Qualcuno da incolpare per le proprie sfortune

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Qualcuno da incolpare per le proprie sfortune

Alcune persone sono incapaci di ammettere i propri errori. Così, invece di assumersi le
responsabilità delle proprie azioni, proiettano la colpa sugli altri. Questo comportamento
corrisponde a una strategia del cervello per evitare di affrontare la realtà.

Non sempre lo notiamo, ma succede. Il cervello cerca qualcuno da incolpare per gli eventi avversi.
Non importa se si tratta di qualcosa di banale e insignificante.

Cercare qualcuno da incolpare per la nostra tristezza, sfortuna o insuccesso è un potente meccanismo
di difesa, poiché scarichiamo sulle spalle degli altri gli aspetti che talvolta ci preoccupano.

Se il mio partner mi lascia all’improvviso, per esempio, la mia mente mi sussurrerà che
probabilmente c’è un’altra persona. Non è sempre facile accettare che a volte l’amore finisce, si
deteriora e svanisce.

Allo stesso modo, nel caso di una bocciatura, la responsabilità è dell’insegnante che ce l’ha con
me. Trovare capri espiatori è quasi una costante per molte persone.

Il gioco dello scaricabarile consiste nell’attribuire a caso ad altri la responsabilità di quello
che capita a sé. Alcune persone lo fanno più apertamente di altre, che invece sono più riservate e
capaci di riflettere prima di puntare il dito.

Tuttavia, questo fenomeno è più comune di quanto si pensi e ha un’origine ricorrente: l’errata
gestione delle emozioni.

Quando le cose avvengono diversamente da come ci aspettavamo, abbiamo bisogno di dare un senso a
quanto accaduto. E ciò a volte si fa dando la colpa a qualcun altro.

Perché il cervello cerca qualcuno da incolpare?

Facciamo finta di scivolare su delle foglie cadute da un albero. Mentre ci rimettiamo in piedi dopo
la caduta, arrabbiati per aver attirato l’attenzione altrui, imbarazzati per esserci messi in
ridicolo, ci diciamo che è tutta colpa dell’amministrazione comunale. Quell’ente locale che avrebbe
dovuto tenere pulito il marciapiede.

Cercare i colpevoli è a volte più facile che ammettere un fatto evidente: la sfortuna esiste e non è
sempre possibile trovare un responsabile. Certe cose capitano e basta.

Ci sono momenti in cui la vita ci presenta disgrazie talmente casuali e arbitrarie che è inutile
cercare qualcuno a cui dare la colpa. Tuttavia, ne abbiamo bisogno: il cervello cerca qualcuno da
incolpare per quello che ci succede.

In un certo senso, la mente è regolata da quel sottile equilibrio in cui la realtà segue una
causa-effetto. Se succede qualcosa, è perché c’è una ragione. Per di più, la colpa è degli altri
(mai nostra).

Così facendo si scaricano le emozioni negative, la rabbia per quella caduta o la collera per aver
fatto una figuraccia in mezzo alla strada.

Perché il cervello gioca a dare la colpa?

Il cervello cerca qualcuno da incolpare più spesso di quanto pensiamo; i mass media lo sanno e lo
usano a loro vantaggio.

Uno studio condotto presso l’Università di Amsterdam ha dimostrato che i giornali più
sensazionalisti di solito cercano una strategia: indurre la popolazione a cercare un colpevole da
biasimare per tutti i problemi.

E i colpevoli sono sempre le grandi élite o un certo partito politico. Così, non solo questo
processo può essere manipolato, ma è anche una risorsa che usiamo quasi inconsciamente per i
seguenti motivi:

Agisce come un meccanismo di difesa. Scaricare la colpa sugli altri ci libera dalle nostre
responsabilità.

Dare la colpa è una risorsa di attacco con la quale cerchiamo di ferire gli altri quando siamo
arrabbiati.

In genere analizziamo in maniera errata il perché di certi eventi. Ci lasciamo trasportare dai
pregiudizi, dai preconcetti, da quel pensiero veloce che non ragiona e non riflette sulle cose.

“Non sono stato io!”

Alcune persone affrontano i problemi quotidiani con la gestione emotiva di un bambino di 3 anni.
Sono intolleranti alla frustrazione, sfuggono alle responsabilità e sono allergici alle critiche.

Quando commettono un errore, quando succede qualcosa che non possono controllare, incanalano la loro
rabbia cercando i colpevoli mentre ripetono a se stessi “non sono stato io, non sono stato io!”.

Questa scarsa tolleranza verso gli errori, la parte incontrollabile della vita e le disgrazie, li
mette in uno stato di rabbia costante. Si tratta di situazioni problematiche per sé e per gli altri.

Cosa fare quando il cervello cerca qualcuno da incolpare?

La prima cosa da fare quando il nostro cervello cerca qualcuno da incolpare è esserne consapevoli.
La mente ricorre a molteplici meccanismi di difesa di cui noi non siamo coscienti. Ci lasciamo
trasportare da pensieri irrazionali, da idee come “C’è un motivo o un colpevole per quello che mi è
successo”.

Prima di cercare capri espiatori, dunque, riflettiamo. Prima di riversare la colpa sugli altri,
sebbene siano ai livelli più alti, come la società o i politici, cerchiamo di riflettere sul nostro
grado di responsabilità.

Prima di scaricare la colpa, concentriamoci su noi stessi e cerchiamo possibili soluzioni al
problema. È l’unico modo per uscirne vincitori, per essere responsabili e guadagnarne in termini di
benessere.

Bibliografia

Hameleers, M., Bos, L., & de Vreese, C. H. (2019). Shoot the messenger? The media’s role in framing
populist attributions of blame. Journalism, 20(9), 1145–1164.
doi.org/10.1177/1464884917698170

Malle, B. F., Guglielmo, S., & Monroe, A. E. (2014). A Theory of Blame. Psychological Inquiry,
25(2), 147–186. doi.org/10.1080/1047840X.2014.877340

da lista mente gg

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