

Per i nostri antenati, il pettegolezzo era un modo per stabilire chi era affidabile e chi poteva
rappresentare una minaccia per il gruppo.

Spettegolare è un modo per acquisire potere all’interno di un gruppo

Lo studio citato, condotto dalla dott.ssa Megan L. Robbins presso l’Università della California,
segnala altri dati interessanti:

I giovani sono più inclini a spettegolare rispetto agli anziani.

Una parte delle conversazioni che avvengono negli ambienti di lavoro può essere etichettata come
gossip. Tuttavia, tre quarti di esse sono neutrali. In altre parole, sono semplici scambi di
informazioni di fronte all’incertezza.

Dopo il gossip neutrale, abbonda quello a valenza negativa.

Gli estroversi spettegolano molto più spesso degli introversi. Il motivo per cui lo fanno è
guadagnare notorietà all’interno del gruppo. Sfuggire ai commenti dannosi e degradanti alimenta la
convinzione che in questo modo si possa assumere una posizione di potere.

Il fine giustifica sempre i mezzi se con esso si guadagnano seguaci, ovvero persone che, lungi dal
fermare i pettegolezzi, danno essi validità e li diffondono.

Il bisogno di far parte di un gruppo: i pettegolezzi come connettori sociali

Se ci chiediamo perché le persone spettegolano, non bisogna sottovalutare il ruolo della solitudine.
I giovani spesso ricorrono al gossipo per porsi al centro dell’attenzione: il sensazionalismo può
essere un modo molto economico per raggiungere questo obiettivo.

La classica scena di radunare un gruppo in un angolo dell’ufficio e condividere informazioni
presumibilmente riservate è un classico.

Tuttavia, in età avanzata, il motivo cambia; è quanto afferma la ricerca condotta dalla dottoressa
Stacy Torres dell’Università della California. Secondo la Torres, quando invecchiamo, il gossip
diventa il nostro collante sociale, un modo per continuare a connetterci gli uni con gli altri e per
trovare una motivazione.

Un modo per vincere la solitudine è parlare con gli altri di pettegolezzi specifici. Per esempio,
cosa fanno i vicini, dove vanno in vacanza i personaggi famosi, cosa succede nella serie TV seguite
oppure un argomento di attualità che potrebbe generare polemiche. Sono questi i riferimenti più
comuni.

Conclusioni

I pettegolezzi non sono sempre negativi. A volte si tratta di semplice curiosità, o magari è solo il
desiderio mascherato di parlare con qualcuno di un argomento qualsiasi.

Per concludere, la cosiddetta “scienza dei pettegolezzi” ci permette di approfondire il
comportamento umano, le sue sfumature uniche e anche le sue esigenze. Non è altro che un chiaro
riflesso di chi siamo.

Bibliografia

Dunbar, Robin (2015) Grooming, Gossip, and the Evolution of Language. Harvard University Press

Eckhaus, Eyal & Ben Hador, Batia. (2018). To gossip or not to gossip: Reactions to a perceived
request to gossip – A qualitative study. Trames. Journal of the Humanities and Social Sciences. 22.
273. 10.3176/tr.2018.3.04.

Robbins, M. L., & Karan, A. (2019). Who Gossips and How in Everyday Life?. Social Psychological and
Personality Science, 1948550619837000.

academic.oup.com/psychsocgerontology/article-abstract/74/8/1474/5255376

da lista mente gg

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